Introduzione
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1. INTRODUZIONE
La tutela del paesaggio è uno dei problemi che si pongono all‟attenzione della
pianificazione territoriale, essendo ormai una priorità riconosciuta da numerose
normative a livello europeo, nazionale e regionale. L‟applicazione di leggi e
regolamenti deve comunque misurarsi con la carenza di criteri di conservazione,
valutazione e gestione che tengano conto delle dinamiche in atto nel territorio rurale.
Il paesaggio è infatti oggetto di continue trasformazioni impresse dallo sviluppo socio-
economico, che stanno progressivamente modificando le sue caratteristiche strutturali,
agendo sui meccanismi evolutivi attraverso il mutamento del tessuto economico, degli
indirizzi produttivi e delle tecniche di lavoro impiegate nel settore agrario e forestale.
Alcuni degli effetti più importanti riguardano la modificazione di sistemi forestali che in
passato erano soggetti ad un continuo intervento da parte dell‟uomo per il loro
mantenimento e che oggi invece, sono abbandonati a sé stessi. Ciò avviene anche per il
settore agricolo, dove la specializzazione delle colture ha causato notevoli cambiamenti
con la graduale scomparsa di elementi fondamentali per la caratterizzazione del
territorio rurale (es. colture promiscue, alberature, terrazzamenti), compromettendo
inoltre, la funzione di protezione idrogeologica che la loro gestione assicurava.
L‟elevata diversità paesaggistica del passato, parte essenziale della biodiversità
complessiva, era legata ad una vasta gamma di produzioni tipiche su piccola scala, la
cui riscoperta e valorizzazione costituisce, oggi, un punto fondamentale di un serio
programma di conservazione che non può che collegarsi ad un diverso modello di
intendere il concetto di sviluppo.
La proposta di iniziative efficaci per la difesa del paesaggio sembra tuttavia scontrare
un‟ancora insufficiente percezione del suo contributo nello sviluppo economico
regionale. In realtà il turismo toscano trova nel paesaggio uno dei principali elementi di
attrazione, come conferma la crescita dell‟agriturismo, un‟attività che influenza
positivamente anche l‟economia delle aree marginali, dove assume un‟importanza
maggiore rispetto a quella delle aree turistiche principali come città d‟arte e zone
termali. Da questo punto di vista la componente forestale rappresenta un elemento
essenziale della qualità del paesaggio regionale, la cui importanza viene percepita da
residenti e turisti, come dimostrano indagini recenti (Agnoletti, 2002).
Introduzione
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Ciò conferma la crescita del valore dei servizi nel settore rurale e il ruolo essenziale di
questa risorsa anche nel valore di mercato di alcuni prodotti tipici (es. il vino), per larga
parte attribuibile a fattori immateriali collegati al paesaggio e alla cultura locale.
Si rende quindi necessario adeguare gli strumenti di analisi e valutazione del paesaggio,
per non compromettere il ruolo di “risorsa” che esso riveste e per incentivare lo
sviluppo delle aree rurali, garantendo l‟equilibrio dell‟ambiente e una migliore qualità
della vita ai cittadini. Questi indirizzi assumono particolare significato nel caso di
Montepaldi, azienda che dovrebbe essere un motivo di vanto per la facoltà di Agraria e
per l‟Università di Firenze, ma in cui fino ad oggi il valore paesaggistico non è stato
considerato come un punto di forza degli indirizzi gestionali. Scopo del presente lavoro
è appunto quello di fornire gli strumenti per valorizzare il paesaggio di Montepaldi,
attraverso l‟analisi della sua storia e delle sue dinamiche evolutive, proponendo alcuni
interventi gestionali.
Materiali e metodi
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2. MATERIALI E METODI
2. 1 LE FONTI
Mappe del Catasto Generale Toscano (1832). Sono state reperite nell‟Archivio di
Stato di Firenze cinque mappe in scala 1: 2500 sotto forma di microfilm; su esplicita
richiesta, lo stesso Archivio ha poi provveduto a stamparle su carta.
Tavole Indicative (1832). La consultazione delle Tavole Indicative nell‟Archivio di
Stato ha permesso di prendere nota della suddivisione particellare dell‟azienda
relativa al 1800 e delle corrispondenti qualità di coltura.
CTR (carte tecniche regionali). Sono state acquisite in formato digitale due CTR,
in scala 1: 5000, che coprono interamente il territorio dell‟azienda: la n°275101 e la
n°275102 relative rispettivamente alle frazioni di Cerbaia e di San Quirico in
Collina.
Planimetria catastale in scala 1:2000 fornita dall‟azienda e utilizzata per
l‟acquisizione dei confini dell‟azienda.
Foto area del 1954 reperita all‟IGM.
Uso del suolo del 1997 acquisito in formato digitale dalla tesi del dottor Cuizzi.
