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produzione del 4,1%), nonché le maggiori industrie nazionali, importanti
autoproduttori di energia elettrica (attestate a circa il 14,7%).
Quindi dalla costituzione delle prime società elettriche, fino al termine
degli anni '60, pur al variare dei protagonisti e le tormentate vicende che hanno
caratterizzato le aziende, i loro rapporti con le banche e il potere politico, il
problema della determinazione della previsione della domanda di energia, e
conseguentemente la pianificazione degli investimenti volti al potenziamento del
sistema elettrico, erano invece improntati secondo linee di crescita abbastanza
prevedibili e consolidate.
Se si pensa che nel recente periodo di ricostruzione postbellica, fra il 1945
e il 1952, i tassi di crescita medi annui della domanda di energia elettrica erano
attestati a circa il 13%, e nel periodo fra il 1952 e il 1971 il tasso di crescita si era
consolidato al 7,5%2 su base annua, si trattava sostanzialmente di pianificare la
produzione su una in domanda in crescita, in una situazione internazionale di
buona disponibilità di approvvigionamento dei combustibili e delle materie prime
necessarie alla produzione di energia elettrica.
Purtroppo il periodo che va del 1971 al 1977 è stato caratterizzato da
tensioni monetarie in campo internazionale, da instabilità sociale e soprattutto
dallo shock petrolifero del 1973; si pensi che il prezzo del petrolio è passato da 2-
3 a 12 dollari al barile, nonché dalla recessione mondiale che ne è derivata e che
ha raggiunto il suo apice nel 1975.
Nel periodo dal 1977 al 1983 vi è stato il secondo shock petrolifero nonché
un'altra grave crisi economica mondiale, cui ha fatto seguito la ristrutturazione di
molti apparati industriali, con notevoli ripercussioni sui consumi di energia
elettrica (-3,2% all'anno nel settore industriale), anche se la domanda complessiva
è aumentata del 2,1% all'anno grazie alla crescita dei consumi commerciali e
domestici.
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Il tasso di crescita annuo del 7,5% è prossimo al valore calcolato da Ailleret, che enunciò la
legge del raddoppio della domanda ogni 10 anni ad un tasso medio annuo del 7,13%.
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A seguito di queste vicende, ma anche per la naturale evoluzione del
mercato energetico, verso il termine degli anni '60 è stata avvertita dalle imprese
produttrici di energia elettrica la necessità di un ripensamento, di una profonda
revisione non solo del modo di produrre energia, ma anche di confrontarsi in
modo attivo con il proprio mercato e con l'intera società.
Fu così che iniziarono le prime teorizzazioni, i primi modelli economici e le prime
ricerche di mercato volte alla razionalizzazione del settore, si può aggiungere che
queste metodologie sono nate dapprima in Europa e successivamente negli Stati
Uniti, ma è proprio qui che queste tecniche hanno avuto grande impulso e svi-
luppo, grazie al notevole numero di produttori di energia elettrica (circa 500),
all'uso intensivo in tutti i settori industriali e domestici, e all'enorme mercato che i
produttori dovevano fronteggiare.
La tesi passa attraverso l'illustrazione dei metodi di pianificazione visti
nella loro evoluzione storica, fino a giungere alle teorie più recenti.
Analizzando le componenti fondamentali si può ricordare :
• come affrontare in modo integrato gli aspetti legati a domanda e offerta di
energia elettrica.
• l'equilibrio interno fra le varie componenti delle aziende di produzione,
equilibrio necessario ad affrontare i cambiamenti e le evoluzioni del mercato
energetico.
• il valore aggiunto legato al servizio, e alla sua differenziazione presso gli
utenti (si consideri che l'utenza e le sue necessità variano, varia il grado di
affidabilità desiderata dalla fornitura, e la propensione a pagare tariffe
differenziate per i diversi livelli di affidabilità).
• il ruolo che le aziende hanno (nel breve termine e con un alto grado di
flessibilità), nel promuovere e incoraggiare iniziative legate al contenimento
dei consumi.
• gli interventi in campo legislativo (nel lungo periodo e con un basso grado
di flessibilità), per regolamentare e indirizzare le scelte energetiche del paese.
