INTRODUZIONE Martha Nussbaum è una tra le più interessanti pensatrici nel
panorama della filosofia politica contemporanea. La nozione
fondamentale della sua concezione filosofico-politica è
rappresentata dall’ idea di “approccio delle capacità”, concetto
attorno al quale ella elabora una teoria dello sviluppo umano che
si allontana dalle classiche teorie del contratto sociale che invece
erano fondate sull’ idea di diritto. La nota caratteristica di Martha
Nussbaum è la sua volontà di pensare non per costruire teorie, ma
per fornire un contributo alla soluzione di problemi pratici ed
empirici che oggi sono percepiti come importanti ed urgenti.
Il suo pensiero filosofico-politico, centrato sul concetto di capacità,
può assumere un carattere specificamente normativo, tale da
indicare quale strada, per esempio, dovrebbe intraprendere
una possibile riforma dello stato sociale o il modo in cui, nello
stesso ambito territoriale, dovrebbe realizzarsi la convivenza di
uomini che appartengono a culture, etnie e religioni diverse.
La teoria delle capacità sarà l’ argomento del primo capitolo
di questo lavoro.
Nel secondo capitolo, dopo una breve introduzione al pensiero
di John Rawls sulla giustizia sociale, mi soffermerò sulle ragioni che
3
hanno indotto Martha Nussbaum ad allontanarsi dal nucleo centrale
del pensiero rawlsiano perché non in grado di includere nella sua
teoria della giustizia sociale tutti gli uomini, tutte le nazioni e tutti
gli esseri non razionali.
I nuclei di riflessione sopra citati sono stati elaborati ed approfonditi
da Martha Nussbaum in diversi tempi e in diverse occasioni.
Essi tuttavia costituiscono tappe differenti di un percorso che nelle
intenzioni della filosofa vuole essere in qualche modo unitario
ed omogeno, capace soprattutto di dare risposte concrete ai problemi
più urgenti della giustizia e dell’ equità del mondo contemporaneo.
Martha Nussbaum tuttavia non è soltanto una filosofa della politica,
ma è anche una appassionata studiosa di filosofia antica. L’ analisi
delle opere degli antichi filosofi greci, soprattutto Socrate, Platone,
Aristotele e negli ultimi anni gli stoici, è funzionale, nel pensiero
di Martha Nussbaum, alla sua teorizzazione di un modello
filosofico- politico originale. Il dialogo da lei instaurato tra passato
e presente è finalizzato sia alla comprensione del passato,
sia alla comprensione di tutti quei problemi che oggi sono sentiti
come urgenti ed importanti. La grande lezione della filosofia
politica classica, secondo Martha Nussbaum, è data dal fatto
che si può intendere il sapere non in modo esclusivamente teorico,
bensì in modo pratico.
L’ importanza di tale dimensione pratica emerge soprattutto nella
sua concezione politico- filosofica dell’ “approccio delle capacità”.
Nell’ opera di Martha Nussbaum, tale approccio viene arricchito
ed integrato dal concetto aristotelico di essere umano come
“animale con bisogni”. Questi bisogni sono quelli che tutti
gli individui condividono al di là delle loro molteplici differenze e
sono anche quelli a cui le istituzioni politiche devono dare una
risposta.
Nel terzo capitolo illustrerò come, secondo Martha Nussbaum,
una giusta teoria della distribuzione dei beni materiali, cioè della
soddisfazione dei bisogni, sia già stata analizzata da Aristotele.
In questo contesto esporrò le osservazioni di natura comparativa
che la filosofa declina tra la “teoria sottile” del bene di Rawls
e la “teoria densa” del bene di Aristotele. La filosofa, attraverso il
confronto tra le due teorie del bene appena citate evidenzia quale sia
e quale debba essere il compito degli ordinamenti pubblici; questi
ultimi sono chiamati a realizzare una distribuzione delle risorse tale
da rendere possibile la fioritura delle capacità, “la realizzazione
dell’essere umano”
1
e la possibilità di vivere una vita buona.
