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le rappresentazioni della integrazione europea ed il rapporto con le
nuove tecnologie.
Obiettivi integrati e ricomposti al termine della tesi
presentata, attraverso la costruzione di indici e l’individuazione di
un possibile “cittadino europeo”.
Si ringraziano per la disponibilità gli Uffici di statistica del
comune di Roma, l’Ufficio statistico del comune di Montebelluna e
l’Università di Roma Tor Vergata.
Nello sviluppo della ricerca si è utilizzato lo strumento
tecnologico, relazionandosi il curatore con il laboratorio e la
cattedra anche attraverso l’e-mail.
Inoltre internet è stato prezioso strumento di acquisizione e
raccolta di dati.
Urbino, febbraio 2000
E.R.
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2. Presentazione
2.1. Finalità della ricerca
La globalizzazione degli spazi di riferimento dei soggetti
economici e delle realtà territoriali, delle identità socio-politiche e
delle forze che le rappresentano, il processo di formazione di una
struttura socio-politico-economica come l’Unione Europea provoca
effetti sia sul soggetto/individuo sia sulle realtà istituzionali,
partitiche, economiche.
Interessante ed attuale abbiamo ritenuto potesse essere uno
studio sugli effetti di tali fenomeni, associati anche alla analisi dei
fattori di amplificazione e accelerazione che pensiamo possano
essere dati agli stessi dalla digitalizzazione/informatizzazione della
vita individuale, attraverso il computer, internet, la relazionalità
multimediale.
Numerose saranno, pensiamo, le dinamiche che causeranno
probabili effetti su:
• La ristrutturazione della spazialità urbana, sia intracittadina che
delle città sul territorio;
• La ristrutturazione del rapporto individuo/società, soprattutto nel
lavoro e nel rapporto con le istituzioni;
• Il rinnovamento delle forze politiche, grandi “partiti europei” e
partiti rappresentanti delle specificità di certe realtà territoriali;
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• Un “nuovo individuo” inserito in una nuova rete di relazione
passante per il telelavoro, l’università a distanza e comunque una
ridefinizione dei rapporti interpersonali e sociali grazie agli
strumenti tecnologici;
Dunque abbiamo definito come campi di osservazione
privilegiati l’Europa e l’analisi della dimensione dell’esperienza e
delle sue motivazioni (dove sei stato, perché, quando, come, con
chi) e della dimensione della conoscenza e dell’importanza (grado
di influenza sulla propria vita, lavoro, studio, privacy, economia).
Inoltre si è voluto indagare anche sul rapporto con le
tecnologie e la multimedialità, centrando l’interesse sul possesso e
l’uso delle tecnologie più recenti (computer, satellite, cellulare,
modem, internet…) e sugli aspetti cognitivi, di strumento utilizzato
come risorsa.
Poi in progress abbiamo definito e selezionato più
analiticamente i livelli di comparazione in relazione appunto alle
variabili da isolare ed alle dimensioni da testare:
• Dell'esperienza, della percezione, della conoscenza ed
importanza dell'Europa;
• Del possesso, della conoscenza, dell'uso e del rapporto con le
tecnologie;
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L'ipotesi forte di riferimento dice che l'Europa sia costruita
come dimensione esterna dal soggetto, che appunto susciti
sensazioni opposte di speranza ed angoscia, dispiegantisi però
lungo un asse che produce una scala, nella quale per i possessori di
risorse personali, cognitive ed economiche essa sia una opportunità,
mentre per i soggetti meno "ricchi" sia fonte di ambiguità ed
angoscia.
Il maggiore grado di relazionalità con l'altro, sia per
motivazioni culturali, sia per motivazioni economico-operative,
sviluppa nel soggetto un maggiore grado di internazionalizzazione e
di ridefinizione della identità, assumendo come ipotesi che per il
soggetto più internazionalizzato sia maggiore il grado di vicinanza
con il proprio territorio ed una dimensione sovranazionale, che con
una dimensione nazionale (italiana).
Interessante sarà andarlo a verificare nella comparazione per
territorio.
