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Presentazione
La società italiana, come quella di tutto il mondo,
è una realtà in continua trasformazione. I cambiamenti,
non certo indolori, fanno evolvere le nazioni verso una
civiltà post-industriale caratterizzata dalla
globalizzazione economica: il mondo “unico paese”.
Q u i n d i s i p o n e a n c o r a c o n p i ù d e t e r m i n a z i o n e , l a
responsabilità sociale di impresa. La produzione dei
beni, non può essere rivolta unicamente alla creazione
del valore economico, ma deve entrare nella
dimensione soggettiva di creare anche valore sociale.
C ’ è bi so gn o ch e v a l or e e con omi co e v a l or e so ci a l e
delle imprese camminino di pari passo nell’ evoluzione
della nostra civiltà. Per questo, l’analisi evolutiva della
produzione del settore automobilistico vuole, a parità di
condizione, essere strettamente collegata a una buona
performance sociale e economico-finanziaria delle
imprese. Le imprese responsabili non solo dei propri
interessi, ma anche responsabili di quelli degli altri.
Il lavoro è articolato in cinque capitoli.
Il primo capitolo affronta le problematiche dell’impatto
ambientale originato dal traffico e la conformità
normativa.
Il secondo capitolo traccia l’evoluzione dell’ energia
alternativa da quella tradizionale: petrolio, gas,
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carbone, con la prospettiva di produrre sostanze meno
i n q u i n a n t i e d a r e u n a s p i n t a p e r u n a c o n d i z i o n e d i
sviluppo compatibile.
Il terzo capitolo mostra in che modo si possa
concretamente interiorizzare e realizzare un modello di
trasporto urbano alternativo a quello attuale,
evidenziando alcuni punti critici di quello attuale, con
proposte di superamento degli stessi, mettendo in
risalto, i parametri delle norme legislative sia nazionali
che europee.
Il quarto capitolo dà indicazione e orientamento su
come concepire il trasporto delle persone e delle merci
su grandi distanze, in alternativo all’attuale: dalla storia
dell’ infrastrutture, cioè la viabilità, alle caratteristiche
del mezzo di trasporto.
Il quinto capitolo è un analisi del mercato mondiale
dell’automotive: come è iniziato, il suo sviluppo nell’
aree predominanti, la localizzazione di nuove aree
e m e r g e n t i , i l m o m e n t o d i c r i s i s t r u t t u r a l e , i n u o v i
scenari, le strategie innovative e la possibile ripresa.
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1 Introduzione
Il momento storico che sta vivendo l’economia
mondiale, con la bolla di speculazione finanziaria
avvenuta negli Statti Uniti, sta trascinando in recessione
vari segmenti di mercato, mettendo in crisi il sistema
economico e sociale occidentale con ripercussioni a
cascata sulle varie economie nazionali, con attenzione
particolare al mercato automobilistico e alle strategie
competitive.
Il mercato automobilistico è il cardine della crescita
economica dei paesi occidentali, infatti, con il boom
e c o n o m i c o d e g l i a n n i s e s s a n t a e s e t t a n t a , s i a m o
p a s s a t i d a u n e c o n o m i a r u r a l e a d u n a e c o n o m i a
evoluta, grazie alla trasformazione dell’auto da un bene
di elite ad un bene di prima necessità.
Il modo di vivere di intere popolazioni è cambiato
completamente e l’ umanità ha avuto una evoluzione
sotto il profilo tecnologico, sociale ed economico.
Con la produzione dell’auto, su vasta scala si sono
sviluppati nuovi settori, che hanno dato origine a nuove
imprese di produzione, commerciali e artigianali,
c r e a n d o r i c ch e z z a s u r i c c h e z z a. Q u e s t a t e si m i r a a d
essere uno strumento di riflessione sulle nuove strategie
competitive da intraprendere in questo momento così
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difficile, affinché l’auto torni ad essere di nuovo il
volano per l’ intera economia mondiale.
