INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
9
“Non ciò che è bene per l’impresa è bene per la società, ma ciò che è bene
per la società è bene per l’impresa” così Kofi Annan, il segretario generale
delle nazioni unite dal 1997 al 2006, ha esordito in un suo discorso a
sostegno di una politica d’impresa correlata con gli interessi della società.
Questa frase può essere anche il filo conduttore di questo elaborato di tesi
che mette in continuo confronto e relazione l’impresa con la società in cui
l’attività aziendale ha luogo. Molto spesso, impresa e società vengono
considerate due entità contrapposte, dove la massimizzazione del profitto
dell’impresa è in conflitto con gli interessi della società, ma in realtà questa
contrapposizione non fa altro che arrecare danno ad entrambe. Queste
tematiche sono emerse con grande vigore con la crisi economica che
stiamo vivendo in questi anni. Sempre più economisti ed imprenditori
sembrano essere convinti che la causa principale di questa crisi sia da
ricercare in decenni di gestione poco etica degli affari e di una politica
esclusivamente, basata sul profitto con un orizzonte temporale, finalizzato
al breve periodo senza assumersi delle responsabilità sulla sostenibilità nel
lungo periodo.
La soluzione prospettata da molti è quella di un agire imprenditoriale,
basato sulla responsabilità sociale che sia attento non solo al proprio
profitto ma che abbia una visione allargata agli interessi di tutta la
comunità, con il fine ultimo di recuperare la fiducia da parte dei
consumatori e degli stakeholder in generale.
La perdita di fiducia dei consumatori ha ripercussioni molto dannose nei
confronti dell’impresa, sia in termini di attrazione di personale qualificato
sia e soprattutto in termini di profitto.
Nel primo capitolo si andrà a spiegare cosa s’intende per “Responsabilità
sociale dell’impresa” partendo dalla definizione fornita dall’Unione
Europea, che sottolinea l’importanza dell’agire anche secondo gli interessi
INTRODUZIONE
10
della comunità e il carattere volontario di questa scelta in virtù del fatto
che, oltre ad alcuni vincoli legislativi, nessuno impone all’impresa di agire
secondo dei principi etici.
In seguito si osserveranno le diverse tappe che hanno contribuito allo
sviluppo della definizione di “Responsabilità sociale dell’impresa” e le varie
sfumature che ne caratterizzano l’interpretazione e l’applicazione. Si
concluderà il capitolo con due esempi di primitiva gestione, fondata su
principi etici che hanno attuato due imprese italiane, all’inizio del secolo
scorso.
Nel secondo capitolo ci si occuperà della connessione esistente tra una
gestione etica fondata sui principi della “Responsabilità sociale
dell’impresa” e la derivazione di un possibile vantaggio competitivo
scaturito dall’attuazione di azioni con un forte impatto sociale. Si partirà
dall’analisi delle criticità di attuazione di una politica socialmente
responsabile, per poi osservare l’integrazione tra società e business sia da
un punto di vista interno all’azienda sia da un punto di vista degli
stakeholder. Un’ulteriore considerazione riguarderà le opportunità che un
agire sociale può generare all’impresa in contraddizione con la convinzione
comune che le azioni sociali siano considerate esclusivamente dei costi per
l’impresa.
Certamente solo attraverso l’integrazione dei principi etici con la strategia
aziendale si renderà possibile l’acquisizione di un vantaggio competitivo.
Nel terzo capitolo si continuerà a sviluppare il legame tra “Responsabilità
sociale dell’impresa” e vantaggio competitivo con una particolare
attenzione alla relazione tra la performance sociale e quella d’impresa. Si
prenderanno in considerazione gli intangibili o risorse immateriali
dell’impresa e ci si concentrerà sul loro ruolo nella costruzione di un
vantaggio competitivo tramite una strategia sensibile ai problemi sociali. Il
INTRODUZIONE
11
capitolo si aprirà con l’esposizione delle difficoltà di misurazione
dell’impatto delle azioni sociali sulla società e sull’impresa e di una
conseguente difficoltà a costruirne una relazione. In seguito si analizzerà il
rapporto bidirezionale e d’influenza reciproca tra la performance
d’impresa e quella sociale e il ruolo di mediazione svolto dalle risorse
immateriali. Il tutto sarà poi dimostrato empiricamente tramite uno studio
effettuato da alcuni ricercatori. Infine si concluderà il capitolo
sottolineando l’importanza di comunicare i valori aziendali e si esporranno
alcuni strumenti adatti a questo scopo.
Nel quarto capitolo si prenderà in considerazione la definizione di
leadership etica e della sua importanza, per fare in modo che l’impresa
riesca a diffondere i propri valori a tutti i suoi dipendenti. Un leader, se
riconosciuto tale, ha la responsabilità di essere un esempio per i
dipendenti, quindi deve vivere in prima persona i principi che l’impresa
vuole divulgare ai suoi subordinati. Il capitolo inizia con la definizione di
leadership per poi porre l’attenzione sull’etica e i vari modi di essere di un
leader che s’impegna a diffondere i principi suoi e quelli aziendali.