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Queste brevi considerazioni sugli strumenti con cui schematizzare il mercato
dell'energia elettrica, hanno come obbiettivi la valutazione dei costi, dei benefici
e del valore legati alle varie alternative che gli strumenti prospettano, per
giungere a delle scelte tali da contemperare, ottimizzando costi e benefici, le
necessità delle utilities, degli utenti nelle loro diverse esigenze, dei costruttori di
apparati elettrici, di elettrodomestici, di edifici, le necessità generali della società,
dei movimenti di opinione e dei consumatori nel rispetto del dettato legislativo.
A conclusione , si porterà un caso di studio relativo ai recenti sviluppi tecnologici
delle fonti di illuminazione, confrontandole con quelle tradizionalmente in uso e
applicando alle due alternative l'analisi dei benefici e dei costi.
ii) METODOLOGIE APPLICATE
E' utile passare brevemente in rassegna questa evoluzione, iniziando dalla
tradizionale Pianificazione della Produzione (Supply Side Planning), che era il
metodo sostanzialmente in uso fino agli anni '60.
La produzione veniva adeguata alla Domanda prevista nei periodi futuri,
basandosi su impianti di taglia unitaria sempre maggiore, per sfruttare le
economie di scale e minimizzare i costi.
Il prodotto fornito, cioè l'energia elettrica era distribuito in modo indifferenziato a
tutti gli utenti (anche se era poi possibile ottenere delle condizioni di favore,
perlomeno agli utenti dotati della giusta forza contrattuale), inoltre non veniva
posta molta cura nel controllo della Curva di Carico giornaliera (cioè la potenza
richiesta nell'arco della giornata); la sola necessità di intervento era quella di
disporre di impianti di generazione di riserva necessari a fronteggiare dei picchi di
consumo particolarmente elevati con un certo grado di affidabilità.
Successivamente si è rivolta una maggiore attenzione all'utenza, e si è
iniziato con le prime forme di coinvolgimento dei consumatori nell'intento di
contenere i picchi della domanda e per tentare di porre sotto controllo la Curva di
Carico (Load Management).
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Ciò ha avuto luogo principalmente con la predisposizione di un sistema tariffario
volto a :
• incentivare lo spostamento dei consumi dalle ore di punta e da quelle
piene, verso le ore fuori picco mediante le tariffe orarie e stagionali.
• incentivare una maggiore elasticità di consumo, mediante le tariffe per il
carico interrompibile.
Un livello successivo nella evoluzione della tecnica, è consistito nel tentativo più
generalizzato di porre sotto Controllo la Domanda (Demand Side Management),
questo metodo ricomprende il precedente come sua componente; fra le
componenti aggiuntive si ritrovano : una politica tariffaria estesa e rispondente a
tutte le fasce di utenza, inclusa l'utenza domestica (per potenze istallata superiore
ai 3 kW) e quindi la possibilità di inviare dei segnali di prezzo differenziati dal
lato offerta al lato della domanda del mercato, una efficace struttura di marketing
aziendale che possa supportare varie iniziative fra cui la possibilità di offrire
servizi di consulenza ai clienti, le campagne di sensibilizzazione volte al risparmio
energetico e altre possibili forme di intervento tese a 'livellare' nella maggior
misura possibile le punte di richiesta energetico nell'arco della giornata.
A titolo illustrativo, si riporta a seguito un tipico diagramma di carico
dell'ENEL, dove sono posti in evidenza i picchi massimi, nella curva in colore
(nei mesi invernali, ore 10 del 22.1.1992 e ore 18 del 1.12.1993) e i picchi minimi
nella curva in chiaro (nei mesi estivi, ore 21 del 15.8.1992 e del 15.8.1992).
Si può agevolmente constatare che il picco invernale è circa 2,5 più elevato del
minimo estivo.
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Procedendo nell'esame delle metodologie si incontra infine l'ultima
evoluzione in materia di tecniche di pianificazione, che ricomprende : sia gli
aspetti riguardanti la produzione e in generale del lato offerta del mercato di
energia elettrica, sia le metodologie da applicare per cercare di controllare e
indirizzare la domanda, vendendo consulenza e servizi personalizzati agli utenti,
e infine gli aspetti istituzionali necessari a fornire le regole per il corretto
funzionamento del mercato senza barriere e distorsioni.
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Vanno anche ricordati gli aspetti societari in senso generale e della difesa
ambientale, tema sul quale il grande pubblico mostra grande sensibilità e che in
passato è stato spesso trascurato, permettendo a molte aziende di scaricare
sull'intera società i costi evitati per l'acquisto impianti di depurazione e smalti-
mento delle scorie prodotte.
