Tommaso Botto – 2003
INTRODUZIONE
Il vincolo esistenziale tra Relazioni Pubbliche e Censimento Demografico ci è parso subito evidente:
descriverne la struttura e le dinamiche sottese è il nostro tema di laurea.
Un particolare approfondimento al principale “oggetto” censuario, il questionario, è d’obbligo: non è solo
mezzo di comunicazione ma anche strumento di persuasione, in quanto prodigo di stimoli di percezioni
positive da parte del compilatore e perciò strutturabile e formattabile in maniera tale da attrarre la
compilazione stessa.
Partiremo da un breve excursus terminologico riguardante i tre nuclei concettuali dell’argomento: le Relazioni
Pubbliche, la Demografia (Primo Capitolo) e i Censimenti Demografici (Secondo Capitolo).
Tale preambolo è d’obbligo principalmente per una definizione chiara e completa di cosa siano le Relazioni
Pubbliche; a tuttoggi ricercatori e professionisti del settore non sono giunti ad un’ univoco profilo definitorio del
termine, causando spesso fuorvianti equivoci lessicali (e quindi concettuali), ambiguità che poi si ripercuotono
negativamente a livello di applicazioni pratiche nonché di errata percezione della materia da parte del Pubblico
in generale.
La confusione lessicale alla base di questa paradossale incapacità a definire sé stessi (da parte di chi, come
gli esperti in Relazioni Pubbliche, dovrebbe “vivere” di comunicazione efficace, chiara e condivisa) trova
probabilmente origine nella ancora limitata produzione riflessiva di settore, se confrontata con altre discipline
affini (scienza della comunicazione, sociologia, marketing, comunicazione d’impresa, comunicazione
persuasiva politica, etc.): perlopiù la nostra disciplina trae fondamenti teorici da pubblicazioni d’oltreoceano,
principalmente opere basate su esperienze pratiche, strettamente connesse al marketing e all’attività
quotidiana della forza-vendite, capaci di isolare le Relazioni Pubbliche in un angolo che sta tra la vendita, la
persuasione e la pubblicità. Oltremodo questi testi si riferiscono a contesti culturali e sociali differenti dai
“nostri” (Italia, Europa), quindi impossibili da trasporre esattamente nella nostra realtà, in primis da un punto di
vista teorico.
Vi è chi sottolinea la matrice americana delle Relazioni Pubbliche, considerandole un vero e proprio prodotto
culturale anglo-americano: forse quest’affermazione ha una fondatezza per quanto riguarda la
scientificizzazione della disciplina, ossia l’aver “intitolato” quest’attività con la locuzione Public Relations.
Appurata quindi l’improduttività di una definizione univoca, capace di significare, nelle differenti lingue del
contesto, se non globale, almeno euro-americano, il binomio Relazioni Pubbliche, utilizzeremo una definizione
estensiva: le Relazioni Pubbliche consistono nel mantenere relazioni, da parte di una qualsiasi
organizzazione, con il pubblico, al fine di raggiungere una comprensione reciproca finalizzata ad ottenere
risultati ottimali, in un’ottica di costi-benefici (Primo Capitolo).
Questa premessa terminologica è fondamentale per comprendere i nessi logici e funzionali esistenti tra queste
discipline (Relazioni Pubbliche e Demografia), apparentemente distanti per finalità e metodi operativi utilizzati.
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Vedremo infatti quanto c’è, per così dire, dell’una nell’altra materia, sottolineando quanto possano
vicendevolmente aiutarsi e migliorarsi nel raggiungimento degli specifici scopi settoriali.
Questo stretto vincolo si estrinseca, quasi come una forma d’arte, nel questionario, inteso come strumento
d’intervista individuale: di questo ci occuperemo nel Quarto Capitolo, presentando in generale la scienza del
questionario e le sue specificità organizzative e operative.
La nostra attenzione per questo specifico medium è determinato dalla constatazione che i questionari censuari
“toccano” tutti (o quasi), essendo indirizzati ai singoli individui presenti nei diversi Paesi che realizzano i
censimenti demografici (l’ONU segnala oltre 260 Paesi impegnati nelle rilevazioni censuarie, molti dei quali per
la prima volta).
Per questo motivo, essendo l’organizzazione censuaria finalizzata a “contare” tutti, appare logico pensare che
il suo essere una “modalità di contatto”, con un pubblico coincidente con la generalità d’individui, la rende, per
nostra opinione, un mirabile ambito di esercizio e pianificazione di Relazioni Pubbliche.
All’interno di una gestione di management dell’attività censuaria (census management), la funzione di
comunicazione (Capitolo Terzo) è sicuramente impiegata in diversissimi fronti, dei quali abbiamo tentato di
dare un inquadramento generale, portando alcuni esempi specifici legati alle modalità comunicative dei recenti
censimenti demografici.
La nostra ricerca ha un’ impostazione esplicitamente comparativa: infatti esamineremo un campione di
Nazioni effettuanti il censimento, negli ultimi tre capitoli, per sondare le affinità e le peculiarità dei quesiti
proposti, tentando di evidenziare alcuni “cicli” censuari. Il campione adottato è “elastico”: una trentina di
censimenti sono stati catalogati, “censiti”; di questi solo una parte, dalle dieci alle quindici unità, sono stati di
volta in volta citati ad esempio.
E’ nostra intenzione avviare una metodologia di ricerca semplice ed accurata, attenta in ogni circostanza a
percepire notizie “nascoste”, ad udire eventuali echi di originali punti di vista, rielaborazioni concettuali,
tassonomie teoriche e analisi di “case histories” attinenti.
La ricerca bibliografica, sarà ampiamente integrata dalla ricchissima documentazione, soprattutto ufficiale,
trovata su Internet.
