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INTRODUZIONE
Per completare in modo esauriente il mio percorso di studi ho avvertito il
bisogno di conoscere direttamente il mondo del lavoro attraverso un’esperienza
concreta che riguardasse quanto di più interessante, secondo il mio punto di
vista, avessi sviluppato all’università.
Ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere direttamente il prof. Gozzi,
essendo lui il presidente della squadra di calcio in cui milito tutt’ora, ma al
contempo presidente di un gruppo siderurgico leader italiano nella produzione
di profilati lunghi di acciaio: Duferdofin-Nucor. Lui mi ha proposto la sua
collaborazione e la sua disponibilità ad approfondire determinate tematiche che
mi avvicinassero alla complessa gestione di un’azienda ad alta intensità
capitale. Di comune accordo con il mio relatore e il prof. Gozzi, abbiamo deciso
di sviluppare il complesso calcolo dei costi per un’impresa che si trova ad
operare in un settore maturo, qual è ormai quello siderurgico in Europa.
L’elaborato in cui si articola la mia tesi di Laurea può essere suddiviso in due
parti, tra loro indipendenti, ma correlate da un punto di vista dei contenuti.
La prima parte, supportata da una ricerca bibliografica, ha l’intento di esporre il
significato di mercato maturo, che grazie alle opere di importanti autori, tra i
quali Porter, porta alla luce le difficoltà che possono incontrare i manager nelle
loro decisioni strategiche in una fase avanzata del ciclo di vita del settore.
Il secondo capitolo introduce l’importante argomento riguardante il cost
accounting, in cui, dopo una breve introduzione che tratta la contabilità in
maniera generale, si passa in rassegna il calcolo dei costi nelle imprese
industriali, con significativi approfondimenti sulle metodologie adottate da
aziende che operano a ciclo continuo ed in grandi quantità, come lavorano
infatti nel settore siderurgico tutti i grandi gruppi nazionali ed internazionali.
Per quanto concerne la seconda parte del mio lavoro ci sono stati diversi
incontri con i diretti interpreti in azienda, i quali mi hanno aiutato con
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fondamentali informazioni per il completamento del mio elaborato. Il terzo
capitolo inizia con un’introduzione sul settore siderurgico internazionale, in cui
si affacciano con rilevanti investimenti paesi come Cina ed India, colonne
trainanti ancora oggi del mercato dell’acciaio, ma si fa anche particolare
riferimento alla crisi che ha colpito ogni settore economico mondiale, portando
a contrazioni sia sull’offerta sia sulla domanda. Una volta analizzato il contesto
internazionale, si argomenta il caso italiano, particolare e atipico per certi versi,
mostrando i principali protagonisti del settore siderurgico nel nostro paese.
Il quarto capitolo inizia a descrivere l’azienda, oggetto del caso trattato, e il
relativo gruppo siderurgico di cui ne fa parte. Si potrà quindi conoscere
brevemente la storia che ha portato l’azienda a diventare capogruppo di una
joint-venture stipulata tra due importanti gruppi del settore, le altre aziende
partecipate e le relative problematiche legate alla logistica, affannoso punto
cruciale nello studio e calcolo dei costi.
Il quinto capitolo è il corpo centrale del lavoro, quello che ha suggerito il titolo
della tesi. L’obiettivo è stato quello di descrivere minuziosamente il percorso
che porta il management al calcolo dei costi e al relativo prezzo di vendita. La
prima parte del capitolo espone brevemente le peculiarità che caratterizzano ed
hanno caratterizzato il settore siderurgico, introducendo quindi quanto il
management di Duferdofin ha compiuto per ovviare a certi problemi, attuando
una politica di riduzione dei costi, pur mantenendo comunque una certa
qualità. Dopo quanto, prima di presentare l’argomento principale, viene fatta
una breve introduzione sui costi presenti in azienda, con un’analisi specifica
caso per caso. Si passa quindi in rassegna le metodologie di calcolo che vengono
utilizzate dal gruppo Duferdofin-Nucor per giungere al full cost di ogni
stabilimento, utilizzando schemi e tabelle in cui sono presenti i costi
precedentemente introdotti. L’ultima parte del quinto capitolo presenta il
processo decisionale che porta ogni reparto dell’azienda ad un’analisi sui costi e
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sugli eventuali scostamenti dai livelli budgetari, con conseguenti operazioni o
strategie che cercano di correggere, sempre che sia possibile, tali differenze.
