Prefazione
La gestione delle risorse umane Ł un aspetto di fondamentale
importanza per le imprese moderne che intendono raccogliere
la sfida mossa da un ambiente sempre piø dinamico in cui sono
proprio queste ultime che fanno la differenza in termini di
vantaggio competitivo. Sono, infatti proprio le risorse umane,
intese nel senso piø generale di personale che effettua una
prestazione lavorativa a servizio dell impresa, che,
interagendo e relazionandosi con gli altri stakeholders,
consentono a quest ultima di sopravvivere e di realizzare il suo
fine che Ł quello di creare valore.
Nel perseguire tale obiettivo l impresa, intesa come sistema
vitale, opera in situazioni di incertezza, ovvero in situazioni in
cui prendere decisioni, a volte, si rivela un compito tutt altro
che facile, per via della turbolenza del contesto nel quale
l impresa agisce. Pertanto l OG deve essere abbasta nza rapido
e abile nel cogliere i primi segnali dei cambiamenti in atto,
adattando le strategie e i processi decisionali piø opportuni al
caso ed effettuando la scelta migliore tra le alternative
possibili. Infatti la progressiva minore stabilit del contesto e
la possibilit che si manifestino eventi imprevedib ili determina
la necessit di affiancare a processi decisionali b asati
sull esperienza passata, processi decisionali non formalizzati e
in grado di individuare le alternative in una situazione di
effettiva complessit .
In questo lavoro, infatti, le risorse umane vengono trattate dal
punto di vista decisionale ma anche cognitivo ed emotivo, per
analizzare gli aspetti piø significativi che fanno di queste
ultime il capitale piø prezioso dell impresa e per poterle
impiegare nel modo piø efficace ed efficiente possibile.
La crescita della concorrenza, nell era dell econom ia
globalizzata, in mercati sempre piø saturi e senza confini,
impone la necessit di sperimentare una nuova cultu ra
organizzativa, ovvero di adottare nuovi stili direzionali non piø
basati sull autorit e sul controllo esterno ma mag giormente
orientati alla dimensione psico - emotiva della persona per
stimolarne l intuito e la creativit .
In questo modo il singolo lavoratore, sotto la guida di un
manager dotato di una certa leadership, pu sentirs i parte
della realizzazione di un obiettivo comune che gli consentir di
soddisfare con il suo lavoro bisogni di stima e di auto
realizzazione che maggiormente avverte. Partendo da questo
presupposto l autorit e il controllo esterno del
comportamento si sostituiscono con ricompense intrinseche
quali l auto disciplina e l auto direzione.
E pertanto interesse dell azienda sforzarsi per fo ndere la
dimensione socializzante con la dimensione
personalizzante per sviluppare cioŁ, le condizioni in cui il
dipendente lavori spontaneamente e sia convinto che pu tanto
meglio gratificare le sue motivazioni quanto piø la sua
condotta sar conforme agli obiettivi aziendali org anizzativi.
Se ci si verifica Ł molto probabile che si riesce a realizzare
contemporaneamente un elevato tasso di produttivit e un alto
livello di soddisfazione.
Il ruolo del nuovo manager Ł certamente piø elevato, ma Ł
anche piø complesso, difficile e impegnativo. Il processo di
cambiamento sar senz altro lento perchØ non Ł facile
modificare, in un breve lasso di tempo gli atteggiamenti delle
persone che da secoli sono abituate a comportarsi in un certo
modo.
Pertanto per favorire l adozione di modelli di direzione di tipo
partecipativo Ł necessario il supporto di una continua e
lungimirante attivit formativa che incida sull att uale cultura
organizzativa dell impresa.
