23
CAPITOLO 2: ANALISI COMPARATIVA DEL FATTURATO DEI
PRINCIPALI CLUB EUROPEI
2.1 Classifica prime venti squadre europee per fatturato
La classifica delle prime venti società di calcio per ricavi, relativa alla stagione
2009-2010, e una successiva scomposizione di tali introiti permette di
comprendere l‟importante ruolo economico giocato da uno stadio di proprietà.
E‟ necessario sottolineare che i ricavi evidenziati nella tabella sottostante sono
stati rettificati dagli importi relativi alla cessione di calciatori, da eventuali
plusvalenze e da operazioni che sono palesemente al di fuori dell‟attività
caratteristica di una società di calcio come ad esempio i proventi generati
dall‟affitto o dalla cessione di immobili.
Stagione 2009/2010
1 Real Madrid
438,6
Stagione 2008/2009
1 Real Madrid 401,4
2 Barcellona 398,1 2 Barcellona 365,9
3 Manchester United 349,8 3 Manchester United 327,0
4 Bayern Monaco 323,0 4 Bayern Monaco 289,5
5 Arsenal 274,1 5 Arsenal 263,0
6 Chelsea 255,9 6 Chelsea 242,3
7 Milan 235,8 7 Liverpool 217,0
8 Liverpool 225,3 8 Juventus 203,2
9 Inter 224,8 9 Inter 196,5
10 Juventus 205,0 10 Milan 196,5
11 Manchester City 152,8 11 Amburgo 146,7
13
Dati Report Calcio 2011 risultato della collaborazione tra Arel, F.I.G.C. e Pricewatercoopers.
24
12 Totthenam 146,3 12 Roma 146,4
13 Amburgo 146,2 13 Lione 139,6
14 Lione 146,1 14 Marsiglia 133,2
15 Marsiglia 141,1 15 Totthenam 132,7
16 Shalke 04 139,8 16 Shalke 04 124,5
17 Atletico Madrid 124,5 17 Werder Brema 114,7
18 Roma 122,7 18 Atletico Madrid 105
19 Stoccarda 114,8 19 Borussia Dortmund 103,5
20 Aston Villa 109,4 20 Manchester City 102,2
Fig. 2.1 Classifica primi venti club europei per fatturato
14
L‟industria del pallone, a differenza di quasi tutti gli altri settori, non sembra
aver sofferto degli effetti finanziari negativi conseguenti all‟attuale situazione di
crisi a livello mondiale. I ricavi complessivi dei primi 20 club superano i 4
miliardi di euro mostrando un incremento di quasi l‟otto per cento (31,1milioni
di euro) rispetto ai dati dell‟anno precedente. Nel 2009 ben 9 società avevano
visto i propri ricavi diminuire rispetto alla stagione precedente ma bisogna
sottolineare anche come nella maggioranza dei casi questo decremento può
essere spiegato con performance inferiori nelle competizioni nazionali ed
europee che hanno generato minori erogazioni di bonus per i piazzamenti
ottenuti; al contrario nella scorsa stagione tutte le società hanno visto crescere
il proprio giro d‟affari. La congiuntura economica negativa non ha impedito al
Real Madrid di ottenere un importante primato: è la società che ha generato il
più alto livello di fatturato in assoluto, tra tutti gli sport, superando quota 400
milioni di euro. La tenuta, a dispetto della crisi, può essere spiegata dalla
numerosità e stabilità dei tifosi, dal grande potere contrattuale nella
contrattazione dei diritti radiotelevisivi e dalla capacità di attirare
continuamente partner commerciali grazie a un bacino d‟utenza enorme e
caratterizzato dalla presenza di ogni tipo di target. Per fronteggiare la minore
disponibilità economiche dei propri supporter è diventata fondamentale la
14
Dati estrapolati dalla ricerca condotta da Deloitte: “Football Money League 2011” .
25
strategia di “pricing” sui biglietti per le gare; complessivamente possiamo
affermare che la maggior parte delle squadre posizionate nelle prime 20
posizioni è riuscita a mantenere i livelli medi di spettatori dell‟anno precedente.
