3
Introduzione
In questo lavoro, intitolato "Margaret Atwood, The Handmaid's Tale e le strategie
narrative nell'adattamento prodotto da Hulu" si è cercato di offrire un'analisi del romanzo
più noto di Atwood, The Handmaid's Tale (1985), e dell'acclamata serie televisiva che
segue le vicende di Offred, un'Ancella all'interno del regime teocratico della Repubblica di
Gilead.
In particolare, nel primo capitolo, di carattere biografico, si è evidenziato come l'infanzia
non convenzionale della scrittrice abbia influito sulla sua produzione letteraria in cui ha
offerto nuova voce alle donne che la cultura maschilista del patriarcato aveva cercato di
sottrarre loro.
Nel secondo capitolo è stato analizzato il romanzo all'interno del contesto culturale ed
ideologico che ha portato Atwood a concepire The Handmaid's Tale in cui la protagonista,
attraverso quella che la critica Coral Ann Howells ha definito una "counter-narrative" al
regime, si riprende la propria identità e individualità che questo avrebbe voluto sottrarle
alla fine di un periodo di indottrinamento.
Nel terzo capitolo, infine, dopo un esame sulla nascita e lo sviluppo della serialità
televisiva americana, si è analizzato l'episodio pilota dell'omonima serie prodotta da Hulu
cercando di mettere in evidenza come il lavoro di Atwood sia stato trasportato sul piccolo
schermo.
4
Capitolo 1
1.1 Cenni biografici su Margaret Atwood
Margaret Eleanor Atwood, prolifica poetessa e autrice di romanzi, nacque a Ottawa il 19
Novembre 1939, seconda di tre figli. I suoi genitori, Margaret Dorothy Killiam e Carl
Edmund Atwood, erano rispettivamente nutrizionista laureata in economia domestica e
entomologo specializzato in api e lepidotteri.
1
L'infanzia dei figli, benché il Canada fosse coinvolto nella Seconda Guerra Mondiale a
fianco degli Alleati, non ne fu particolarmente segnata in quanto le ricerche scientifiche di
Carl costringevano la famiglia a numerosi spostamenti fra Ottawa, le foreste del Québec,
Sault Sainte Marie e Toronto.
2
Margaret, incoraggiata dalla madre che si occupò della sua istruzione fino agli otto anni,
trovò conforto nella lettura dei racconti sugli animali canadesi e nelle Fiabe dei fratelli
Grimm illustrate da Josef Scharl. Ecco cosa ricorda al riguardo in Conversations:
I think I was about six - we were given the complete Grimm's Fairy Tales [sic],
unexpurgated. ... It was not the gore - being rolled downhill in barrels full of spikes and so
forth - that caught my attention, but the transformations. "The Juniper Tree" was and
remains my favorite, followed by a story called "Fitcher's Bird." The other interesting
thing about these stories is that, unlike the heroines of the more conventional and re-done
stories, such as "Cinderella" and "Little Red Riding Hood," the heroines of these stories
1
Karen F. Stein, Margaret Atwood Revisited, 1999, New York, Twayne Publishers, p. 21.
2
Nathalie Cooke, Margaret Atwood: a Biography, 1998, Toronto, ECW Press, p. 25.
5
show considerable wit and resourcefulness and usually win, not just by being pretty and
virtuous, but by using their brains.
3
Ispirata da queste e da altre letture quali Alice in Wonderland (1865) di Lewis Carroll, i
Tales of the Grotesque and Arabesque (1840) di Edgar Allan Poe e il Frankenstein (1818)
di Mary Shelly e i comics del fratello Harold, la piccola Atwood cominciò a produrre le
sue prime fatiche letterarie alla tenera età di cinque anni.
4
A tal proposito è utile riportare un simpatico episodio tratto da Margaret Atwood: a
Biography, in cui Margaret Dorothy racconta che, pochi giorni dopo il quinto compleanno
della piccola, l’avrebbe trovata “sprawled on one of the beds” e che, preoccupata che
qualcuno potesse aver ferito i suoi sentimenti, le avrebbe chiesto cosa stesse facendo:
“What are you doing, Peggy”, I asked.
“I’m writing a story.”
“What kind of story?”
“An adventure story.”
“ Peggy, are you going to be a writer when you will grow up?
