5
La presente ricerca considera lo sviluppo politico in un quadro teorico di politiche pubbliche,
confrontando le situazioni di governabilità in Italia e in Albania, durante l’ultimo decennio.
In questo contesto, si tenterà di analizzare la politica e i cambiamenti sociali, la governabilità
che questi paesi hanno attraversato e le sfide che hanno affrontato i partiti della sinistra
“adriatica”. Per promuovere un’analisi comparativa, verranno presi in considerazione
anche contributi di studi politici definiti comunemente come la “terza via” che ha influenzato
il percorso personale, e dunque politico, dei rappresentanti della sinistra, nonché presidenti
del consiglio, Matteo Renzi e Edi Rama. In tal modo, posti all'interno di questo dialogo
comparativo, i due modelli serviranno come piattaforma di confronto tra analogie e differenze
di due leadership le cui politiche pubbliche hanno fortemente influenzato la vita pubblica e le
rispettive società.
Verrà così studiata la strategia del Primo Ministro Albanese, Edi Rama, in una prospettiva
critica che tende a leggerlo alla luce di quello che tale tesi intende azzardare come il suo
omologo peninsulare, l’ex Presidente del Consiglio Italiano, Matteo Renzi. I rapporti tra le
due politiche di governo, i programmi e la gestione del partito saranno al centro di un’analisi
che tende a sottolineare le somiglianze che accomunano i due leader. Questa ricerca si svolge
avendo presente l’influenza del Blairismo come esempio di governo nelle loro politiche.
L'idea proposta da tale tesi sui due leader carismatici della nuova “sinistra” prova a
comprendere la traiettoria politica di due figure che, una volta arrivate al governo con i voti
dell’elettorato di sinistra, hanno radicalmente cambiato i loro programmi, confermando una
tendenza a più riprese confermata dalla storia politica contemporanea.
Partendo dai programmi politici proposti all’elettorato prima delle elezioni, si cercherà da un
lato di approfondire le posizioni dei due leader in materia di democrazia, diritti,
disuguaglianze sociali, degrado, la corruzione, ambiente etc., mentre dall’altro verranno presi
in considerazione gli interventi istituiti per una migliore governabilità, riforme, economia,
pubblica amministrazione, giustizia, tanto necessarie per la modernizzazione dei paesi in un
mondo globale.
Edi Rama, Primo ministro in carica albanese e leader del partito Socialista e Matteo Renzi, ex
segretario del Partito Democratico italiano e presidente del consiglio, nel loro confronto
pongono così alcuni quesiti: quale posizione hanno assunto in merito a questioni economiche,
sociali e welfare importanti per il benessere dei cittadini? Proveremo a prendere in esame
l'orientamento e l’approccio dei due leader nel contesto nazionale ed europeo. In contrasto
6
con un’immagine che tende a rappresentare l'Albania nei suoi progressi sulle osservazioni
politiche estere, proveremo a dimostrare esattamente il contrario. Dalla fine del comunismo
del 1991, la società ha vissuto all'ombra di un problema di democrazia, colpita da problemi di
corruzione, in cui la politica è uno dei maggiori veicoli. Si credeva che la nuova politica e
l'influenza comunicativa di Rama potessero contribuire al miglioramento del sistema
democratico, riducendo le disparità economiche. Invece così, ad oggi, non è stato.
Come si credeva, invece, che un'altra leadership, quella di Matteo Renzi, arrivato al potere
come una speranza di rinnovamento e con uno stile comunicativo nuovo andasse nella stessa
direzione, invece questa tesi è stata smentita. Come va allora capita, analizzata, decifrata e
confrontata questa svolta comunicativa della sinistra “adriatica”? Quali sono i modelli di
riferimento internazionale? È possibile parlare di intenti programmatici esclusivamente
comunicativi per una politica sociale all’era 2.0? È possibile parlare di una politica di facciata
più che di contenuti reali, di misure politiche più che di riforme istituzionali? La presente tesi
vuole rispondere a questi interrogativi.