Sappiamo come, nel recente passato, la produzione
delle auto è diventata sempre più appannaggio di un
ristretto numero di aziende, vedi in Italia la Fiat, in
Francia la Renault e la Peugeot, negli Stati Uniti la GM.
,La Ford, la Chrysler.
Tali aziende, nel gestire immense risorse umane, e nello
sviluppare il loro indotto economico, hanno esercitato
sempre più influenza sulle politiche economiche dei vari
governi.
Molti Paesi in periodi di recessione hanno dovuto
ricorrere agli ammortizzatori sociali, che in un certo qual
m o d o , s o n o s t a t i s t r u m e n t i d i u n ’ e q u a d i s t r i b u z i o n e
della crisi; in sostanza la crisi l’ha pagata l’intera
collettività e quindi, in uno scenario più amplificato, le
generazione future; essendo, l’ auto, un bene di vitale
importanza per le società moderne, un bene
moltiplicatore di ricchezza , ma anche un bene
moltiplicatore di recessione.
Quando un’ azienda sbaglia la strategia e le misure
governative sono inefficienti, siamo di fronte al
fallimento totale e le conseguenze negative, per una
intera economia, sono incalcolabili.
Esempio pratico: gli ultimi eventi accaduti in America,
dimostrano effettivamente come una strategia
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prevalga su un’altra, di come la Fiat ha acquisito una
quota della Chrysler.
Infatti il pensiero culturale e il profilo di crescita
economico americano è stato sempre in riferimento a
dimensioni smisuratamente più grandi rispetto al
p e n s i e r o E u r o p e o , v u o i p e r c h é è u n c o n t i n e n t e p i ù
giovane rispetto a quello europeo, vuoi perché è ricco
di notevoli risorse primarie quali: oro, petrolio ecc.
Quindi ciò ha rappresentato un volano per l’ economia
mondiale, ma a volte ha dato origine anche a delle
depressioni economiche.
Vedi ad esempio il settore dell’auto: nonostante un
piano di aiuti economici alle imprese in crisi da parte
del governo statunitense, tali interventi non sono stati
sufficienti a risolvere il grave problema della Chrysler e
della GM.
Questi colossi hanno infatti pagato la loro incapacità
ad effettuare un lavoro di ricerca e di studio di soluzioni
alternative industriali, rispetto alla loro strategia, basata
e s c l u s i v a m e n t e s u l l a p r o d u z i o n e d i a u t o d i g r o s s a
cilindrata con notevole consumo di carburante e con
un notevole impatto ambientale in termini di
inquinamento.
Quindi, entrando nel vivo del discorso, oggi la
produzione dell’ auto per essere strategicamente
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competitiva deve orientare lo studio e la ricerca in
cinque direzioni fondamentali:
a) Impatto ambientale.
b) Energia alternativa al petrolio.
c)Trasporto metropolitano.
d) Trasporto su grandi distanze.
e) Analisi di mercato.
Nel prossimo futuro non è pensabile la produzione di un’
auto che sia un ibrido tra il passato e il futuro e che non
si adatti al percorso metropolitano e alle grandi
distanze. Il trasporto su rotaie è un po’ all’avanguardia
in tale processo.
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2 L’ IMPATTO ECOLOGICO CAUSATO DAL TRAFFICO
2.1 I PARAMETRI AMBIENTALI
Il traffico dà origine a vari tipi di impatto
ambientale. Possiamo classificarli con una tabella,
escludendo le categorie dello sfruttamento del suolo e
del rumore.
TABELLA PARAMETRO AMBIENTALE
a) Consumo di energia
primaria………………………Principale indicatore del
consumo delle risorse.
b ) E m i s s i o n e d i b i o s s i d o d i
carbonio.………………...Principale indicatore dell’effetto
gas serra.
c ) E m i s s i o n i d i o s s i d o d i
azoto………………….Eutrofizzazione, Smog.