In taluni casi (proporzionalmente considerevoli) le fonti Web si dimostreranno insostituibili, a meno di avviare
un laborioso network di amicizie e simpatie in giro per il mondo: i questionari e la maggior parte dei report
nazionali sul censimento, sulla base dei quali abbiamo arguito le nostre analisi e deduzioni, sono disponibili
solo in formato digitale.
Fondamentale è il loro apporto conoscitivo. La modalità seguita per frugare nelle informazioni della Rete è
stata improntata fin da subito alla rapidità e completezza informativa per questioni di budget “telefonico”: uno
strumento assai utile è una categoria di Internet Browsers, indicati sotto la denominazione di Web Strippers,
capace di scaricare l’intero sito web, comprendente tutte le pagine, con testi e immagini, collegate alla home
page o al sito mirror nell’ hard disk del proprio computer.
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Sicché abbiamo letteralmente spogliato i siti web dei principali istituti statistici nazionali: ciò si è dimostrato
utilissimo quando si è constatato che tali siti venivano spesso brutalmente “puliti” dagli amministratori
competenti, perdendo così una mole di dati, statisticamente ininfluenti ma preziosi dal nostro punto di vista di
relatori pubblici.
Lo svantaggio di un’analisi contrastiva internazionale avviata su basi di dati prese da internet sta nella
limitatezza del campione preso in analisi: ingenuamente asseriamo che si può accedere alle sole informazioni
di chi sta in internet, ossia di chi (Stato) ha le risorse per mantenere efficiente un sistema di comunicazione
istituzionale pubblica. Solo una minoranza del Pianeta ha questa possibilità tecnologica, quindi il nostro target
d’analisi è stato limitato ai cosiddetti Paesi “ricchi”.
Lungi da noi l’idea di aver anche solo “toccato” tutti gli argomenti di Relazioni Pubbliche riguardanti la
pianificazione ed esecuzione dei censimenti demografici: la vastità della materia è sì grande che abbiamo
dovuto limitarci a pochi aspetti specifici.
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OMISSIS
2.3 inquadramento giuridico dei censimenti della popolazione
2.3.1 Due principali aspetti normativi: l’obbligo di risposta e la riservatezza
Nell’analisi storica
1
dei fenomeni censuari abbiamo notato che i censimenti della popolazione hanno, da
sempre, conservato un carattere d’obbligatorietà, basato sull’imposizione, anche forzata, di tali operazioni, da
parte dell’autorità governante.
I censimenti demografici moderni sono fondati su precise previsioni legislative: tutti gli Stati che effettuano tali
periodiche rilevazioni stabiliscono, in conformità a norme di differente origine (decreti governativi, leggi del
Parlamento, dettami costituzionali), la loro esecuzione disciplinata.
Comparando le basi legali dei censimenti della popolazione in una decina di Nazioni, scelte tra le più
rappresentative e prodighe nel fornire informazioni e approfondimenti on-line
2
riguardo questa tematica,
possiamo individuare i due principali ambiti di regolamentazione rispetto alle operazioni censuarie:
le norme prevedenti la compulsorietà censuaria, ossia il fatto che tali rilevazioni richiedono un obbligo di
risposta da parte dell’intervistato, sia esso una persona fisica oppure un ente dotato di personalità giuridica,
pena una sanzione penale ed amministrativa;
1
Si veda 2.2.3.
2
Parlamento Italiano, Indice delle Leggi, http://www.parlamento.it/parlam/leggi/
Presidenza della Repubblica Italiana, Atti firmati dalla Presidenza,
http: //www.quirinale.it/attivita/atti_firmati/a_indice_atti-firmati.htm
ISTAT, Questionario del 14° Censimento della Popolazione 2001
ABS, How Australia Takes a Census:
http://www.abs.gov.au/Ausstats/free.nsf/log?openagent&29030_Oct+2000.pdf&2903.0&Publication&8D06
2AB310DD4424CA256ADC0007C535&0&2001&03.10.2000&Latest
IBGE, Legislação du Censo 2000, http://www.ibge.net/censo/legislacao.shtm
US Census Bureau, Census in school: http://www.census.gov/dmd/www/teachers.html
Census 2001 Croatia, Explanations on changes of the territorial constitution of the Republic of Croatia from
1991 to 2001 e Law on the census of population, households and dwellings 2001,
http://www.dzs.hr/Eng/Census/census2001.htm
Statistics new Zealand, Introduction to the Census 2001,
http://www.stats.govt.nz/domino/external/pasfull/pasfull.nsf/web/Reference+Reports+Introduction+to+the+
Census+2001
Parliament Of New Zealand, Office of The Clerck, Statistics Act 1975 e successivi emendamenti:
http://www.clerk.parliament.govt.nz/publications/index.html
NISRA, Northern ireland Statistics and Research Agency, Census legislation,
http://www.nisra.gov.uk/census/censusmethodology/Legislation.html
GROS, Scottish Census 2001, Census User Needs and legislation,
http://www.gro-scotland.gov.uk/grosweb/grosweb.nsf/pages/cencr101
UK National Statistics On Line, Census Background, http://www.statistics.gov.uk/census2001/cb_3.asp
Ufficio Federale di Statistica, Le Basi giuridiche del censimento della popolazione,
http://www.statistik.admin.ch/vz2000/chap02/iindex4.html
Grand-Duché de Luxembourg, Buts et bases Legales du Recensement général de la Population,
http://www.statec.lu/html_fr/RP_2001/buts_bases_legales.htm
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le norme regolanti la confidenzialità censuaria, concetto che riassume tutto quell’insieme di implicazioni legate
alla segretezza dei dati statistici e alla tutela dei diritti alla riservatezza o privacy.