Si spera inoltre che portando parallelamente alla luce le due figure (Matteo Renzi ed Edi
Rama), che hanno le stesse idee di governo, stesso stile di governo, stesso stile comunicativo
e la stessa storia politica, la ricerca possa definire un profilo comune, che permette di verificare
l’efficacia delle loro politiche. Siamo in effetti di fronte a due leader che hanno radicalmente
cambiato il significato della sinistra durante il loro governo. In quanto tale, la politica dei
partiti di sinistra nei due paesi presi in esame merita di essere identificata come una “nuova
politica”, che dovrebbe meritare uno studio critico. In questo caso sembra che i due leader,
con il forte consenso del partito, hanno cercato nuovi modi comunicativi per fare politica,
adottando una posizione che rimanda a modelli di personalizzazione del potere che si
allontanano dai valori declamati nei progetti programmatici proposti, con l’etichetta di
sinistra, all’elettorato.
Si proverà a effettuare una ricostruzione della cultura politica nel periodo 2010-2020 tra i due
paesi. Le fonti saranno sia archivistiche che giornalistiche, senza dimenticare il confronto dei
loro programmi politici. Ci sarà poi una fase in cui si svolgerà l'analisi degli interventi di
governo più importanti di queste due figure. Le ambizioni di questa ricerca sono di confrontare
e verificare quanto i valori veicolati come di sinistra dai loro programmi politici sono stati
applicati e cosa hanno comportato.
7
Concludendo, questa ricerca mira a fornire una panoramica completa e dettagliata dei
principali protagonisti e allo stesso tempo cerca di indagare le politiche cosiddette
progressiste/riformiste dei leader presi in considerazione e le sfide di fronte ad una
globalizzazione che "minaccia" la società. Un esempio lampante che aiuterà a vedere meglio
questi partiti è quello dell'ambiente, in cima alle preoccupazioni dei giovani in ogni paese. Ed
anche la reinvenzione del welfare, oppure il lavoro. Solo in questo modo si possono dare
risposte sull’insicurezza economica ed esistenziale, nonché alla precarietà delle nuove
generazioni di questi due paesi.
Verranno indagati i valori comuni come la responsabilità morale e politica, la solidarietà, i
problemi di corruzione, la criminalità e la giustizia. Quest’ultima è tra l’altro un
insormontabile problema per l’Albania nel cammino verso l’Unione Europea. L’importanza
dell'immagine della nazione all'estero, la moralità e anche la funzionalità della democrazia
sono punti cardini dei loro programmi, ma quanto tutto questo è realmente accaduto? Equità,
meritocrazia, responsabilità e rottamazione sono sembrati le parole chiave del Renzismo e di
Rama già prima di arrivare al governo. Valori forti, subito declinati nei primissimi mesi dopo
la salita del potere.
Leader ("simboli di energia") che possono innescare il "progressismo", che hanno avuto la
capacità di “profondo” e rapido rinnovamento, portatori di una nuova concezione di fare
politica, che è competitiva rispetto ad altre offerte politiche. Queste immagini simboliche,
ormai datate, saranno non solo sviscerate grazie a un’analisi filologica della dimensione
retorica che portano in sé, ma anche attraverso esempi di politica interna, con esiti verificati,
o no...
Capitolo 1
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Intenti programmatici. Diventare “leader”: genesi e contesti di una nuova guida di
“sinistra”
1.1 “L’uomo della rinascita”: l’ascesa di un leader di sinistra in Albania
Edi Rama, prima di diventare un noto politico, ha avuto un passato da artista, intellettuale e
pubblicista mantenendo sempre un atteggiamento di sfida e provocatorio nei confronti del
potere. Dopo la caduta del regime, ed in seguito alle proteste alle quali lui stesso aveva preso
parte, si trasferì a Parigi fino a 1998, per poi essere chiamato, dal partito Socialista, a ricoprire
il ruolo di Ministro della Cultura, della Gioventù e dello sport tra 1998 e il 2000; sempre nel
2000 è stato eletto anche sindaco di Tirana.
Non appena eletto ministro, si è imposto all'opinione pubblica anche per il suo stile eccentrico,
inclusa la scelta di un vestiario molto colorato e appariscente. I suoi progetti culturali
“innovativi” ed il suo stile politico ribelle gli hanno permesso di raggiungere dei livelli di
consenso senza precedenti soprattutto tra i giovani, i quali hanno giocato un ruolo cruciale
nella sua elezione come sindaco di Tirana. È necessario sottolineare che, in quello stesso
periodo, il Partito Democratico che si trovava all’opposizione del Partito Socialista di Rama,
aveva perso consensi e credibilità agli occhi della società Albanese in seguito ad alcuni eventi
che avevano drammaticamente segnato gli anni 1997 e 1999.