E' quindi evidente la grande difficoltà che si incontra nell'applicazione
della Pianificazione per la Minimizzazione dei Costi (Least Cost Utility
Planning), ovvero l'obbiettivo di offrire un servizio sempre più diversificato,
rispettando : il vincolo dei costi minimi e una qualità del servizio accettabile,
questo obbiettivo deve essere raggiunto agendo contemporaneamente
sull'offerta, sulla domanda e considerando nel contempo anche gli altri aspetti
appena ricordati, in una parola il mercato dell'energia elettrica nella sua globalità.
Sono chiare le interferenze reciproche e le influenze fra queste variabili, i loro
valori presenti e quelli futuri, e ciò comporta la costruzione di modelli e degli
scenari possibili, la predisposizione di indagini di mercato, di statistiche adeguate,
un diverso modo di proporsi delle aziende elettriche nella vita economica e sociale
del paese.
Una dizione alternativa, per definire la generalità di interessi cui questo
metodo di pianificare si riferisce è : Pianificazione delle Risorse Integrate
(Integrated Resources Planning), dove con il termine 'INTEGRAZIONE', si
pone l'accento sulla Unitarietà di Interessi che è la linea filosofica posta a
fondamento di questa tecnica.
Se invece di rendere Minimi i Costi, ci si pone l'obbiettivo di rendere
Massimo il Valore, ci si sposta sulla Pianificazione Basata sul Valore (Integrated
Value -Based Planning); naturalmente la teoria del Valore classifica diverse
forme di valore : valore d'uso, valore di scambio, ma in un mercato vasto come
quello energetico, esistono tante forme di valore e diversi livelli di percezione per
le varie fasce di utenza.
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In questa tesi comunque si farà riferimento ai costi e non al valore, poiché i costi
offrono un maggior grado di oggettività e di confrontabilità (almeno nominale)
rispetto al valore.
con la schematizzazione sopra riportata, si intende rendere visibili i legami
fondamentali e indissolubili che sono la base filosofica della Pianificazione per la
Minimizzare i Costi (Least Cost Utility Planning) o secondo la dizione
alternativa, della Pianificazione delle Risorse Integrate (Integrated Resources
Planning).
Si può ancora aggiungere che gli argomenti e i metodi illustrati, anche se
sono stati sviluppati per essere impiegati nelle aziende produttrici di energia
elettrica, possono trovare applicazione in innumerevoli campi della vita
economica e in molti settori industriali.
Per esempio è naturale pensare ad una immediata estensione di tali metodi
all'intero settore energetico; inoltre, essi possono trovare applicazione anche nei
trasporti, nei servizi telefonici, nel settore bancario e in generale nei servizi rivolti
in modo indifferenziato alla grande utenza, sia gestita da imprese private che
pubbliche.
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iii) MOTIVAZIONI PERSONALI
Indicare le motivazioni che destano l'interesse per il mondo della
produzione di energia, e di energia elettrica in particolare, che è un po l'embelma
delle fonti energetiche grazie alle sue caratteristiche di controllabilità, di
versatilità, di pulizia ambientale (negli usi finali, ma anche a parità di potenza
generata, nella fase di produzione), di semplicità e immediatezza di utilizzo, solo
per ricordare la caratteristiche principali, può essere anche fin troppo evidente e
scontato.
Nella fase storica attuale, il modo di utilizzare l'elettricità si sposta dai
settori tradizionali (chimica primaria e secondaria, elettrochimica, produzione
dell'alluminio, metallurgia, industria manifatturiera, ferrovie), verso impieghi
sempre più sofisticati, in settori emergenti e ad alto valore aggiunto dell'economia:
basti pensare ai settori dell'informatica e del trattamento automatizzato delle
informazioni, all'utilizzo quotidiano di strumenti elettrici negli uffici (personal
computer, fax, fotocopiatrici, calcolatrici), della comunicazione in tutte le sue
forme : televisiva, telefonica, di trasmissione dati, nonché agli imponenti apparati
tecnici che permettono questi nuovi utilizzi, che saranno sempre più diffusi in un
futuro che già comincia a delinearsi con sufficiente chiarezza, (si pensi per
esempio alla fittissima rete di ripetitori telefonici sparsi sul territorio nazionale,
necessari per rendere possibile l'uso del telefono cellulare, tale struttura necessita
di notevoli quantità di elettricità per funzionare)
Negli Stati Uniti già si parla di 'Autostrade Elettroniche', ovvero di una
rete di comunicazione simile alla rete telefonica da porre a disposizione dei
singoli utilizzatori, con bassissimo costo e in grado di collegare gli abbonati dotati
di personal computer (si pensi ai consumi elettrici dovuti all'introduzione
massiccia di tali attrezzature), a enormi e aggiornatissime fonti di informazioni
(biblioteche, giornali, servizi di vendita, banche, poste, università), con la
possibilità di utilizzare lo stesso mezzo per comunicare anche fra singoli o gruppi
di utenti, inviando e ricevendo immagine e voce nonché scritti e disegni, e
addirittura di tenere delle video riunioni.