CAPITOLO 1
LE DINAMICHE COMPORTAMENTALI
Se il generale cede alla propria rabbia e d ordin e ai suoi
uomini di lanciarsi all assalto delle mura come formiche
brulicanti, un terzo degli ufficiali e dei soldati cadr senza che
la citt fortificata sar espugnata, questo Ł un at tacco
disastroso 1
In un ottica sistemico vitale l impresa ha come obi ettivo quello
di creare valore, ovvero di sopravvivere soddisfacendo al
contempo gli obiettivi degli stakeholders2 che interagiscono e
1
SUN TZU, L arte della guerra , capitolo 3,Milano, Oscar Mondatori,
2003
Un aspetto molto significativo messo in luce dal Sun Tzu Ł la capacit del
generale diorientarsi in una situazione di caos. Il campo di battaglia, come
la vita o l’impresa, Ł imprevedibile, e pu farci trovare in uno stato di caos o
di incertezza. Il caos rappresenta una grande sfida per ogni leader; se egli
stesso Ł caotico, la sua capacit di gestire la situazione Ł fortemente
indebolita. Ma il leader saggio adotta il principio di avere sempre una
visione d’insieme e sar , pertanto, in grado di prevedere l’ordine che sar
generato dal caos. Sebbene il caos rappresenti una fase difficile da
affrontare in ogni ambito, esso Ł anche una fase di grande creativit e di
sviluppo, pertanto, il leader saggio sa trarre vantaggio dalle potenzialit
insite nel caos
2
Stakeholders: Gli stakeholders sono tutti coloro, che, in modo piø o meno
rilevante, possono influenzare o contribuire alla crescita del valore
si relazionano3 con essa, che fanno parte di altri sistemi piø o
meno rilevanti4 e con i quali l impresa aspira a sviluppare
livelli sempre piø elevati di consonanza fino a raggiungere
condizioni di risonanza5. Nel continuo operare in condizioni di
incertezza, l impresa deve cercare di minimizzare il piø
possibile i rischi attraverso un attenta analisi dell ambiente e
dell’impresa. Gli stakeholders possono essere quindi: gli imprenditori delle
Pmi (sono esclusi gli azionisti delle grandi imprese),
i dipendenti,
i clienti,
i fornitori,
i sindacati,
i collaboratori esterni,
le societ collegate,
le banche,
http://www.impresaoggi.com/it/articoli/Impecc08.pdf
3
Vale la pena precisare la differenza che c Ł tra relazione e interazione; una
relazione Ł una connessione logica o fisica tra componenti della struttura.
L interazione, invece, Ł piø un concetto sistemico che si ha quando le
componenti attivando le relazioni strutturali, effettivamente scambiano
risorse e condividono conoscenza al fine del raggiungimento del comune
scopo. (G. M.GOLINELLI, L approccio sistemico al governo dell impresa -
L impresa sistema vitale, Padova, Cedam, 2005.)
4
Rilevanza: capacit che il sistema esterno ha di condizionare le
prospettive di sopravvivenza del sistema vitale impresa. Dipende da: la
criticit della risorsa conferita dal sistema ester no e dall influenza del
sistema nel porre vincoli e regole all impresa. ( G. GOLINELLI,
L approccio sistemico al governo dell impresa Vers o la scientificazione
dell azione di governo, Padova, Cedam, 2008)
5
Consonanza e Risonanza: compatibilit tra sistemi tale da consentire che
essi possano rapportarsi. L ulteriore sviluppo della consonanza determina la
risonanza: sintonia di finalit , progressivo attenu arsi di confini strutturali
per effetto di un grado massimo di apertura fra i sistemi, che comporta il
raggiungimento di livelli sempre maggiori di fiducia tra i sistemi
interagenti, da cui emerge una nuova realt sistemi ca che comprende i
sistemi di partenza. (G. M. GOLINELLI, L approccio sistemico al governo
dell impresa L impresa sistema vitale, Padova, Cedam, 2005)
del contesto6 di riferimento adeguandosi ai mutamenti che lo
caratterizzano.
1.1 DECIDERE IN AMBITO
COMPLESSO
L efficacia dell azione di governo Ł influenzata dalla capacit
di interpretazione della realt in cui l impresa op era. Tale
interpretazione Ł difficile a causa del gran numero delle entit
coinvolte, a causa dell interdipendenza esistente tra i fenomeni
e a causa dell emergere di condizioni contingenti. La
dinamicit e la turbolenza del contesto nel quale l impresa Ł
collocata fa s che l OG progetti modificazioni strutturali
idonee a garantire la sopravvivenza del sistema.