“Yes.”
5
Nel 1945 la famiglia Atwood si spostò a Sault Sainte Marine, dove Carl aveva cominciato
a lavorare come direttore di un laboratorio di insetti. Qui Margaret scrisse il suo primo
volume di poesie, Rhyming Cats, attualmente conservato presso l’Università di Toronto.
6
Nel 1951, anno della nascita della sorella Ruth Kathleen, Margaret cominciò il suo
regolare corso di studi presso il Leaside High School dove ebbe la possibilità di entrare in
contatto con le altre bambine della sua età, con le quali tuttavia si sentiva a disagio a causa
3
Margaret Atwood, Conversations, 1978, Ontario, Ontario Review Press, p. 61.
4
Nathalie Cooke, op. cit., p. 24.
5
Ivi, p. 19.
6
Ivi, p. 26.
6
della loro “prudery and snobbery, their Byzantine social life based on whispering and
vicious gossip, and the inability to pick up earthworms without wriggling all over”.
7
Desiderosa di sentirsi integrata con le sue coetanee, la giovane cominciò a frequentare con
l’amica Sandra Sanders la Sunday School della locale chiesa unitaria dove Atwood sentì
parlare per la prima volta dei Comandamenti, del Vecchio e del Nuovo Testamento.
8
Risale a quel periodo la decisione di Atwood di accantonare momentaneamente la sua
vocazione letteraria. Questo periodo, come riportato da Joyce Carol Oates in On Being a
Poet: a Conversation With Margaret Atwood (1978), viene definito dalla scrittrice con
l’espressione “dark period”. A tale proposito è utile citare un estratto:
I began writing at the age of 5, but there was a dark period between the age of 8 and 16
when I didn’t write. I started again at 16 and have no idea why, but it was suddenly the
only thing I wanted to do.
9
Tuttavia, come nota David Staines in The Cambridge Companion to Margaret Atwood, il
Canada degli anni Cinquanta non aveva una vasta tradizione letteraria, in quanto autori
come Hugh MacLennan, Sinclair Ross e Mordecai Richler preferivano pubblicare negli
Stati Uniti o in Gran Bretagna.
10
Nel 1957 Atwood si iscrisse alla facoltà di Lingua e letteratura inglese presso il Victoria
College dove trovò un ambiente stimolante che, come riportato da Nathalie Cooke in
7
Margaret Atwood, Negotiating with the Dead, 2002, Cambridge, Cambridge University Press, p. 10.
8
Rosemary Sullivan, The Red Shoes: Margaret Atwood Starting Out, 1998, Toronto, Harper Collins
Flamingo, p. 48.
9
Joyce Carol Oates, op.cit., p. 8.
10
Coral Ann Howells, The Cambridge Companion to Margaret Atwood, 1993, Cambridge, Cambridge
University Press, p. 12.
7
Margaret Atwood: a Biography (1998), “it allowed me to witness the spectacle of women
who were not only supporting themselves, but thinking”.
11
Fra gli insegnanti del Victoria College figuravano personalità come la poetessa Jay
Macpherson, che le diede accesso alla propria libreria personale, permettendo quindi alla
giovane di conoscere i lavori di alcuni poeti canadesi.
12
Al riguardo è utile citare un estratto di On Being a Poet: a Conversation With Margaret
Atwood, in cui questa descrive al giornalista Joyce Carol Oates il proprio rapporto con
Macpherson:
I read my way through the library of a faculty member who, being herself a poet, had an
extensive collection. I might mention such names as P. K. Page, Margaret Avison, […]
James Reaney, D. G. Jones, and certain poems of Douglas Le Pan.
13
Northrop Frye, altro illustre docente del periodo e autore del saggio Anatomy of Criticism
(1957), secondo quanto riportato da Cooke in Margaret Atwood: a Biography (1998),
avrebbe consigliato alla studentessa di approfondire il suo percorso didattico in una scuola
di specializzazione post-laurea dove avrebbe avuto più tempo per scrivere.
14
Durante il periodo di studi presso il Victoria College, Margaret scrisse alcuni articoli per il
giornale universitario Acta Victoriana in collaborazione con l’amico Dennis Lee e sotto il
comune pseudonimo di Shakesbet Latweed.