2.3.2 Obbligo di risposta
Italia
L’ordinamento italiano disciplina le attività di rilevazione, elaborazione, analisi, archiviazione e diffusione dei
dati statistici svolta dagli enti ed organismi pubblici di informazione statistica, “al fine di realizzare l’unità
d’indirizzo, l’omogeneità organizzativa e la razionalizzazione dei flussi informativi a livello centrale e locale,
nonché l’organizzazione ed il funzionamento dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)”
3
.
Detta informazione statistica viene fornita al Paese e agli organi internazionali attraverso il Sistema Statistico
Nazionale (SISTAN).
In particolare, il Decreto del Presidente della Repubblica 22 maggio 2001, dal titolo Approvazione delle
rilevazioni statistiche rientranti nel Programma Statistico Nazionale 2001-2003 che comportano obblighi di
risposta, attesta che tali rilevazioni sono da considerarsi “essenziali per il sistema informativo nazionale”;
perciò si ritiene “necessario, ai fini del buon esito delle rilevazioni, sottoporre i soggetti privati, destinatari di tali
rilevazioni, all’obbligo di fornire i dati e le notizie loro richieste”.
Segue un allegato che elenca 210 differenti rilevazioni statistiche obbligatorie, suddivise per 36 aree di settore
(Censimenti della popolazione, delle abitazioni, dell’industria, dell’agricoltura; aree di sanità, istruzione, cultura,
lavoro, famiglia, trasporti, prezzi, ricerca, ambiente, etc.) e riferite ad uno specifico titolare dell’inchiesta (ISTAT
e Ministeri competenti).
L’obbligatorietà viene sanzionata, in caso di rifiuto, omissione, errore grave o incompletezza da parte dei
rispondenti (persone fisiche o legali rappresentanti delle persone giuridiche), con le pene pecuniarie, previste
dell’articolo 11 del D.L. 6 settembre 1989, n° 322, che variano da un minimo di 200 euro ad un massimo di
2.000 euro per le violazioni da parte delle persone fisiche e da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5.000
euro per le violazioni da parte di enti e società
4
.
Svizzera
L’ordinamento svizzero poggia l’esecuzione del censimento sulla Legge federale del 3 febbraio 1860 che
affida l’organizzazione ed esecuzione del rilevamento all’Ufficio Federale di Statistica, in accordo con i Cantoni
ed i Comuni; con successivi aggiornamenti normativi viene sancita la necessità di rivedere le fondamenta
costitutive del censimento, inteso non più come semplice censimento demografico, bensì alla stregua di una
“rilevazione strutturale”, ossia “una rilevazione su grande scala, stratificata e multidisciplinare, che collega
aspetti demografici, economici, sociali e culturali”; il dettato normativo impone l’obbligo di risposta ai soggetti
3
SISTAN, Programma Statistico Nazionale 2001-2003.
4
Rispettivamente: da Lire quattrocentomila a quattro milioni, da Lire un milione a dieci milioni.
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cui vengono indirizzate tali rilevazioni: una pena pecuniaria è posta come deterrente alle eventuali violazioni di
tale vincolo legale.
Il Parlamento svizzero ha altresì adottato un nuovo orientamento legale, atto a riorentare e snellire le
procedure censuarie, in un’ottica moderna e collaborativa, stabilendo che la violazione dell’obbligo di risposta
avrà da essere sanzionata non più con una pena, bensì con una tassa proporzionale al danno arrecato
all’ente rilevante; infatti colui il quale rifiuta di collaborare o inserisce volontariamente dati errati nei questionari
somministrati causa al proprio Comune un onere supplementare rappresentato dai solleciti e dalle richieste di
precisazioni; valutato finanziariamente questo costo aggiuntivo, esso andrà rifuso all’ente preposto tramite una
tassazione proporzionale; lo stesso ente statistico elvetico segnala però che tale tassazione commisurata al
danno non è stata applicata uniformemente nel Censimento 2000: infatti le violazioni sono state perseguite
solo parzialmente, facendo vacillare il principio d’uguaglianza davanti alla legge.
Croazia
Nella Repubblica di Croazia la Legge sul censimento della popolazione e le abitazioni (Popis 2001) stabilisce
primariamente le unità di rilevazione in un’ottica di reinquadramento delle entità territoriali successivamente ai
noti eventi bellici degli inizi degli anni ’90.
Vengono dettagliatamente determinate le autorità censuarie, addette cioè alla rilevazione, offrendo una novità
alla regola generale riscontrata negli altri ordinamenti censuari esaminati, nei quali risulta esservi un unico
ente addetto a tale rilevazione generale: infatti, l’ufficio centrale di statistica (Državni zavod za statistiku)
assolve primariamente compiti di informazione, coordinamento e archiviazione delle informazioni; le rilevazioni
vengono affidate a differenti organi statali, dalle municipalità territoriali ai ministeri competenti per quanto
riguarda l’enumerazione dei dipendenti pubblici e delle persone domiciliate in forme particolari, quali detenuti,
appartenenti alle forze armate e degenti in case di cura.
L’obbligatorietà nei confronti dei rispondenti è sancita indirettamente: non vi è un esplicito richiamo ma sono
dettagliatamente previste le sanzioni, da circa 250 euro a 1.350 euro
5
, per coloro che rifiutano di fornire
informazioni, che rispondono erroneamente o falsamente o si sostituiscono ad altri nel dare le risposte ai
quesiti del questionario
6
.
Stati Uniti
La Costituzione degli Stati Uniti d’America, articolo 1, sezione 2, recita:
“Representation and direct taxes shall be apportioned among the several States which may be included within
this Union, according to their respective Numbers... The actual Enumeration shall be made within three Years
5
Da 2.000 a 10.000 kuna.