Nel quarto capitolo di questo lavoro, riflettendo sull’ idea greca
di τυχη esporrò come la compassione, nel pensiero di Martha
Nussbaum sia in grado di diventare un valore pubblico forte
1 Aristotele, Etica Nicomachea, Bompiani 2000
5
e determinante nelle democrazie contemporanee. Nei suoi ultimi
lavori Martha Nussbaum invita a rivalutare proprio la compassione
come una componente importante del pensiero dell’ uomo ed invita
le istituzioni che si occupano dell’ educazione ad investire
nell’ immaginazione così come investono nelle materie scientifiche
ed economiche. Questo percorso si concluderà con quella
che Martha Nussbaum considera una sfida per le democrazie
globalizzate del mondo contemporaneo: coltivare la capacità
di uscire dal nostro circolo ristretto e assumere le posizioni di gente
molto diversa da noi
2
, riposizionando di volta in volta il proprio
io in senso critico e autocritico per comprendere con l’ empatia
e non solo con la ragione la condizione altrui.
2 Maurizio Ferraris , Solo la cultura umanistica educa una democrazia, La Repubblica 20
febbraio 2011
CAPITOLO I
L’ approccio delle capacità 1.1 Considerazioni generali
Nel 1986 Martha Nussbaum è consulente per la ricerca presso
il World Institute for Development Economic Research (WIDER),
l’ istituto dell’ Università delle Nazioni Unite a Helsinki. Questa
collaborazione è stata per Martha Nussbaum molto importante.
La stessa filosofa ricorda in questo modo il suo lavoro al WIDER.
“ Precedentemente, come molti accademici americani, avevo condoto una vita
relativamente isolata: ero male informata sui problemi dei paesi in via di sviluppo […]
sebbene il mio lavoro cominciasse a focalizzarsi sulla giustizia sociale, avevo rifetuto
relativamente poco sui problemi di giustizia globale […] i miei oto anni al WIDER […]
hanno trasformato le mie prospetve, rendendomi consapevole dell’ urgenza dei
problemi e convincendomi del fato che la flosofa aveva un contributo da dare alla
loro soluzione” 3
.
In che modo la filosofia può influire sui fondamenti dello sviluppo
economico e della giustizia? Una risposta a questo problema di
3 Martha Nussbaum, Diventare persone, il Mulino 2001, p. 8
7
giustizia aveva tentato di darla Amartya Sen con la sua teoria dell’
approccio delle capacità. Sen aveva parlato per la prima di
approccio delle capacità 4
nel saggio Equality of what? scritto per la
Tanner Lecture nel 1979. L’ ugaglianza a cui il titolo del saggio di
Sen si riferisce è “l’ uguaglianza delle capacità fondamentali” 5
. L’
uguaglianza a cui l’ econimista si riferisce non è l’ uguaglianza
puramente economica, ma è piuttosto un’ idea di uguaglianza umana
intesa soprattutto come uguaglianza allo sviluppo della persona e
alla sua completa realizzazione.
Martha Nussbaum ha trovato nella teoria delle capacità umane
elaborata da Sen una fonte di ispirazione e di intuizione che le
hanno permesso di elaborare la sua personale teoria dell’ approccio
delle capacità 6
. Attraverso questa sua personale teoria Martha
Nussbaum vuole individuare i principi costituzionali fondamentali
che dovrebbero essere rispettati per superare le disugaglianze e dare
così al concetto di dignità umana una nuova forza e un nuovo
spessore
7
. Il tema centrale della riflessione e del pensiero di Martha
Nussbuam è l’ uomo. L’ uomo a cui la filosofa si riferisce, però, non
4 Roberto Poli, Fra Speranza e Responsabilità , Polimetrice International Scientific Publisher
2006, p.137.