Nel 2000 quindi, Edi Rama viene eletto sindaco di Tirana nelle liste del partito Socialista,
senza però esserne iscritto. Grazie alla sua personalità eccentrica e nettamente in
contrapposizione con la politica che aveva fin lì contraddistinto l’Albania, nel 2004 viene
premiato con il “World Mayor Prize
1
”, influenzando fortemente tutta la società albanese, a tal
punto da rappresentare per quest’ultima “un segno di speranza, lavoro e stabilità, identità e
orgoglio” ed essere definito “un leader forte e volenteroso, in grado di produrre riforme,
capitalizzarle, prendere impegni (..) che servano ai cittadini”.
Il 9 ottobre 2005 Edi Rama diviene segretario del Partito socialista dopo un periodo di forti
trasformazioni e grandi cambiamenti che avevano scosso il panorama politico albanese; infatti
l’anno precedente, nel 2004, una scissione all’interno del partito socialista aveva portato alla
1
World Mayor Prize è un premio biennale organizzato dalla City Mayors Foundation dal 2004. Ogni due anni, il
World Mayor Project presenta i sindaci che hanno dato un contributo eccezionale alle loro comunità e hanno
sviluppato una visione per la vita e il lavoro urbano che è rilevante in paesi e città in tutto il mondo.
http://www.citymayors.com/gratis/city_mayors.html
9
creazione del Movimento Socialista per l’Integrazione (LSI) e alle dimissioni del precedente
leader socialista Fatos Nano. La fondazione del LSI, avvenuta sotto la spinta dell’attuale capo
dello Stato d’Albania Ilir Meta, permise a questo nuovo partito di diventare la terza forza
politica del paese, dopo il partito socialista e il partito democratico e fece sì che da quel
momento in poi il panorama politico albanese assumesse un assetto tripolare .
Il sindaco di Tirana sostituì Fatos Nano come capo del partito socialista dopo la sconfitta di
quest’ultimo nel 2005. In quegli anni Edi Rama rappresentava per molti albanesi l’unica
speranza ed il solo capace di poter sfidare la destra di Berisha come presidente del consiglio.
Durante il suo primo mandato come sindaco di Tirana l’artista, il nuovo uomo politico, iniziò
la sua opera di trasformazione della città demolendo centinaia di strutture illegali ed
intervenendo sul decoro urbano, ridipingendo le facciate dei palazzi che si affacciano sui
principali viali della città. Il suo operato non lo esentò dalle numerose critiche ricevute, anche
da parte degli stessi membri e leader del Partito Socialista che gli rimproverava lo stile
autocratico; in particolare Rama veniva accusato di non aver saputo affrontare i reali problemi
strutturali della città che si celavano dietro le facciate colorate
2
. La sua era una forte
operazione comunicativa: metaforicamente, ripulendo le facciate delle case avrebbe ripulito
l’immagine del paese; altri critici lo hanno anche definito “Mister 10 percento” oppure
“Berisha in jeans”, accusandolo di aver ricevuto tangenti da parte dei magnati dell’edilizia.
Edi Rama fu il leader del Partito Socialista di opposizione dal 2005 al 2013, anno in cui venne
eletto Primo Ministro grazie ad un accordo siglato, qualche mese prima delle elezioni, con Ilir
Meta, capo del Movimento Socialista per l’integrazione che fino a quel momento aveva
governato il paese insieme al partito democratico. Il 21 gennaio 2011, in seguito alla
diffusione di alcuni video nei quali il vicepresidente del consiglio e leader del LSI si mostrava
coinvolto in affari di corruzione, l’opposizione politica guidata da Edi Rama incitò tutta la
popolazione all’insurrezione nei confronti della corruzione del governo; così si scatenò una
grande protesta che portò anche alla morte di 4 cittadini albanesi, rimasti uccisi durante gli
scontri con la polizia.
Durante una conferenza stampa tenutasi a due anni dalla tragedia del 2011, il 6 gennaio 2013,
incalzato dalle domande dei giornalisti su quale fosse la linea del governo nei confronti dei
responsabili delle uccisioni del 21 gennaio, Edi Rama affermò che si sarebbe impegnato in
2
Abrahamas, F., C., Modern Albania dictatorship to Democracy in Europe, New York, 2015.
10
prima persona sulla questione, andando egli stesso presso le famiglie delle vittime. Queste le
parole di Edi Rama:
“La giustizia per il 21 gennaio è il mio impegno finché respirerò (…) Vado a casa di Alex
Nika (una delle vittime del 21 gennaio 2011) con dolore ma anche con il piacere dell'ospitalità
fraterna che ci trovo. Ci sentiamo molto legati come famiglia”.