6
Questa è un’altra peculiarità della normativa croata rispetto alla generalità degli altri Paesi analizzati: viene
prescritta la personalità della risposta, vietando quell’uso, assai diffuso nella pratica, di delegare la
compilazione del proprio questionario ad un’altra persona.
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after the first Meeting of the Congress of the United States, and within every subsequent Term of ten Years, in
such Manner as they shall by Law direct.”
Vediamo così che il mandato di condurre un censimento periodico della popolazione deriva direttamente dal
sommo impianto legislativo, la Costituzione, per motivazioni eminentemente pratiche, consistenti nella
necessaria enumerazione per definire le “quote” proporzionali con cui i singoli Stati dell’Unione contribuiscono
alla tassazione federale ed inviano i propri rappresentanti al Congresso.
Il censimento, affidato al Bureau of The Census, struttura del Ministero per il Commercio, viene visto come un
importante strumento di democrazia sin dalla sua prima esecuzione nel 1790: è considerato quasi più
importante del voto elettorale, a differenza del quale è compulsorio, in quanto è prescritto l’obbligo di risposta
da parte di tutte le persone.
Il rifiuto a rispondere viene punito con ammenda pecuniaria, come previsto nella costituzione al titolo tredici,
capitolo sette, sezione 221, corrispondente, al massimo, a 100 euro
7
. L’atto doloso consistente nel fornire
informazioni errate viene sanzionato con una multa, al massimo, di 500 euro
8
. Lavin rammenta quanto, nella
pratica, sia stato scarsamente applicato questo dettame sanzionatorio, applicato in pochissimi casi di rifiuto o
disinteresse.
Inghilterra, Ulster e Galles
In Inghilterra la procedura per gli adempimenti di legge precedenti al censimento della popolazione appare
complessa e dettagliata, come parimenti la previsione normativa in campo di violazione dell’obbligo di risposta
ai quesiti censuari.
In quest’ambito legislativo ogni “tornata” censuaria, poggiante le basi legali sul Census Act del 1920, richiede
la preventiva pubblicazione del programma censuario
9
in tempo utile per avviare una discussione pubblica
riguardo alle ragioni sottostanti al censimento, le metodologie di rilevamento e trattazione dei dati, i quesiti
interrogativi da porre e le modalità di diffusione dei dati.
In seguito l’iter legale prevede l’approvazione parlamentare di tale progetto censuario, tramite il Census Order
and Regulation; il testo del documento parlamentare può essere integrato con successivi emendamenti
(Census Emendment Acts), riguardanti, nel caso del censimento del 2001, aspetti legati alle interrogazioni sul
credo religioso e sull’utilizzo di lingue minoritarie in zone particolari.
L’obbligatorietà per i rispondenti è prevista all’articolo otto del succitato Census Act, ad eccezione delle
domande aventi ad oggetto tematiche religiose.
Nell’eventualità della mancata collaborazione di alcuni, viene avviata la procedura detta “non-compliance
policy”, tramite la quale i responsabili della rilevazione sono tenuti, per legge, a comunicare alle autorità
7
100 dollari USA.
8
500 dollari USA.
9
Ukonline.gov.uk Government, The Government White Paper “The 2001 Census of Population” :
http://www.ukonline.gov.uk/Home/HOHome/1,1031,~801b22~fs~en,00.html
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giudiziarie gli estremi dei non-collaborativi, ossia coloro che rifiutano di rispondere o dichiarano evidentemente
il falso. In una prima fase istruttoria verrà così valutata la sussistenza probatoria della violazione contestata;
successivamente il caso verrà passato ad un Solicitors Office (tribunale per le cause meno gravi) per passare
alla fase dibattimentale.
Nell’eventualità che il “disobbediente” perseguiti nella linea del rifiuto, ossia non compili il questionario in
oggetto, o che si macchi di ulteriori aggravanti, quali atti violenti e di intimidazione nei confronti del personale
censuario, egli verrà condannato ad un’ammenda variabile da 50 a 800 euro
10
, più le spese procedurali.
La giurisprudenza cita un centinaio di casi di condanna per violazione dell’obbligo ad informare tramite
compilazione del questionario censuario, una condanna al pagamento di 4.000 euro
11
e un caso
d’incarcerazione dovuta all’ennesimo rifiuto, in questo caso a pagare la sanzione pecuniaria.
Similari impostazioni giuridiche vengono seguite nell’Irlanda del Nord.
La previsione legislativa gallese è la medesima di quella inglese: l’istituto statistico incaricato è lo stesso
12
e la
violazione dell’obbligo di risposta è sanzionata con eguale procedura. Il sito web istituzionale fa notare che,
nonostante le dichiarazioni nazionaliste gallesi miranti a boicottare il censimento, poiché nelle caselle di
risposta sull’item “nazionalità” non era presente la dicitura “welsh”, non vi fu un alto tasso di non-rispondenti. I
casi in cui non vi è stata risposta alcuna a quest’interrogazione, considerata incompleta nel suo tick box, sono
stati generalmente sanati, in considerazione della completezza compilativa in tutte le altre parti.
Scozia
Il Parlamento scozzese approvò nel 1920 il Census Act britannico, attribuendo così importanza strategica alle
rilevazioni statistiche e censuarie in particolare; giuridicamente si considera la compilazione del questionario
censuario un obbligo legale per tutti coloro i quali si trovino sul territorio scozzese alla data del censimento. In
caso di mancata collaborazione da parte dell’intervistato, il primo obiettivo sarà comunque quello di ottenere la
compilazione coatta del questionario da parte delle autorità preposte, avviando un “non-compliance process”
tramite invio d’avvisi ufficiali della violazione dell’obbligo legale, ulteriori visite conoscitive e “interrogatori
cautelari” nei confronti del destinatario del questionario.