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Infatti già si comincia a teorizzare di 'Uffici Elettronici', di 'Tele Presenza', dove i
responsabili e gli impiegati (almeno quelli non coinvolti in attività a diretto
contatto con il pubblico), possono svolgere la loro attività dalle proprie abitazioni
con risparmio di costi di trasporto di tempo di viaggio dall'ufficio a casa, e
conseguente riduzione dei livelli di inquinamento legato ai trasporti.
Ma già sono in funzione reti informatizzate interconesse a livello mondiale
fra le borse valori, tra le fonti di notizie giornalistiche, tra le banche e agenzie di
credito, fra le agenzie di viaggio e di prenotazione aerea.
Se poi ci si sposta nel settore della Sanità è possibile assistere allo stesso
fenomeno, cioè l'uso sempre più pronunciato di macchinari di diagnosi e di
controllo medico in pressoché tutti i settori della scienza medica; già è in uso la
'Telediagnosi', cioè di diagnosi fatta a distanza, con l'uso di strumenti informatici.
Con questi esempi si vuole sottolineare che l'energia elettrica nel prossimo
futuro diventerà di importanza, se possibile, ancora più centrale che nel passato
nella vita economica e sociale delle nazioni maggiormente industrializzate.
Gli esempi sopra ricordati fanno riferimento a settori, in cui la penetrazione
dell'elettricità rispetto alle altre forme di energia è molto elevata, inoltre non è
possibile utilizzare forme alternative di energia (come per esempio nei trasporti
urbani, dove si possono fare circolare gli autobus elettici o quelli alimentati a
gasolio).
In assenza di tali alternative si parla di consumi obbligati.
Si tratta inoltre di esempi in cui la qualità del servizio, intesa come assenza
di interruzioni nell'erogazione energetica, costanza della tensione, della frequenza
e degli altri parametri di natura elettrica sono di importanza vitale, perché i sistemi
automatizzati di trattamento e trasmissione e memorizzazione di informazioni, e
in generale gli apparecchi elettronici di controllo, per quanto si adottino delle
misure precauzionali (generatori di emergenza, gruppi elettrogeni con tempi di
intervento minimi) sono molto vulnerabili rispetto alla mancanza o alla variazione
anche brevissima di energia elettrica.
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Si ipotizzino gli effetti che la mancata erogazione di energia di qualche
minuto può causare in diversi contesti e utilizzi, elencando dapprima gli effetti più
dannosi per giungere a condizioni di limitato disagio :
� in un ospedale, per i pazienti che dipendono da sofisticati apparecchi di
controllo, un minuto vuole dire correre dei gravi rischi per la loro vita.
� in un'azienda chimica, certi processi particolarmente pericolosi o di
natura esplosiva sono controllati da sistemi elettronici instante per
istante; è intuibile cosa può succedere, in circostanze particolarmente
sfavorevoli, se viene a mancare il controllo a causa di un'interruzione
nell'erogazione dell'energia elettrica.
� nei servizi informatici automatizzati, per esempio, i prelievi di denaro
con il Bancomat o i pagamento a mezzo di carte di credito sono
controllati e memorizzati da elaboratori, ma questi dispositivi, in caso di
improvviso spegnimento richiedono spesso delle ore nella fase di ri-
messa in servizio, perché i procedimenti di ripristino e di verifica dei
dati memorizzati sono molto laboriosi.
Nel frattempo quindi per gli utilizzatori il servizio è come se non
esistesse;
� nei trasporti ferroviari, qualche minuto è il tempo perso per ogni
singolo utente o merce viaggiante, per un periodo così breve non
dovrebbe essere necessario rivedere gli orari di partenza e arrivo dei
convogli ferroviari.
