1. INTRODUZIONE
La maggior parte dei libri di marketing utilizzati nella
formazione su business economics sono focalizzati in
particolare sulle teorie di marketing tradizionale, provenienti
dai periodi di commercio di massa, durante i quali le società
avevano molto potere ed i clienti erano lì per ricevere
l’informazione dal marketing e di conseguenza agire. Non vi è
dubbio che le teorie di base, quali le 4P del marketing mix
o le 5 forze di Porter siano ancora rilevanti e ben studiate oggi
- ma ciò che le teorie e i libri non riescono a comprendere
sono le tendenze emergenti in costante evoluzione del
marketing. Al fine di tenere il passo con gli sviluppi e
aggiornare le conoscenze di marketing, ho deciso di
concentrare la ricerca su un argomento interessante e non
ancora ampiamente trattato nei libri di marketing. Questo
argomento è il Marketing esperienziale, l’idea, cioè, di
creare esperienze di marca per i clienti, di vedere, sentire,
e vivere il brand, aumentando così la clientela e gestire le
percezioni ed i rapporti con la società, marchio o prodotto. I
clienti sembrano guadagnare sempre piø potere sul
mercato e perciò vogliono una maggiore interazione con
l’aziende, i prodotti e le marche. Il lavoro esamina i
cambiamenti nel marketing ossia si analizzano le tendenze
che hanno portato alla nascita del marketing esperienziale.
La tesi è formata per rispondere alle principali domande
riguardo al marketing esperienziale quali:
1- Come può essere utilizzato il marketing esperienziale
per creare e gestire le relazioni con i clienti?
4
2- Cosa è cambiato nella società, in generale, e nel
comportamento del consumatore,in particolare,che ha
portato alla ascesa del marketing esperienziale?
3- Come possono essere migliorate le relazioni mediante
l'aggiunta di elementi esperienziali?
4- Quali sono le inside del marketing esperienziale?
Come possono essere superate?
5- Quali sono i stimoli ambientali e i loro impatto sulle
emozioni del cliente? ecc
La ricerca si concentra principalmente sul Business
Marketing e sul Consumer Marketing, fornendo una
varietà di esempi e di informazioni necessarie per
completare tutto il percorso di evoluzione dal marketing
tradizionale a quello esperienziale. Lo scopo è di
mostrare la diversità di opportunità esperienziali e di come
gli elementi esperienziali possono, se programmati bene,
essere applicati a quasi ogni parte di ogni società di
marketing. Il marketing esperienziale può essere anche
usato nel Business-to-Business Marketing. Esempi di B2B e
orientamenti specifici non sono stati inclusi nella
relazione, anche se molti degli elementi possono essere
generalizzati per soddisfare entrambi, business-to-busines
marketing e anche alcuni aspetti diversi del consumer
marketing, ma comunque sarebbe meglio fare una
introduzione separata. La prima parte della relazione si
concentra sui cambiamenti fondamentali avvenuti nel
approccio al marketing, nonchØ sulle ragioni che stanno
dietro questi cambiamenti.
La seconda parte riguarda, in dettaglio, il marketing
esperienziale e come questa filosofia può essere utilizzata
per conseguire un vantaggio competitivo da parte di
5
un’impresa; vantaggio competitivo che trova le sue
fondamenta nella creazione di relazioni personali e legami
affettivi con i clienti.
6
7
PRIMO CAPITOLO
1.1. Marketing tradizionale (definizione del
marketing tradizionale)
“Il marketing è il processo di pianificazione ed esecuzione
delle attività di ideazione, attribuzione di prezzo, promozione e
distribuzione delle idee, prodotti e servizi allo scopo di
generare scambi che soddisfino gli obiettivi di individui ed
1
organizzazioni”.
La maggior parte dei libri di teoria di marketing si focalizzano
su una particolare linea di business che viene trattata
ampiamente e come tale ha la caratteristica di specializzazione.
Quanto invece al marketing tradizionale, si evidenzia questa
sua caratteristica che deriva da un contesto sociale in cui il
consumatore subiva il marketing “imposto” dal dominio di
aziende forti e potenti.
2
Non ci sono dubbi che la Storia del marketing è
fortemente intrecciata con la storia del comportamento del
consumatore e perciò, da sempre, si cerca di spiegare e
dimostrare questa storica dipendenza fondata sulla fedeltà del
comportamento del consumatore nella disciplina e nella pratica
di marketing. In questa logica, si tenta di anticipare le tendenze
emergenti nel comportamento del consumatore e sviluppare le
1
American Marketing Association, 1985
2
Kotler P. , Keller K. “Il marketing del nuovo millennio” 1° edizione 2007
8
nuove teorie e le diverse scuole di pensiero di marketing che si
basano su queste nuove tendenze.