15
Il suo debutto poetico arrivò nel 1961 con il pamphlet poetico Double Persephone,
pubblicato a nome di M.E. Atwood, per il quale vinse la competizione letteraria
universitaria intitolata a Edwind John Dove Pratt.
16
11
Nathalie Cooke, op. cit., p. 58.
12
Coral Ann Howells, The Cambridge Companion to Margaret Atwood., cit., p. 14.
13
Joyce Carol Oates, op. cit., p. 5.
14
Nathalie Cooke, op. cit., p. 64.
15
Karen F. Stein, Margaret Atwood Revisited, cit., p. 3.
8
A proposito della pubblicazione di questo volume è utile riportare ciò che l’autrice
confessò al biografo George Woodcock in Introducing Margaret Atwood’s Surfacing: A
Reader’s Guide:
My poems were […] not very good, but they showed a sort of twisted and febrile glimmer.
[…] We had to print each poem separetely, and then dissamble the type, as there were not
enough as for the whole book.
17
Nello stesso anno si spostò a Cambridge, nel Massachusetts, dove cominciò a frequentare
il dottorato di ricerca in Letteratura Inglese finanziato dalla Woodrow Wilson fellowship
presso il Radcliffe College, che a partire dal 1963 sarebbe diventato parte dell’Università
di Harvard.
18
Lì Atwood studiò la lingua tedesca, il Francese ed il Latino, frequentò i corsi di Perry
Miller sui Puritani, sul periodo della Rivoluzione Americana e sul trascendentalismo
americano e quello sulla Letteratura vittoriana di Jerome Buckley.
19
La giovane scrittrice notò tuttavia che ad Harvard esistevano “certain double standards” nel
trattamento delle studentesse, rispetto ai loro coetanei maschi, poiché alle prime non era
permesso l’accesso alla Lamont Library dove erano conservati inestimabili raccolte
poetiche.
20
Nel suo secondo anno di studi ad Harvard, Margaret frequentò un corso di Perry Miller
dedicato alla “Classical Tradition” in cui trovò scoraggiante che, sebbene il corso coprisse
16
Coral Ann Howells, The Cambridge Companion to Margaret Atwood, cit., p. 14.
17
George Woodcock, Introducing Margaret Atwood’s Surfacing: A Reader’s Guide, 1990, Toronto, ECW
Press, p. 15.
18
Nathalie Cooke, op. cit., p. 89.
19
Ivi, p. 92.
20
Ivi, p. 93.
9
il periodo fra il 1630 ed il 1900, le uniche poetesse ritenute degne di essere inserite nel
canone americano fossero Ann Bradstreet e Emily Dickinson.
21
Terminati i suoi studi ad Harvard nel 1963, senza aver peraltro completato la tesi finale
intitolata “Power and Nature in the Metaphysical Romance of the 19th and 20th Century”,
l’autrice tornò a Toronto dove cominciò a lavorare presso la Canadian Facts Marketing. Il
suo compito consisteva nel “taking those recondite, verbose market-research interview
written by psychologists and translating them into a language that avarage person
interviewed could understand”.
22
È inevitabile pensare che Atwood si sia servita di questa esperienza lavorativa per la trama
di The Edible Woman, pubblicato nel 1969, in cui la protagonista Marian MacAlpin lavora
per l’azienda di mercato Seymour Surveys che si occupa di redigere questionari rivolti al
mercato delle casalinghe.
23
Nel settembre 1964 Atwood si spostò a Vancouver dove cominciò ad insegnare letteratura
inglese presso l’Università della British Columbia. In quel periodo si dedicò alla stesura di
The Edible Woman (1969), Cat’s Eye (1988) e del libretto musicale “Trumpets of
Summer”.
24
Due anni dopo Atwood pubblicò il suo primo volume di poesie, The Circle Game in cui,
secondo il critico Branko Gorjup, è già riconoscibile il linguaggio “ironic, direct,
21
Nathalie Cooke, op. cit., p. 93.
22
Ivi, p.107.
23
Heidi Slettedahl Macpherson, The Cambridge Introduction to Margaret Atwood, 2012, Cambridge,
Cambridge University Press, p. 27.
24
Nathalie Cooke, op. cit., p. 123.
