Introduzione
5
dimensioni insormontabili; invece, tutto ciò non si traduce in una
riduzione ma, al contrario, in un’esplosione di festival e rassegne.
Una spiegazione di tale paradosso potrebbe essere individuata nel
fatto che i festival offrono al loro pubblico qualcosa in più di una
semplice partecipazione a manifestazioni teatrali o musicali,
configurandosi come luoghi d’aggregazione e d’incontro con una forte
vivacità sociale e un’innata vocazione alla condivisione d’idee e allo
stimolo culturale.
Sta di fatto che non c’è paese, grande o piccolo che sia, che non abbia
un suo evento: «le autorità locali si stanno adoperando per fare in
modo che ogni città abbia un suo festival artistico. Si tratta per la
maggior parte di eventi locali anche se le città più grandi stanno
riconoscendo il valore culturale ed economico dei festival investendo
in essi al fine di trasformarli in eventi internazionali e poter
promuovere le proprie città, dando nuovi impulsi al turismo
culturale»
2
.
Ed è interessante rilevare che quasi tutte le forma di cultura, anche
quelle più tradizionalmente chiuse nelle aule delle Università, hanno
cercato e trovato una propria manifestazione di riferimento. Sono nati,
infatti, festival di letteratura, scienze, politica, economia, tutti eventi
2
DODDS N. (2006), In Gran Bretagna i festival d’arte godono di ottima salute e sono in continua
crescita, www.italiafestival.it
Introduzione
6
che non di rado ottengono un considerevole successo di pubblico e
una notevole attenzione dei media.
La sempre maggiore rilevanza che i festival hanno assunto negli ultimi
anni richiama l’attenzione non solo di artisti e cultori delle performing
arts ma anche di studiosi di scienze economiche e sociali e soprattutto
dei vertici delle istituzioni locali. Le ragioni sono di facile intuizione: i
festival, così come tutte le altre manifestazioni analoghe (mostre,
fiere, eventi sportivi, ecc.), rappresentano fondamentali strumenti di
marketing del territorio che, grazie alle loro potenzialità di richiamare
turisti e diffondere dell’immagine dell’area, riescono ad attirare
investimenti ed innescare veri e propri processi di rigenerazione
economica all’interno delle aree ospitanti.
La quasi totalità degli studiosi di economia della cultura è concorde
nel attribuire grande valore alla funzione economica dei festival per i
luoghi in cui si svolgono: una considerevole quota del budget, infatti,
è spesa sul territorio e la presenza di pubblico produce un cospicuo
incremento commerciale.
Inoltre, va considerato che i festival, al di là dal contributo economico
che offrono alla valorizzazione del territorio, si configurano come
importanti fattori di sviluppo e d’integrazione sociale per gli spettatori
che vi partecipano e per l’intera comunità. Per di più, non va
trascurato il ruolo, affatto marginale, di crescita culturale e
Introduzione
7
professionale che questi eventi producono nei soggetti che ne
concorrono alla realizzazione.
L’interesse verso i festival, dunque, trova fondamento in diverse
ragioni. Innanzitutto, rappresentano un momento privilegiato non solo
di evasione o di riflessione collettiva ma, instaurando relazioni con
altre culture e al tempo stesso, radicalizzandosi nel territorio per non
perdere contatto con l’ambiente circostante, contribuiscono a
rinnovare l’identità di intere comunità ed a proporre a livello artistico
e culturale delle ripercussioni che, nei casi migliori, hanno risonanze
nazionali e internazionali
3
.
Se da un lato essi si configurano come occasioni di confronto per gli
operatori del settore dello spettacolo, dall’altro, i festival
rappresentano un’opportunità per sfuggire alla “massificazione” della
società della comunicazione e per tornare ad apprezzare «le emozioni
dello spettacolo dal vivo, la scoperta rassicurante di un’opera,
l’invenzione fantastica rispetto a un mondo che affoga nello scontato e
nell’appiattimento»
4
dando spazio all’immaginazione, alla creatività,
al rischio, senza assumere forme troppo rigide ed istituzionali che
possano compromettere la capacità di innovazione.
