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cartaceo, e attraverso di esse avere la possibilità di individuare più
precisamente le risorse desiderate.
Le finalità di tali sistemi si identificano nel miglioramento delle
informazioni ricercate e nella riduzione in termini temporali di tali
ricerche, in quanto l‟identificazione e la catalogazione dei vari elementi
porta ad avere una visione d‟insieme più chiara [3]. In questo modo è
più facile recuperare gli elementi importanti analizzati in precedenza
anziché ripercorrere per intero il percorso di navigazione tra i
documenti fin dal principio.
Alcuni sistemi di annotazione inoltre possono trasformare le risorse on-
line, tramite l‟aggiunta e la rimozione di materiale, in una sorta di wiki,
continuamente modificabile.
Vi è poi un particolare sistema, MCA Web Browser, sviluppato presso
l‟Università di Pavia, un supporto per l‟annotazione intersemiotica delle
pagine web. Attraverso un opportuno raggruppamento dei vari
elementi si può definire il significato semantico di ogni parte della
pagina.
In questa tesi si illustreranno i sistemi di annotazioni secondo una
visione generale, per poi procedere all‟illustrazione di un sistema
specifico MCA Web Browser.
Tale sistema è stato utilizzato dagli studenti del primo anno del Corso
di Laurea interfacoltà in Comunicazione Interculturale e Multimediale
per realizzare un progetto che vedeva l‟analisi e la comparazione di siti
internet con tema il “cambiamento climatico”. Durante le esercitazioni
del corso di inglese ho avuto il compito di spiegare agli studenti il
funzionamento di tale programma; in seguito è stato chiesto loro di
compilare un questionario per rilevare le loro impressioni e quanto, di
ciò che era stato spiegato, avevano compreso.
Dall‟analisi dei risultati sono emerse informazioni molto interessanti
che riguardano il rapporto degli studenti con tali tecnologie, i
miglioramenti che potrebbero essere apportati, l‟utilità reale dei
3
sistemi di annotazione e i problemi che gli studenti hanno rilevato
durante i loro primi approcci con il programma in questione.
4
Capitolo 2. I siti web
Con il passare del tempo i siti web si sono evoluti e mostrano
caratteristiche sempre nuove, sia per quanto riguarda la struttura
stessa, sia per quanto riguarda l‟impostazione dei vari elementi che nel
loro complesso danno origine al significato della pagina. Le pagine web
non sono affatto oggetti linguistici e non creano significati in termini di
sequenze lineari. Le pagine web sono, invece, degli oggetti multimodali,
che creano significati in modo gerarchico, seguendo principi topologici
inerenti all‟organizzazione dello spazio. Sono perciò delle strutture in
cui la periodicità predomina sulla linearità.
Un esempio può essere il masthead-cum-logo [4], ossia il
raggruppamento composto da masthead e logo, utilizzato per
esprimere il tema di base del sito web. Il masthead è il nome della
pagina, mentre il logo è il disegno o il simbolo associato al masthead.
Questo tipo di raggruppamento funziona come una specie di titolo che
dà alla pagina una sua identità di fondo, e a seconda di come è fatto
trasmette all‟utente significati diversi.
Poiché i siti web sono artefatti cognitivi, la loro usabilità dipende da
quanto essi rispettano i vincoli fisici e cognitivi degli utenti. Lo scopo
della Web Usability è la costruzione di siti facili da consultare, da usare
e da navigare, siti cioè che sono usabili perché non violano i limiti dei
nostri processi cognitivi.
Gli studi di web usability spesso forniscono regole su come fare un
buon sito senza dare spiegazioni del perché le regole che dovremmo
utilizzare funzionino meglio delle loro possibili alternative. La teoria
cognitiva, d‟altra parte, consente di spiegare la funzionalità delle regole
d‟usabilità sulla base di processi cognitivi quali l‟attenzione, la memoria,
l‟utilizzo dei modelli mentali.
L‟organizzazione data alle informazioni che sono contenute in un sito
web è uno degli elementi decisivi per la sua usabilità. Una buona
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struttura informativa aiuta gli utenti a trovare informazioni in breve
tempo e con accuratezza. Una struttura informativa è buona se [5]:
ξ rappresenta in modo chiaro e adeguato le caratteristiche del
mondo rappresentato;
ξ rispetta i vincoli del nostro sistema cognitivo. Fornisce indizi utili
sulle pagine che seguono;
ξ fornisce scorciatoie per raggiungere le informazioni cercate
compiendo il minor numero possibile di scelte;
ξ sfrutta al meglio le caratteristiche dello strumento, nel nostro caso
le caratteristiche dell‟ipertesto: bidimensionalità e non linearità.
ξ le gerarchie sono strutture informative ad albero caratterizzate da
una profondità e un‟ampiezza:
ξ la profondità di una struttura è rappresentata dal numero di livelli
di cui è composta.