Pensiamo si possa arrivare a definire una sorta di "cittadino
europeo" con una percezione e conoscenza positiva dell'Europa, una
buona dose di risorse familiari e personali che gli abbiano
consentito di strutturare una serie di possibilità potenziali che lo
inseriscano in una rete di relazione, anche multimediale, nella quale
sappia agire e muoversi al di fuori delle consuete dinamiche
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socializzative (quelle della famiglia, del lavoro, del gruppo di
amici).
L’osservazione dei fenomeni di integrazione politica,
economica e sociale di tipo sovranazionale si è associata, nella
nostra ricerca, alla contestuale osservazione della diffusione delle
tecnologie informatiche e telematiche, che consentono una
relazionalità e possibilità/modalità di comunicazione nuove e
differenti.
Si è appunto ipotizzato che tutto ciò possa innescare un
meccanismo che prendendo effervescenza da tali fenomeni, possa
rinforzarsi nella costruzione di una integrazione e comunicazione
globale.
Attraverso il supporto di una ricerca sul campo si sono volute
indagare tali aree, facendo attenzione e centrando l’osservazione sui
concetti che riteniamo essere chiave nella intelligenza e conoscenza
dell’oggetto di ricerca.
I concetti principali intorno ai quali ruota l’intero impianto
della ricerca sono quelli di identità, di cittadinanza, di relazionalità,
di comunicazione, di virtualità, di incertezza e di globalizzazione.
Finalità ultima è anche quella di costruire degli indici di
internazionalizzazione e tecnologizzazione e di esprimere e
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descrivere i fenomeni da noi indagati attraverso la sintesi di una
tipologia.
2.2. Struttura della ricerca
Ipotesi: L’ipotesi di fondo è che l’Europa venga costruita, nei
confronti delle persone, sulla base di una proposta esterna, dall’alto
verso il basso, difficilmente controllabile dai soggetti.
Per questo i sentimenti suscitati sono opposti, di
speranza/angoscia, elementi che marcano fortemente anche le
dinamiche della globalizzazione.
Gli atteggiamenti mutano tanto più in presenza di alcune
condizioni precise:
• L’esperienza della dimensione europea, per lavoro, studio;
• Il possesso di risorse cognitive, lingue, informazione, cultura;
• L’uso di strumenti di comunicazione multimediale;
Preparazione: Consultazione di studi e ricerche precedenti
(Eurobarometro 47.2, Iard), si è successivamente preparato un
questionario che ha consentito di trarre i dati e effettuare
comparazioni.
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Oggetto: La dimensione europea, processi cognitivi ed
operativi della partecipazione all’integrazione; effetti sui valori, gli
atteggiamenti, i comportamenti e gli orientamenti degli individui,
particolare attenzione si è posta anche alle dinamiche integrative
veicolate dagli strumenti multimediali: tipo di fruizione, tipo di
relazione, effetti.
L’oggetto della ricerca è di percepire quanto e come
intervenga ed agisca sulla vita quotidiana delle persone la
dimensione europea, sotto il profilo dell’esperienza, delle strategie,
dell’ambito cognitivo e di come la multimedialità possa essere in
questo caso una risorsa.
Obiettivo: Delineare gli effetti dell’Unione sugli individui, gli
effetti della multimedialità sui processi cognitivi ed operativi,
individuare un tipo sociale di “cittadino europeo”.
Definire ed analizzare in questa chiave di lettura concetti
come l’incertezza, l’identità sociale, il rapporto con la dimensione
locale/nazionale, gli spazi di riferimento, la dimensione politica.
Da un lato la ricerca ha una finalità descrittiva: chiarire
l’estensione e la caratterizzazione di tali fenomeni.
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Dall’altra ha finalità interpretativa: capire in che modo
contribuisca a delineare l’identità sociale ed individuale delle
persone.
Metodo: Indagini sul campo/sondaggi con riferimento al
“come si percepisce l’Europa”, alle dinamiche multimediali ed alle
dimensioni territoriali e politiche.