3
ZOCARO E. (2005), Per una storia dei festival italiani, www.italiafestival.it
4
Ibidem
Introduzione
8
Nell’analisi delle identità e degli effetti indotti dei festival non si può
non tener conto di tutti questi aspetti, dietro ciascuno dei quali ci sono
responsabilità e risorse umane ed economiche che sono mobilitate e
ridistribuite. L’obiettivo del presente lavoro è, quindi, quello di
inquadrare il ruolo di tali enti culturali come strumenti di politica di
sviluppo del territorio ed analizzare i vari tipi di impatto (economici e
sociali, positivi e negativi) che da essi scaturiscono.
Il titolo Le VIE dei festival si presta ad una doppia chiave di lettura:
VIE, infatti, può essere interpretato quale acronimo di Valutazione
dell’Impatto Economico, argomento che sarà approfondito nella prima
parte del presente studio; ma VIE, può anche essere letto come
sinonimo di strade, che rappresentano il filo conduttore dell’edizione
numero 37 di Settembre al Borgo, festival scelto come caso oggetto di
discussione della seconda parte del lavoro.
Nel primo capitolo saranno definite le caratteristiche principali dei
festival, analizzandoli non soltanto da un punto d’osservazione
meramente artistico e culturale ma considerandone anche le
particolarità dell’assetto finanziario e organizzativo e le implicazioni
sulla promozione e la valorizzazione del territorio.
Con il secondo capitolo si entrerà nel vivo della trattazione,
introducendo le diverse tipologie di impatto che i festival provocano
Introduzione
9
sulle località ospitanti. L’attenzione sarà focalizzata principalmente su
quelli che vengono definiti impact studies e sugli effetti economici
moltiplicativi - distinti in effetti diretti, indiretti e indotti e derivati -
senza togliere spazio all’esposizione dei limiti e delle critiche mosse
nei confronti di tale approccio.
L’argomento è oggetto di numerosi studi e ricerche che però, il più
delle volte, si limitano a un’analisi delle sole ricadute economiche.
Oltre a questo aspetto, che comunque resta preminente, si cercherà di
evidenziare e valutare anche quello socio-culturale, effetto di difficile
individuazione e misurazione, ma non per questo di secondaria
importanza.
Seguirà una rassegna delle caratteristiche e delle configurazioni delle
principali metodologie utilizzate per la stima dell’impatto economico,
ponendo particolare attenzione sulle decisioni fondamentali da
assumere e le problematiche da affrontare per la realizzazione di una
VIE (Capitolo III).
Gli ultimi due capitoli, come già anticipato, saranno dedicati
all’approfondimento del caso Settembre al Borgo, che per l’edizione
2007 diretta da Maurizio Scaparro, ha subito un profondo
rinnovamento nelle forme e nei contenuti. Il Mondo della Luna,
questo il nome scelto a rappresentare l’allestimento di quest’anno, ha
avuto come collante per gli eventi proposti il tema della strada: al
Introduzione
10
teatro di strada, infatti, è stata dedicata una delle principali sezioni
della kermesse e La strada è anche il titolo della mostra che la
Fondazione Fellini ha allestito per l’occasione.
Del festival che ogni anno a fine estate anima la borgata medioevale di
Casertavecchia, saranno analizzati gli elementi caratteristici e le
peculiarità che ne hanno fatto uno degli eventi di maggiore richiamo e
prestigio dello scenario culturale della Provincia di Caserta.
Infine, si tenterà l’implementazione di un modello di stima delle
ricadute socio-economiche che il festival genera sulla destinazione,
con la consapevolezza che tale indagine non ha alcuna ambizione a
giungere a una valutazione esatta e definitiva del fenomeno, ma
piuttosto, si propone di ricavare un primo schema d’osservazione e
d’analisi.
Parte Prima
I festival e l’indotto sul territorio
Capitolo I
I festival come organizzazioni culturali
I festival come organizzazioni culturali
12
Il festival:
un avvenimento straordinario,
in un luogo straordinario,
in un momento straordinario.
Richard Wagner
1. Le origini dei festival
Muovendo alla ricerca delle origini dei festival contemporanei non si
può non passare per le feste rinascimentali o barocche organizzate in
occasione di avvenimenti particolari, ma volendo disturbare
precedenti ancora più remoti si potrebbe risalire indietro nel tempo
fino alle Grandi Dionisie ateniesi, straordinari incontri collettivi che
richiamavano viaggiatori da tutto il mondo greco.
