INTRODUZIONE
Il presente lavoro è una breve analisi sulla particolare situazione linguistica del
Maghreb, nella quale si trovano oggi i paesi di Marocco, Algeria e Tunisia.
È opinione diffusa che i paesi arabi siano abitati da persone arabe, di lingua
araba e di religione islamica. Tuttavia questo è del tutto erroneo. L'obiettivo del mio
lavoro, pertanto, è quello di prendere in esame l'attuale frammentario paesaggio
linguistico dei tre paesi maghrebini, il problema del riconoscimento linguistico delle
minoranze, e capire quali sono i processi che hanno portato al plurilinguismo.
Questo non è certamente il primo lavoro su tale argomento, tuttavia può essere
considerato un approccio iniziale alla questione, sulle quali hanno già lavorato e
scritto molti esperti. La mia documentazione è avvenuta grazie alla lettura di questi
scritti, ed inoltre ho avuto modo di studiare documenti ufficiali come costituzioni,
leggi e bollettini ufficiali che sono stati pubblicati nel corso del tempo.
Nel primo capitolo vengono illustrati i principali fatti storici della regione del
Maghreb sin dall'antichità, fino ad arrivare alla nascita dei paesi di Marocco, Algeria
e Tunisia, fino alla loro indipendenza avvenuta nella seconda metà del '900.
Nel secondo capitolo viene affrontato il tema linguistico. Vengono brevemente
presentate le maggiori varietà linguistiche rimaste nell'uso, e vengono analizzate le
lingue più parlate, ovvero il berbero, l'arabo standard e il francese, e le politiche
linguistiche che le riguardano, emanate dai governi dei tre paesi presi in esame.
Inoltre, un sottocapitolo è dedicato interamente alla scolarizzazione.
Nel terzo capitolo si parla della darija, il dialetto arabo parlato nel Maghreb e
lingua madre della maggioranza degli abitanti. Pur non godendo ancora di nessun
riconoscimento ufficiale, viene utilizzato sempre di più anche nella stampa e nei
nuovi media, sebbene non abbia un codice definito. Si parla anche della ḥassāniyya,
una altro dialetto parlato al sud di Marocco e Algeria, che merita di essere citato.
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CAPITOLO 1. BREVE STORIA DEI PAESI
MAGREBINI
1.1. Geografia ed etnia
Con il termine “Maghreb” (al-Maġrib) si indica quel territorio del nord Africa
occidentale che confina con il Mar Mediterraneo a nord e con il deserto del Sahara al
sud. Ad ovest confina con l'oceano Atlantico e ad est con la Libia e l'Egitto,
occupando una superficie di quasi 6 milioni di km², in cui vivono circa 70 milioni di
persone.
La radice araba della parola Maghreb
1
è ġayn-rā’-bā’ (ب -ر - غ ), e indica
significati legati all’idea di “declino” e più in particolare di “tramonto”
2
, che in
questo caso si osserverebbe grosso modo dal punto di vista dell'Egitto, per questo
indica tutti i paesi che stanno ad ovest dell'Egitto stesso. Comprende quindi le
odierne nazioni di Marocco, Algeria e Tunisia, mentre con l'accezione più estesa
detta “Gran Maghreb”, si comprendono anche la Mauritania e la Libia. L'idea di
Maghreb è nata dagli storiografi arabi che tendevano a dividere il nord Africa in
Occidente (Maghreb, appunto) e Oriente, chiamato “Mashreq”
3
(al-Mašriq), e che va
invece dall'Egitto fino all'Iraq. Gli arabi e i musulmani hanno anche un'altra
definizione per la regione del Maghreb, quella di Ğazīrat Al-Maġrib ovvero “l'isola
dell'Occidente”, perché la si intende come delimitata da mare in tutte le sue parti, a
nord dal Mar Mediterraneo e a sud dal “mare di sabbia” del Sahara.
Sin dall'antichità questa regione è stata abitata dai “Berberi”
4
, considerato il
popolo più antico del nord Africa e progenitore degli odierni abitanti, mescolatisi col
tempo a tutti quei popoli che hanno colonizzato o occupato il territorio che
1 Si noti anche che la parola “al-ġarb”, proveniente dalla stessa radice, indica il punto cardinale
“Ovest”.
2 Maġrib è un nome di luogo, significa quindi letteralmente “luogo dove tramonta il sole”.
3 Anche in questo caso si noti che “al-šarq” indica il punto cardinale “Est”.
4 Si parla di Berberi già in documenti in documenti egiziani risalenti all'epoca dei Faraoni. Questo
potrebbe rendere veritiera l'ipotesi che Berberi ed Egiziani farebbero parte di un'antichissima stirpe
che abitò per prima l'Africa, di cui si parla più avanti nel capitolo.
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abitavano. Ancora oggi non rappresentano un gruppo unito che vive insieme, ma una
molteplicità di tribù nomadi o sedentarizzatesi col tempo che vivono non solo in gran
parte del nord Africa ma anche in Mauritania, Niger, Mali e Burkina Faso. Il nome
“Berberi” deriva probabilmente dalla parola latino-greca “barbaro”, entrata poi anche
nell'uso della lingua araba (ربرب