10
unadorned, accessible, emotionally detached, and as precise and ponted as a stiletto” che
sarà riconosciuto come “quintessentially Atwoodian”.
25
Nel 1967 Atwood si trasferì a Montreal dove cominciò ad insegnare letteratura inglese ed
americana presso il Sir George Williams University.
26
L'anno successivo Atwood pubblicò il secondo volume, The Animals in That Country in
cui raccolse tutte le liriche scritte a Cambridge nei tre anni precedenti. Nello stesso anno
sposò lo scrittore americano James Polk, col quale si stabilì a Edmonton dove i due
cominciarono a lavorare presso l’Università di Alberta.
27
Nel 1969 Atwood pubblicò il suo primo romanzo, The Edible Woman, ritenuto da molti
critici come femminista benché la scrittrice lo consideri ‘protofemminista’ in quanto vi
cominciò a lavorare dal 1965. A tal proposito è utile riportarne un estratto della prefazione:
The Edible Woman appeared finally in 1969, four years after it was written and just in time
to coincide with the rise of feminism in North America. Some immediately assumed that it
was a product of the movement. I myself see the book as protofeminist rather than
feminist: there was no women’s movement in sight when I was composing the book in
1965, and I’m not gifted with clairvoyance, though like many at the time I’d read Betty
Friedan and Simone de Beauvoir behind locked door.
28
Nel 1970 furono pubblicati The Journals of Susanna Moodie, in cui Atwood recupera la
colonizzatrice Susanne Moodies, e Procedures for Underground in cui l’io lirico discende
25
Coral Ann Howells, The Cambridge Companion to Margaret Atwood, cit., p. 134.
26
Nathalie Cooke, op. cit., p. 156.
27
Robert Potts, “Light in the wilderness”, The Guardian, 26 Aprile 2003. L’articolo è disponibile al seguente
indirizzo: https://www.theguardian.com/books/2003/apr/26/fiction.margaretatwood. (Ultimo accesso 18
febbraio 2019).
28
Margaret Atwood, The Edible Woman, 1988, Londra, Virago, p. 8.
11
in un luogo “of wisdom and great power” che non segue le normali leggi della fisica in
quanto “the rivers flow backwards”.
29
Nello stesso anno la coppia si trasferì a Toronto, dove Atwood tenne il corso “Canadian
Women Writers” presso l’Università di York. Durante le sue lezioni analizzò i lavori di
Margaret Lawrence, Ethel Wilson, Marian Engel e P.K. Page.
30
Nel 1971 Atwood pubblicò Power Politics, una sorta di risposta al saggio Sexual Politics
di Kate Millet del 1970, in cui la scrittrice affronta l’oppressione femminile entro i costrutti
sociali, culturali e linguistici del patriarcato. Centro di queste riflessioni è la parola love,
concepito come una “frightening mask” che serve per “cover egoistical self-fullfilment and
dominance of the other- in fact, it creats and destroys the other”.
31
Nel 1972 furono pubblicati il romanzo Surfacing e il saggio letterario Survival: A Thematic
Guide to Canadian Literature, quest'ultimo definito dall’autrice come “a cross between a
personal manifesto” e “a political manifesto” in cui si afferma che la tematica principale
della letteratura canadese sia il sopravvivere, inteso come “hanging on, staying alive”.
32
Per capire cosa la scrittrice intenda per survival è utile citare un estratto di Margaret
Atwood: Beyond Victimhood, un articolo scritto da Marge Piercy per la rivista poetica The
American Poetry Review nel 1973:
survival in a bare and hostile place; survival in crisis – shipwreck, snowstorm; cultural
survival for the French; survival as obsolence (those who consider Canada a relic);
survival in the face of economic take-over by the United States.
33
29
Margaret Atwood, Selected Poems, 1976, Toronto, Oxford University Press, pp. 22-23.
30
Nathalie Cooke, op. cit., p. 180.
31
Coral Ann Howells, The Cambridge Companion to Margaret Atwood, cit., p. 139.
32
Harold Bloom, Bloom’s Modern Critical Views: Margaret Atwood – New Edition, 2009, New York,
Bloom’s Literary Criticism, p. 185
33
Marge Piercy, “Margaret Atwood: Beyond Victimhood”, The American Poetry Review, Vol.2, No.6, pp.
41-44.