Le Dionisie erano celebrazioni liturgiche dedicate al dio Dioniso, nel
corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni tragici
e comici. Le Grandi Dionisie si svolgevano ad Atene in primavera.
Luogo e periodo non erano certo casuali: nei mesi di marzo e aprile,
infatti, le condizioni di navigabilità dell’Egeo erano ottimali,
circostanza che garantiva alla polis la presenza di un numero
considerevole di stranieri, tra commercianti e alleati della lega delio-
attica. Questa particolare condizione di cosmopolitismo permetteva
I festival come organizzazioni culturali
13
agli ateniesi di mostrare la propria superiorità culturale e diveniva
occasione di propaganda politica e militare
1
.
Con qualche forzatura, erano già riconoscibili tutti gli elementi
organizzativi che caratterizzano anche i festival moderni: «il tema
unitario, la concentrazione nel tempo e nello spazio, la componente
competitiva, persino il collegamento con il turismo e le
sponsorizzazioni»
2
.
Per lungo tempo l’idea di assistere a un qualsiasi tipo di
rappresentazione è stata imprescindibile dall’idea di celebrare e di
partecipare a un rito: uno spettacolo che non fosse una festa era
inconcepibile. In tal senso, il primo concetto di festival è da trovarsi
nelle celebrazioni sacre consistenti nei riti commemorativi della
liturgia cattolica. E furono, appunto, le feste religiose a causa
dell’afflusso di pubblico che generavano, a creare i presupposti per il
fiorire delle fiere, raduni periodici a carattere principalmente
commerciale nelle quali, specie nel Medioevo, si concentravano
spettacoli e manifestazioni ricreative di vario livello culturale.
Cerimoniale dionisiaco e calendario liturgico cattolico formano,
insomma, le due tappe principali della storia dei festival.
1
“Dionisie” da Wikipedia, l’enciclopedia libera. http://it.wikipedia.org/wiki/Grandi_Dionisie
2
GALLINA M. (2001), Organizzare Teatro. Produzione, distribuzione, gestione nel sistema
italiano, Franco Angeli, pp. 300-301
I festival come organizzazioni culturali
14
Poi, con il passare degli anni, i contenuti si sono allargati assumendo
nuove valenze, a seconda dell’eccellenza artistica, del periodo
dell’anno e del luogo di svolgimento. Gli spettacoli divengono
occasioni per sovrani, principi e aristocratici per festeggiare nascite,
matrimoni, incoronazioni, con la partecipazione a giochi, tornei,
processioni, cortei di carri e maschere; manifestazioni che sono, in
numerosi casi, tuttora vive nell’ambito delle ritualità cittadine
3
.
Per rintracciare un modello di festival più vicino a quello
contemporaneo, però, bisogna fare un salto in avanti di alcuni secoli.
La forma primordiale del moderno festival musicale, difatti, si ebbe
nel XVIII secolo in Inghilterra (come suggerisce lo stesso termine
inglese che, però, deriva dal latino tardo festivalis, serie di feste
allietate da musiche e canti), ma in seguito (XIX sec.) si diffuse
maggiormente nei paesi di lingua tedesca, in modo particolare per
commemorare grandi musicisti con l’esecuzione di tutte o quasi le
loro opere. Ed è proprio a un compositore tedesco che si riconosce la
paternità forse più accreditata delle forme che il binomio
spettacolo/festa ha assunto nel Novecento: Richard Wagner. Gli
appuntamenti col suo festival a Bayreuth (dal 1872) rappresentano una
sintesi esclusiva dell’originale progetto artistico/spazio/pubblico.
L’idea di Wagner costituisce un modello: quello che l’artista tuttora
3
ZOCARO E. (2005), Per una storia dei festival italiani, www.italiafestival.it
I festival come organizzazioni culturali
15
chiede al festival è un rapporto definitivo con il pubblico, la scelta
reciproca, la libertà di mercato
4
.
«In Italia, i festival si sono sviluppati nel secondo dopoguerra e sono
diventati negli ultimi tempi un fenomeno incontenibile, ma le loro basi
erano state poste negli anni Trenta con la Biennale di Venezia e il
Maggio Musicale Fiorentino e, nei primi decenni del secolo, con gli
spettacoli classici nei teatri greco-romani con cui si riprendeva l’antica
tradizione delle rappresentazioni all’aperto»
5
.