L interpretazione della realt comporta innanzitutt o
l identificazione di una serie di fenomeni rilevanti per
l impresa, gli eventi da cui dipendono tali fenomeni, le
interdipendenze tra gli eventi, la probabilit che ciascun evento
possa manifestarsi, il rischio che ciascun potenziale evento
comporta. La complessit costituisce sempre un conc etto
relativo, non definibile in senso assoluto; essa Ł cioŁ
contestualizzata in relazione alla posizione e alle caratteristiche
6
Ambiente e Contesto : complesso di soggetti, oggetti e condizioni che
palesano per un certo soggetto aspetti di interesse. Il contesto Ł invece un
ambito relazionale dato da una porzione di ambiente ritenuto rilevante per
un certo soggetto. (G. M. GOLINELLI, L approccio sistemico al governo
dell impresa Verso la scientificazione dell azion e di governo, Padova,
Cedam, 2008)
del soggetto osservante; nonchØ in relazione alla
interpretazione fatta dal soggetto osservante. E possibile
scomporre la complessit in: variet , variabilit e
indeterminatezza.
La variet consiste nelle possibili varianti con le quali un
fenomeno si pu manifestare agli occhi dell osserva tore; La
variet Ł presente in diversi livelli logici quali: i caratteri di
differenziazione del fenomeno osservato, gli aspetti che
differenziano poi i caratteri considerati, e gli attributi che poi
alla loro volta specificano gli aspetti. Per esempio se si assume
come fenomeno osservato una generica impresa, i suoi caratteri
di differenziazione sono per esempio la dimensione, il settore o
la forma giuridica. Considerando la dimensione questo
carattere di differenziazione presenta gli aspetti di piccola
media e grande impresa. Questi ultimi risultano poi meglio
specificati in base agli attributi quali il numero dei dipendenti,
il fatturato o il capitale investito
La variabilit Ł invece l ulteriore variet che con il trascorrere
del tempo pu emergere. Quindi variet e variabilit esprimono
in sintesi il grado di varianza del fenomeno. La variabilit si
manifesta con l apparire nel tempo di elementi innovativi che
modificano gli attributi di un fenomeno, in particolare possono
introdurre nuovi attributi precedentemente ignoti o modificare
quantitativamente un attributo.
L indeterminatezza Ł la capacit di comprensione di un
fenomeno nella sua interezza. Essa Ł al tempo stesso fattore di
difficolt e fattore di opportunit per raggiungere la dimensione
del fenomeno nella sua interezza. In quest ultimo caso
l osservatore ha un intuizione o abduzione che lo i ndirizza
verso la soluzione, in seguito alla quale si ha un ulteriore
approfondimento della conoscenza e la comprensione aumenta
mentre l indeterminatezza tende a ridursi.
Quindi l indeterminatezza da un lato esprime la
consapevolezza delle difficolt della comprensione di un
problema, dall altro esprime la possibilit di atti vare un
razionale processo capace di condurre alla comprensione del
fenomeno.
Gli elementi di un fenomeno che si presentano agli occhi di un
osservatore possono essere: elementi noti, distinguibili in
comprensibili poichØ rientrano nel campo di esperienza
dell osservatore, e non comprensibili, ed elementi ignoti
ovvero caratteri del fenomeno che l osservatore non Ł in grado
di percepire . Quindi in un fenomeno non conoscibile il
contenuto di elementi di variet non comprensibili Ł rilevante,
mentre in un fenomeno complicato Ł il contenuto di elementi di
variet comprensibili ad essere rilevante. Ma comun que per
individuare il grado di conoscenza del fenomeno occorre
considerare l indeterminatezza, che riguarda la possibilit di
individuare lo schema descrittivo del fenomeno in modo da
comprenderlo nella sua interezza.
Quindi nel momento in cui il soggetto decisore riesce a ridurre
l indeterminatezza esso Ł in grado di governare la complessit
e quindi Ł in
grado di effettuare scelte che assicurino la sopravvivenza del
sistema. Inoltre piø il processo decisionale attuato dall OG Ł
rapido oltre che efficace piø la complessit viene a
rappresentare per l impresa non un rischio bens un opportunit