Nonostante la presenza di 7 squadre tra le prime 20 è necessario sottolineare
come le squadre inglesi negli ultimi anni siano state penalizzate dal continuo
deprezzamento della sterlina inglese rispetto all‟euro. Il tasso di cambio al 30
giugno 2009 comparato a quello del giugno del 2007 mostrava un
deprezzamento della sterlina pari al 21%. Questo significa, ad esempio, che il
Manchester United ha subito una penalizzazione di ben 74 milioni rispetto al
Real Madrid e di quasi 40 con il Barcellona.Tuttavia la sterlina nell‟ultimo anno
si è rafforzata rispetto all‟euro e il tasso di cambio al 30 giugno 2010 utilizzato
per il calcolo del controvalore dei fatturati in euro ha rafforzato la posizione dei
club inglesi.
Infine se facciamo un raffronto con la classifica dell‟anno scorso possiamo
notare solamente piccoli cambiamenti. Le prime 6 posizioni restano immutate
con i due colossi spagnoli sempre al comando. La Premier League inglese
mantiene il maggior numero di squadre, ben 7, incluse nella classifica delle
prime 20, di cui 4 nelle prime 10. La distribuzione centralizzata dei diritti
radiotelevisivi e il livello di ricavi dal “match day” più alto tra tutti i campionati
europei sono i fattori che maggiormente determinano questo dominio.
Stoccarda e Aston Villa sono le “new entry” di quest‟anno sostituendo Werder
Brema e Borussia Dortmund. La vittoria nell‟Europa League ha permesso
all‟Atletico Madrid di scalare diverse posizioni giungendo al diciassettesimo
posto ovvero la posizione più alta mai occupata dal secondo club di Madrid.
Dopo essere uscita dalla top 20 la scorsa stagione, il Fenerbace ,ovvero l‟unica
squadra che non rappresentava i primi cinque campionati europei, continua a
perdere terreno. Attualmente risultano incluse 7 squadre inglesi, 4 tedesche, 4
italiane, 3 spagnole e 2 francesi. E‟ evidente come la classifica sia dominata
dai team collocati nei campionati più seguiti e competitivi che possono vantare
le tifoserie più numerose, che affrontano le competizioni europee più
importanti e attraggono quindi un maggior numero di sponsor. A testimonianza
26
di ciò possiamo osservare come anche le posizioni appena successive alla top
20 sono dominate dai club appartenenti ai cinque principali campionati europei.
Stagione 2009/2010 Stagione 2008/2009
Fiorentina 106,4 Paris Saint-Germain 100,8
Borussia Dortmund 105,2 Atletico Madrid 100,3
Bordeaux 102,8 Bordeaux 99,8
Sevilla 99,6 Stoccarda 99,8
Valencia 99,3 Aston Villa 98,9
Benfica 98,2 Fiorentina 94,4
Everton 96,6 Everton 93,5
Werder Brema 96,5 Napoli 90,1
Napoli 95,1 West Ham 89,3
Fulham 94,2 Fenerbache 87,0
Fig. 2.2 Fatturato club europei al di sotto prime venti posizioni
15
Ben 14 club tra i primi 20 hanno partecipato alla Champion‟s League mentre i
restanti 6 hanno disputato l‟Europa League. Questo dimostra come la
partecipazione o meno alla Uefa Champion‟s League sia uno dei driver
fondamentali di mobilità all‟interno della classifica ma non l‟unico.
Un peso significativo è assunto dai ricavi generati dal “matchday”, ovvero
l‟incasso ottenuto durante le partite, e dalle sponsorizzazione che i club sono in
grado di ottenere. Sotto questo punto di vista l‟Amburgo è il club che ha
ottenuto i miglioramenti più significativi: quasi 20 milioni di euro in più grazie a
“matchday” e sponsorizzazioni.