Nell’eventualità che, terminata la prima fase di ricerca dei non rispondenti, risulti ancora che qualcuno non
abbia risposto, è obbligo dei responsabili del census redigere una lista con i rispettivi nominativi, lista che
detiene valore probatorio per un’eventuale procedura penale.
In caso di condanna per la violazione dell’obbligo a rispondere, viene comminata una sanzione pecuniaria di,
al massimo, 1.500 euro
13
.
10
35-500 sterline inglesi.
11
2.500 sterline inglesi.
12
ONS: Office for National Statistics.
13
1.000 sterline inglesi.
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Storicamente, nel sito web istituzionale del General Register Office for Scotland si fa menzione di solo
quattordici casi di grave violazione dell’obbligo a rispondere con successive condanne penali presso un
Procurator Fiscal.
Una problematica materiale nella fase di ricerca dei “non collaboratori” si presenta nelle procedure censuarie a
distanza, ad esempio in quelle postali, in cui è difficile determinare se la mancata risposta di alcuni sia da
attribuire alla volontarietà di non rispondere oppure a disservizi postali.
Australia
Il sistema normativo australiano attribuisce, sulla base del Census and Statistics Act del 1905 e successivi
emendamenti, all’ABS (Australian Bureau of Statistics) il compito di eseguire le rilevazioni periodiche
censuarie. Nelle linee generali la legge segue, ereditandone i principi informatori
14
, le caratteristiche statutarie
dei similari provvedimenti legislativi britannici. Viene posto l’accento sull’importanza strategica delle attività
censuarie in una Nazione ad altissimi tassi d’immigrazione: i continui arrivi di moltitudini di persone
appartenenti a differenti gruppi etnici rendevano e rendono quanto mai necessario l’aggiornamento delle
statistiche demografiche. Per tale motivazione le previsioni sanzionatorie in caso di violazioni legate all’obbligo
di collaborare con i rilevatori determinano pene che vanno dai 50 ai 500 euro per il rifiuto a rispondere e dai
500 ai 1000 euro
15
per coloro i quali forniscono volontariamente informazioni false. In taluni casi gravi,
l’ordinamento giuridico prevede, come pena, la detenzione carceraria.
Nuova Zelanda
La Nuova Zelanda poggia le fondamenta legislative delle rilevazioni statistiche sul Census and Statistics Act
del 1910 che, grosso modo, è riassumibile come una sintesi degli statuti britannici ed australiani. L’impianto
legislativo dichiara che l’incarico di dette rilevazioni è attribuito allo Statistics New Zealand. L’obbligo a
rispondere è previsto solo nei confronti del capofamiglia, il quale deve compilare i questionari anche in
riferimento ai propri congiunti, esclusi però eventuali affittuari. Vediamo così che il dettame croato della
personalità compilativa viene ribaltato (sarà per gli antipodi?), introducendo una sorta di compilazione su
delega obbligatoria.
La violazione di tale obbligo viene punita con un’ammenda variabile, a seconda che si tratti di rifiuto o di falsa
dichiarazione, tra i 250 e i 1.000 euro
16
.
Questa breve analisi comparativa potrebbe essere integrata con le analisi delle peculiarità normative in
materia di obbligo di risposta alle rilevazioni statistiche e censuarie di altre Nazioni, quali ad esempio il Brasile,
14
DE VERGOTTINI G., Le transizioni costituzionali, Il Mulino, Bologna, 1998;
15
100, 1.000 e 2.000 dollari australiani.
16
rispettivamente 500 e 2.000 dollari neozelandesi.
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il Belgio, il Lussemburgo: ci limitiamo, per brevità, a confermare una tendenza globale ad imporre
l’obbligatorietà giuridica per i rispondenti a tali attività di ricerca.
Nella generalità delle altre legislazioni, esaminate ma non citate, abbiamo notato come tale obbligo sia
imposto da leggi generate da differenti fonti, comunque vincolanti ed attestanti ai censimenti una elevata
dignità giuridica: in questa chiave di lettura possiamo ricollegarci al quel concetto già evidenziato di valore
strategico dei dati statistici e dei sistemi informativi nella gestione della cosa pubblica, valore che rende
necessariamente obbligatoria una collaborazione da parte di tutti, “disobbedienti” compresi.
Valutando oltremodo in chiave cronologica le differenti elaborazioni legislative, possiamo valutare come lo
strumento censuario sia inserito, sin dagli albori, nell’impianto democratico di talune Nazioni (basti citare, ad
esempio, la Costituzione degli stati Uniti che inserisce addirittura nella sua parte iniziale la tematica
dell’enumerazione necessaria), avvalorando un altro concetto cardine di quest’elaborato, ossia quello
dell’ancestrale interesse dell’uomo per la conoscenza, non solo numerica, di se stesso e dei propri simili nella
loro (nostra) dimensione comunitaria di aggregato sociale.
Non vi sarebbe obbligo se non vi fosse una sanzione per il violatore: infatti abbiamo appurato come la
violazione di tale obbligo sia sanzionata generalmente con pene pecuniarie. La pena detentiva è prevista
esclusivamente per situazioni aggravate da fenomeni di violenza e di turbative dell’ordine pubblico.
Le pene sono comunque proporzionali all’offesa: generalmente il rifiuto a rispondere viene considerato meno
grave rispetto alla voluntas di fornire un dato errato o falso, il che fa presumere che il fornire un dato falso
cagioni al sistema statistico un danno maggiore che non quello prodotto dal dato mancante.
OMISSIS
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3.2 LA COMUNICAZIONE CENSUARIA
3.2.1 Il censimento demografico: un mezzo di comunicazione
La compulsorietà della rilevazione censuaria e l’attribuzione esclusiva della sua esecuzione all’Istituto Centrale
di Statistica
17
(definito nominalmente in diverse forme ma comunque consistente in un ente di diritto pubblico)
fanno sì che il censimento demografico sia inseribile nel macrocontesto delle attività delle pubbliche
amministrazioni.