Questa revisione è invece indispensabile, (data la complessità di
coordinamento della rete ferroviaria), per interruzioni dell'energia
elettrica di lunga durata; ma la riprogrammazione degli orari spesso
comporta la soppressione dei treni e delle corse previste aggiungendo
ulteriori disagi all'utenza.
Nel caso dei trasporti urbani, il danno causato è dato dal tempo perso
dai passeggeri in attesa dei mezzi di trasporto elettrici (tram, filobus,
metropolitana).
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In entrambi gli esempi, qualche minuto di tempo perso se moltiplicato
per il numero di persone in attesa, evidenzia le reali dimensione del
danno arrecato dall'interruzione del servizio elettrico.
� infine, per l'utenza domestica, la mancanza di qualche minuto di ener-
gia elettrica in generale è un evento di importanza trascurabile, a parte il
fatto di non potere vedere la televisione o di leggere al lume di candela.
Tutti gli esempi finora discussi, vogliono evidenziare alcuni punti che hanno
originato la filosofia della Pianificazione per la Minimizzare i Costi, (Least Cost
Utility Planning), quindi sintetizzando :
• I consumi di energia elettrica tendono a crescere per l'effetto dell'espan-
sione dei centri urbani, del progresso tecnico che stimola nuovi bisogni,
del sorgente di nuovi settori industriali che si affiancano a quelli
tradizionali.
• Anche nella futuribile ipotesi, che già oggi si possa disporre della
tecnologia della fusione nucleare calda (prevista come fattibile intorno
al 2020), tale da consentire la produzione di energia elettrica senza le
scorie radioattive delle attuali centrali nucleari, o gli scarichi delle
centrali alimentate a olio combustibile e carbone, cioè con effetti
inquinanti praticamente nulli rispetto al presente, rimane il problema
che tali apparati producono una enorme quantità di calore, che verrebbe
disperso nell'atmosfera, con effetti non trascurabili sull'ambiente.
Inoltre rimane sempre il problema della localizzazione dei siti in cui
installare le nuove centrali, che per garantire l'economicità di
produzione dovranno essere di taglia unitaria e complessiva ben
maggiore di quelle attuali; si dovrà anche tracciare il percorso delle
nuove linee di trasmissione per soddisfare gli accresciuti bisogni.
• E' quindi evidente, che non è possibile seguire in modo acritico le
nuove necessità di energia elettrica da parte dell'industria, del
commercio, dei servizi, e dell'utenza domestica per il semplice fatto che
ci sono dei limiti fisici allo sviluppo sul pianeta.
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• Un'altro problema che viene evidenziato negli ultimi esempi, è come
varia la percezione del valore attribuito all'energia elettrica, anche dalla
stessa persona in situazioni diverse.
Una qualsiasi persona, sarebbe disposta a scambiare una minore
affidabilità del servizio in cambio di una riduzione tariffaria, se si tratta
di consumi domestici, infatti il danno economico subito è in generale
molto limitato come accennato poco sopra (non potere vedere la
televisione o di leggere al lume di candela).
Ma quando la stessa persona deve prelevare del denaro per effettuare un
pagamento con il Bancomat, o acquistare della merce con la carta di
credito, e questo non è possibile per una interruzione nella erogazione
dell'energia elettrica, ecco che il problema della affidabilità del servizio
comincia a divenire più importante, e sicuramente ci sarà una maggiore
disponibilità a pagare (seppure in modo indiretto), una tariffaria più
consistente in cambio di un'affidabilità più elevata della fornitura.
Se poi la stessa persona, malauguratamente, dovesse trovarsi in
ospedale, e la sua vita fosse legata in modo stretto al buon
funzionamento di apparati di controllo elettrici, ecco che allora la
qualità del servizio è essenziale a qualsiasi tariffa praticata
Ecco quindi la sfida aperta nel settore energetico per gli anni a venire, come
soddisfare le maggiori e sempre più diversificate esigenze della Domanda di
energia elettrica, lasciando inalterata, anzi se possibile accrescendo la soddisfazio-
ne dei consumatori senza nel contempo dotarsi di ingenti apparati di generazione e
trasmissione, tali da divenire una minaccia per l'ambiente o semplicemente di im-
possibile realizzazione tecnica o economica.
La risposta passa attraverso un radicale ripensamento del modo di produrre
energia e del modo di consumarla, della evoluzione tecnologica sia degli impianti
di produzione di elettricità (maggiore energia prodotta con minore inquinamento),
che quelli di consumo (migliorate prestazioni con un minore consumo) e del ruolo
delle istituzioni.