ξ l‟ampiezza di una struttura è rappresentata dal numero di elementi
presenti su ciascun livello della struttura.
2.1. L’organizzazione dei siti web
La fase pià importante della progettazione di un sito web è
l‟organizzazione delle informazioni. Al fine di considerare
accuratamente ciò che si desidera dire e come si desidera dirlo è
fondamentale conoscere profondamente il contenuto del proprio sito.
È possibile utilizzare quattro strutture essenziali per creare siti web [6]:
ξ sequenze: questo è il modo più semplice per organizzare le
informazioni e consiste nell'inserirle in sequenza. L'ordinamento
sequenziale può essere cronologico oppure alfabetico come nelle
enciclopedie. Questo tipo di struttura è adatta per i siti nei quali il
lettore deve percorrere una sequenza fissa di informazioni ed i
collegamenti costituiscono un percorso lineare. Anche i siti web più
complessi possono essere organizzati come sequenza logica, ma
ogni pagina della sequenza principale può avere collegamenti ad
altre pagine non facenti parte della sequenza o ad altri siti web;
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ξ griglie: le griglie rappresentano un buon metodo per correlare
variabili, come informazioni cronologiche i storiche, in varie
categorie standard, per esempio tecnologia, cultura, storia. Le
singole unità di una griglia devono condividere una struttura
uniforme di argomenti e sottoargomenti ed il pubblico deve essere
in grado si comprendere la natura della struttura generale. Quindi
le griglie possono essere difficili da seguire se gli utenti non
riconoscono le relazioni tra le categorie e le informazioni; per
questo motivo sono più adatte ad un'utenza esperta con una certa
comprensione dell'argomento trattato e della sua organizzazione
logica;
ξ gerarchie: per organizzare unità complesse di informazioni le
gerarchie sono il modo migliore. Generalmente i siti web sono
organizzati su un'unica home page e su altre pagine ad essa
correlate, e gli schemi gerarchici sono particolarmente adatti a tale
organizzazione. Inoltre i diagrammi gerarchici sono molto utilizzati
nella vita aziendale ed istituzionale, quindi per la gran parte degli
utenti questa struttura è di facile comprensione. Bisogna porre
attenzione però, perché le gerarchie sono pratiche solo con
materiali ben organizzati, e questo richiede un'approfondita
organizzazione analitica delle informazioni da proporre;
ξ reticolati: nelle strutture a reticolato l'obiettivo è imitare il
pensiero associativo ed il flusso libero delle idee, consentendo agli
utenti di seguire i loro interessi senza alcuna sequenza
preimpostata. Con questa struttura si sfrutta al massimo la
potenza di collegamento e associazione web, ma talvolta la
struttura a reticolato può indurre in confusione. Questo perché gli
schemi organizzativi associativi sono molto difficili da comprendere
e prevedere per l'utente. Allora le strutture a reticolato sono
adatte a siti di piccole dimensioni basati su elenchi di collegamenti
e non sono adatte alla comprensione di un argomento.
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Il progettista web, che conosce a fondo le informazioni che vuole
proporre, potrà scegliere di usare uno dei quattro modelli informativi
descritti, ma potrà anche creare un modello che condivida alcuni
aspetti di tutti e quattro i tipi di struttura.
La struttura gerarchica è quella più utilizzata dai creatori dei siti web
poiché consente di formare una struttura sviluppata su più livelli e
quindi generare unità complesse di informazioni.
Adottare questo tipo di organizzazione ha un duplice vantaggio [7]. In
primo luogo è piuttosto connaturata alla natura del sistema informatico
sottostante: il disco rigido di un computer è organizzato in directory,
ovvero è di per se strutturato ad albero; in secondo luogo una simile
struttura è cognitivamente più facile da gestire, poiché l'informazione
viene raggruppata in insiemi maggiormente fruibili.
Una pagina contenente un centinaio di link non strutturati, ad esempio,
costringe l'utente ad una ricerca di tipo seriale piuttosto scomoda.
Attraverso una struttura ad albero la ricerca viene spezzata in due (o
più) passaggi: nel primo passaggio l'utente identifica la categoria di
interesse, passando nella pagina di riferimento. Il secondo compito
consiste nel trovare la risorsa cercata in un elenco di dieci o venti
elementi, molto più facile da leggere. Il problema più significativo di
questa soluzione è che spesso l'utente può non conoscere o non
condividere i criteri che portano alla classificazione. In questo caso può
non immaginare in quale sub-directory sia riposta la risorsa che a lui
interessa. In secondo luogo la struttura ad albero implica, almeno
concettualmente, l'idea di partizione: ci si aspetta che una risorsa
contenuta in un ramo dell'albero non possa essere presente in un'altra
sezione.
Nella realtà questo non è però necessariamente vero, in quanto alcuni
insiemi concettuali possono essere parzialmente sovrapposti. Per
rendere conto di ciò è necessario ricorrere a delle "giustificate
violazioni", inserendo una risorsa in più rami della struttura.