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Pubblicato nel 1957, Le Vent � probabilmente l�ultima opera
di Claude Simon ancora legata alla forma romanzesca tradizionale:
prova ne sono la presenza di veri e propri personaggi, dotati di
azioni precise a loro riconducibili (nonch� di una descrizione fisica
che aiuta a definire il loro carattere), e l�esistenza di una �storia�
1
,
ovvero una serie di avvenimenti con un inizio, un momento di
massima tensione e una fine. E� opportuno quindi iniziare il nostro
discorso presentando brevemente questi personaggi e precisando il
ruolo che occupano negli eventi.
In una posizione di rilievo, che ci permette di definirlo come
protagonista, si colloca Antoine Mont�s che, all�et� di trentacinque
anni, torna nella citt� che ha lasciato prima ancora della sua nascita,
allorch� la madre abbandona il marito, di cui aveva scoperto il
tradimento. Il protagonista ritorna per entrare in possesso delle
vigne ereditate dal padre, che peraltro non ha mai conosciuto. Fin
dall�inizio Mont�s spiazza i suoi interlocutori con il proprio
comportamento e le proprie scelte: tutti in citt� si aspettano che egli
1
�Le dernier roman o�, comme Flaubert, je me suis senti oblig� de racconter une histoire a �t�
�Le Vent��. Claude Simon, intervista a Paulhan in �Les Nouvelles Litt�raires�, n.2922, 15-21
marzo 1984, pp.42-45.
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venda la propriet�, ma Mont�s decide invece di tenerla e di stabilirsi
nella casa paterna. (In realt� poi prender� alloggio in una pensione
molto modesta; qui conoscer� Rose, la cameriera, si innamorer� di
lei e dopo la sua morte cercher� invano di adottarne le due figlie).
Conosciamo poco della vita di Mont�s, sappiamo solo che prima di
arrivare nella citt� dove si svolgono gli eventi, egli faceva il
fotografo e che, pi� che una professione, la fotografia � la sua unica
passione.
Attorno a questa figura centrale ruotano altri personaggi importanti
che presenteremo in maniera essenziale, precisando il loro ruolo
nella storia.
Il primo che si incontra nella lettura � il notaio, che cerca di
convincere il protagonista a vendere la propriet�; lo zio e le cugine
di Mont�s, C�cile, che si innamora di lui ed H�l�ne, la maggiore,
che per difendere la reputazione della sorella provocher� la morte di
Rose; Maurice, che, dopo aver informato il protagonista dei
problemi di Rose, cercher� di ricattare prima lui e poi lo zio,
causando cos� l�intervento di H�l�ne; Rose, la cameriera della
pensione in cui va a stare Mont�s, che si innamora di lei; Jep,
un gitano, compagno di Rose, che ha rubato un cofanetto di gioielli
e lo nasconde a casa di lei, e che la uccider� ritenendola
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responsabile della delazione alla polizia; le due figlie di Rose; il
contadino che lavorava per il padre di Mont�s (e che citer� in
giudizio il protagonista), la moglie e la figlia, amante del vecchio
padrone; il fidanzato di C�cile, da lei lasciato per due volte; infine
una serie di comparse tra cui un gruppo di bambini. Va sottolineata
a questo proposito la presenza nel romanzo di alcuni personaggi che
possiamo definire �collettivi�, o addirittura corali, visto che essi
assolvono ad una la funzione di commento degli eventi, che nella
tragedia greca � appunto tipica del coro; questi personaggi collettivi
sono la popolazione della citt�, i frequentatori dei caff� e le donne
che si ritrovano nei saloni dei coiffeurs; accenneremo brevemente al
ruolo di questi �cori� alla fine del presente capitolo.
Anche il Narratore de Le Vent appartiene all�universo diegetico: �
infatti un amico (forse l�unico) di Mont�s. Tuttavia, per
l�importanza del suo ruolo (� l�unica voce narrante del romanzo),
egli sar� oggetto di un�analisi pi� dettagliata nel capitolo
successivo.
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Il vento [e Montès].
Il vento � un elemento molto importante nel romanzo, al punto
che � opportuno dedicargli una parte del presente capitolo, sebbene
esso non sia un vero e proprio personaggio; la sua presenza
costante, del resto, � annunciata gi� nel titolo. A tal proposito, �
bene osservare che nei romanzi di Claude Simon, di solito, il titolo
non � il nome del protagonista un predicato di quest�ultimo
2
.