3
Anche da questi eventi Rama riuscì a trarre beneficio per accrescere la sua fama, facendo della
riforma della giustizia uno dei suoi baluardi; tale riforma però era già dal 2011 uno degli
obblighi imposti dall’Unione Europea all’Albania, ancora prima che Rama prendesse le redini
del potere come condizioni per l’adesione del paese all’UE.
Rama è sempre stato un politico dotato di una buona dialettica, un comunicatore carismatico
che ha saputo fare di queste sue capacità delle potenti armi politiche per accrescere il proprio
consenso, attirandosi anche per questo le critiche di molti che lo hanno sempre considerato un
politico più interessato alla forma che alla sostanza. Il leader socialista diede molta importanza
all’immagine sin dai suoi primi inizi nel mondo politico, fu infatti il primo politico ad affidarsi
ad un’azienda di pubbliche relazioni per la sua campagna elettorale come sindaco di Tirana,
campagna che continuò anche dopo la sua elezione. Durante tutto il suo mandato ha saputo
sfruttare i media in modo astuto, pubblicizzando ogni singola iniziativa intrapresa come
sindaco. Divenuto Capo dell’esecutivo, ha continuato ad utilizzare la comunicazione come un
suo punto di forza, servendosi anche di nuovi mezzi di comunicazione come i social network;
Rama infatti ha un grosso seguito su tutte le piattaforme social, supportato anche da una grossa
parte di dipendenti pubblici.
L’attività propagandistica, volta a dare una nuova immagine del suo paese, ha accompagnato
da sempre il lavoro del primo ministro; “Regeneration man: Tirana's 'pop-star mayor' has
cheered up Albanians by giving their capital a facelift, writes Sophie Arie” (L’uomo della
rinascita: Il sindaco pop-star di Tirana che cambia l'immagine della capitale), così scriveva
The Guardian nell'ottobre del 2003
4
. Una delle sue ultime iniziative strategiche è stata l’invio
di una task force di medici albanesi in aiuto all’Italia durante l’emergenza da Covid-19; dopo
la fine della missione dei medici albanesi sul territorio italiano, questi ultimi sono stati multati
dai vigili di Brescia per dei festeggiamenti, ovviamente non consentiti. Questo accaduto,
anche se forse poco rilevante, dimostra quanto, da un lato sia poca e inadeguata la
3
www.EdiRama.al, 6 gennaio 2012.
4
https://www.theguardian.com/world/2003/oct/22/worlddispatch.sophiearie.
11
preparazione della sanità albanese e, dall'altra fa apparire chiaramente quale sia il vero motore
di queste iniziative, ovvero la continua propaganda del Premier volta a cambiare l’immagine
dell’Albania. Edi Rama sembrerebbe aspirare ad essere un Obama “in salsa balcanica”
5
, ma
dietro alla sua agenda politica liberal e alla open society, si nasconde in realtà una modalità di
governo tutt’altro che trasparente.
1.2 Diventare un leader di sinistra in Italia: Matteo Renzi
Edi Rama non è stato sicuramente il solo ad ambire ad essere un Obama nell’Europa
Meridionale; infatti, sul versante opposto dell’Adriatico, nello scenario italiano si trova la figura
di Matteo Renzi. Il 22 febbraio 2009 la rivista statunitense Time intitolava: “Has Italy's Left
Found its Own Obama?” (La sinistra italiana ha trovato il suo Obama?) incoronando Matteo
Renzi, reduce dal trionfo alle primarie del PD, come l’Obama Italiano (E il Time nomina Renzi
«Obama italiano», 21 febbraio 2009, Corriere della sera)
6
“What Italian politics desperately
needs is a queue jumper, and it may have found just the man” (Ciò di cui la politica italiana ha
disperatamente bisogno è un saltatore di coda, e potrebbe aver trovato proprio l’uomo nella
figura di Matteo Renzi)”
7
.
All’inizio dell’autunno del 2003 l’allora aspirante leader politico e coordinatore fiorentino
della Margherita aveva la certezza che sarebbe stato proprio lui il candidato di centro-sinistra
per la Provincia di Firenze. Nel 2004 a soli 29 anni, viene eletto presidente della provincia di
Firenze battendo rivali molto più esperti; e cinque anni dopo, nel 2008, non solo riesce ad
avere la meglio alle primarie di coalizione, battendo i due esponenti dell’establishment del
Partito Democratico ma l’anno successivo viene anche eletto sindaco.