E‟ opportuno evidenziare il grandissimo gap (quasi 50 milioni di euro)
esistente tra la squadra che occupa la decima posizione, La Juventus, e la
squadra che occupa l‟undicesima posizione, il Manchester City. Un gap ancora
più grande si registra tra le prime 3 squadre Real Madrid, Barcellona e
Manchester United e le squadre che li seguono in classifica. I club che
15
Dati estrapolati dalla ricerca condotta da Deloitte: “Football Money League 2011” .
27
occupano il podio rappresentano oltre un quarto dei ricavi complessivi delle top
20. Inoltre dovremmo sommare i ricavi di tutte le squadre dalla 12 alla 20
posizione per raggiungere un risultato analogo. Questi dati dimostrano un
evidente dislivello esistente anche tra i club europei di prima fascia molto
significativo che rischia di eliminare la caratteristica che da sempre ha
contraddistinto il calcio dagli altri sport ovvero la possibilità di vedere squadre
con minori risorse finanziare raggiungere grandi risultati e competere con i club
più blasonati.
Il Manchester City è la squadra che è riuscita a ottenere il maggior
miglioramento piazzandosi all‟undicesimo posto dopo aver scalato in un solo
anno ben 9 posizioni nonostante non sia ancora riuscito ad aver accesso alla
Uefa Champions League. Il driver principale di crescita sono stati gli enormi
investimenti (oltre 400 milioni di euro negli ultimi 2 anni) che lo sceicco
Mansour bin Zayed Al Nahyan ha destinato per rinforzare la squadra con il
conseguente boom di incassi relativi a sponsorizzazioni e merchandising. La
possibile qualificazione nella massima competizione europea potrà permettere
in futuro ai “Citizens” di entrare nella top 10 portando Manchester a essere la
terza città dopo Londra e Milano a poter vantare ben 2 squadre nelle prime 10
posizioni. Discorso opposto per la Juventus che a causa della mancata
qualificazione uscirà dalle top ten.
Assolutamente fondamentale è sottolineare come l‟Inter non sia riuscita a
scalare nemmeno una posizione in classifica nonostante abbia vinto tutte le
competizioni alle quali ha partecipato( ad eccezione della Supercoppa Italiana
persa contro la Lazio). L‟incremento di fatturato del 14% (circa28 milioni di
euro) è dovuto principalmente all‟incasso dei premi Uefa mentre invece le
entrate commerciali e ricavi dal “matchday” non hanno subito nessun
incremento significativo.
Infine è importante evidenziare il continuo declino delle società italiane e il loro
progressivo allontanamento dall‟elite del calcio europeo. Non solo per quanto
riguarda i risultati sportivi ma anche dal punto di vista finanziario. La presenza
di 3 squadre nella top ten non deve trarre in inganno, il declino è veloce e
tangibile basti ricordare che l‟anno prima di “Calciopoli”(solamente 5 anni fa)
28
Juventus e Milan erano stabilmente all‟interno delle prime cinque posizioni.
L‟unica soluzione per tornare a essere competitivi sembra essere la
costruzione degli stadi di proprietà con pesanti investimenti mirati a
incrementare i ricavi del “matchday”. Il ritorno alla vendita collettiva dei diritti
radio-televisivi a partire da questa stagione e le ipotesi di costruzioni di stadi di
proprietà portate avanti da vari presidenti potrebbero spingere il calcio italiano
ad una riforma tanto radicale quanto necessaria. E‟ logico infatti che le squadre
in grado di generare maggiori ricavi abbiano una maggior disponibilità di
risorse da investire per attrarre la forza lavoro più competente e per migliorare
il proprio parco giocatori aumentando cosi significativamente le probabilità di
vittoria. Esiste una fortissima correlazione tra le risorse investite e i titoli vinti
sul campo: considerando i 5 migliori campionati europei negli ultimi dieci anni
le loro squadre all‟interno della top 20 hanno vinto 43 titoli nazionali su un
totale di 50 disponibili. Se consideriamo la principale competizione europea
(Uefa Champion‟s League) possiamo giungere ad analoghe conseguenze.
Considerando le ultime 10 edizioni solamente una squadra al di fuori delle top
20 , Il Porto di Josè Mourinho, è riuscito ad aggiudicarsi la coppa e ben 16
finaliste su 20 sono rappresentate dalle squadre incluse nella top 10.