Il vento, oltre a segnare l�avvicendarsi delle stagioni, � l�elemento
che fa da sfondo costante a tutti gli spostamenti di Mont�s: esso �
infatti
le vent coupant de f�vrier
3
che accompagna il funerale del padre del protagonista, �
sauvage et froid (p.15)
2
L�unica eccezione riguarda il primo romanzo, in cui il titolo, Le Tricheur, si riferisce al
personaggio principale.
3
C. Simon, Le Vent , Paris, Les �ditions de Minuit, 1957, ed. 1989, p.19. Le successive
citazioni dal romanzo si intendono riferite a questa edizione; l�indicazione della pagina sar�
data tra parentesi nel testo.
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due settimane dopo, quando Mont�s arriva in citt� e, scendendo dal
treno, fa subito:
connaissance (�) avec cette sorte d�ouragan quasi permanent (p.16).
Il vento accompagna il protagonista durante la ricerca di una
pensione:
sans doute un dimanche (�), et naturellement ce Bon Dieu de vent (�)
les bourrasques de mars (p.41)
e anima il panorama che egli contempla dalla finestra della sua
stanza:
les �ternels nuages de poussi�res transport�es (�) par les sporadiques
bourrasques (p.53-54).
Questi sono solo alcuni esempi della diffusione, all�interno de Le
Vent, di osservazioni del Narratore sul vento e sulla sua azione sugli
uomini e sugli oggetti.
A questo punto � bene evidenziare la presenza, nella prima e nella
quarta citazione riportate, di riferimenti precisi alla cronologia della
storia: in tutto il romanzo ne sono presenti appena tre. Tutte le altre
indicazioni utili ad inquadrare cronologicamente gli avvenimenti,
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infatti, devono essere dedotte da osservazioni sulle condizioni
meteorologiche o dal riferimento ad altri eventi. Questa
caratteristica della narrazione sar� approfondita in seguito, nel
capitolo dedicato al Narratore.
Oltre ad essere una presenza costante, il vento ha una non
trascurabile importanza anche a livello tematico. Come anticipato
dalla citazione di Val�ry posta in exergo:
Deux dangers ne cessent de menacer le monde: l�ordre et le desordre
uno dei temi principali del romanzo � la dialettica ordine-disordine,
testimoniato anche dal sottotitolo “Tentative de restitution d’un
retable baroque”
4
. Appare quindi legittimo ritenere che il vento
rappresenti il disordine, cui si contrappone il tentativo di
(ri)costruzione di una qualche forma di ordine ad opera del
Narratore.
Il testo segnala ripetutamente il disordine creato da questo elemento
naturale; fra i tanti esempi, ci limitiamo a citare:
4
� d�apr�s les restes trouv�s dans une chapelle en ruine�, seguito presente nel manoscritto ma
non nell�edizione definitiva.
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les sarabandes affol�es de papiers, de feuilles et de d�tritus
tourbillonant, houspill�s par les bourrasques de mars (p.41)
Disordinata � l�energia che il vento possiede e il modo in cui la usa:
se ruant sans tr�ve, sous le ciel diaphane, s�exasp�rant de sa propre
col�re, de son inutile puissance, d�pourvue de sens.
Il conflitto tra l�ordine e il disordine � una costante nella produzione
di Simon, e ad esso sono riconducibili altre dialettiche, come ad
esempio quella movimento-immobilit�
5
, presente anch�essa in
questo romanzo. Anche in questo caso, il vento � l�elemento che
rende evidente questa antinomia, come dimostrano i seguenti
esempi. La prima immagine che esaminiamo ci presenta Mont�s,
novello “Achille immobile à grands pas”, mentre percorre una
strada in bicicletta:
en quelque sorte par saccades (restant entre chaque effort, �lan coup�, �
peu pr�s immobile, en �quilibre sur la route balay�e per le vent qui le
repoussait avec, de part et d�autre � le vent et lui � la m�me volontaire
opini�tret��) (p.26).
5
Cfr. la citazione tratta da Val�ry: �Achille immobile � grand pas� (Le cimetière marin) posta
in exergo a Claude Simon, La Bataille de Pharsale, Paris, Les �ditions de Minuit, 1969.
