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PREFAZIONE
Questo lavoro nasce dall‟esperienza vissuta in prima persona nella
Universty of Hull, nella quale ho avuto occasione di effettuare il
programma Erasmus per un periodo di circa cinque mesi. Durante questo
soggiorno, ho frequentato un corso riguardante il teatro della Restaurazione
inglese e, attraverso l‟analisi di alcuni testi fondamentali dell‟epoca e la
messa in scena di un‟opera presa in esame, sono entrata in contatto con
questa parte della storia inglese. In sostanza, questa epoca iniziò con
l‟ascesa al trono di Carlo II Stuart nel 1660, in seguito al periodo di
Protettorato di Oliver Cromwell, il quale governò Inghilterra, Scozia e
Irlanda con, appunto, il titolo di Lord Protettore e si concluse con il regno
di Giacomo II Stuart (1685-1689).
La Restaurazione viene considerata come una tranche della storia
britannica, caratterizzata da incertezza sociale e politica, di insoddisfazione
e delusione durante la quale i cittadini assunsero uno stile di vita piuttosto
sregolato. I valori tipici della borghesia, come l‟individualismo e il giudizio
privato fecero la loro comparsa nella società e penetrarono nella letteratura.
I temi delle opere riflettevano in maniera fedele l‟atmosfera della società e
della corte, nelle quali venivano alla luce vari intrighi sessuali e, non a
caso, i cittadini tentavano di estrapolare dalla vita che conducevano i
piaceri più disparati.
L‟assunto secondo il quale i personaggi presentati sul palco fossero meno
umani dei loro alter ego è errato e gli stessi spettatori vedevano gli attori
non come meri personaggi che interpretavano una vita lontana dalla loro,
ma come persone che vivevano e condividevano la stessa vita.
5
La Restaurazione segnò, per la prima volta nella storia inglese, la presenza
di attrici sul palco che annullarono il tipico utilizzo elisabettiano del cross-
dressing
1
.
La sessualità venne considerata fondamentale in questo periodo, nel quale
sia le donne che gli uomini tentarono di razionalizzare le relazioni e di
comprendere che il desiderio e l‟affetto erano due cose separate, che
venivano concatenate nell‟amore.
Il sesso divenne una questione di wit
2
, piuttosto che di emozione e il palco
del teatro simboleggiò il luogo dove rappresentare i diversi punti di vista
riguardo la sessualità.
Lo scopo di questa dissertazione è quello di analizzare il tema della
sessualità, con particolare riferimento ad alcune opere, utilizzando, come
fonte principale, la teoria di uno dei pionieri del pensiero moderno, Michel
Foucault e la sua Storia della Sessualità, la quale, attraverso una
comparazione tra la religione cristiana e l‟antico paganesimo, enuclea i
differenti punti di vista riguardo la sessualità.
1
L‟atto o l‟abitudine di indossare alternativamente vestiti comunemente associati al
sesso opposto, mantenendo la propria identità genetica.
2
Spirito arguto, ingegno brillante.
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CAPITOLO PRIMO
La Restaurazione inglese e la vita teatrale
1.1 Restaurazione: incertezza e cambiamento durante
il regno di Carlo II
Il 25 maggio 1660 Carlo II, figlio di Carlo I, sbarcava a Dover: il nuovo
Parlamento, appena eletto dopo un anno di profonde tensioni politiche e di
scontri militari, lo aveva richiamato in patria dall‟esilio per incoronarlo re.
Carlo aveva assicurato ampie garanzie di pacificazione della libertà di
coscienza in un paese che aveva assistito all‟esecuzione del “traditore”
Carlo I e all‟affermazione dei principi puritani, i cui precetti di eguaglianza
spirituale implicavano la netta accusa dell‟antico ordine gerarchico e “una
richiesta di libertà politiche che rendevano per sempre improponibile
l‟idea medioevale di un re „per volontà di Dio‟ o di una monarchia assoluta
come quella che trionfava sul continente europeo”
3
.
