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effettuando nel loro ufficio comunicazione che mi sta permettendo di capire come si lavora
all’interno di un’azienda di tale importanza.
Mi sto rendendo conto che il fenomeno sportivo rappresenta oggi una delle maggiori realtà
nei paesi di tutto il mondo stimolando attenzioni, passioni, affari, viaggi, e molto altro. Di
conseguenza anche il marketing sportivo sta attraversando momenti di grandi cambiamenti,
sia sul fronte delle società sportive, sia su quello delle aziende sponsor che in sempre più casi
riescono a raggiungere visibilità a livello mondiale. Sta, quindi, nascendo un nuovo spazio per
la promozione aziendale e il contatto diretto con il pubblico. Gli interessi delle aziende e degli
sponsor diventano sempre più strettamente legati: le società sportive stanno capendo che con
un giusto approccio al marketing si hanno grandi possibilità di crescita, mentre gli sponsor
stanno capendo come sfruttare l’enorme visibilità che le società sportive possono dare
3
.
3
www.telework-mirti.org/dbdocs/logos.htm [25- 02- 04]
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I CAPITOLO
Il marketing delle società sportive
1.1 L’AFFERMARSI DEL MARKETING SPORTIVO
Innanzitutto ritengo sia necessario ricordare la definizione di marketing proposta da Philip
Kotler: il marketing è il processo sociale e manageriale mediante il quale gli individui o i
gruppi ottengono ciò di cui hanno bisogno e che desiderano attraverso la creazione e lo
scambio con altri di prodotti e valore
4
.
Il marketing management risulta perciò essere per definizione un’attività di analisi e
pianificazione atta al reperimento di nuove risorse finanziarie e non e al soddisfacimento dei
propri bisogni e desideri attraverso l’analisi del mercato. Col passare degli anni sono state
applicate strategie di marketing a ogni settore e ovviamente anche il mondo dello sport si è
adeguato a questa nuova tendenza, trovando però diverse difficoltà di adattamento. È stato
difficile entrare in un mondo dove devono essere messi in primo piano i valori etici e morali:
tutti ben sanno che lo sport, contrariamente a molti altri beni di consumo, ha o almeno
dovrebbe avere dei valori.
Fortunatamente il mondo dello sport sta rendendosi conto che, col passare del tempo, le
moderne leggi di mercato e competitività rendono necessario l’approccio al mondo sportivo
con nuovi strumenti.
L’affermarsi del marketing sportivo è ormai diventato visibile agli occhi di tutti, grazie anche
alla convergenza tra sport, media, sponsor e partner tecnici e commerciali. Si tratta di un
fenomeno che solo qualche anno fa sarebbe apparso incredibile e che invece è riuscito a
superare le difficoltà indicate, grazie alla presenza di fattori che lo hanno sospinto in modo
decisamente irrefrenabile.
In particolare si deve ricordare il processo di globalizzazione che dopo aver sconvolto gli
equilibri di ogni settore sta sempre più coinvolgendo anche lo sport a livello di pratica, di
spettacolo, di aumento del tempo libero da dedicare ad altre attività e di crescita
dell’attenzione allo stato fisico delle persone in termini di fitness e wellness
5
.
4
Philip Kotler e Walter G. Scott, Marketing management, ISEDI 2002 pag. 18
5
Sergio Cherubini, Il marketing sportivo, Franco Angeli, 2002 pag. 15
7
Va inoltre ricordata la digitalizzazione, che consente una diffusione televisiva e telematica a
basso costo e di grande efficacia, che ha portato all’avvento della pay-tv, che in pochi anni ha
dato la possibilità a milioni di appassionati di vedere le partite di Campionato comodamente
seduti a casa, accantonando le classiche radioline che fino a poco tempo fa caratterizzavano
ogni tifoso doc.
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1.2 OBBIETTIVI E TIPOLOGIE DEL MARKETING SPORTIVO
Grazie al marketing sportivo sta nascendo un nuovo spazio per la promozione aziendale e il
contatto diretto con il pubblico. Negli ultimi anni, infatti, il marketing legato allo sport sta
attraversando periodi di grandi cambiamenti, sia sul fronte delle società sportive, sia su quello
delle aziende sponsor che raggiungono, attraverso le gare la massima visibilità.
Gli interessi delle aziende e degli sponsor sono strettamente legati: le società sportive stanno
cambiando l’approccio al marketing per crescere, e allo stesso tempo le aziende non possono
trascurare l’enorme visibilità delle gare sportive. Infatti le manifestazioni sportive hanno il
potere di arrivare a stretto contatto con il territorio e le famiglie
6
.
Gli obbiettivi perseguiti e perseguibili dal marketing sportivo sono tre:
1. attirare il maggior numero di spettatori agli incontri;
2. trovare aziende sponsor;
3. ricavare introiti dai diritti televisivi.
I destinatari delle azioni di marketing di una società sportiva sono quindi: gli spettatori, gli
sponsor, i media ed ovviamente i praticanti. Per questo gli obiettivi di un’azione di marketing
sono quelli tipici del marketing mix : prodotto, prezzo, promozione e distribuzione.