Di seguito si propone un‟analisi delle principali voci di ricavi per i team inclusi
nella top 20 divisi nazione per nazione.
I ricavi complessivi sono stati scomposti in tre differenti categorie: “matchday”,
diritti radiotelevisivi e commerciali. I primi sono determinati per la maggior
parte dalla sottoscrizione di abbonamenti e dalla vendita di biglietti per le
singole partite. I diritti radiotelevisivi includono i benefici economici ottenuti sia
dalla vendita dei diritti inerenti le competizioni nazionali sia da quelle
internazionali. Infine gli introiti commerciali comprendono sia le
sponsorizzazioni sia il merchandising.
2.2 La Spagna
La Spagna presenta “solo” tre squadre nalla classifica delle top 20 ma due delle
tre (Real Madrid e Barcellona ) occupano attualmente le prime due posizioni a
29
livello mondiale con il Barcellona, che ha recentemente scalzato il Manchester
United, che era classificato dietro al Real Madrid. Per trovare la terza squadra
spagnola per ricavi dobbiamo scivolare fino al diciassettesimo posto mentre la
quarta squadra (il Sevilla) e la quinta (Il Valencia) risultano rispettivamente
ventiquattresima e venticinquesima. Questo grandissimo gap economico tra i
primi due club e tutti gli altri partecipanti alla Liga ha causato un sempre
maggiore dislivello anche dal punto di vista sportivo. Non è un caso che negli
ultimi 20 anni la Liga è stata assegnata a uno dei grandi protagonisti del “El
clasico” spagnolo per ben 16 volte. Al contrario invece il campionato spagnolo
dal terzo posto in poi risulta essere il più equilibrato d‟Europa potendo vantare
ben dieci squadre diverse che si sono classificate per la Uefa Champions
League nelle ultime sette edizioni. Tuttavia tale gap economico è spiegato da
una serie di driver. Innanzitutto solamente sette squadre della Liga hanno la
disponibilità dello stadio di proprietà causando quindi differenze significative
specialmente nei ricavi dal “matchday”. I ricavi da sponsorizzazioni e da
merchandising sono evidentemente influenzati dal differente bacino d‟utenza e
dal blasone internazionale che caratterizza Barcellona e Real Madrid rispetto a
tutti gli altri club. Infine il driver che gioca il ruolo più importante riguarda la
contrattazione dei diritti radiotelevisivi. In Spagna, a differenza di tutti gli altri
principali campionati europei, è prevista la contrattazione su base individuale.
Questo rappresenta un vantaggio significativo che garantisce una posizione di
forza ai top club nazionali rispetto ai propri competitors internazionali,
comportando comunque vantaggi e svantaggi : da un lato ha ampliato
enormemente i ricavi per i club più importanti, dall‟altro li ha ridotti
significativamente per i club di dimensioni minori contribuendo a creare un
dominio finanziario oltre che sportivo per Real Madrid e Barcellona.
Complessivamente la Liga spagnola rappresenta il campionato meno
equilibrato finanziariamente evidenziando una differenza di incassi di
venticinque volte tra il club più grande e il più piccolo.
Analizzando ora più a fondo i modelli di business dei due club più ricchi (Real
Madrid e Barcellona ) possiamo evincerne alcune caratteristiche fondamentali.