Ecotossicità.Tossicità umana.
d) Idrocarburi non
metanici…………..…………………..Tossicità umana
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e) Emissioni di polveri totali
………………………..........Tossicità umana Smog. (
direttamente dai veicoli e dalla produzione e
distribuzione di energia )
f ) E m i s s i o n i d i p o l v e r i f i n i c a u s a t e d a i
veicoli….………..Tossicità umana Smog.
g) Emissioni di biossido di zolfo………Acidificazione.
…Tossicità umana.
Ecotossicità
Il consumo di energia primaria è il fattore chiave per il
consumo delle risorse energetiche. Non comprende
soltanto il consumo diretto provocato dal veicolo, ma
anche i processi di produzione e distribuzione
dell’energia consumata.
Solo così è possi bi le cr ear e una base per m ett er e a
confronto i diversi mezzi di trasporto che hanno
differenti forme di rifornimento e consumo energetico.
Il biossido di carbonio è il principale gas responsabile
dell’effetto serra, a livello mondiale. Il traffico delle auto
è l’unico settore all’ interno della UE che negli ultimi
anni ha visto aumentare le emissioni di CO2 nocive per
l’ ambiente e per l’ uomo.
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Gli ossidi di azoto concorrono principalmente alla
sovraconcimazione del suolo e delle acque freatiche.
Q u e s t o p r o c e s s o d i d e g r a d a z i o n e , n o t o c o m e
eutrofizzazione, accelera la morte dei corpi idrici. Inoltre
l e e m i s s i o n i N O x s o n o i n p a r t e r e s p o n s a b i l i d e l l a
formazione di ozono negli strati più bassi dell’ atmosfera
e quindi dello smog estivo.
Gli idrocarburi si dividono in idrocarburi metanici e non
metanici ( NMHC ). Nel settore dei trasporti il metano è
uno dei gas effetto serra di minor rilevanza, pertanto
può essere omesso dal calcolo dell’ impatto ecologico
del traffico merci e persone.
Gli effetti combinati degli idrocarburi non metanici e
d e g l i o s s i d i d i a z o t o c o n c o r r o n o a l l a f o r m a z i o n e d i
ozono nella stratosfera e sono responsabili dello smog.
Le emissioni di polveri totali e di polveri fini costituiscono
un serio pericolo per la salute.
Oggigiorno le polveri fini (PMdir), prodotte dalla
combustione diesel, sono considerate uno dei fattori di
rischio del cancro nell’ uomo. Sono i componenti
principali dell’emissioni di polveri totali ( PMind+PMdir )
dei veicoli diesel.
Le emissioni di polvere dei veicoli a trazione elettrica
provengono invece dalla produzione e distribuzione di
energia.
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Mentre questo tipo di polvere viene emesso ad altezze
molte elevate ( es. dalle ciminiere della centrale ), la
distanza che separa la fonte delle polveri sottili del
diesel dai polmoni dell’uomo è molto più breve.
Biossido di zolfo è la causa principale della moria delle
foreste e dell’ acidificazione del suolo e delle acque
freatiche.
Può provocare anche malattia dell’apparato
respiratorio.
2.2 LA CONFORMITA’ NORMATIVA
Di fronte alle crescenti preoccupazioni
dell’opinione pubblica per l’ ambiente e la salute,
aumenteranno le pressioni dei governi sulle aziende.
Questo significa che le aziende devono tenere conto
degli aspetti ambientali nelle attività di sviluppo, di
manutenzione e di smaltimento dei prodotti.
Ciò vale soprattutto per le aziende automobilistiche che
devono rispettare le direttive ambientali ELV ( End of life
Vehicle ) in Europa e disposizioni analoghe valgono in
Asia e Nord America.
Qualsiasi azienda che intende operare su scala
internazionale deve considerare la conformità
normativa come aspetto di primaria importanza. La
mancata conformità ai requisiti può causare ritardi nel