Nel corso degli anni, il marketing ha spostato la sua
dipendenza da altre discipline, nonchØ la sua attenzione di
comprensione. Ad esempio, la scuola classica del pensiero di
marketing basata principalmente sulle scienze sociali come
l'economia, la sociologia e antropologia si è spostata e
focalizzata su altri elementi del mercato. Tutto questo ha dato
la possibilità di emergere alle scuole di pensiero di marketing
manageriale, in cui il focus di attenzione e comprensione
ricade su singoli clienti, mentre le discipline delle scienze
sociali hanno continuato a dominare il pensiero di marketing.
Alla fine, marketing ha mantenuto la sua attenzione per i
singoli clienti, ma ha cominciato a prendere in prestito sempre
piø dalle scienze comportamentali. Ciò si è tradotto in quello
che si definisce come la scuola del pensiero del “marketing
3
comportamentale”. Piø di recente, il marketing ha iniziato a
spostare la sua attenzione lontano dai singoli clienti e si è
concentrato sui mercati. In questo processo di adattamento si
è affidato sempre di piø alle sociali scienze tradizionali e meno
alle scienze comportamentali.
Sembra che l’evoluzione del marketing ha motivato specifici
tipi di comportamento dei consumatori, e quindi la storia del
marketing e legata con i diversi tipi di comportamento dei
consumatori.
Il marketing tradizionale, o di massa si concentra
principalmente sulla concorrenza sui prezzi e sulle singole
3
Stone, Merlin & Woodcock, Neil (1995) “Relationship Marketing”
London
9
transazioni. Il marketing di massa è iniziato non tanto
basandosi su specifiche teorie comportamentali, ma la sua leva
principale era il taglio dei costi. Le imprese hanno iniziato a
collocare masse di prodotti sul mercato. Tutta questa
evoluzione è resa ancora piø facile e di piø ampia diffusione
4
dalla introduzione della pubblicità televisiva nel 1940,
dalla standardizzazione dei prodotti e dalla grande
distribuzione di questi prodotti in modo che potessero garantire
l’abbassamento dei prezzi che in quei tempi si pensava fosse il
fattore principale di acquisto, cioè l’arma vincente per le
aziende. L’accento è stato messo sulle singole transazioni
commerciali. “Al contrario, la fedeltà del cliente non ha
ottenuto molta attenzione, in quanto si pensava che i clienti
5
fossero influenzati principalmente dal prezzo” (Egan, 2004,).
Alcuni ricercatori sostengono che il marketing tradizionale
non ha dato la possibilità alle grande aziende di formare un
loro marchio originale anche se durante questo periodo ci sono
esempi di grandi marchi di massa come Coca-Cola, Procter &
Gamble e vari costruttori di autoveicoli caratterizzati dalle
dimensioni gigantesche e la rapida crescita.
¨ interessante notare che la necessità di una
generalizzazione del vocabolario di marketing vengano
rappresentate dalle teorie riconosciute per la prima volta dalla
6
Marketing Association nel 1946 e la maggior parte delle
teorie di marketing e dei concetti popolari nei nostri giorni
sono stati, in realtà, presentati e pubblicati durante e dopo il
1970.
4
FABRIS, G.,“Pubblicità, Teorie e Prassi”, Milano, Franco Angeli, 1992
5
Egan, John (2004) “Relationship Marketing: Exploring relational
strategies in marketing” 2nd edition. Prentice Hall
6
Marketing Association nel 1946 et al Ryans, rivista dell'Accademia delle
Scienze di marketing, 1974
10
Naturalmente, le aziende di commercio, per la produzione e
pubblicizzazione dei loro prodotti non seguivano passo per
passo i pochi libri che esistevano, invece nei nostri giorni ci
sono molti libri e teorie in modo che ognuna delle aziende
scelga un metodo o una teoria che piø si adatta alla sua
organizzazione, ai suoi prodotti e alle sue tecniche.
Molti ricercatori e professori hanno influenzato e cambiato le
tendenze di marketing. Alcune di queste tendenze si sono
modificate da sole: vale a dire, alcuni ricercatori solo per avere
la possibilità di pubblicare un concetto, re-inventavano lo
stesso concetto o un concetto simile; e alcuni di queste teorie
modificate hanno davvero colpito la natura del marketing e
vengono utilizzate in modo ampio anche nei nostri giorni.