5 A.K. Sen,La Disuguaglianza. Un Riesame Critico. Bologna 1994, cap. IV
6 G. Fornero, S. Tassinari, Le Filosofe del Novecento, Mondadori 1997, p.1511.
7 Jhon M. Alexander, Capabilities and Social Justice: the Political Philosophy of A. Sen e M.
Nussbaum, Ashgate 2008, p. 125
è inteso come una categoria o un’ idea astratta e irreale, ma è sempre
pensato come un essere determinato nelle sue possibilità, ma non
per questo limitato nella sua dignità, nel suo valore e nella sua
libertà, capacità umana, quest’ ultima, essenziale per consentire ad
ognuno di scegliere, anche nelle circostanze più avverse, la vita
migliore. La prima cosa di cui bisogna rendersi conto quando si
parla dell’ uomo, è che egli non è mai una creatura isolata o un
mondo a sé; né può essere considerato soltanto come la cifra di una
percentuale numerica che calcola il benessere e, parimenti, la vita
degli uomini non può essere considerata buona solo in rapporto a
parametri economici, sociologici o giuridici. Martha Nussbaum si
chiede cosa accade in una vita umana. Si può rispondere a questa
domanda in molti modi: in modo politico, in modo giuridico, in
modo filosofico o in modo economico; Martha Nussbaum, a volte,
risponde a questa domanda in modo narrativo, raccontando le storie
di persone che lei ha conosciuto. La narrazione serve alla filosofa
per sottolineare l’ unicità di ogni vita umana. In Diventare Persone
Martha Nussbaum, come in un romanzo
8
, racconta le vite di Vasanti
e Jayamma: due donne collocate l’ una “nella frangia povera della
piccola borghesia” e l’ altra “al fondo della scala economica”
9
. Il
racconto della vita di queste due donne appartiene completamente al
8 Cfr. Rossanna Rossi, Formazione e Nuova Citadinanza, Rubbettino 2005
9 Martha Nussbaum, Diventare persone , cit., p. 34
9
modo con cui Martha Nussbaum vuole affrontare la questione della
giustizia globale che deve rendere possibile a tutti gli uomini poter
vivere una vita dignitosa. Si può considerare la vita di ogni persona
come la risultante di fattori interni ed esterni che in essa agiscono e
tuttavia, anche se i fattori esterni pervadono anche la più intima
interiorità di ogni persona, essi non dovrebbero essere considerati
come fattori necessitanti per l’ agire e per la libertà dell’ uomo. In
altre parole Martha Nussbaum afferma che i fattori esterni della vita
di ognuno possono essere condizioni che incidono in modo forte e
potente nella vita degli uomini ed è solo affrontando queste
condizioni che la libertà umana può realizzarsi nella sua forma
concreta che per Martha Nussbaum consiste nel “vivere una vita
buona”. La vita buona è una vita in cui il bene, in quanto diritto
fondamentale degli uomini può costruirsi e realizzarsi. L’ idea di
bene, però, così come l’ idea di giustizia o di morale, è un’ idea
intuitiva, tanto è che queste idee possono essere intese in modi
diversi e differenti
10
. Per dare forma e contenuto concreto all’ idea
intuitiva di bene e conseguentemente all’ ideale di vita buona,
Martha Nussbaum individua una lista di dieci capacità che devono
essere considerate come i requisiti centrali affinchè una vita possa
dirsi buona, cioè dignitosa. Questa lista quindi è necessaria per poter
dare all’ idea intuitiva di bene un senso pratico e concreto. La lista
10 Vanna Gessa Kurotschka, Etica , Alfredo Guida 2006, p. 162
delle dieci capacità, così come la filosofa l’ ha ideata, è la seguente:
1) Vita . Avere la possibilità di vivere fino alla fine una vita umana di
normale durata; di non morire prematuramente o prima che la
propria vita sia stata limitata in modo tale da essere indegna di
essere vissuta.
2) Salute fisica . Poter godere di buona salute, compresa una sana
riproduzione; poter essere adeguatamente nutriti; avere un'
abitazione adeguata.
3) Integrità fisica . Essere in grado di muoversi liberamente da un
luoggo ad un altro ; di considerare inviolabili i confini del proprio
corpo, cioè poter essere protetti contro le aggressioni, compresi l'
aggressione sessuale, l' abuso sessuale infantile e l aviolenza
domestica; avere la possibilità di godere del piacere sessuale e di
scelta in campo riproduttivo.
4) Sensi, immaginazione, pensiero . Poter usare i propri sensi, poter
immaginare, pensare e ragionare, avendo la possibilità di farlo in
modo “veramente umano”, ossia in un modo informato e coltivato
da un' istruzione adeguata comprendente alfabetizzazione,
matematica elementare e fotrmazione scientifica, ma nient' altro
limitata a questo. Essere in grado di usare l' immaginazione e il
pensiero in collegamento con l' esperienza e la produzione di opere
autoespressive, di eventi, scelti autonomamente, di natura religiosa,
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