Rilievi in campo per l‟aggiornamento dei dati.
2.2 LA METODOLOGIA
La metodologia impiegata segue quella proposta per il progetto di analisi, gestione e
conservazione del paesaggio agro-forestale toscano (Agnoletti, 2002).
Il lavoro ha interessato l‟intera azienda di Montepaldi su un totale di circa 358 ettari,
distribuiti tra settore forestale, agricolo e zootecnico.
L‟obiettivo è quello di proporre un metodo di lavoro per analizzare le trasformazioni del
paesaggio, valutarne le caratteristiche ed il significato e indirizzare gli interventi
specifici per la sua conservazione e la sua gestione.
A questo scopo sono stati individuati tre principali settori di studio:
a) la storia;
b) l‟ecologia del paesaggio;
Materiali e metodi
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c) la pianificazione e la gestione del territorio.
a) La storia
L‟indagine storica è stata così articolata:
1. cenni sull‟evoluzione generale del paesaggio toscano, sviluppata attraverso tre età
principali, ovvero l‟inizio dell‟Ottocento, gli anni Cinquanta e la fine del XX
secolo;
2. la storia di Montepaldi, per la quale sono stati consultati diversi documenti di
archivio che ci offrono un quadro socio-politico-economico completo, a partire dal
1300 circa fino ad oggi;
3. l‟analisi delle trasformazioni del paesaggio utilizzando i dati del Catasto Generale
Toscano per il 1832, la foto aerea per il 1954 e il rilievo dell‟uso del suolo attuale.
Tramite i sistemi informativi geografici (GIS) è stato possibile realizzare mappe
dell‟uso del suolo relative alle tre date, per analizzare le variazioni nel tempo delle
diverse qualità di coltura presenti e della superficie da esse occupata;
Questi dati sono stati integrati con ricerche d‟archivio, indagini sul terreno e interviste
orali laddove mancavano testimonianze tratte da fonti ufficiali come documenti catastali
o d‟altro genere.
b) L’ecologia del paesaggio
Per questo studio sono stati considerati due indici, l‟Indice di dominanza di Shannon e
Weaver e l‟Indice di diversità di Hill, che mostrano come varia la distribuzione delle
categorie colturali sul territorio e come varia il numero di usi del suolo che
contribuiscono a diversificare il paesaggio.
c) La pianificazione e la gestione del territorio
I risultati ottenuti con le precedenti indagini hanno costituito la base su cui sono state
elaborate alcune proposte di intervento da effettuare nell‟azienda di Montepaldi per il
ripristino, la valorizzazione e la gestione del paesaggio attraverso i diversi settori di cui
essa si costituisce.
Materiali e metodi
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2.3 L’USO DEL SUOLO
L‟elaborazione grafica dell‟uso del suolo nelle tre età considerate è stata effettuata
attraverso ArcView, un software di tipo GIS che consente di sovrapporre diversi
tematismi (per esempio CTR, mappe del 1800, confini), di crearne dei nuovi (es. l‟uso
del suolo) sulla base di quelli presenti e di interrogare e analizzare i dati relativi ad ogni
tema, chiamati attributi, che sono memorizzati in un data base relazionale. Esiste una
relazione di univocità tra un tema e la sua tabella degli attributi.
Per cui, per esempio, considerando un uso del suolo, per ogni area che si andrà ad
interrogare apparirà una tabella con:
- n° di particella
- qualità di coltura
- area.
La realizzazione di questi modelli grafici è avvenuta in più passaggi:
1. acquisizione dei documenti di base (mappe del 1800, foto area) necessari per la
creazione dell‟uso del suolo;
2. georeferenziazione dei documenti tramite l‟utilizzo del programma TopoL;
3. creazione di un nuovo tema in ArcView, relativo all‟uso del suolo.
2.3.1 Le mappe del 1832
Sono state prima scannerizzate, poi georeferenziate singolarmente, tenendo come
riferimento le CTR già georeferenziate. TopoL lavora, infatti, con due finestre
affiancate: in una si sono aperte le CTR, nell‟altra la mappa che di volta in volta si
voleva georeferenziare. Le cinque mappe, infine, sono state unite in modo da far
combaciare il più possibile i bordi. La coincidenza, tuttavia, non risulta perfetta, ma ciò
è dovuto alla difficoltà, nell‟operazione di georeferenziazione, di trovare corrispondenza
tra punti notevoli delle CTR e quelli delle mappe; difatti, trattandosi di documenti
appartenenti a due epoche storiche lontane fra loro, molti riferimenti relativi per
esempio a strade o incroci o anche edifici, risultano cambiati.
Nella digitalizzazione dell‟uso del suolo non si è tenuto conto della divisione
particellare così come era riportata nel catasto leopoldino, piuttosto si sono accorpate le