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CAPITOLO 1
CICLO DI VITA DEL SETTORE
In generale è possibile affermare che ogni settore è in continua evoluzione: lo
studio di innumerevoli settori nel corso degli anni ha reso possibile la
costruzione, da parte di Porter (1982), di un modello di riferimento per la
descrizione delle sue dinamiche evolutive. Tale modello ha le sue origini in
quello più famoso del ciclo di vita del prodotto, oggetto di numerosissimi studi.
Il concetto di vita del prodotto è associato al lavoro di Rogers
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e di Levitt
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. I due
studiosi hanno, infatti, osservato, ex-post, che il consumo e le vendite di gran
parte dei prodotti seguono un andamento tipico, corrispondente ad una curva
logistica o curva ad ‘S’. Analogamente a quanto accade ai prodotti, anche i
settori attraversano delle fasi ben definibili corrispondenti a quelle vissute dalle
vendite dei relativi prodotti (Porter, 1982). Il modello si fonda sull’ipotesi che,
sebbene con durate differenti, a seconda del settore analizzato, lo sviluppo dei
settori possa essere convenzionalmente diviso in quattro fasi: introduzione,
sviluppo, maturità e declino.
A ciascuna delle quattro fasi corrisponde un diverso livello di fatturato che
dipende dalla dinamica della domanda e per ciascuna delle fasi variano sia
l’intensità sia la dinamica della competizione. Gli studi economici e aziendali
hanno diffusamente analizzato i comportamenti che le imprese adottano, o
dovrebbero adottare in ognuna delle fasi.
Un settore attraversa una prima fase ‘embrionale’, caratterizzata da domanda e
tecnologie incerte, prodotti non del tutto sviluppati e sforzi di marketing non
ancora catalizzati. Superata questa fase iniziale, nella successiva fase di
‘sviluppo’ il settore si caratterizza per un superiore livello di certezza: si
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Rogers M. E., Diffusion of Innovation, Free Press, New York, 1962
2
Levitt T., Exploit the product life cycle, Harvard Business Review, 1965
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definiscono le regole del gioco, ovvero si delineano meglio le relazioni tra gli
attori dell’intero sistema competitivo.
Il settore raggiunge quindi la sua ‘maturità’, ossia la fase di stabilizzazione dello
Figura 1: ciclo di vita del settore
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scenario competitivo, premessa più o meno lunga dell’inevitabile ‘declino’ o
dell’eventuale ‘rivitalizzazione’.
Le variabili chiave che definiscono i tratti distintivi della fase attraversata dal
settore presentano simultaneamente una componente ‘esogena’ ed una
‘endogena’: con queste espressioni intendiamo evidenziare che se da una parte
le caratteristiche assunte dal settore influenzano lo spazio strategico delle
imprese, allo stesso tempo le opzioni strategiche perseguite dalle stesse imprese
determinano l’evoluzione del sistema competitivo.
L’utilità di questo modello è evidente in termini analitici, ma la sua validità
prospettica non è sicuramente adeguata, ossia non è in grado di indicare con
attendibilità le future dinamiche del settore. Per converso è da sottolineare la
capacità di questo modello di fungere da punto di riferimento per lo studio di
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Fonte: Alberti F. G., Imprenditorialità e maturità. Strategie di successo in un settore maturo, Egea, 2008
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settore e per la comprensione delle ragioni sottostanti i comportamenti
strategici delle imprese operanti nel settore.