Il capitolo poi prosegue focalizzandosi sulle caratteristiche del leader che
portano ad un’attuazione della leadership etica e sulla ripercussione che
ha sui dipendenti. Il tutto è verificato tramite uno studio effettuato da
quattro ricercatori americani. Infine per completare il discorso, si porrà
l’attenzione su come la leadership etica può essere una modalità per
raggiungere il vantaggio competitivo.
CAPITOLO 1
Evoluzione
del concetto di CSR
CAPITOLO 1: Evoluzione del concetto di CSR
13
In questo primo capitolo, partendo dalla definizione considerata ufficiale di
“responsabilità sociale dell’impresa”, si tornerà indietro negli anni per
ricercare le origini del termine Corporate social responsability (CSR) e
prendere in esame i primi esempi di una gestione aziendale, non solo
improntata sul profitto, ma che prenda in considerazione anche la
comunità in cui è inserita. Su questo tema si è a lungo dibattuto e risulta
essere di grande attualità a causa della crisi che stiamo vivendo.
1.1 Definizione Europea
Tra le molteplici definizioni che si possono trovare di “responsabilità
sociale d’impresa” (RSI), conosciuta nel mondo con il nome di “Corporate
social responsability ” (CSR), quella che è considerata ufficiale è contenuta
nel libro verde della Commissione Europea.
Tale documento è stato redatto nel 2001, con il fine di creare un quadro di
riferimento in grado di promuovere la responsabilità sociale delle imprese.
Nel punto due viene definita come:
“ L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche
delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con
le parti interessate.
Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare
pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là
investendo di più nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con
le altre parti interessate.”
Da queste poche righe si possono già ricavare alcuni punti chiave che
vanno a caratterizzare la “Responsabilità sociale d’impresa” e sui quali la
Commissione Europea fonda la sua definizione.
CAPITOLO 1: Evoluzione del concetto di CSR
14
Tra questi poniamo l’attenzione su:
Integrazione volontaria: La parola “volontaria” ci fa capire che la
scelta di adottare un comportamento socialmente responsabile è a
discrezione di ogni impresa secondo la propria cultura, la propria
storia e le proprie idee. Infatti, non vi è per ora nessuna legge che
imponga alle aziende di tenere comportamenti socialmente
responsabili.
Preoccupazioni sociali ed ecologiche: Risulta chiaro che gli ambiti di
un comportamento socialmente responsabile non si limitano solo a
quelli sociali ma vanno ad estendersi anche all’ambiente in cui
l’azienda è inserita.
Parti interessate: C’è sempre stato un grande dibattito su quali
siano queste “parti interessate”: la Commissione con questa,
intende allargare la definizione non solo a chi materialmente
partecipa alla società, ma a chiunque, anche indirettamente, ne sia
in contatto.
Da questa definizione, principalmente, emerge l’interdipendenza che ci
deve essere tra la ricerca di massimizzazione del profitto e comportamenti
etici che riguardino sia un impegno verso lo sviluppo sostenibile sia il
progresso dell’ambiente.
L’impresa deve uscire dai suoi confini tradizionali di attore economico, ma
deve affermarsi anche come attore sociale in modo da offrire il suo
contributo al benessere della società.
Questo pensiero è ben sottolineato dall’economista Zamagni, il quale
sostiene che da questa definizione si coglie la vera novità della CSR:
CAPITOLO 1: Evoluzione del concetto di CSR
15
“ la società attuale non ritiene sufficiente, pur considerandolo necessario,
che l’impresa si limiti a fare profitto affinché sia legittimata.”
Per “legittimata” si intende “il conseguimento di un’accettazione
dell’impresa da parte di tutti i soggetti e dall’ambiente stesso il quale
assuma che le azioni di una certa entità siano desiderabili e appropriate
all’ambiente fisico e sociale nel quale opera l’impresa”.
Si fa viva la consapevolezza che il campo di azione dell’impresa non si può
esaurire alla produzione di beni e di servizi ma deve estendersi fino al
soddisfacimento totale dei bisogni di tutti gli stakeholder.
La sua attività non si misura solo attraverso il calcolo del valore
economico, ma necessita l’integrazione del valore sociale e ambientale che
sia stata in grado di produrre per raggiungere determinati risultati.
Ad esempio, provando a riflettere su un paio di casi pratici:
1. Se un’impresa ottiene dei risultati economici eccellenti
distruggendo risorse naturali o inquinando l’ambiente, crea un
effettivo valore per il paese?
2. Se un’impresa, pur profittevole, mini le relazioni sociali tra i suoi
dipendenti e con l’ambiente in cui è inserita, si crea o si distrugge
valore?
Pensando a queste situazioni, l’imprenditore che, si trova a scegliere cosa
sia meglio e quale impostazione dare al suo operato, arriva a formulare
una domanda:
E’ vera ricchezza quella ottenuta a scapito delle dimensioni ambientali e
sociali?
Scopo di questo elaborato è permettere al lettore di rispondere a questa
domanda e costruirsi una propria idea.