Nel maggio 1660, dopo che l‟abdicazione di Richard Cromwell nel 1659
aveva portato la nazione sull‟orlo del caos, il re fu accolto trionfalmente a
Londra e acclamato entusiasticamente dai gentiluomini e dai cittadini come
l‟iniziatore di una nuova era di ordine, giustizia e mitezza, “di una
“restaurazione” delle precedenti condizioni e delle certezze morali più
3
P.Bertinetti, Storia del teatro inglese dalla Restaurazione all’Ottocento , pag. 2.
7
importanti.”
4
Il ritorno di Carlo II portò, infatti, speranza ad una nazione
divisa e lacerata dalle guerre civili.
Nel suo Defense of the Epilogue, aggiunto alla seconda parte di The
Conquest of Granada (1669), John Dryden, riferendosi al re e all‟esilio
utilizza l‟espressione:” in the most polish‟d Courts of Europe e sostiene che
questa esperienza waken‟d the dull and heavy spirits of the English and
insensibly our way of living became more free”.
5
“La Restaurazione del 1660”, scrive Trevelyan, “restaurò, nel campo
politico, il re, il Parlamento e la legge, in luogo del „potere di forza‟ della
dittatura militare; nel campo ecclesiastico, i vescovi e il Libro di Preghiere
e il punto di vista anglicano in materia religiosa in luogo del puritanesimo”.
Quando il Parlamento impose il Book of Common Prayer nel 1662, e nel
1664 escluse i non conformisti dagli incontri religiosi fuori dalla chiesa
istituita, migliaia di preti rinunciarono ai loro benefici e le prigioni vennero
riempite da predicatori come John Bunyan che rifiutò di tacere.
“Nel campo sociale, restaurò i nobili e i gentiluomini nelle loro ereditarie
capacità di guide riconosciute della vita nazionale e locale.”
6
Sempre
secondo Trevelyan, le caratteristiche sociali delle diverse correnti religiose
si fissarono, in Inghilterra, con la Restaurazione e continuarono fino all‟età
vittoriana. Il mondo della Restaurazione, tuttavia, si era liberato dalle cure
della politica ecclesiastica che erano state caratteristica dell‟Inghilterra del
Commonwealth e la reazione popolare che aveva travolto i puritani era
stata più secolare che religiosa.
La Restaurazione della dinastia Stuart nel 1660, dopo quasi venti anni di
guerra civile, non fu uno degli eventi decisivi nella storia politica
4
N. Jose, Ideas of the Restoration in English Literature 1660-71.
5
The Works of John Dryden..
6
G.M. Trevelyan, Illustrated English Social History, Londra 1949-52, II, 111.
8
dell‟Inghilterra: la Restaurazione, infatti, non risolse nessuno dei gravi
problemi costituzionali che avevano provocato la guerra civile.
Politicamente e culturalmente, malgrado gli sforzi per tornare indietro nel
tempo, la Restaurazione fu un periodo di cambiamento, incertezza dinastica
e indagine intellettuale. Tuttavia, la Restaurazione fu un periodo di enorme
crescita per l‟Inghilterra che divenne una potenza mondiale e una nazione
di lettori colti.
La letteratura della Restaurazione fu considerata espressione di un ristretto
circolo di persone, la corte e gli ambienti vicini e venne letta e intesa
soprattutto dagli stessi individui che la producevano; la commedia fu la
vera protagonista di questo periodo, nella quale l‟elemento integrante era
costituito dal wit, cioè quella capacità linguistica di cogliere con rapidità di
pensiero la somiglianza tra cose diverse e di trovare parole precise da
adattare agli argomenti, ai concetti e agli oggetti del proprio discorso.
I drammi del 1660 progressivamente problematizzarono il tropo politico
della famiglia come microcosmo o emblema della nazione e quest‟ultima
come emblema della famiglia. A partire dal 1670, i drammi ritraevano
frequentemente le famiglie come non funzionali, i re e le regine come
adulteri, incestuosi e assassini e i figli come ribelli.
Le forze sociali e politiche che lavoravano contro l‟accettazione fiduciosa
dell‟autorità vennero articolate nelle numerose opere che ritraevano i
sovrani come deboli, tiranni, libidinosi e, all‟occorrenza, completamente
folli.