Dopo qualche anno passato ad essere l’astro nascente della politica italiana, organizzando
varie iniziative politiche presso la Leopolda di Firenze, Matteo Renzi divenne il simbolo
dell’innovazione di un gruppo, all’interno del PD, che spingeva per un cambio generazionale,
per la rottamazione e l’innovazione; sostenuto da questo gruppo, Renzi decise dunque di
candidarsi come candidato premier della coalizione di centrosinistra per le elezioni politiche
del febbraio successivo; lo scontro con gli altri candidati del partito, il segretario del PD Pier
Luigi Bersani, Nichi Vendola, Laura Puppato e Bruno Tabacci, suscitò aspre polemiche
5
https://blog.ilgiornale.it/giubilei/2020/04/02/lalbania-di-rama-oltre-la-solidarieta-scandali-rapporti-opachi-
democrazia-sospesa/
6
https://www.corriere.it/politica/09_febbraio_21/renzi_obama_italiano_pd_time_43bc4962-0024-11de-a585-
00144f02aabc.shtml
7
http://content.time.com/time/world/article/0,8599,1880979,00.html
12
all’interno dello stesso partito, soprattutto a causa dei vari cambi di regolamento che vennero
decisi a ridosso del voto. Dopo la sconfitta al ballottaggio contro Pier Luigi Bersani, Renzi
riconobbe il proprio insuccesso e, nei giorni immediatamente precedenti al voto, tornò in pista
per appoggiare il candidato del centrosinistra.
1.3 “R il in d ja” e “Rottamazione” le parole chiavi del cambiamento tra Albania e Italia
Secondo Roberto D’Alimonte, considerato il “padre dell’Italicum”: “a volte basta una
parola per entrare in sintonia con i desideri e le speranze di milioni di persone”
8
; nel caso
di Edi Rama, lo slogan che ha caratterizzato tutto il suo operato politico, prima come
sindaco di Tirana e poi come Premier, è stato “Rilindja” (la rinascita), nel caso di Matteo
Renzi la parola magica è stata invece “Rottamazione”.
Nel 2010, il quasi sconosciuto sindaco di Firenze avrebbe infatti utilizzato proprio questo
termine per spiegare agli italiani che era arrivato il momento di un cambiamento e di una rottura
con il passato; la società doveva spingere per cambiare la classe dirigente del paese, le cui redini
sarebbero dovute passare in mano ad una nuova generazione di giovani, “Piaccia o non piaccia,
ormai tocca alla nostra generazione(...). Non sappiamo quando, chi e come, ma i fatti di questi
mesi (nel 2011) dicono che tocca a noi” con queste parole Matteo Renzi si rivolgeva ai giovani
democratici
9
.
Nonostante le sue affermazioni suscitassero pareri e reazioni contrastanti all’interno della classe
politica del suo partito, milioni di italiani elettori del PD e non, soprattutto i tantissimi giovani
che si sentivano poco rappresentati dalla vecchia classe politica, hanno visto nel suo potere
comunicativo forte, nel suo linguaggio semplice, carismatico, diretto e ad alla portata di tutti,
la speranza di un reale cambiamento.
La sperata ventata di innovazione non era rivolta soltanto ai suoi elettori democratici ma anche
a quelli di centro-destra, il leader Rottamatore, così venne definito da molti, sin dall’inizio è
apparso infatti interessato a creare una proposta politica “pigliatutto”,
10
insistendo soprattutto
su tre pilastri che dovevano far presa sull’intero elettorato: innovazione, istruzione e cultura.
Rilindja è stato lo slogan utilizzato durante la campagna elettorale del 2013 da Rama, per
catturare l’attenzione ed il consenso dei cittadini albanesi che speravano in un cambiamento
epocale del paese. Nel giugno 2013 dichiarava Rama: "Mes botës rrënuese të Saliut dhe të
partisë së tij familjare dhe botës së rilindur të skuadrës sonë kombëtare, të programit tonë për
8
Poli, S., Vanni, M., Il seduttore Matteo Renzi e la sinistra Rosè, Siena, Barbera, 2013
9
“Big Bang-Leopolda 2011, http: //www.aviosaperto.it/?p=9455
10
Bordignon, F., Il partito del capo. Da Berlusconi a Renzi, Maggioli editori, Milano 2014