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Oltre che per la splendida immagine, questo brano � importante
perch� stabilisce un�analogia tra due degli elementi pi� importanti
dell�opera, il titolo e il protagonista, e ci fa dunque leggere in una
nuova prospettiva quanto detto a proposito della rilevanza, a livello
tematico, del vento. Come vedremo, infatti, il vento, protagonista
del paesaggio, e Mont�s, protagonista della storia, hanno
caratteristiche e aspirazioni comuni, tanto che � possibile ritenere
entrambi espressioni della stessa dialettica. Quest�ultima ritorna
nella pagina successiva; qui il vento, soffiando costantemente, ha
modellato gli alberi lungo una strada, li ha:
fig�s dans une effren�e, statique et d�finitive convulsion (p.27).
Questo elemento di disordine, espressione di eterno e instancabile
movimento, ha per� un insospettabile desiderio di pace, come
scopriamo leggendo l�ultima pagina del romanzo:
Bient�t il soufflerait de nouveau en temp�te sur la plaine, (�), force
d�cha�n�e, sans but, condamn�e � s��puiser sans fin, sans espoir de fin,
g�missant la nuit en une longue plainte, comme si elle se lamentait,
enviait aux hommes endormis, aux cr�atures passag�res et p�rissables
leur possibilit� d�oubli, de paix: le privil�ge de mourir. (p.241).
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uest�ultimo aspetto conferma l�analogia tra il vento e il
protagonista: vedremo infatti che anche quest�ultimo, pur essendo
un elemento creatore di disordine e caos, ha un forte desiderio di
pace e ordine.
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Montès.
Come abbiamo detto all�inizio di questo capitolo, la struttura in
fin dei conti ancora tradizionale de Le Vent prevede un contesto pi�
o meno definito all�interno del quale agiscono dei personaggi. Tra
questi ultimi � possibile individuare un protagonista, che in questo
caso non � colui che racconta la vicenda, n� l�autore di gesta
eroiche o straordinarie: possiamo definire Mont�s protagonista in
quanto, oltre a scatenare gli eventi che costituiscono il romanzo,
egli � l�oggetto della narrazione principale.
Il ruolo di protagonista di Mont�s, come abbiamo visto, non risulta
dal titolo, n� tantomeno dal sottotitolo, ma � comunque evidente
iniziando la lettura. Le prime parole del romanzo: �Un idiot.�,
infatti, impongono all�attenzione del lettore questo personaggio
(che rester� senza nome fin quasi alla fine del primo capitolo
6
)
evidenziandone quella che sembra essere la caratteristica principale.
Continuando la lettura, si scoprir� che l��idiozia� di Mont�s deriva
dalla discrepanza tra il suo comportamento e le aspettative degli
altri personaggi. I primi due terzi della prima pagina continuano a
6
�Je m�appelle Mont�s, Antoine Mont�s, je suis��, p.28.
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tracciare il ritratto di quello che, rispettando una convenzione (nata
nel diciannovesimo secolo con Flaubert) divenuta prassi comune
nel romanzo del ventesimo secolo, si caratterizza come anti-eroe,
privo di virt� particolari, anzi con qualcosa in meno rispetto ai
personaggi che lo circondano. In questo caso, a Mont�s manca la
capacit� di seguire un codice di comportamento imposto
dall�esterno: egli, come nota il Narratore, agisce in maniera
anticonvenzionale, e a volte sconveniente, non ha la stessa scala di
valori dei suoi concittadini, perch� non mette al primo posto il
denaro e il profitto, come dimostrano le sue scelte.