Ma il compito ultimo del marketing sportivo e non, è quello di fare in modo che il servizio o
prodotto che si offre tenda alla migliore soddisfazione possibile nel consumatore. Questo deve
essere uno degli obiettivi principali di chi si occupa di marketing.
Nel caso di una società sportiva, i valori più grandi che si hanno, oltre alle gambe degli
sportivi schierati in campo (fino ad oggi sono state il principale o forse unico valore), sono
dati dal marchio e dalla storia sociale. Per non “compromettere” questi valori non è concesso
sbagliare e quindi fare errori di “overpromising” al nostro tifoso che è il consumatore finale.
Infatti in passato sono state fatte delle operazioni commerciali di breve respiro, che hanno
avuto come unico effetto più il danneggiamento del proprio mercato e non quello di spianare
la strada verso il futuro
7
.
6
http://www.telework-mirti.org/dbdocs/logos.htm [25-02-04]
7
Franco Angeli, La realtà odierna del marketing sportivo, www.mymarketingnet.it
9
Di conseguenza i vantaggi conseguibili attraverso una buona attuazione del marketing
sportivo sono infiniti, di seguito ne elenco alcuni:
ξ l’aumento di immagine;
ξ l’aumento dei praticanti;
ξ l’aumento degli spettatori (sia in tribuna, che a casa);
ξ l’aumento dei ricavi;
ξ l’aumento dei servizi per gli appassionati;
ξ l’aumento dell’audience radio-TV;
ξ l’ aumento delle pubblicazioni sportive;
ξ l’aumento delle comodità e dei servizi;
ξ l’aumento della domanda di articoli di merchandising;
ξ l’aumento dei clienti dell’azienda sponsor
8
.
A fronte di queste caratteristiche possiamo classificare il marketing sportivo nelle seguenti
categorie:
ξ marketing degli eventi sportivi;
ξ marketing delle federazioni per lo sviluppo delle singole discipline;
ξ marketing per le leghe per la crescita ed il benessere delle società aderenti;
ξ marketing delle società sportive;
ξ marketing dei singoli atleti;
ξ marketing delle attrezzature e dell’abbigliamento sportivo;
ξ marketing di prodotti e servizi connessi con l’attività sportiva;
ξ marketing di aziende produttrici di beni e servizi, non connessi con l’attività sportiva,
che usano lo sport come media comunicativo
9
.
Le molteplici facce del marketing sportivo sono da interpretarsi a livello locale o
internazionale, alla pratica o allo spettacolo e per questo le aziende hanno capito che
sponsorizzare non significa semplicemente porre il proprio marchio sulle divise di una
squadra o sui cartelloni pubblicitari.
8
Franco Ascani, Management e gestione dello sport, Sperling & Kupfer Editori, 1998 pag. 439
9
Sergio Cherubini, Il marketing sportivo, Franco Angeli, 2002 pag. 21
10
Non limitarsi a ciò, ma tentare un passo più importante e diventare proprietari della squadra (o
dell’organizzazione sportiva) significa avere a disposizione un nuovo e potente mezzo di
comunicazione controllabile interamente.
Si tratta di una condizione necessaria per aggredire il mercato di riferimento: questa “nuova”
situazione costituisce la prima fase per la rivoluzione della comunicazione nello sport.
10
Pioniere, in Italia, di questo nuovo metodo comunicativo è stata sicuramente Fininvest e il suo
Presidente Silvio Berlusconi che nel 1986 acquistò l’A.C. Milan. In campo non calcistico va
sicuramente ricordata la Benetton proprietaria, a Treviso, delle squadre di basket, pallavolo e
rugby che negli ultimi anni hanno raggiunto innumerevoli successi nazionali e internazionali.
Chi decide di investire nello sport, partecipa in prima persona nella gestione della società
sportiva e contribuiscono all’introduzione di una cultura manageriale e professionale con
nuove politiche aziendali che in questo caso portano il profitto in secondo piano a favore delle
pubbliche relazioni. Spesso il presidente intreccia relazioni con personaggi economici, politici
e dello spettacolo nella tribuna d’onore
11
. Non a caso stanno diventando sempre più diffusi
all’interno degli stadi i palchi executive dove gli sponsor o i dirigenti possono ospitare i
clienti e vedere le partite comodamente seduti in tribuna.
10
Fabio D’ Angelo, La realtà odierna del marketing sportivo, www.mymarketingnet.it
11
Franco Ascani, Management e gestione dello sport, Sperling & Kupfer Editori, 1998 pag. 439
11
1.3 LA DEFINIZIONE DEI MERCATI DI RIFERIMENTO
Il compito primario di una strategia di marketing è la definizione dei mercati di riferimento. In
molti casi ciò risulta essere estremamente complesso, in quanto lo sport opera su mercati con
caratteristiche estremamente diverse e per questo il mercato viene solitamente diviso in: mass
market e business market.