Quindi, è importante definire una panoramica molto
elementare delle principali nozioni di marketing che
funzionano come base per la pianificazione di marketing e
sono rilevanti per i cambiamenti del settore.
1.2. Le principali teorie e concetti
7
Il marketing mix è stato introdotto da Neil H. Borden nel
1964 e consisteva di vari elementi che sono stati
successivamente ridotti fino a quattro categorie principali le
8
“quattro P - prodotto, prezzo, promozione e collocamento”.
Una varietà di autori hanno suggerito degli aggiornamenti e
7
Neil H. Borden nel 1964 sul Journal of Advertising Research
8
E. Jerome McCarthy nel suo libro Base di Marketing, pubblicato la
prima volta nel 1960 e giunto alla sua 16° edizione
11
delle aggiunte alle quattro P, ma in generale gli operatori del
settore hanno scelto di tenere cosi come sono questi elementi e
adattano il modello base alle proprie esigenze.
La promozione (P-promozione) copre gli aspetti di
comunicazione di marketing, che sono pubblicità, vendita
personale, promozione delle vendite, relazioni pubbliche e
pubblicità. P - la promozione include anche la pianificazione
promozionale, la strategia e budgeting ed è uno dei
concetti piø abusati perche si tende sempre a confondere
la promozione con il marketing.
Il marketing tradizionale, per esempio, richiama alla mente
soprattutto l'uso dei mezzi di comunicazione di massa,
quando in realtà comprende anche l'adeguamento del
prodotto, il prezzo e la distribuzione. L'obiettivo della
pubblicità è di attrarre, aumentare, convertire e fidelizzare i
clienti. L’azienda tende sempre a creare e adattare gli
prodotti, i prezzi, la distribuzione, i punti di vendita e
creare altri stimoli, tutte con lo scopo di influenzare le scelte
del consumatore verso i suoi prodotti, e sempre con lo
scopo di arrivare a suggerire al cliente di tornare di nuovo e
di essere leali all’azienda, alla marca e agli stessi prodotti,
ma, a differenza del marketing relazionale in cui sono le
interazioni ed i reciproci vantaggi che guidano il rapporto,
nel marketing tradizionale è il cliente che fa la decisione in
base alle sue valutazioni sul prezzo, in base al livello di
soddisfazione e in base al successo avuto dalle precedenti
9
transazioni. Secondo Kotler, il mercato è un insieme che
comprende gli attuali e potenziali acquirenti di un prodotto o
servizio. Un mercato è definito dalla sua funzione, ossia
9
Kotler, Philip, Wong, Veronica, Saunders, John & Armstrong, Gary
(2005) “Principles of Marketing”
12
vale a dire in base ai clienti all'interno del quale
condividono la stessa esigenza. I mercati sono ulteriormente
suddivisi in segmenti, che a loro volta sono definiti dai benefici
che ognuno dei gruppo di clienti ottengono dal prodotto. La
segmentazione dei consumatori è intrinsecamente legata alla
scelta del mercato in cui l’impresa decide di operare e alla
posizione che essa vuole occupare all’interno di esso. E perciò
10
la strategia di positioning (posizionamento) rappresenta
l’elemento principale che l’impresa utilizza per differenziare la
propria offerta da quella dei concorrenti, per organizzare le
componenti del marketing mix e per occupare uno spazio ben
preciso nella mente dei clienti.
11
I bisogni, i desideri e le esigenze del consumatore sono
fondamentali per un marketing.
¨ molto importante capire di che cosa i clienti hanno bisogno
e cosa desiderano, al fine di creare strategie di marketing
adatte alle loro necessita. La differenza tra una necessità e un
bisogno è evidente. I bisogni sono una parte fondamentale della
natura umana, per esempio bisogni fisici come il cibo e la
sicurezza, quelli sociali, che fanno parte nello stesso gruppo
ecc. D'altra parte, le esigenze dipendono dalla personalità,
cultura e appartenenza, del consumatore e sono piø elettive
e specifiche. ( Ad esempio, un cliente potrebbe avere bisogno
di scarpe Nike e vogliono un determinato modello. Se il cliente
ha la possibilità di pagare per questo modello, allora la
mancanza diventa una domanda per l’azienda che produce
scarpe. )
10
BAGOZZI, R.P, “ Fondamenti di marketing”, Bologna, Il Mulino, 2001
11
Kotler P. , Keller K. “Il marketing del nuovo millennio” 1° edizione 2007
13