L’inchiesta si è svolta telefonicamente su campioni
rappresentativi di persone, in base ad un questionario che ha testato
le tre dimensioni dell’europeizzazione indicate:
• Esperienza;
• Cognizione, conoscenza;
• Comunicazione;
Contesti di riferimento, aree di ricerca: L’indagine si è svolta
su due diverse realtà, localizzate in differenti aree del paese.
Si è focalizzata l’indagine su due aree locali con diversi gradi
di urbanizzazione, organizzazione, dimensione socio-economica,
dimensione politica:
• Roma, quartiere residenziale, Tuscolano Nord, di caratteristiche
socioanagrafiche assimilabili a quelle dell’altro contesto;
• Montebelluna;
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La scelta delle realtà territoriali è stata miratamente fatta onde
poter effettuare una comparazione tra una realtà metropolitana, la
principale realtà metropolitana del paese, ed una realtà di minor
ampiezza, realtà fortemente imprenditoriale e con un forte grado di
relazionalità, quantomeno di tipo operativo ed economico, con
l’estero (asse centro-periferia).
Si vuole spiccatamente arrivare a delineare le differenze che
si manifesteranno lungo l’asse di riferimento centro-periferia, tra
una zona di una città metropolitana come Roma, luogo anche di
presenza fisica ed istituzionale dei centri nevralgici del potere
politico ed amministrativo, con una realtà come Montebelluna in
cui è principalmente vissuto come lontano un rapporto con le
istituzioni centrali.
Inoltre Roma come luogo anche di presenza delle istituzioni e
delle rappresentanze italiane della Unione Europea, mentre è più
distante questa presenza nel montebellunese, in cui principalmente
il rapporto con l’estero è di tipo commerciale ed imprenditoriale,
più che politico ed istituzionale.
Tempi: Tre mesi per approntare e sperimentare metodi e
tecniche; quattro mesi per realizzare il sondaggio e preparare una
prima lettura dati; quattro mesi per redigere la tesi.
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3. La metodologia
Questo lavoro tenta di proporre una analisi di tipo
microsociologico di fenomeni e situazioni di tipo “sistemico”, o
macrosociale, in relazione alla vastità e portata dei fenomeni in
oggetto, non dipendenti pienamente dalle singole volontà e non
derivanti da atti o volizioni di un singolo o di un gruppo, ma di tipo
macrosociale, esistenti quasi come fatti sociali indipendenti.
Ciò che si intende fare è calare nella realtà e nella analisi
delle situazioni di vita quotidiana ciò che avviene in termini così
indipendenti dalla soggettività e dall’individuo, per verificarne
effetti, portata, giudizi, impatti cognitivi e sociali.
Per quanto riguarda alcune linee ritenute interessanti si può
pensare di proporre una analisi definibile di tipo comprendente,
nella accezione weberiana ed a partire dalle considerazioni
metodologiche proposte da Boudon (1998) in specie nella
applicazione, per questo studio, della formula comprendente
proposta da Boudon, la funzione M=MmSM’, in cui “il fenomeno
M è una funzione delle azioni m, le quali dipendono dalla
situazione S dell’attore, e questa situazione è a sua volta influenzata
dai dati macrosociali M’”
1
.
1
R.Boudon, Il posto del disordine, Il Mulino, Bologna, 1998, p.44 e ss.
15
Inoltre, secondo un altro punto di vista teorico, si può tentare
di definire questo lavoro come proposta di una teoria mertoniana di
medio raggio, teorie che nella accezione mertoniana vanno oltre la
semplice descrizione dei fenomeni sociali, poiché sono teorie che
hanno una serie limitata di presupposti, da cui si possano derivare e
verificare empiricamente delle ipotesi specifiche “il nostro compito
maggiore è quello di elaborare teorie specifiche, applicabili a serie
limitate di dati: teorie, ad esempio, sul comportamento deviante o
sul flusso di potere da una generazione all’altra, o sulle maniere
invisibili di esercitare un’influenza personale”
1
.
Nell’ottica di Merton, le teorie di medio raggio vanno poi a
integrarsi in una teoria più generale, sostenendo un approccio
“gradualista” alla costruzione della teoria sociologica.