In sintesi, la teoria del ciclo di vita dei settori suggerisce che la domanda e
l’offerta seguano un andamento caratteristico cui corrispondono determinati
comportamenti sia da parte dei clienti sia da parte dei produttori.
1.1. ANDAMENTO DELLA DOMANDA
Nella fase di introduzione le vendite sono ridotte e il tasso di penetrazione del
mercato è contenuto. I potenziali acquirenti sono pionieri generalmente
orientati alla sperimentazione delle innovazioni e con una capacità di acquisto
tale da poter sperimentare prodotti il cui valore e funzione d’uso è ancora poco
chiaro.
Nella fase di sviluppo, gli acquirenti iniziano a scegliere uno standard, il
prodotto diventa meno costoso e il tasso di penetrazione nel mercato aumenta
perché il prodotto diventa più diffuso.
Nella fase di maturità, il mercato potenziale si comincia a saturare e, quindi, il
tasso di crescita delle vendite rallenta fino a quando gli acquisti coincidono con
la domanda di sostituzione; sostituzione da parte dei clienti di vecchi prodotti
con nuovi prodotti e sostituzione di vecchi clienti con nuovi clienti.
Infine, nella fase di declino, la domanda si esaurisce perché il prodotto viene
sostituito da nuovi prodotti, tecnologicamente o commercialmente più moderni.
1.2. ANDAMENTO DELL’OFFERTA
Nella fase di introduzione, la tecnologia è poco conosciuta, il settore è molto
frammentato, la scala di produzione ridotta e l’esperienza dei produttori
relativamente limitata. Per questo il rapporto tra prezzo e qualità tende ad
essere relativamente alto.
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Nella fase dello sviluppo, la tecnologia di prodotto è più conosciuta; è quindi
possibile accumulare esperienza, standardizzare il prodotto e abbassare i
prezzi. Nella fase di crescita, quindi, c’è una graduale sostituzione
dell’innovazione di prodotto con l’innovazione di processo.
Nella fase delle maturità, i produttori competono per assicurarsi i canali di
distribuzione e rafforzare il brand mentre la competizione sui prezzi cresce. La
competizione diventa, quindi, molto forte, il settore si consolida e solo i
concorrenti più forti rimangono nel settore in questo periodo che è definito di
shake-out. Come suggerisce Grant, l’intensità della competizione sui prezzi (la
cosiddetta ‘guerra dei prezzi’) dipende dal rapporto tra capacità e domanda del
settore e dalla competizione internazionale.
Nella fase di declino, i concorrenti continuano a sostenere la guerra dei prezzi,
molti escono dal settore mentre quelli che rimangono tagliano i costi e
razionalizzano la capacità produttiva.
Un’articolazione completa della teoria del ciclo di vita dei settori è quella
proposta da Grant che richiama, per ogni fase del ciclo di vita del settore, i tratti
salienti della domanda e dell’offerta, i fattori critici di successo e la struttura
della competizione.
Partendo da questa tabella possiamo affermare che i tratti distintivi affinché un
settore possa essere riconosciuto in una fase di maturità sono i seguenti:
il tasso di crescita del mercato si aggira attorno al tasso di crescita del
sistema economico e risulta legato all’andamento di variabili macro-
economiche e demografiche; i consumi sono soggetti a ciclicità;
risulta complesso individuare nuovi consumatori: le loro attese sul
prodotto sono superiori, perché lo conoscono meglio;
la tecnologia è generalmente nota: tutti i concorrenti ne dispongono; le
innovazioni radicali sono rare e generalmente provengono dall’esterno
del settore; più comuni sono le innovazioni incrementali, riguardanti il
processo produttivo e i meccanismi gestionali;
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il numero dei concorrenti è stabile o in diminuzione; le barriere
all’ingresso sono elevate e le possibili reazioni da parte dei concorrenti
già presenti sono durissime; possono entrare solo nuovi attori dotati di
vantaggi competitivi tali da ridefinire le regole del gioco; generalmente il
settore è dominato da grandi imprese che competono sul prezzo.
