ABSTRACT
2 La Luce Naturale nell‛Architettura. Tra Mediterraneo e Scandinavia Stefania SANTOPOLO
La luce è l‛elemento fondamentale del pro
cesso percettivo delle cose ed è proprio
attraverso il fenomeno luminoso che si
defi nisce la conoscenza spaziale. Affi nchè
la luce possa diventare una componente
importante della metodologia progettuale
“bisogna pensare a una struttura spaziale
e qualitativa della luce, congruente con
quella funzionale, percettiva, geometrica
e costruttiva dell‛architettura”. Il pro
getto architettonico dunque non deve es
sere pensato come una sommatoria di pro
cedure tecniche progettuali, strutturali e
di misurazioni fi siche di natura acustica,
luminosa o tecnica affrontate separata
mente ma deve essere affrontato come
una sintesi progettuale olistica. All‛inter
no di un approccio olistico del progetto si
dovranno quindi chiarire i parametri che
permettono di costruire la luce, aiutando il
progettista a compiere scelte progettuali
consapevoli dei relativi effetti ambientali.
La luce è un fenomeno di natura energetica.
Nel corso della storia si è sempre cercato
di fornire una spiegazione teorica di un
elemento tanto signifi cativo e determinan
te. All‛interno del capitolo viene proposto
un approfondimento relativo alla teoria
della luce e alle grandezze fotometriche
che ne defi niscono il fenomeno luminoso,
nonché il funzionamento dell‛organo desti
nato alla percezione e al rilevamento delle
condizioni luminose presenti in un qualsiasi
ambiente; questi occhio umano, con la sua
struttura biologica e il suo funzionamento.
La luce che percepiamo attraverso gli occhi
provoca grandi cambiamenti del nostro si
stema nervoso, poiché provoca l‛alterazione
della produzione di ormoni e dei processi
interni biochimici, ciò ha delle conseguen
ze non irrilevanti sul nostro stato d‛ani
mo e sulla nostra salute. Non è esagerato
dunque affermare che la luce costituisce
un fattore vitale nel mantenimento della
nostra salute. L‛alternarsi di luce e buio
infl uenza il cosiddetto “orologio biologico”,
attraverso l‛azione di specifi ci ormoni. La
luce, attraverso i canali che collegano gli
occhi alla porzione involontaria del sistema
nervoso, infl uisce sulla secrezione di ormoni
da parte delle principali ghiandole endo
crine e condiziona tutta l‛attività chimica
del corpo umano e quindi la percezione. La
luce assume un ruolo primario tra i tanti
elementi condizionanti lo stato d‛animo na
scosti dall‛inconscio, agendo anche di con
seguenza sulla sfera conscia. All‛interno
del capitolo viene affrontato il problema
dell‛interazione tra i vari stimoli che l‛am
biente, che ci circonda, ci propone e le re
azioni della persona attraverso il processo
percettivo con predisposizione dello sta
to emotivo e della recettività sensoriale.
Nel capitolo si affronta il tema dell‛uti
lizzo della luce naturale in architettura
attraverso il corso del tempo e l‛evoluzio
ne delle civiltà. Nel 1° libro dell‛Antico
Testamento si legge “…Allora Dio disse
Fiat Lux e la luce fu…”. La storia del
mondo dipende da questa prima fonda
mentale antinomia impressa al cosmo tra
luce e tenebre, che determina la misura
del tempo nell‛alternanza del giorno e del
la notte. La preoccupazione per la quali
tà degli ambienti nelle costruzioni e per
la qualità dell‛illuminazione naturale degli
ambienti, ha ricevuto una sistemazione,
in termini di strumenti conoscitivi e stru
menti di controllo, a partire dalla metà
dell‛800, quando venne inquadrato il pro
blema degli ambienti malsani creati dalle
grandi conurbazioni delle città europee
e nord americane, sviluppatesi a partire
dalla fi ne del ‘700.
Già in epoca romana il problema dell‛il
luminazione degli ambienti fu affrontato
sia nei vari trattati d‛architettura che, in
qualche modo, nella normativa. Sono del
la seconda metà dell‛800 e dei primi anni
del ‘900, nei diversi paesi industrializzati,
le leggi che prevedono la costituzione di
regolamenti di igiene edilizia e urbana e la
identifi cazione dello strumento della licen
za di abitabilità, che contempla il rispetto
di standard d‛illuminazione naturale, so
leggiamento e ventilazione.
La Luce Naturale nell‛Architettura. Tra Mediterraneo e Scandinavia Stefania SANTOPOLO 3
Un‛abitazione ben aerata, ben illuminata,
ben soleggiata è portatrice di quei valori
oggettivi ricercati dal Movimento Moder
no, che trovarono formulazione ai CIAM
del 1929 sull‛alloggio e del 1930 sul quar
tiere. Verso la fi ne degli anni ‛80, un‛at
tenzione comincia a manifestarsi, almeno
in ambito di ricerche e sperimentazioni sul
risparmio energetico, negli edifi ci non re
sidenziali, relativamente al riscaldamen
to, al raffreddamento estivo e all‛illumi
nazione, visti come problema integrato.
In vista di un migliore utilizzo dell‛illumi
nazione naturale, questi ultimi anni hanno
visto anche lo sviluppo di sistemi di con
trollo della luce artifi ciale volti a per
mettere una conveniente integrazione tra
le due sorgenti, attraverso, ad esempio,
la regolazione o lo spegnimento automa
tico del fl usso di luce artifi ciale in rap
porto alla disponibilità di luce diurna.