Queste possono essere appunto le linee di riferimento teorico
e metodologico attraverso le quali leggere tale lavoro.
3.1. Il campione e la sua costruzione:
Il primo passo per la costruzione del campione è stato quello
di individuare l’universo di riferimento. In tale studio l’universo è
1
R.K. Merton, Teoria e struttura sociale, in R.A.Wallace, A.Wolf, La teoria sociologica contemporanea, Il
Mulino, Bologna, 1994, p.70
16
composto dai giovani delle città di Montebelluna e Roma che hanno
una età compresa tra i 15-24 anni, e da un campione di controllo di
adulti di età compresa tra 45-54 anni.
Nel passo successivo si è proceduto a definire la popolazione
di riferimento costituita rispettivamente dalla città di Montebelluna
e dall’individuazione di una area omogenea per la città di Roma,
che avesse caratteristiche socioeconomiche e di stratificazione
sociale e demografica simili alla realtà montebellunese.
Attraverso l’ufficio anagrafe del Comune di Roma sono stati
ricavati i dati aggregati relativi alla città e disaggregati in relazione
alle singole zone/circoscrizioni, essi riportano conformazione
anagrafica, classi età, tipologie lavoro, condizione economica,
lavorativa, scolastica, etc.
Successivamente, dalla disamina di tali dati, per Roma si è
scelto il quartiere Tuscolano Nord, ubicato nella zona centro-sud
della capitale.
(Qui Tab. 1 e 2)
I dati del campione sono stati tratti dall’analisi della
pubblicazione edita dal Sistan relativa al “13° censimento generale
della popolazione”
1
.
1
Ufficio di statistica del Comune di Roma, “Il 13°censimento della popolazione”, Roma, Sistan, 1992.
17
Il campione è composto da un totale di 500 persone, 250 per
area, 200 relative alla classe di età 15/24 e 50 relative ai 45/54 anni.
La dimensione comparativa generale verrà svolta su vari
livelli:
• Per età, 15/24 e 45/54, la distanza di una generazione, onde
valutarne le differenze;
• Per dimensione territoriale, grande città del centro e città medio
piccola del nord-est;
• È possibile poi una comparazione multipla integrando e
correlando le dimensioni comparative sopraccitate;
3.1.1. Le caratteristiche del campione
Da ultimo in questa sezione riteniamo opportuno indicare
anche le principali caratteristiche relative all’universo da noi
indagato, esponendo una descrizione delle principali dimensioni da
noi poste come variabili strutturali ed indipendenti.
Inizialmente abbiamo posto l’attenzione sulla composizione
per sesso del nostro campione.
Per quanto riguarda Roma, abbiamo nella classe di età 15/24
anni un 53% di maschi ed un 47% di femmine.
Nella classe di età 45/54 un 54% di maschi ed un 46% di
femmine.
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Per quanto riguarda Montebelluna, abbiamo nella classe di
età 15/24 un 54% di maschi ed un 46% di femmine.
In quella di età 45/54 un 32% maschi ed un 68% femmine.
(Qui tab.3)
(Qui fig.1 e 2)
Il dato appare omogeneo, ma possiamo osservare come per il
campione di adulti emerga una spiccata frequenza di femmine per il
contesto montebellunese, ove di conseguenza abbiamo potuto
trovare una maggiore presenza domestica femminile rispetto a
Roma (in cui come vediamo troviamo più maschi), si può
semplicemente tentare di ipotizzare una ovvia maggiore attività
extradomestica delle donne romane, sia per motivi di lavoro sia per
le esigenze legate alle condizioni strutturali della vita in una città
metropolitana che necessitano di maggiori tempi di trasferimento al
lavoro o per la gestione del tempo libero.
Inoltre, come si può verificare dalla successiva tabella 5, è
presente una frequenza pari al 26% di casalinghe presso le donne
montebellunesi rispetto al 4% di Roma.
Successivamente abbiamo verificato il livello di istruzione
presente nel nostro campione e l’attività svolta.
(Qui tab.4 e 5)
(Qui fig. 2, 3, 4, 5)