Seguendo un ragionamento analogico che legittima il parallelismo tra gestione economica dell’impresa privata
e gestione economica dell’azienda composta pubblica
18
, possiamo affermare che la comunicazione è una
funzione ad alto valore strategico nella gestione manageriale del censimento
19
.
A differenza dei sistemi di comunicazione interni ad altre attività del settore pubblico
20
, in cui le operazioni di
comunicazione rispondono al generale dovere delle istituzioni di comunicare con trasparenza e al contestuale
diritto dei cittadini ad essere informati, in differenti contesti di finalità “aziendali” nell’ambito generale dei sevizi
pubblici, nel censimento l’elemento “comunicazione” è parte integrante della mission “aziendale”: finalità prima
del censimento è proprio quella di comunicare informazioni ad un tale livello di dettaglio ed universalità che
solo esso è in grado di reperire, comunicando, all’interno della società.
Questa peculiarità riconduce al concetto di unicità: solo il censimento interagisce con l’universo della
popolazione dello Stato, raccogliendo e dando informazioni, assolvendo ad una funzione di macro ascolto, in
un contesto evoluto di democraticità, riconducibile, per analogia, al dogma pubblicorelazionista di internal
audit
21
.
È cosa assai complessa analizzare il censimento demografico nelle sue molteplici funzioni comunicative. Esso
infatti è sì denso di elementi comunicativi che potrebbe essere considerato alla stregua di un mezzo di
comunicazione a sé stante, anziché limitarsi a considerarlo quale un semplice ambiente di comunicazione.
Giustifichiamo quest’affermazione innanzi tutto riferendoci all’unicità della rilevazione: solo il censimento
demografico attua questo macro-feedback con la popolazione intiera dello Stato
22
; oltretutto la vastità stessa
dell’operazione censuaria la inserisce di diritto nella cornice della comunicazione di massa, costituendo
proprio uno strumento di comunicazione che ha due interlocutori (lo Stato e la “massa” dei cittadini), utilizza
17
Si veda 2.3.
18
BRONDONI S.M., La comunicazione nell’azienda pubblica, i paradigmi di efficacia e di efficienza,
Giappichelli, Torino, 1999.
19
Si veda 3.1.
20
VIGNUDELLI A., La comunicazione pubblica, Maggioli Editore, Rimini, 1992.
21
Si veda 1.3.2.
22
Un similare procedimento di “ascolto” nazionale è riscontrabile solo nelle elezioni politiche nazionali: ma
qui il campo d’azione è limitato nell’oggetto (vengono chieste solo le preferenze elettorali) e nel soggetto
interlocutore (i maggiorenni); oltretutto il diritto di voto non comporta l’obbligo di voto.
Tommaso Botto – 2003
canali specifici (rilevazione diretta, mailback system, e-census
23
) ed attua differenti programmi comunicativi, a
seconda delle necessità contingenti; oltretutto la comunicazione risulta essere quel lubrificante della
“macchina” censuaria
24
, indispensabile per una redditizia gestione dell’attività, che fa sì che il suo impiego sia
d’obbligo in tutti gli aspetti operativi e gestionali, costituendo quindi, più che un mezzo, un modo d’essere.
Potremmo arguire che il censimento, fenomeno complesso, include due progetti comunicativi, distinti ma
interdipendenti: il primo, esplicito e teleologico, è quello che consiste nella rilevazione e nella diffusione dei
risultati; il secondo, implicito e funzionale al primo, racchiude il vasto insieme di attività di informazione,
persuasione e creazione di consenso volte a coinvolgere il pubblico nazionale nello svolgimento delle
operazioni censuarie.
Il messaggio finale della comunicazione strumentale al censimento è così sintetizzabile: “collaborate”.
La collaborazione da parte di tutti è prescritta per legge
25
e quindi il brocardo “ignorantia legis non excusat”
troverebbe comunque legittima applicazione nel caso in cui si sollevassero obiezioni riguardo all’obbligo di
risposta: un’azione informativa mirata parrebbe quindi superflua.
L’ausiliarietà di un’efficace campagna di comunicazione mirante ad informare riguardo all’attività censuaria,
alle sue finalità e alle modalità d’esecuzione è una premessa imprescindibile per la buona riuscita
dell’operazione: infatti, senza un’opportuna attività comunicazionale finalizzata a sensibilizzare e a coinvolgere
la Nazione intera, non sarebbe possibile attuare alcuna metodologia di rilevazione statistica, cagionando
inevitabili complicazioni agli addetti al censimento, dovute a ritardi, contrasti e risposte mendaci, per
negligenza e per dolo.
Pensiamo, per assurdo, all’eventualità che una buona parte dei rispondenti si rifiutasse di partecipare alla
rilevazione e lo facesse solo dopo lunghe procedure legali
26
: il valore statistico che assumerebbe una
rilevazione macroscopica che si protraesse per anni sarebbe sicuramente nullo
27
.
Sicchè, per evitare tali complicazioni, prevedibili ed imprevedibili, e operare in un macrocontesto collaborativo,
è necessario diffondere nella società, in una pluralità di forme, specifici messaggi informativi e miranti alla
collaborazione di tutti.
Nell’analisi della comunicazione funzionale al censimento, riteniamo utile suddividere le finalità comunicative
censuarie in tre periodi, significativi per inquadrarne gli sviluppi, le intenzioni e le conseguenze volute (e
spesso non desiderate):
1. comunicazione pre-censuaria, attuabile durante la fase preparatoria della rilevazione, ha finalità
preminentemente introduttorie;
23
Si veda 3.1.6.