Il primo è caratterizzato da tifosi, praticanti ed appassionati, mentre il secondo è costituito
dalle aziende (ovvero dagli sponsor tecnici o commerciali) legati allo sport.
CARATTERISTICHE MASS MARKETING BUSINESS MARKETING
Numerosità Grande Piccola
Logiche d’acquisto Emotive Razionali
Fedeltà Alta Bassa
Vendita Semplice Complessa
Segmentazione Differenziata Concentrata
Prestazione Ampia e coinvolgente Mirata
Prezzo Differenziato Analisi economica
Distribuzione Gravitazionale Customizzazione
Relazioni Pubbliche Alte
Comunicazione Pubblicità- Direct marketing Promoter- Immagine
Tabella 1 Caratteristiche Mass Marketing e Business Marketing Franco Ascani, Management e gestione
dello sport, Sperling & Kupfer Editori, 1998 pag. 440
Come si può chiaramente notare dalla tabella le caratteristiche dei due mercati sono
diametralmente opposte.
Nel caso del mass marketing ci troviamo di fronte a milioni di persone da conoscere
attraverso analisi quantitative ed una giusta segmentazione del mercato, in modo da formulare
una domanda adatta ad ogni segmento e un’offerta differenziata.
Nel secondo caso troviamo poche centinaia di aziende che rendono necessaria un’analisi
qualitativa e più diretta del mercato.
12
1.3.1 LA DEFINIZIONE DEL TARGET DEL MERCATO DI MASSA
Come ho già detto, all’interno del mercato di massa troviamo una serie infinita di tipologie di
persone, per ognuna delle quali è necessario operare in maniera appropriata; di conseguenza
l’individuazione dei vari segmenti che compongono il mercato è uno degli obbiettivi primari
del marketing sportivo.
Per segmentazione s’intende la suddivisione di un mercato in gruppi omogenei e significativi
di clienti, dove ogni gruppo può essere selezionato come “obbiettivo di mercato” da
raggiungere con un’apposita operazione di marketing.
12
Come primo passo è necessario fare una suddivisione del mercato per sesso e età, in modo da
poter incrementare, attraverso operazioni mirate a donne, giovani, ecc. il numero di sostenitori
e tifosi e quindi di clienti.
Una seconda importante segmentazione è legata alla propensione alla spesa, in modo da
riuscire a dividere il pubblico sia quantitativamente che qualitativamente.
Potrebbe anche essere interessante conoscere il livello d’istruzione dei tifosi o la provenienza
demografica
13
.
Inoltre è importante conoscere e capire da chi è costituito il pubblico dello sport per sapere chi
sono coloro ai quali si vende il prodotto sport ed i suoi “derivati”. Per questo le azioni di
marketing e merchandising devono tendere principalmente alla fidelizzazione del tifoso. Le
nuove offerte del mercato devono saper tastare i gusti del pubblico : un pubblico sempre più
centrale nel processo comunicativo. Un tempo veniva chiamato utente, ma oggi, in virtù della
diversa ottica commerciale, è più opportuno chiamarlo cliente. Un cliente che sta diventando
sempre più padrone della situazione.
Nello Sport si ragiona sempre più per investimenti che per semplici spese fine a se stesse. Un
esempio a questo riguardo è il caso del calciatore Ronaldo, del cestista Micheal Jordan e come
ultimo caso quello del calciatore inglese David Beckham.
La distribuzione, nel contesto di massa, deve essere gravitazionale rispetto a dove la gente si
muove e ciò perché le relazioni di massa sono tipicamente pubbliche, e necessitano quindi
della massima visibilità. Tutto ciò si attua con una logica professionale e come primo passo le
società sportive o aziende specializzate dividono il mercato di riferimento in due aree:
1. target relativo;
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Sergio Cherubini, Il marketing sportivo, Franco Angeli, 2002 pag. 52
13
Sergio Cherubini, Il marketing sportivo, Franco Angeli, 2002 pag. 52
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2. target assoluto.
L’azienda sportiva deve logicamente impiegare il proprio know-how sul target relativo (
ovvero il consumatore abituale del prodotto sportivo), ed orientare invece i propri
investimenti sul target assoluto ( ovvero il potenziale consumatore assoluto dello sport).
Naturalmente l’obiettivo strategico dell’azienda sportiva consiste nella crescita del target
assoluto, che crei un aumento dell’immagine che abbia un riflesso immediato sul
commerciale e sulle vendite di prodotti specifici.
Si vuole offrire sempre un prodotto di livello, con un prezzo che sia assolutamente in linea
con il mercato in modo da offrirci un vantaggio sulla concorrenza (sia in termini qualitativi
che di prezzo). Da questo scambio diretto tra società sportiva e propri tifosi si possono
generare maggiori ricavi, e quindi nuove risorse economiche per la società.
Ma oltre ai maggiori ricavi non sono da trascurare le nuove opportunità di comunicazione, e
la maggiore conoscenza e visibilità del marchio.