Si � gi� fatto cenno all�analogia tra il vento e Mont�s: anche
quest�ultimo � causa di disordine, e anche lui aspira all�ordine, alla
pace. Il Narratore sottolinea questa contraddittoriet� in una lunga
riflessione di cui citeremo solo le parti essenziali:
cette constante fa�on qu�il avait d�employer (�) les pronoms �il� ou
�elle� pour d�signer n�importe quel homme ou n�importe quelle
cr�ature f�minine (�): le genre humain r�duit (r�duit par lui, ramen�,
classifi�, cloisson� tout entier) � une s�rie de mythes, masculin et
f�minin se subdivisant d�abord dans le sens v�rtical: enfance, �ge m�r,
vieillesse (et de l� peut-�tre ses photos, cette collection passionn�e de
visages de gosses�), et, dans l�autre sens, probablement en sortes de
castes (pr�tres, juges, soldats, marchands) jusqu�� ce que la totalit� des
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�tres vivants soit enfin rang�e en bo�tes, �tiquet�e et numerot�e, (�)
jusqu�� ce que ce monde hasardeux et compliqu� cesse de tournoyer
(�) s�ordonne et s�organise et s�immobilise enfin. (�) cette obsession
[l�ordine], c�est celle de son contraire (�) comme il [Mont�s] est (lui
[avec] son catastrophique don de communiquer , de repandre autour de
lui ce trouble, ce chaos, cette confusion�) exactement le contraire de
cette volont� d�ordre, de stabilit� (p.146-149, sottolineature mie).
In questo brano sono presenti entrambe le dialettiche cui abbiamo
accennato in precedenza a proposito del vento, e cio� quella che
oppone l�ordine al disordine e quella movimento-immobilit�. A
questo proposito va sottolineato che le dialettiche in questione,
sebbene strettamente collegate, sono chiaramente distinguibili: nel
romanzo esistono infatti esempi di movimento ordinato, come la
successione ciclica del tempo, e di disordine �statico�, come i detriti
che si accumulano per le strade proprio a causa della mancanza di
movimento. Analizzeremo adesso pi� da vicino le due dialettiche,
iniziando dalla prima.
Da un apparente disordine, l�uso indiscriminato dei pronomi
maschile e femminile, il narratore evince un desiderio di ordine, di
stabilit�; una prova di questa aspirazione � la serie di fotografie di
bambini, prima fase di una classificazione per et� e,
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successivamente, per categorie sociali, estremo tentativo di
realizzare quell�ordine al quale il mondo sfugge.
Il tentativo � destinato al fallimento per i motivi stessi che lo hanno
prodotto. Mont�s � infatti esattamente il contrario di quell�ordine da
cui � ossessionato, e questo suo desiderio ne � il sintomo; non a
caso il solo arrivo del protagonista basta a sconvolgere gli equilibri
di una tranquilla citt� di provincia del Midi.
Per quanto riguarda il movimento e la quiete, il Narratore dice che
per Mont�s il raggiungimento del massimo ordine coincide con
l�immobilit�, ma, come ci ricorda il notaio:
le propre du monde [est] de bouger et de se tranformer� (p.25).
La tensione all�ordine (inteso come immobilit�) determina il rifiuto
delle trasformazioni e del cambiamento che si nota nel protagonista,
non solo per quanto riguarda il proprio aspetto, ma anche per ci�
che si riferisce alle persone e agli oggetti che lo circondano. A
proposito del primo, pi� volte il Narratore menziona le vecchie
scarpe indossate dal protagonista, le camicie logore e soprattutto il
suo impermeabile, vecchio anche lui, vera e propria seconda pelle.
Il notaio suppone infatti che:
cet imperm�able (�) lui doit servir � la fois de tenue de sortie et de
chemise de nuit (p.13).
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Anche il volto del protagonista sembra immutabile,
vieilli une fois pour toutes (p.11),
e quindi ormai fuori dalla portata dei segni lasciati dal tempo. Come
abbiamo detto, Mont�s non sopporta il cambiamento neanche nelle
persone che gli sono care o negli oggetti che lo circondano; infatti
racconta al Narratore di aver interrotto un fidanzamento quando si
era reso conto:
qu�il lui serait insupportable, intol�rable, de la voir avec une autre
coiffure et m�me une autre robe que celle qu�elle portait le jour o� il
l�avait rencontr�e pour la premi�re fois (p.74).
Riguardo agli oggetti, se:
un antique sac de voyage (p.11) e
son invraisemblable v�lo, le vieux clou ferraillant (p.26)
potrebbero indicare semplicemente la ristrettezza economica del
protagonista
7
, ogni possibile dubbio scompare quando il Narratore,
parlando delle stampe nello studio del notaio, dice:
Il adore ce qui ne bouge pas, (�) et comme ces vieux coins de la ville
ont presque tous �t� d�j� d�molis, il ne risque plus de les voir
dispara�tre.� (p.238).
7
Anche se la costosa macchina fotografica basterebbe a smentire questa ipotesi (cfr. p.13).