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Queste devono regolamentare il mercato e incentivalo nel lungo periodo, nonché
guidare la transizione verso i nuovi equilibri di fondo del mercato stesso.
Inoltre è essenziale il ruolo delle aziende elettriche, che oltre ad offrire un servizio
il più differenziato possibile (a diversi livelli tariffari e con diversi standard
qualitativi), devono anche porsi come 'Consulenti' dei loro utenti, e offrire la loro
competenza in materia sia sulle apparecchiature elettriche meglio rispondenti alle
nuove esigenze di economicità, sia proponendo dei servizi di assistenza anche
domiciliare e di progettazione, di realizzazione e di messa a punto degli impianti
elettrici (avvalendosi anche di competenze tecniche esterne alle aziende, per
contenere i costi, ma autorizzate ad agire in suo nome).
La complessità della intera materia dibattuta a livello mondiale, l'approccio
interdisciplinare, i suoi legami difficilmente scindibili fra : aspetti economici,
ingegneristici, organizzativi, finanziari, statistici, sociali, ambientali e legislativi,
nonché le occasioni di incontro e di scontro tra il potere dei manager delle aziende
elettriche e il potere politico, rendono questa materia unica per la verifica di teorie
economiche, tecnologiche, scientifiche, sociologiche, storiche e giuridiche,
nonché potente stimolo per formularne di nuove.
iv) CONTENUTO SINTETICO DELLA TESI
Nella breve introduzione precedente sono stati tratteggiati gli aspetti
basilari riguardanti il mercato dell'energia elettrica, i vari operatori che agiscono
in questo mercato con particolare attenzione alle imprese produttrici di energia
elettrica.
Sono state presentate le metodologie usate da queste aziende per valutare le
necessità produttive, dalla loro costituzione, alla loro evoluzione spesso tu-
multuosa, al loro consolidamento fino al passaggio alla fase di maturità, fase che
vede coinvolti non solo le aziende produttrici, ma anche i costruttori di macchinari
elettrici, i consumatori suddivisi in fasce di utenza, l'organo legislativo, nonché le
varie associazioni portatrici di interessi legati agli aspetti di produzione e consumo
di energia e le associazioni ambientaliste.
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Nel PRIMO CAPITOLO si definiscono gli aspetti teorici e filosofici che
sono alla base delle nuove prospettive, dalle quali riconsiderare i metodi
tradizionali di Pianificazione delle Aziende Elettriche.
Quindi una estensione del concetto di Pianificazione, fino a ricomprendere aspetti
economici, comportamentali e sociali e le implicazioni e le nuove responsabilità
che competeranno a tutti gli attori presenti nel mercato dell'energia elettrica, sia in
veste di produttori che di consumatori, nonché l'organo legislativo che dovrà
predisporre l'apparato normativo destinato a regolamentare un settore
fondamentale per la vita economica delle nazioni, settore che sarà sempre più
soggetto a profondi mutamenti.
Nel SECONDO CAPITOLO si descrivono gli aspetti legati alla
Pianificazione delle Aziende Elettriche, supponendo dapprima che la domanda di
energia sia una variabile esogena, su cui non sia data la possibilità di intervenire.
E' questa la Pianificazione della Produzione, il cui obbiettivo è produrre energia
elettrica ad elevati standard qualitativi, contenendo nel contempo i costi entro i
limiti socialmente ammissibili.
Vengono presentati dei modelli, sia statistici che economici, nonché le possibili
configurazioni di costo di impianti e macchinari.
Successivamente si espongono le evoluzioni dei metodi di pianificazione, e le
tecniche usate delle aziende elettriche nel tentativo di influenzare la domanda di
energia, dalla Gestione del Carico che si avvale principalmente di mezzi tecnici,
fino al Controllo Strategico della Domanda che integra la Gestione del Carico con
le più avanzate tecniche di Marketing, per ad arrivare a quanto di meglio le
aziende fanno ai nostri giorni per programmare sia la produzione che la domanda
di energia.
Questo capitolo presenta quindi un approccio generale, degli strumenti usati per
raggiungere gli obbiettivi prefissati e per verificare che vengano consolidati nel
tempo.
Nel TERZO CAPITOLO si esaminano le più recenti evoluzioni delle
tecniche di ottimizzazione fra le opzioni della pianificazione della produzione e