Introduzione
I recenti scandali etici negli affari hanno sollevato importanti interrogativi sul
ruolo della leadership nella definizione della condotta etica. Ciò ha indotto molti
dipendenti a guardare al di fuori della propria organizzazione per trovare una
guida etica. Pertanto, oggi più che mai, nei luoghi di lavoro, i leader sono
chiamati a divenire una fonte centrale di tale orientamento. L'obiettivo di tale
lavoro di tesi è stato quello di delineare un quadro al fenomeno della leadership
etica per comprenderne i fondamenti teorici, in che modo opera all'interno del
contesto organizzativo e verificarne la sua efficacia.
Nel primo capitolo, si è affrontata un'analisi della leadership, tentando, tra le
diverse accezioni, di trovare una chiave di interpretazione accettata della
leadership, al fine di individuare i fattori chiave che la definiscono. In tal senso, la
leadership viene definita come “un processo attraverso il quale una persona
influenza altre a raggiungere un obiettivo e dirige l'organizzazione in modo da
renderla più coesa e coerente”. Pertanto, come si vedrà, la leadership viene
definita come un fenomeno che implica un processo in cui i leader hanno la
capacità di influenzare altri individui per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Sempre, nel primo capitolo, è stato affrontato un excursus tra i diversi approcci, la
cui materia di studio è stata la leadership. In primo luogo, lo studio si è aperto con
le teorie “delle doti innate”, secondo le quali leader si nasce e non si diventa. Il
secondo step è stato quello di analizzare le teorie comportamentali, secondo le
quali l'essere leader deriva da determinati comportamenti, i quali non
necessariamente presenti fin dalla nascita ma che possono essere appresi, anche,
attraverso l'esperienza. L'analisi delle prime due teorie, non è risultata sufficiente
per determinare l'emersione della leadership e la sua efficacia. Pertanto, a tal fine,
lo studio di tesi si è focalizzato sulle teorie contingenti-situazionali, le quali si
fondano sulla relazione situazione-comportamento. Tali teorie, vengono definite
relativiste, in quanto partono dal presupposto secondo cui diverse circostanze
necessitano diversi stili di leadership. Come si vedrà, limite di tale approccio è
quello di non aver analizzato e tenuto in conto delle relazioni che intercorrono tra
leader e membri del gruppo. A tal fine, si è analizzata la leadership transazionale
4
e trasformazione, così da poter comprendere che tipo di relazioni intercorrono tra
leader e follower. Infine, sempre nel primo capitolo, è stata affrontata un'analisi
sulle nuove tendenze della leadership, tra cui quella condivisa e di servizio.
Nel secondo capitolo, è stato affrontato il fenomeno della leadership etica, fulcro
di tale progetto di tesi, al fine di comprendere in che modo agisce e verificarne
l'eventuale efficacia a livello organizzativo. L'analisi si è aperta con il tentativo di
dare una definizione al termine etico, così da poter comprendere cosa si intende
con leadership etica. In secondo luogo, sono state analizzate le teorie che si
occupano dell'etica, ovvero le teorie deontologiche, teologiche e quelle basate
sulle virtù, così da poter comprendere chi sono i leader etici in quanto individui e
come poter valutare l'eticità di una condotta, sia sul versante dell'azione buona in
quanto giusta e sia per le conseguenze che ne derivano. Una volta compresa cosa
sia la leadership etica sono stati osservati quali sono i comportamenti e le
principali caratteristiche dei leader etici, la cui analisi ha evidenziato qualità
come, l'essere giusti, equi, responsabili, altruistici, rispettosi degli altri e integri.
Come si vedrà, i leader trascorrono la maggior parte del loro tempo ad apprendere
come svolgere il proprio lavoro e ad aiutare altre persone ad apprendere in che
modo adempiere al proprio. Tuttavia, ciò che conta nella determinazione delle
prestazioni e dei risultati, sono le qualità e il carattere del leader. A tal fine, è stata
analizzata la teoria dell'apprendimento sociale, secondo la quale i leader etici
divengono modelli di ruoli emulati dai propri dipendenti. In secondo luogo,
l'attenzione si è focalizzata sulla social exchange theory, secondo la quale i
dipendenti decidono di assumere comportamenti etici sulla base del principio
della reciprocità. In terzo ed ultimo luogo, è stata analizzata la leader-member
exchange, la quale evidenzia che avere sul luogo di lavoro leader e supervisori
etici aiuta i dipendenti ad assumere comportamenti etici.
Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, per provare l'efficacia della leadership etica è
stata verificata la presenza di un legame tra quest'ultima e le performance
organizzative. In primo luogo, tra le tante, è stata riportata una definizione
accettata di performance organizzativa per poi analizzare, attraverso gli studi
5
empirici esistenti, in che modo la leadership etica migliori la soddisfazione
lavorativa dei propri dipendenti e, pertanto, le performance organizzative. In
secondo luogo, attraverso diversi studi empirici è stata verificata la presenza di
una connessione significativa tra leadership etica e performance organizzative.
Difatti, come si vedrà, i leader attraverso le teorie dell'apprendimento sociale e
dello scambio sociale, sono in grado di motivare i propri dipendenti con
conseguente miglioramento delle performance e soddisfazioni lavorative. Dunque,
verrà dimostrato che in un mondo in cui la forte concorrenza induce a violare le
regole con conseguente diminuzione della propria credibilità sul mercato, l'etica e,
pertanto, la leadership etica possono essere considerate l'unica alternativa per far
riacquistare alle organizzazioni credibilità ed efficacia.
6
CAPITOLO 1
L'EVOLUZIONE NEL CONCETTO DI LEADERSHIP
1.1 Introduzione al concetto di Leader e di Leadership
Prima di trattare la dimensione della leadership e, pertanto, i diversi approcci che
si sono susseguiti nel tempo, pare doveroso fare un accenno al concetto di leader.
Il termine leader è di derivazione inglese, difatti, trova le sue radici nel verbo to
lead, il cui significato è guidare, condurre. Ricercando, i termini guida e condurre,
sul vocabolario Treccani, entrambi riportano il significato di “persona che con la
sua esperienza o con la sua autorità suggerisce ad altri il comportamento da
seguire per raggiungere un determinato fine”. Dunque, ciò indica che il leader è
un individuo posto a capo di un gruppo composto da altri individui. Definito tale
aspetto, possiamo tentare di dare una definizione al concetto di leadership, la
quale può essere definita come:
– “il comportamento di un individuo che dirige l'attività di un gruppo per il
raggiungimento di un obiettivo”
1
;
– “una relazione di influenza tra leader e collaboratori che intendono
apportare cambiamenti significativi che riflettono i loro scopi reciproci”
2
;
– “un processo attraverso il quale un persona influenza altre a raggiungere
un obiettivo e dirige l'organizzazione in modo da renderla più coesa e
coerente”
3
;
Come si può ben notare, le definizioni sopracitate riflettono l'assunto che la
leadership implica un processo nel quale una persona esercita un'influenza
intenzionale su altre persone per guidare ed organizzare le attività e le relazioni in
un gruppo o un'organizzazione. Tuttavia, il fenomeno della leadership è qualcosa
di più ampio di una semplice definizione. A tal fine, per avere un panorama più
chiaro della leadership, risulta opportuno fare un accenno ai diversi approcci che
la riguardano.
1
Hempill & Coons, 1957, in M. Buble, A. Juras, I. Matic, The Relationship Between Managers'
Leadership Styles and Motivation, in Management, V ol. 19, 2014, 1, pp. 161-193
2
Rost, 1991, in Global Definitions of Leadership and Theories of Leadership Development:
Literature Review. Cambridge, UK: Cambridge Institute for Sustainability Leadership, A report
commissioned by the British Council, 2017
3
M. K. Sharma, S. Jain, Leadership Management: Principles, Models and Theories, in Global
Journal of Management and Business Studies, V olume 3, N. 3, Research India Publications,
2013
7
1.2 Dalla Great Man Theory alla Teoria dei Tratti
Una delle prime teorie che ha studiato la figura della leadership è stata quella
delle “doti innate”, la quale si basa sul concetto di great man. Secondo questa, le
doti di un leader sono innate e indipendenti da ogni forma di esperienza. Difatti,
l'attenzione è posta sulla figura del leader descritto come un eroe. Padre fondatore
di tale teoria è stato Thomas Carlyle, secondo il quale “leader si nasce e non si
diventa”
4
. Durante la prima metà del '900, molti ricercatori hanno cercato di
individuare i fattori che contribuiscono a rendere una leadership efficace. Secondo
questi, i leader sono in possesso di qualità superiori che li differenziano dai
seguaci. Difatti, è proprio in tale contesto che, nel panorama degli studi sulla
leadership, inizia a farsi strada un nuovo approccio denominato teoria dei tratti.