24
Si veda 2.2.1.
25
Si veda 2.3.
26
Si veda 2.3.2.
27
Si veda 1.3.1.
Tommaso Botto – 2003
2. comunicazione co-censuaria, a sviluppo concomitante alla fase di rilevazione, accompagna la rilevazione,
coadiuvandola in tutte le sue interazioni e manifestazioni;
3. comunicazione post-censuaria, consistente nella disseminazione dei risultati e nella verifica delle
operazioni svolte.
Lo sviluppo dei flussi comunicativi si sdoppia in una realtà comunicativa interna all’organizzazione complessa
“censimento”, in tutti i suoi livelli centrali e periferici, e in una dimensione esterna, i cui destinatari sono i
cittadini, nel loro doppio ruolo di rilevati e di destinatari dei dati raccolti.
Vediamo così che la pianificazione comunicativa all’interno della “macchina” censuaria deve necessariamente
considerare una moltitudine di variabili ambientali, svariate finalità contingenti alla situazione temporale
nonché differenti implicazioni riconducibili ad una visione d’assieme della vita di una intera Nazione
28
.
3.2.2 Il Census Marketing: la promozione di un evento.
Gli interlocutori (stakeholder) della comunicazione censuaria sono definiti all’interno di tre principali
categorie
29
:
1. i professionisti che progettano, eseguono e valutano l’attività censuaria;
2. l’insieme dei data users che richiedono determinati dati poi utilizzabili nelle specifiche applicazioni;
3. il pubblico in generale, la cui partecipazione globale è di vitale importanza per il censimento.
Il Census Bureau degli Stati Uniti utilizza spesso la locuzione census marketing
30
: chiaramente il censimento
non vende nulla (tranne in alcuni casi in cui si sviluppano particolari rapporti commerciali con specifici data
providers che necessitano di elaborazioni costose e mirate alle micro aree geografiche) ma offre un servizio
generalmente pubblico per cui, seguendo il parallelismo azienda privata / azienda di servizi pubblica, è
pacifico
31
che gli strumenti offerti dalla teoria di marketing ben si prestano ad offrire utili servigi alla
pianificazione ed esecuzione del censimento demografico.
Tali strumenti sono utili primariamente per dare visibilità al censimento e per fidelizzare il cittadino ai servizi
censuari: secondo differenti tipologie attuative, i marketers censuari mirano a diffondere all’interno di specifici
28
A titolo d’esempio basti citare le implicazioni oggetto d’analisi nella scelta della data a cui riferire la
rilevazione: ogni Nazione valuta per tale determinazione i propri usi, le variabili climatiche, le richieste di
determinati gruppi d’interesse. Si veda 3.1.4.
29
FARNSWORTH RICHE M., Communication, politics, and the Census, US Census Bureau Publications,
Washington DC, 1997.
30
La dizione compare, con meno diffusione, anche nelle pubblicazioni inerenti ai censimenti Inglese,
Australiano, Canadese, Neozelandese e di Singapore.
31
FOGLIO A., Il marketing politico ed elettorale, Franco Angeli Editore, Milano, 1999.
Tommaso Botto – 2003
target d’utilizzatori messaggi di valore riconducibili principalmente al carattere d’utilità (e unicità) dei dati
generati dalla rilevazione generale.
A tale funzione di marketing, che potremmo definire ontologica, in quanto l’utilizzo dei dati censuari è la ragion
d’essere del censimento demografico, si associano varie strategie miranti ad instaurare particolari rapporti di
partnership
32
con differenti interlocutori (aziende, associazioni di categoria, partiti politici, sindacati, scuole,..)
33
;
tali “collaborazioni” interorganizzative assolvono lo specifico obiettivo di diffondere il valore del censimento
globalmente inteso, tramite differenti tipologie comunicative all’interno degli specifici enti interessati,
sostanzialmente riconducibili al generale processo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo all’utilità
e necessità della “collaborazione” censuaria.
Va da sé che maggiore sarà la diffusione delle informazioni all’interno di diverse categorie di opinion leader,
maggiore sarà la loro ridondanza a livello dell’intera collettività, tramite metodologie di diffusione, anche
indirette, quali il tam-tam comunicativo all’interno di differenti contesti relazionali (famiglie, scuole, imprese).
Vediamo così che il censimento, pur essendo un’operazione competente al settore pubblico e a
partecipazione obbligatoria da parte di tutti, può solo che beneficiare di campagne promozionali e pubblicitarie
(census advertising
34
), finalizzate a diffondere l’imminenza dello svolgimento della rilevazione, a creare una
certa attesa da parte dell’opinione pubblica, ad anticipare specifiche eventuali richieste di chiarimento e a
valorizzare costantemente la diffusione dei risultati.
Da nostra analisi complessiva sulle rilevazioni censuarie oggetto della nostra ricerca comparativa, traspare
che la generalità degli istituti censuari tiene sì tanto a valorizzare la rilevazione che essa viene più volte
assimilata ad un vero e proprio evento, capace di catturare l’attenzione dei più, degno di nota nelle prime
pagine della stampa e oggetto di ripetuti messaggi da parte degli altri mass media.