Per quanto concerne le politiche funzionali più appropriate, sotto il punto di
vista produttivo, le imprese puntano alla razionalizzazione e all’automazione
del processo di produzione; si ricercano miglioramenti incrementali nei
prodotti esistenti, si sviluppano le varianti minori; si manifesta un eccesso di
capacità produttiva. Sul piano commerciale, la logistica distributiva diviene
funzione critica sia sotto il profilo del mantenimento dei costi, sia sotto quello
del miglioramento del servizio al cliente; il marketing si caratterizza per ingenti
sforzi pubblicitari e attività promozionali. In questa fase la stessa gestione
amministrativa assume rilevanza strategica: le scelte organizzative possono
influenzare drasticamente il livello dei costi e l’efficienza complessiva
dell’azienda.
In tale fase le aziende possono comunque incorrere in alcuni rischi. In primis la
cosiddetta ‘guerra dei prezzi’: molto frequentemente le aziende che affrontano
la maturità del settore hanno cercato di stimolare la domanda riducendo i
prezzi di vendita; la competizione viene dunque spostata sulla dimensione
prezzo. Questo comporta un aumento del benessere dei consumatori a discapito
del surplus dei produttori; i loro profitti si restringono e solo i produttori più
grandi, grazie alle forti economie di scala, riescono a restare nel settore.
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Tabella 2: andamento dell’offerta in un settore
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Introduzione Sviluppo Maturità Declino
Domanda
Consumatori ad
alto reddito
Crescita del tasso di
penetrazione del
mercato
Mercato di massa.
Domanda di
sostituzione
(ripetizione)
Consumatori che
conoscono bene il
prodotto
Tecnologia
Concorrenza fra
tecnologie
Standardizzazione
e rapida
innovazione di
processo
Conoscenze
tecniche diffuse.
Richiesta per
miglioramenti
tecnologici
Prodotti
Qualità bassa.
Varietà. Frequenti
cambi nel design
del prodotto
Miglioramento di
design e qualità.
Emerge il design e
la tecnologia
dominante
La
standardizzazione
diminuisce la
differenziazione. Si
tenta di evitare la
riduzione a
commodity del
prodotto tramite
rafforzamento del
brand
Il prodotto diventa
una commodity
Produzione e
distribuzione
Brevi cicli di
produzione.
Produzione ad alta
intensità di lavoro
specializzato.
Canali di
distribuzione
specializzati
Carenza di capacità
produttiva.
Produzione di
massa.
Competizione sui
canali di
distribuzione
Emerge capacità
produttiva in
esubero.
Despecializzazione
del lavoro. Cicli di
produzione lunghi.
I distributori
mantengono minori
linee di produzione
Pesante esubero di
capacità produttiva.
Riappaiono canali
di distribuzione
specializzati
Competizione Pochi concorrenti
Ingressi, fusioni e
prime uscite
Shakeout. Aumenta
competizione sul
prezzo
Guerra di prezzo e
uscite dal settore
Fattori chiave di
successo
Innovazione di
prodotto.
Consolidamento di
un'immagine
credibile sia del
prodotto sia
dell'azienda
produttrice
Design. Accesso
alla distribuzione.
Forte immagine e
brand. Innovazione
di processo.
Efficienza e
controllo dei costi
ottenuta
aumentando
l'intensità di
capitale nei processi
produttivi.
Economie di scala.
Riduzione di costi
dei fattori di
produzione. Alta
qualità. Velocità
nello sviluppo dei
prodotti
Riduzione dei costi
di struttura.
Selezione dei
clienti.
Segnalazione
dell'impegno a
rimanere nel
settore.
Razionalizzazione
della capacità
produttiva
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Fonte: Alberti F. G., Imprenditorialità e maturità. Strategie di successo in un settore maturo, Egea, 2008