30
Entrambe sono società ad azionariato popolare le cui elezioni presidenziali
hanno rappresentato sempre un momento di svolta. Florentino Perez durante il
suo primo mandato, iniziato nel 2001, alla presidenza del Real Madrid ha
lanciato una politica volta ad acquistare i migliori giocatori disponibili sul
mercato considerando essenziale il loro contributo alle perfomance sia sportive
che finanziarie del Club. Sono state acquistate diverse “stelle” internazionali
come Zidane, Beckham, Ronaldo, Figo con l‟obbiettivo di sfruttare al massimo
le loro potenzialità nelle strategie di marketing. Al termine del suo primo anno
il principale club di Madrid era al sesto posto nella classifica dei team per ricavi
con 138 milioni di euro mentre quattro anni dopo tale cifra era raddoppiata
spingendo il club ai primi posti. Lo stesso discorso può essere evidenziato nella
storia del Barcellona. Nel giugno 2003 quando fu eletto Joan Laporta la
squadra blaugrana stava affrontando una situazione di crisi finanziaria e
occupava solamente il tredicesimo posto nella classifica per ricavi con 123
milioni di euro. Nei successivi 6 anni di presidenza tale cifra è quasi triplicata
seguendo un incremento medio di 40 milioni di euro l‟anno raggiungendo nel
2008/2009 il secondo posto in classifica con circa 366 milioni.
Inoltre come già accennato prima la vendita individuale dei diritti radiotelevisivi
rappresenta una fonte di vantaggio competitivo per i club spagnoli rispetto ai
propri concorrenti. Il Real Madrid genera 158.7 milioni, 19.4 in meno del
Barcellona, ma ben 18 milioni in più del Milan (terza in classifica per ricavi
radiotelevisivi) e addiriuttura 30 in più del Manchester United. Il divario è
ancora più enorme se confrontati con i 28.8 milioni del Valencia, i 19.9
dell‟Espanyol o i 62.2 dell‟ Atletico Madrid che rappresentano i principali
avversari in ambito nazionale. Anche i ricavi commerciali sono stati fonte di
crescita e hanno generato flussi importanti. Dalla stagione 2000 /2001 alla
stagione 2004/2005 il Real Madrid è stato capace di raddoppiare il proprio giro
d‟affari raggiungendo la testa della classifica. Il passaggio da 138 milioni a 276
è stato spiegato per 85 milioni(ovvero il 62%) dall‟aumento dei ricavi
commerciali. In particolare l‟arrivo di Zidane, Figo, beckham e Ronaldo ha
generato un aumento nel merchandising passato da 12 milioni a 54 mentre le
sponsorizzazioni sono incrementate da 23 a 46 milioni. La gestione dei ricavi
31
commerciali spiega quasi l‟80% del gap economico complessivamente esistente
nei ricavi della stagione 2009/2010 con il Barcellona in quanto il Club di
Florentino Perez ha ottenuto 150.8 milioni ovvero 38.6 in più dei rivali che si
sono fermati a 122.2 evidenziando comunque un miglioramento di 83 milioni
rispetto alla stagione 2002/2003. Tale gap può essere spiegato in parte dalla
scelta del Barcellona di avere Unicef come sponsor delle proprie maglie che
non garantisce alcuna entrata ma al contrario rappresenta un uscita di cassa
per il club blaugrana che si è impegnato a riconoscere parte degli incassi delle
gare interne all‟Associazione umanitaria. Al contrario il Real Madrid ha siglato
un accordo con Bwin che garantisce un‟entrata variabile tra i 15 e i 20 milioni
l‟anno fino al 2013.
Come già detto Real Madrid e Barcellona guidano la classifica dei club per ricavi
ma i driver che spiegano questo dominio economico sono differenti.
Nonostante prestazioni relativamente modeste sul campo, il Real ha
incrementato la sua distanza dal Barça superandolo di 41milioni di Euro (35
milioni era il differenziale nella precedente stagione). La spiegazione può
essere facilmente intuita scomponendo e analizzando le principali entrate dei
due club(tabelle da2.3 a 2.6)
16
.
Fig. 2.3 Barcellona: Fatturato Fig. 2.4 Barcellona:Trend fatturato
16
In allegato 1 i dati utilizzati per la realizzazione dei grafici.