La caratterizzazione del censimento come evento di interesse nazionale è portata avanti tramite svariate
modalità progettuali ed operative: citiamo ad esempio l’attività di diffusione della “cultura censuaria” all’interno
del sistema dell’istruzione pubblica, con la diffusione in tutti i livelli scolastici di numerose nazioni
35
di “kit
censuari”, contenenti modulistica, informazioni storiche, note normative, calendari attuativi, cd-rom interattivi,
quiz tematici e materiale per le simulazioni di rilevazioni censuarie in classe; un’originale strumento di
propaganda censuaria è la “Hall of Fame Census”, avviata con successo nel Regno Unito, consistente nella
32
DESNOYERS M. e NORRIS D., Strategies for Involving Stakeholders in Census Activities. The Canadian
Experience, in Symposium on Global Review of 2000 Round of Population and Housing Censuses: Mid
Decade Assessment and Future Prospects, United Nations, Statistics Division, New York, 7-10 Agosto
2001
33
A titolo d’esempio, l’ISTAT ha attivato svariate attività di “partenariato “ con differenti interlocutori: tra essi
citiamo numerosi comuni che hanno attivato specifiche campagne comunicazionali a livello locale; inoltre,
aziende quali, tra le principali, ALITALIA, CARITAS, CONFCOMMERCIO, CONFSERVIZI,ENEL,
LOTTOMATICA, SISAL, TIM, hanno stipulato con l’ISTAT particolari convenzioni che hanno prodotto
particolari modelli comunicazionali miranti a pubblicizzare l’”evento” censuario, inserendo il logo dei
censimenti sulle fatture, accompagnando le normali corrispondenze con foglietti illustrativi e introducendo
negli ambienti di relazioni dirette con il pubblico manifesti e locandine propagandanti l’utilità e le modalità
del censimento.
34
US Census Bureau.
35
Inghilterra, Stati Uniti, Argentina, Cile, Australia, Nuova Zelanda.
Tommaso Botto – 2003
libera diffusione dei questionari “illustri”, compilati almeno un secolo fa da statisti, attori, atleti, personalità del
mondo accademico ed economico
36
.
Gli strumenti diretti di promozione censuaria sono riconducibili a varie categorie: essi spaziano all’interno
dell’area complessa dei mezzi di comunicazione di massa (passaggi di spot pubblicitari su differenti emittenti
televisive a portata nazionale e locale, jingles pubblicitari radiofonici, inserzioni ed informative sulla globalità
dei quotidiani), si inseriscono sotto forma di banner pubblicitari nell’intricata rete internet, vengono veicolati
attraverso logotipi (logos) e slogan accattivanti, catturano l’attenzione tramite locandine e poster appesi negli
angoli strategici delle città, dei paesi, delle vie di comunicazione, nelle stazioni ferroviarie,..
Come per tutte le attività promozionali e pubblicitarie gli strumenti utilizzati, i media, sono i più vari e poliedrici,
tutti necessariamente riconducibili sotto un’univoca progettualità di Relazioni Pubbliche.
Tra i mezzi di comunicazione di massa “originali” segnaliamo i dodici Road Tour Vehicles, utilizzati dall’ US
Census Bureau per diffondere “visivamente” e tramite soste informative l’evento censuario in tutto il territorio
degli Sati Uniti.
Fig. 5.3 The Road Tour for Census 2000
Fonte: US Census Bureau
36
I questionari sono consultabili su una pagina specifica del sito web del National Statistics. La normativa
inglese in materia di confidenzialità dei dati censuari personali autorizza la diffusione pubblica di tali
informazioni, non prima di 100 anni trascorsi dalla compilazione del formulario censuario (vedi capitolo
sulla normativa censuaria).
Tra gli illustri compilatori, citiamo: Charlotte Bronte (1816-55), Sir Winston Churchill (1874-1965), Charles
Robert Darwin (1809-82), Charles Dickens (1812-70), Benjamin Disraeli (1804-81), Sir Edward Elgar
(1857-1934), Elizabeth Gaskell (1810-65), William Gladstone (1809-98), W.G Grace (1848-1915), Stephen
Lowry (1887-1976), Florence Nightingale (1820-1910), Emmeline Pankhurst (1857-1928Beatrix Potter
(1866-1943), Alfred Tennyson (1809-92), Queen Victoria (1819-1901), Duke of Wellington (1769-1852),
Arthur Wellesley, William Wordsworth (1770-1850).
Tommaso Botto – 2003
Ricordiamo che il mezzo principale di comunicazione censuaria, in quanto il più diretto accanto alla figura del
rilevatore (limitatamente alle realtà metodologiche che affidano l’attività enumerazione direttamente ad una
persona incaricata), è il questionario.
Questo strumento di rilevazione, e quindi di comunicazione, dovrà essere elaborato prestando particolari
attenzioni, oltre che agli aspetti contenutistici e funzionali della sua architettura, anche al suo “sviluppo” grafico
e stilistico, dimostrando una sensibilità, un tempo impensata per un modulo “statale” a compilazione
obbligatoria.
Riassumere particolareggiatamente tutti gli strumenti comunicativi di cui si avvale l’evento censuario è gravoso
e può non essere produttivo, in quanto fortemente dispersivo.
In un inquadramento comparativo della comunicazione censuaria nelle principali realtà nazionali, può essere
pertanto più proficuo, in un’ottica di Relazioni Pubbliche, valutare le componenti informative generali della
pianificazione censuaria, soffermandosi soprattutto su un’analisi valoriale, ossia approcciando il fenomeno
censuario dal punto di vista dei valori comunicati (o che si intende comunicare) attraverso l’analisi di alcuni
elementi materiali del censimento demografico
37
.
Fig. 6.3 Logotipi dei censimenti
Italia
Austria
Spagna
Australia
Lussemburgo
Belgio
37
CALABRESE O., La comunicazione dei censimenti: realtà a confronto, ricerca presentata al COM-P.A.,
Bologna, 18 Settembre 2002.
Tommaso Botto – 2003
Brasile
Stati Uniti
Argentina
Irlanda
Nuova Zelanda
Croazia
Portogallo
Singapore
Repubblica sudafricana
Lituania
Cile
Scozia
Fonte: i questionari dei rispettivi censimenti della popolazione
OMISSIS