4
Introduzione
Lo strumento del rating, guadagna ogni giorno di più, spazio sulle pagine
dei quotidiani, poiché , nei paesi evoluti, rappresenta uno strumento informativo
di larghissima e sempre crescente diffusione, necessario al buon funzionamento e
all’equilibrio dei mercati. Il rating è figlio della crescente esigenza degli
investitori di conoscere e reperire informazioni intorno ad aziende, istituzioni ed
enti che operano in un mercato pieno di asimmetrie informative. Il rating si
propone, inoltre, come strumento di comunicazione e trasparenza per i soggetti
economici che cercano capitali sul mercato al fine di finanziare gli investimenti. Il
mercato offre prodotti e strumenti finanziari innovativi che si sviluppano su
mercati telematici e borse locali, al tal fine diventa fondamentale reperire
informazioni e giudizi sintetici per effettuare gli investimenti.
Negli ultimi anni questo fenomeno ha coinvolto anche gli enti e le aziende
pubbliche, che stanno attraversando, in Italia e in tutta Europa, un periodo di
profondi cambiamenti che favoriscono, in particolare, processi di decentramento
e di maggiore autonomia. L’ente territoriale assume sempre più un ruolo
strategico nella crescita economica del territorio, vi è quindi l’esigenza di
finanziare direttamente o indirettamente gli investimenti, in un contesto di risorse
sempre più scarse; numerose sono le iniziative legislative che hanno spinto gli enti
locali ad effettuare scelte di razionalizzazione della finanza pubblica e che hanno
conseguentemente portato le amministrazioni ad “aprirsi al mercato” attraverso
l’uso di strumenti finanziari innovativi.
1
Il processo di cambiamento ha quindi
spostato l’attenzione verso due principali fattori: la recente prevalenza dell’area
finanziaria negli interessi della dottrina aziendalistica e la crescente autonomia
finanziaria degli enti locali e l’attribuzione ad essi di una responsabilità diretta di
1
A partire dagli anni ’50 la dottrina (G. Zappa, Cattaneo, Ferrero) si è concentrata
sull’importanza dei problemi finanziari nella gestione aziendale; a partire dagli anni ‘90 tale tema
è stato oggetto di studio anche nelle pubbliche amministrazioni, Meneguzzo scrive:
“L’aziendalizzazione degli enti locali ha, quindi, permesso il riconoscimento di una rilevante
autonomia nella programmazione e gestione delle risorse finanziarie, concretizzatasi in un
maggiore e più articolato ricorso agli strumenti della finanza: smobilizzo e valorizzazione
economica del patrimonio, attivazione di modalità di cofinanziamento privato degli investimenti,
anche attraverso la formula del project finance, emissione di buoni obbligazionari [...]”.
M.Meneguzzo, “Managerialità, innovazione e governance. La pubblica amministrazione verso il
2000” , Roma, Aracne, 1999
5
gestione delle risorse finanziarie
2
. Da una parte con l’esigenza di reperire capitali
privati per finanziare gli investimenti (project finance), dall’altro con l’utilizzo di
strumenti innovativi “in senso stretto” come obbligazioni, cartolarizzazioni,
leasing, swap, derivati. Così nasce l’esigenza di valutare l’affidabilità degli enti
locali, che sempre più assumono profili di rischio simili alle aziende private.
L’ente, come per i privati, ha la necessità di rispettare gli equilibri economico-
finanziari che garantiscono un adeguato rapporto tra fonti di finanziamento e
impieghi effettuati, nonché un efficiente grado di liquidità. L’amministrazione
locale da un lato, quindi, deve raggiungere obiettivi di efficienza ed efficacia dei
servizi resi dall’altro deve divenire sempre più soggetto regolatore e non
erogatore.
L’ente locale assume un ruolo di fondamentale importanza, poiché è
chiamato a promuovere lo sviluppo del territorio attraverso la creazione delle
condizioni per la crescita economica e sociale, migliorando la qualità e il valore
dell’ambiente in cui opera, rimodellando il sistema della pubblica
amministrazione che dovrà essere flessibile alle esigenze del territorio e dei
mercati.
Alla luce di quanto detto fin’ora si può comprendere il crescente ricorso allo
strumento del rating, un processo analitico che permette la valutazione
dell’affidabilità, dell’ente locale, di rimborsare i capitali in prestito nei tempi e nei
modi previsti. La valutazione del soggetto richiedente non si ferma all’analisi del
debito specifico, ma si deve articolare in una profonda indagine che consideri,
oltre il profilo economico- finanziario, il profilo prospettico dell’ente e del
territorio, la credibilità delle politiche attuate e programmate etc.
Lo strumento del rating si propone inoltre come ottimo strumento per il
controllo dell’equilibrio economico-finanziario
3
, inteso come momento di in cui si
raggiungono risultati rappresentativi di “reddito”
4
, equilibrio tecnico inteso come
Questo lavoro di tesi si articola principalmente in tre parti.
Nella prima parte si focalizza l’attenzione sulla struttura degli enti locali,
sugli sviluppi legislativi e organizzativi nazionali ed Europei, con un particolare
2
F. Amatucci “Il project finance nelle aziende pubbliche”, Giuffrè, Milano, 2002
3
N. Di Cagno, S. Adamo, F. Giaccari, “Lineamenti di economia aziendale”, pag.237, Cacucci
Editore, Bari, 2009.