«L’enorme ricchezza di monumenti e tesori d’arte del nostro Paese ha
giocato un ruolo fondamentale di stimolo alla fantasia degli
organizzatori»
6
, soprattutto negli anni ’70, quando sono nati, in città
anche piccole ma di originale bellezza, alcuni dei festival che hanno
seguito l’evoluzione della vita culturale italiana per l’ultimo
trentennio.
Per concludere questa breve rassegna sulla storia dei festival, va
segnalato il forte incremento che ha caratterizzato gli ultimi anni, il
quale però, non sempre è stato accompagnato da un analogo
incremento delle risorse pubbliche a disposizione. I contenuti, i
modelli, le idee ispiratrici dei festival sono state peraltro soggette a
4
GALLINA M. (2001), op cit.
5
ZOCARO E. (2005), op. cit.
6
PUNZI F. (2006), I festival in BALESTRA C. e MALAGUTI A. Organizzare Musica.
Legislazione, produzione, distribuzione, gestione nel sistema italiano, Franco Angeli, p. 267
I festival come organizzazioni culturali
16
una fase evolutiva volta ad un adeguamento con le innovazioni delle
forma e degli strumenti a disposizione del settore culturale (si pensi,
ad esempio, all’istituzione di rassegne con sezioni dedicate al cinema
digitale), che è andata di pari passo con l’aumento numerico delle
offerte e con l’imporsi della cultura degli eventi.
2. Una definizione di festival
Per analizzare il fenomeno dei festival è opportuno cominciare
definendo l’evento stesso.
Che cosa è dunque un festival?
«Non esiste a tutt’oggi una trattazione sistematica del fenomeno
festival dal punto di vista teorico»
7
. Il festival può essere considerato
come un settore specifico dello spettacolo dal vivo, dotato di
caratteristiche proprie che ne qualificano la fisionomia.
Volendo scegliere una definizione che più di altre sembra appropriata,
si potrebbe richiamare quella proposta nel Decreto 08/02/2002 n. 47
del Ministro per i Beni e le Attività Culturali secondo cui i festival
sono manifestazioni che «comprendono una pluralità di spettacoli
anche interdisciplinari, nell’ambito di un coerente progetto culturale,
effettuato in un arco di tempo limitato e in un medesimo luogo».
7
TREZZINI L. e DE LUCIA F. L. (2000), I Festival in BODO C. e SPADA C. (a cura di)
Rapporto sull’Economia della Cultura in Italia 1990-2000, Il Mulino, p. 476
I festival come organizzazioni culturali
17
Continuando nella lettura del Decreto sopracitato, inoltre, è possibile
individuare altri elementi distintivi come il collegamento con il
turismo culturale, il rilievo nazionale e internazionale, il prestigio
della direzione artistica, l’incontro di discipline diverse.
Tuttavia, neanche queste parole riescono a essere esaustive nei
confronti di un fenomeno in continua evoluzione e, in ragione di ciò,
la definizione di festival che meglio risponde alla domanda posta
all’inizio di questo paragrafo, sembra essere quella data da Wagner:
«Il festival, un avvenimento straordinario, in un luogo straordinario, in
un momento straordinario».
I festival come organizzazioni culturali
18
3. Elementi distintivi e possibili classificazioni
Le caratteristiche dei festival si possono ricollegare a tre differenti
principi
8
: un principio artistico che ne fa una sorta di fucina artistica,
teatrale o musicale e un luogo d’incontro e scambio culturale; un
principio politico che considera i festival come strumenti di sviluppo
del territorio e di promozione turistica; infine un principio economico
«tale da far sì che un’azienda utilizzerà un festival come garanzia
presso i propri clienti di un interesse verso la cultura e verso l’arte»
9
.
Figura1.1 Festival: elementi caratterizzanti
Ogni festival prefigura un intreccio indissolubile di tre elementi: un
progetto artistico-culturale, un luogo e un momento (fig. 1.1). L’idea
artistica può cercare un luogo e un tempo per esprimersi ma, spesso,
possono essere anche il luogo o un particolare momento a stimolare
l’idea creativa. Ciò che comunque si chiede al festival è di cogliere
8
Ibidem
9
Ibidem