All‛interno del capitolo sono stati pre
si in considerazione quattro grandi mae
stri che, maggiormente, hanno affronta
to il tema dell‛utilizzo della luce naturale
nel processo progettuale delle loro ope
re più signifi cative. Per ognuno di loro è
stata redatta un‛analisi approfondita ri
guardante le modalità progettuali uti
lizzate dal concept preliminare fi no alla
redazione del progetto esecutivo con la
continuazione nella realizzazione delle opere.
I grandi maestri presi a riferimen
to sono Alvar AALTO, LE CORBU
SIER, Louis I. Kahn e Carlo SCARPA.
Aalto apparteneva a quella generazione
che, dopo la prima guerra mondiale, si era
proposta di cercare di creare un mondo
nuovo e migliore. Con le dichiarazioni d‛in
dipendenza della Finlandia egli dispiegò ogni
sorta di energia per contribuire alla rico
struzione del paese in un perfetto equilibrio
col paesaggio e la natura. Per Aalto l‛ar
chitettura era il mezzo attraverso il quale
poteva giungere a dare forma alle esigenze
dell‛uomo. La forma architettonica era in
tesa come forma ambientale e l‛uomo veniva
messo a suo agio non solo prevedendone i
suoi percorsi, movimenti e bisogni, ma an
che le emozioni e le relazioni psicologiche.
Le Corbusier, decisamente anticonformi
sta come artista e come uomo, può esse
re considerato una delle persone che più
comprese l‛epoca storica in cui operò, in
dividuandone i complessi problemi e dando
ad essi geniale soluzione architettonica e
urbanistica. Le sue prime opere, infatti,
riuscirono a defi nire un nuovo tipo di rap
porto tra città e architettura. L‛obiettivo
era quello di andare oltre un‛architettura
fredda e meccanicistica per raggiungere
l‛unità tra requisiti di pratica funzionali
tà e qualcosa di più umano, più adeguato
alla percezione sensoriale di chi osserva,
qualcosa che fosse sempre più aderente
alla persona umana, che è corpo e mente.
L‛architettura di Kahn è straordinaria
mente potente, cosmica, mistica, pre
gnante di signifi cato. L‛architettura era
per lui la massima e più completa espres
sione artistica e il suo costruire teneva
costantemente conto di un mondo in cui
l‛essere umano avrebbe potuto ritrovare
tutti quei rapporti, tutte quelle sensa
zioni, quelle interrelazioni, quegli stimoli
e quegli scambi necessari per la costru
zione di una umanità più ricca e gene
rosa. L‛ordine era la condizione princi
pale nell‛architettura di Kahn e diveniva
strumento di progettazione fi n dal primo
istante del concepimento di una qualsiasi
sua opera.
L‛architettura di Scarpa, seppure legata
alle nuove acquisizioni dell‛architettura
moderna, si oppose alla negazione degli
stili e della decorazione, auspicata dal
movimento moderno. Il risultato fu uno
stile personale, che risultava dall‛acco
stamento di elementi fi gurativi apparte
nenti alla tradizione storico architetto
nica. A caratterizzare l‛architettura di
Scarpa fu anche il suo legame con la sua
formazione di tipo artigianale, avvenu
ta nei primi anni della sua formazione.
Fu proprio questo profondo legame con il
modo artigianale di operare, che defi nì
la sua particolare cura del dettaglio e la
continua ricerca della perfezione.
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ABSTRACT
4 La Luce Naturale nell‛Architettura. Tra Mediterraneo e Scandinavia Stefania SANTOPOLO
Nel capitolo vengono analizzate le dif
ferenze peculiari tra la luce nordica e
quella mediterranea, attraverso un per
corso che dal Sud risale verso il Nord.
Nord e Sud sono termini ben noti. Usan
doli non ci si riferisce in genere ai punti
cardinali, ma a Paesi con connotazioni e
caratteristiche di comune comprensione.
Si va dal Nord al Sud per fare esperienza
del sole, del caldo e di tutto quello che
appartiene al Sud; si va dal Sud al Nord
per…è proprio questo il punto! Cosa ci si
aspetta di trovare al Nord? Quando si vie
ne dal Sud, l‛esperienza del Nord è spon
tanea e immediata. Anche senza sapere
il perché, ci si sente circondati da un‛at
mosfera diversa; per via della luce, del
paesaggio, della vegetazione, oppure degli
edifi ci così diversi? Forse di tutto un po‛.
La luce, nel mondo nordico, riveste un ruolo
decisivo grazie alla sua capacità di avvolge
re ogni cosa in una particolare atmosfera, o
meglio, in una varietà di atmosfere diverse.
Quando risaliamo verso il Settentrione, è
la luce la prima a comunicarci che non sia
mo più al Sud. Non c‛è dubbio che pure il
Sud abbia un‛atmosfera sua propria, sol
tanto che è assai più stabile, univoca, de
terminata dalla luce del sole che riempie
lo spazio e aleggia attorno ad ogni cosa.
Quindi non sarebbe pertinente afferma
re che mobili atmosfere predominano pure
al Sud. Quando il sole è al culmine tutto
sembra fermarsi, il mondo si fa unitario ed
eterno. Qui lo spazio ha grandi estensioni,
l‛interezza assolata è tutta omogenea tra
l‛orizzonte e la volta celeste: al mattino
emerge, si ritira alla sera, ma quando il sole
è allo zenith si mostra come realmente è.
Nella seconda parte della tesi vengono ana
lizzate le caratteristiche architettoniche di
alcuni esempi di biblioteche del XX secolo;
dall‛analisi effettuata emerge il costante
impegno dei progettisti nella composizione di
forme caratterizzate fortemente dalle con
dizioni di illuminamento ritenute più idonee.
Negli esempi di biblioteche moder
ne e contemporanee analizzate, lo stu
dio, ha riguardato gli aspetti tecnolo
gici e quelli più prettamente compositivi
e formali, sempre in relazione alla luce.