25%
45%
31%
Barcellona MADRID
Matchday Broadcasting Commercial
259
290
309
366
398
2006 2007 2008 2009 2010
Fatturato
32
Fig. 2.5 Real Madrid: Fatturato Fig. 2.6 Real Madrid: Trend fatturato
Il Real Madrid occupa la prima posizione nella classifica per ricavi dei team e lo
scorso anno aveva stabilito un primato finanziario significativo: era stata la
prima società tra tutti gli sport a generare superare la soglia dei 400 milioni di
euro in un anno. Occorre anche sottolineare come questo straordinario
risultato sia stato raggiunto in una stagione sportiva non molto brillante visto il
secondo posto nella Liga dietro ai rivali del Barcellona, l‟eliminazione precoce in
Champion‟s League agli ottavi e la storica eliminazione ai sedicesimi di Coppa
del Rey inflitta dal Real Union squadra militante nella seconda divisione. Dal
punto di vista sportivo la scorsa stagione non è stata migliore vedendo il Real
relegato al secondo posto della Liga e la prematura eliminazione nella
principale competizione europea subita dai francesi del Lione, tuttavia la
società è stata in grado di incrementare i ricavi di 37.6 milioni di euro(+9,4%).
La prima voce di ricavi per il club è rappresentato dalla cessione dei diritti
radiotelevisivi (36%) che non include solamente la cessione dei diritti legati
alle partite della Liga ma anche i contributi Uefa, i proventi derivanti dal canale
televisivo ufficiale della Società e i premi ottenuti per le varie amichevoli
giocate in tutto il mondo. Assolutamente strategico è l‟accordo con l‟emittente
30%
36%
34%
Real Madrid MADRID
Matchday Broadcasting Commercial
292
351
366
401
439
2006 2007 2008 2009 2010
Fatturato
33
Media Pro che garantisce introiti elevatissimi e con bassa variabilità legata alle
perfomance sul campo; tale contratto siglato nel 2007 scadrà al termine della
stagione 2013/2014 dopo aver portato nelle casse del Club ben 1,1 Miliardi di
euro pari a circa 157 milioni di euro l‟anno, 22 in meno rispetto ai vincitori
della coppa.
La Liga spagnola, come poi approfondiremo più avanti, sta discutendo sulla
possibilità di introdurre la vendita collettiva dei diritti radiotelevisivi al fine di
garantire una più equa distribuzione degli introiti tra tutti i club della massima
serie spagnola. Questo fattore garantirebbe sicuramente maggior competizione
ma farebbe venir meno un vantaggio chiave di Barcellona e Real Madrid sui
propri avversari europei. Per rendere meglio l‟idea i soli introiti da cessione
diritti radiotelevisivi del Real Madrid la prima squadra di Madrid sono superiori
alla somma di tutti gli introiti che possono vantare metà dei club inclusi nella
classifica top20 per ricavi.
Il vero vantaggio strategico, rispetto al Barcellona, però risiede nella gestione
dei ricavi commerciali generati dal merchandising e dalle sponsorizzazioni
(seconda voce per importanza e rappresentante il 34% dei ricavi); il Real è
l‟unico, insieme al Bayern Monaco a generare oltre 150 milioni da questa voce.
Tra le principali componenti possiamo citare Bwin che ha siglato un accordo la
scorsa stagione valido fino al 2012/2013 e che garantirà incassi annui variabili
tra i 15 e i 20 milioni di euro, inoltre Adidas, Audi e Coca Cola.
L‟ultima voce per importanza riguarda gli incassi dal “Matchday”, voce che
comunque rappresenta il 30% del fatturato. Nonostante una stagione
deludente si è vista una crescita di tale voce di ben 27.7 milioni(+26%) dovuta
prevalentemente alla finale della Uefa Champion‟s league che è stata ospitata
proprio al Santiago Bernabeu e che ha coinvolto oltre 75000 spettatori.
L‟aumento dei prezzi e l‟incremento dei tassi di riempimento dello stadio
sempre tra i più alti in Europa sono gli ulteriori fattori che spiegano tale
crescita.
La scomposizione del fatturato del Barcellona evidenzia il predominio degli
incassi generati dalla cessione dei diritti radiotelevisivi (45% ) seguiti dai ricavi
da attività commerciali(31%) e dal “matchday” (25%).