Legati dalla legge e dal patrocinio alle fortune e ai piani di azione dell‟élite
della corte, i teatri della Restaurazione misero in scena opere che
riflettevano il disagio nazionale e l‟alterazione sociale.
9
R.D. Hume accentuò il fatto che le opere vennero scritte e prodotte per
intrattenere il pubblico di Londra e per trarre guadagno per i teatri e non
per rendere atto alla rappresentazione delle filosofie
7
.
Gli obiettivi, gli argomenti e i temi delle opere, sia drammi che commedie,
erano ispirati dal fatto che gli autori e il pubblico stavano vivendo un
periodo che, come Richard W. Kroll ha dichiarato: “experienced a
transformation in te ways the culture imagined and represented itself “
8
.
Fondamentali alla trasformazione di questi modi furono la nuova
concezione dell‟uomo, della natura, della lingua e di Dio, concetti
intrecciati poiché la tradizione presupponeva che Dio avesse creato la
natura e avesse collocato l‟uomo in essa come sua suprema creatura.
Questi pensieri formarono una parte integrante nella visione dell‟uomo,
dello stato e della religione durante il diciassettesimo secolo, inscrivendo
una significativa concatenazione di corrispondenze tra il mondo naturale e
quello politico e sociale.
La tradizionale visione dell‟uomo, sia nel domino domestico che in quello
nazionale, fu riaffermata dalla pubblicazione nel 1680, un periodo di
intensa crisi politica, dall‟opera Patriarcha di Sir Robert Filmer. Essa,
scritta nel 1642, enunciava in una forma molto letterale, il ruolo del
monarca come padre del suo popolo e di conseguenza capo dello Stato,
indicando che la ribellione non è solo proditoria ma innaturale e, poiché
Dio creò Adamo come primo padre e sovrano, anche irreligiosa.
Gli scritti politici di Thomas Hobbes fornirono la fonte principale per le
varie letture della natura. Nell‟opera The Leviathan (1658) egli immagina
7
R.D.Hume, The Development of English Drama in the Late Seventeenth Century,pp.
30-31.
8
R. W. F.Kroll, The Material Word: Literare Culture in the Restoration and Early
Eighteenth Century, pag.8.
10
la vita nella condizione di “Stato di Natura”come uno stato di guerra
costante, con esseri umani governati da impulsi primari di desiderio e
paura: “there is no place for Industry, because the fruit thereof is uncertain:
and consequently no Culture of the Earth; no Navigation, nor use of the
commodities that may be imported by Sea […]”
9
Per ovviare a questo stato di guerra senza quartiere, la ragione naturale
dell‟uomo corre ai ripari e comprende quali sono i mezzi da approntare in
vista di quel fine ultimo che è la convivenza.
Hobbes pone l‟accento non sulla moralità di un sovrano o sulla
legittimazione ereditaria ma sull‟abilità dello stesso come di un
“Leviatano” (una figura di potere totale) per controllare la naturale
inclinazione dell‟uomo alla guerra e per imporre un accordo,
“un‟alleanza”. E‟ sulla base di questa alleanza , tramite la quale i soggetti
abrogano i loro desideri personali a favore del volere del Leviatano, che la
stabilità sociale e politica viene imposta. Questa imposizione di un accordo
cancella lo stato di guerra e di disordine e permette alla civilizzazione di
prosperare.
La naturale condizione dell‟uomo nel pensiero di Hobbes è, di
conseguenza, antisociale e violenta e la società civile che si oppone è una
costruzione fatta dall‟uomo, piuttosto che ordinata dal divino, basata sulla
soggiogazione e sullo sfruttamento degli istinti naturali basilari dell‟uomo.
“A paradox nota Susan Staves - the Restoration was quick to appreciate:
nature and law are first understood as opposed to each other”
10
.
I concetti di natura maligna si mischiano con i concetti classici di
tranquillità sfrenata dell‟età dell‟oro quando gli umani, gli dei e la natura
vivevano in armonia.
9
T. Hobbes, Leviathan, pag. 186.
10
S.Staves, Players Scepters: Fictions of Authority in the Restoration, pag. 254.