4
Per l’ente pubblico, il reddito, è inteso come risultato di economicità efficacia ed efficienza del
profili economici- finanziari e dei servizi resi.
6
accento sui processi di devoluzione dei poteri verso gli enti pubblici, che hanno
trasformato radicalmente gli assetti organizzativi degli stessi.
Nella seconda parte di questo lavoro, si analizza lo strumento del rating per
le amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione allo sviluppo nel settore
pubblico e alle conseguenze sulla gestione finanziaria e della valutazione del
rischio. Si prosegue con l’analisi degli elementi di valutazione degli enti locali
nella formulazione del giudizio di rating.
Nella terza ed ultima parte si è voluto analizzare un particolare caso di
studio, relativo ad una delle principali agenzie di rating: Fitch ratings inc. con
particolare riferimenti al processo di attribuzione del giudizio di rating e degli
elementi di valutazione per gli enti locali.
7
Capitolo 1: La gestione finanziaria e la solidità degli enti
locali.
Risulta fin da subito necessario focalizzare l’attenzione sulla struttura degli
enti locali, sugli sviluppi normativi e organizzativi, con il fine di analizzare quali
siano i principi su cui si è articolata la modernizzazione della macchina pubblica.
Analizzando lo scenario nazionale, dove nell’ultimo decennio vi è stata la
tendenza alla devoluzione dei poteri verso gli “enti più vicini alle esigenze del
cittadino”, è necessario analizzare quali siano state le dinamiche che hanno
contribuito alla trasformazione degli assetti organizzativi.
1.1. Evoluzione e prospettive per gli enti locali, lo scenario
nazionale.
Nel corso dell’ultimo ventennio gli enti locali stanno attraversando un fase
di trasformazione, in merito soprattutto ad un progressivo e radicale processo di
trasformazione del sistema di finanza locale. Questo percorso ha sancito
l’introduzione dei criteri economico-aziendali negli enti pubblici. Storicizzando
questi passaggi è possibile affermare che questi cambiamenti hanno portato ad
un
5
:
Passaggio da una forma di Welfare State a un sistema di Welfare
mix, dove lo Stato riduce il proprio intervento limitandolo ad un
definizione di regole e al controllo del funzionamento dei servizi
pubblici;
Passaggio da uno Stato accentratore ed unitario ad una forma con
forti autonomie locali (processo di federalismo).
Nel merito è utile analizzare i fattori esterni, di carattere sociale, politico
ed economico che hanno spinto verso la modernizzazione del sistema; in
particolare l’evoluzione tecnologica che ha coinvolto le pubbliche
amministrazioni, un ridimensionamento delle risorse finanziarie a fronte di una
crescente domanda di servizi, un diverso approccio teorico alla gestione dei
5
Borgonovi, Principi e sistemi aziendali per le amministrazioni pubbliche, Egea, 2002, Milano.
8
servizi pubblici (il “New public management”)
6
e il conseguente superamento
delle modalità tradizionali di gestione della pubblica amministrazione.
Questo importante processo di trasformazione ha avuto molti effetti sul
mondo degli enti locali. La presenza di vincoli sull’indebitamento e la riduzione
dei trasferimenti, la più ampia autonomia finanziaria e fiscale, hanno obbligato
gli enti, come i comuni e le province, a finanziarie la propria attività facendo leva
non solo sulle proprie risorse, ma anche mediante il ricorso a forme alternative di
finanziamento. I mutui e strumenti di finanza innovativa (come le emissioni
obbligazionarie, il leasing, il project finance e gli swap) rappresentano fonti molto
utilizzate dagli enti pubblici, al fine di finanziare i propri investimenti . Di
conseguenza risulta di notevole importanza la necessità di ristrutturare i propri
debiti, in linea con le logiche di razionalizzazione dei bilanci e di mantenimento
della solidità finanziaria. E’ importante, dunque, esaminare l’evoluzione della
strategia amministrativa e finanziaria dell’ente locale, ponendo l’attenzione sui
principali fattori di cambiamento.
Oggi, gli enti pubblici, svolgono un ruolo attivo nella promozione dello
sviluppo economico e sociale della collettività; l’attività amministrativa si deve
quindi qualificare sempre più per la sua capacità di rimuovere gli ostacoli allo
sviluppo. Per questo motivo l’ente locale deve svincolarsi da un modello uniforme
e razionale di gestione, superando quindi i classici schemi rigidi: deve essere
concepito come un sistema di scelte funzionali e contingenti alla realtà, deve
quindi esser capace di risolvere le problematiche e soddisfare le esigenze derivanti
dai contesti in cui opera.
1.2. Cenni sullo scenario europeo e il new public management.
Il processo di riforma non si è limitato al contesto nazionale ma si è esteso in
tutta Europa dove è stato riconsiderato ed è aumentato il ruolo della pubblica
amministrazione. L’idea di fondo è quella della riformulazione del sistema in
considerazione dell’impostazione regionalistica che si basa su tre concetti teorici:
gerarchia, identità e considerazione delle economie di scala. Affinché questi tre
concetti siano raffrontati nella realtà della pubblica amministrazione, si pone la
6
Il new public management di fonda in particolare su due aspetti: Il reperimento di capitali
privati destinati agli investimenti, una maggiore autonomia del management rispetto agli organi
politici.