34
L‟ordine è il medesimo del Real Madrid tuttavia si nota come la prima voce
abbia un incidenza sul fatturato molto superiore rispetto ai rivali mentre le
ultime due sono notevolmente inferiori. Dalla gestione dell‟area commerciale la
prima squadra di Madrid ottiene 28 milioni di euro in più mentre dagli incassi
del “matchday” ben 31.3. Ciò nonostante va anche evidenziato come il
Barcellona sia comunque il quarto club in Europa per ricavi da “matchday”.
La stagione 2008/2009 è entrata nella storia del club balugrana sia dal punto
di vista dei risultati sportivi dove ha realizzato il suo primo “triplete” ovvero
Campionato, Coppa Campioni e Coppa del Rey a cui ha aggiunto poi
Supercoppa Spagnola, Supercoppa Europea e Mondiale per Club divenendo la
prima squadra nella storia a vincere tutte le competizioni a cui ha preso parte.
Il Barcellona è migliorato anche dal punto di vista finanziario scalzando il
Manchester United dal secondo posto della classifica dei club per ricavi. La
stagione 2009/2010 ha poi confermato il secondo posto grazie soprattutto al
proseguimento dell‟incredibile striscia di vittorie allungata dalla vittoria nella
Supercoppa Spagnola, nella Liga e nel Mondiale per Club. La squadra ha inoltre
raggiunto la semi-finale della Uefa Champion‟s league.
Complessivamente il club ha aumentato i ricavi rispetto alla scorsa stagione di
ben 32 milioni di euro(+9%). I ricavi dalla cessione dei diritti radiotelevisivi
sono aumentati di 19,7 milioni, tale incremento è da attribuire interamente a
maggiori distribuzioni ottenute grazie al riconoscimento dell‟ Uefa di un bacino
d‟utenza superiore, rispetto a quello precedentemente calcolato, attribuibile ai
club spagnoli.
La scorsa stagione ha segnato anche un punto di svolta nelle strategie
commerciali del club. E‟ stata abbandonata la scelta di essere l‟unico club a
non ricevere alcun contributo dagli sponsor per le magliette di gioco in quanto
la dirigenza ha seguito l‟esempio della società sportiva italiana Piacenza Calcio
(prima al mondo) optando di devolvere parte dei propri incassi all‟associazione
umanitaria Unicef e mostrando tale marchio al posto di un qualunque sponsor.
Il presidente entrante Sandro Rossell, visto anche la non florida situazione
economica del club, ha siglato un accordo valido per cinque stagioni con
Quatar Sports Investment che garantirà ,a seconda dei risultati ottenuti sul
35
campo, almeno 165 milioni di euro cifra che risulta la più alta mai pagata nella
storia del calcio per la sponsorizzazione delle t-shirt.
Infine possiamo registrare un lieve miglioramento anche per quanto riguarda
gli introiti dal “matchday”. Nonostante la squadra abbia giocato 3 gare in
meno, rispetto alla scorsa stagione, al Nou Camp(27) gli incassi complessivi
sono cresciuti di 2,3 milioni(+2,3%).
L‟Atletico Madrid, ultima squadra spagnola ad essere inclusa nella top20,
mostra una struttura dei ricavi simile a quella di Barcellona e Real Madrid
anche se il gap economico in termini di fatturato è enorme. Il secondo club di
Madrid infatti ha incassato 125 milioni ovvero nemmeno il 30% di quello dei
rivali cittadini. Nelle tabelle 2.7 e 2.8 si può osservare la scomposizione del
fatturato e il suo andamento negli ultimi cinque anni.
17
Fig. 2.7 Atletico Madrid: Fatturato Fig. 2.8 Atletico Madrid:Trend fatturato
I diritti radiotelevisi sono la principale fonte di ricavi per il club ma a differenza
di Real Madrid e Barcellona al secondo posto troviamo i ricavi dal “matchday” e
al terzo i ricavi commerciali.
17
In allegato 1 i dati utilizzati per la realizzazione dei grafici.
28,7%
49,8%
21,1%
Atletico Madrid MADRID
Matchday Diritti radiotelevisi Commerciali
54
63
79
105
125
2006 2007 2008 2009 2010
Fatturato