Tale teoria, si fonda sul presupposto che tutti i leader condividono, tra loro,
caratteristiche personali simili e, pertanto, l'essere leader è riconducibile a dei
tratti di personalità preesistenti
5
. A partire dagli anni '30 del XX secolo, sono state
portate avanti innumerevoli ricerche incentrate sull'identificazione di quelle
qualità che distinguono i leader dai non leader. Uno degli studiosi che ha
contribuito, in tal senso, fu Ralph Stogdill, che pubblicò due sondaggi,
rispettivamente uno nel 1948 e l'altro nel 1974. Nei suoi sondaggi, Stogdill,
identificò una sorta di lista di tratti significativi per l'emersione della leadership
all'interno di un gruppo. I suoi studi mostrano che all'interno di un gruppo il
leader si differenzia da un uomo medio per almeno otto aspetti, ossia:
intelligenza, vigilanza, intuizione, responsabilità, iniziativa, perseveranza, fiducia
in se stessi e socievolezza
6
. Tuttavia, Stogdill constatò, altresì, che possedere
alcuni tratti non è sufficiente per essere un leader, poiché necessita che questi
siano pertinenti al contesto in cui la leadership è inserita. A sostegno di quanto
detto scrisse, “una persona non diventa un leader in virtù del possesso di una
combinazione di tratti, ma necessita che le sue caratteristiche personali abbiano
una relazione rilevante con le caratteristiche, le attività e gli obiettivi dei
4
J. Di Giulio, Are leaders born or made?, in Leadership and Business Acumen, Victoria, 2015
5
S. Subrahmanyam, Corporate Leadership: A Review of Conventional Theories of Leadership,
in International Journal of Trend in Scientific Research and Development, V olume 2, ISSN No:
2456-6470, 2018
6
P. G. Northouse, Leadership: Theory and Practice, Sixth Edition, SAGE Publications Inc.,
California, 2013
8
seguaci”
7
. Pertanto, i tratti considerati nella loro singolarità, secondo Stogdill,
sono irrilevanti nella determinazione della leadership, anche se, una loro
combinazione potrebbe generare dinamiche o modelli di personalità vantaggiosi
per la sua emersione in un individuo. Tuttavia, giunse alla conclusione che la
leadership richiede non solo lo studio delle persone, ma anche quello delle
situazioni
8
.
Ulteriore contributo alla teoria dei tratti è stato dato da Richard D. Mann, il quale
nel 1959, pubblicò uno studio sulla personalità dei leader. Mann a differenza di
Stogdill, diede meno importanza ai fattori situazionali e come questi
influenzassero la leadership. Secondo Mann, i tratti importanti che
contraddistinguono un leader sono, intelligenza, mascolinità, adattamento,
dominio, estroversione e conservatorismo. In tal senso Mann, scrisse “all'interno
dei gruppi, sembrano essere ben stabilite numerose relazioni tra la personalità di
un individuo e il suo status di leader. Sono estremamente significative con la
leadership le relazioni positive come l'intelligenza, adattamento ed estroversione.
Inoltre, dominio, mascolinità e sensibilità interpersonale sono correlati
positivamente con la leadership, mentre, il conservatorismo è correlato
negativamente con la leadership”
9
.
Ulteriori contributi a tale teoria sono stati dati da Kirkpatrick e Locke, nel 1991, i
quali sostengono che i leader si differenziano dagli altri individui attraverso sei
tratti, vale a dire: capacità cognitiva, conoscenza del compito, fiducia, integrità,
motivazione e unità. Secondo i loro studi tali tratti rendono alcune persone
differenti da altre
10
. In altre parole, sono fattori importanti e integranti nel
processo di emersione della leadership.
Negli anni, attraverso le ricerche, è stata data sempre più attenzioni ai fattori
caratterizzanti la personalità dei leader, le quali hanno condotto ai cosiddetti Big
Five, ovvero: nevroticismo, estroversione, apertura a nuove esperienza,
7
R. M. Stogdill, Personal factors associated with leadership: A survey of the literature. Journal
of Psychology, No. 25, 1948
8
S. Aalateeg, Literature Review on Leadership Theories, in Journal of Business and
Management, V olume 19, No. 11, 2017
9
S. J. Zaccaro, C. Kemp, P. Bader, Leader Traits and Attributes, in J. Antonakis, A. T. Cianciolo,
R. J. Sternberg, The Nature of Leadership, Sage Publications, Thousand Oaks, CA, 2004
10
S. A. Kirkpatrick, E. A. Locke, Leadership: do Traits Matter?, in Academy of Management
Executive, V ol. 5, No. 2, ABI/INFORM Global, 1991
9