10
come appartenente esclusivamente al genere esoterico e che vede considerare i
suoi romanzi come un prodotto altamente commerciale e New Age.
Scopo di questo lavoro è quello di richiamare l’attenzione sull’aspetto
letterario di uno scrittore che è un incombente – e «ingombrante» per gran
parte della critica – protagonista della scena letteraria degli ultimi tempi. Lo
stesso ruolo di letterato gli viene contestato e messo in ombra dalla critica
contemporanea per l’aspetto esoterico dei suoi testi.
Le radici gesuitiche nella scrittura di Paulo Coelho non è solo il titolo
di questo elaborato, ma è soprattutto il tentativo di comprendere e di valutare
l’ingente debito che Coelho deve agli insegnamenti gesuitici e, pertanto, agli
Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola, base dei principi pedagogici
dell’insegnamento nelle scuole gesuitiche.
Tale lavoro di tesi si sviluppa su tre piani di analisi e riflessione, divisi
in tre capitoli. Nel primo capitolo, dal titolo: «Paulo Coelho: l’alchimista della
parola», si cercherà di tracciare il profilo dell’autore brasiliano
contestualizzando la sua evoluzione nel periodo storico e artistico brasiliano;
nel secondo capitolo, dal titolo: «l’influenza della pedagogia ignaziana nella
formazione di Paulo Coelho», in cui si analizzerà la presenza gesuitica in
Brasile, sin dall’inizio della colonizzazione portoghese fino all’applicazione
della Ratio Studiorum nei collegi brasiliani, soffermandoci anche sull’influenza
che la pedagogia dei Gesuiti ha avuto sul processo educativo di Coelho; infine,
nel terzo e ultimo capitolo, dal titolo: «Le radici gesuitiche nella scrittura di
Paulo Coelho: Il Cammino di Santiago», si evidenzieranno parallelismi e punti
di contatto tra la scrittura di Coelho, attraverso l’analisi di O diário de um
11
Mago (uscito in Italia col titolo de Il Cammino di Santiago), e gli Esercizi
Spirituali.
13
Capitolo I
PAULO COELHO:
L’ALCHIMISTA DELLA PAROLA
I.1. L’uomo.
Paulo Coelho nasce nel quartiere carioca di Botafogo, a Rio de Janeiro,
il 24 agosto del 1947, primogenito di Lygia Araripe Coelho de Souza e Pedro
Queima Coelho de Souza.
Riceve un’educazione religiosa e all’età di sette anni i suoi genitori lo
iscrivono alla scuola gesuita di «São Inácio» a Rio de Janeiro, dove completa
gli studi fino al liceo seguendo i rigorosi insegnamenti impartiti dai padri
gesuiti1.
La scrittura entra a far parte della sua vita lentamente, e non è tra i primi
obiettivi della sua turbolenta esistenza; dagli insegnamenti gesuitici impara la
disciplina che riversa nell’arte dello scrivere, riportando un primo
riconoscimento2 in quella che sarà una carriera corollata da centinaia di premi.
E’ proprio lungo gli austeri corridoi della scuola che Paulo Coelho ha
scoperto la sua vocazione letteraria: diventare uno scrittore.
La famiglia ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione dello
1
Coelho, Paulo, Biografía de un narrador, Barcelona, Editorial Planeta, 2003, (tr. it. di Tilde
Riva, Biografia di un narratore, Milano, Bompiani, 2003, p. 11).
2
Durante la sua formazione dai gesuiti, nell’ambito di un concorso scolastico di poesia, vinse il
primo premio letterario mentre un secondo lo vinse in composizione. Ibidem p. 11.
14
scrittore, il padre, ingegnere, e la madre, studiosa di museologia, spingono sin
dall’inizio il primogenito verso una carriera scientifica che non corrisponde
all’ideale di vita che Coelho prospetta per sé.
Del ruolo determinante che la famiglia ha svolto nella sua vita, ne parla
lui stesso nell’intervista rilasciata nel luglio del 1998 al giornalista Juan Arias:
Mio padre era ingegnere e proveniva da una famiglia molto
tradizionalista; mia madre aveva studiato museologia all’università.
Mio padre è ancora vivo, ha una personalità dominante e ha avuto una
profonda influenza su mia madre (….). La mia educazione è stata
estremamente formale. Non so come siano visti adesso i gesuiti ma allora
furono molto conservatori e severi (….). Per questo per ribellione nei
confronti di quella formazione rigida e chiusa, appena uscito dal collegio
(….) ho cercato i movimenti studenteschi più estremisti e non credenti
(….). All’università ho studiato Diritto ma per obbligo. Non ho terminato
gli studi. Fino alla fine delle scuole superiori, la mia forza di ribellione
era totalmente controllata, oppressa dai miei genitori, dalla società,
dall’ambiente in cui vivevo. Poi sono esploso in un modo tremendo.3
Nel 1965 i genitori di Paulo Coelho cercano di reprimere le sue
tendenze artistiche, che considerano troppo fuori dal comune e, lo fanno
ricoverare in una clinica psichiatrica: la «Casa da Saúde» del «Doutor Erias», a
Rio de Janeiro.
L’esperienza dell’internamento non fa che aggravare il conflitto con la
famiglia, i genitori, infatti, continuano a non accettare il suo stile di vita e a
quel primo internamento, sempre nello stesso anno, ne fanno seguire ben presto
un secondo.
Paulo Coelho durante la sua permanenza in manicomio è sottoposto
oltre che a terapie farmacologiche anche a varie sedute di elettroshock, ma
3
Arias, Juan, Paulo Coelho: las confesiones del peregrino, Barcelona, Editorial Planeta, 1999,
(tr. it. di Claudio M. Valentinetti, Paulo Coelho: le confessioni di un pellegrino, Milano,
Bompiani, 2000, p. 164).
15
nessuno di questi metodi riesce a piegare la sua volontà.
Nel 1967 Coelho si unisce ad un gruppo di teatranti e comincia a
lavorare come giornalista. Agli occhi della borghesia perbenista e benestante
del tempo, il teatro rappresentava un focolaio di immoralità e nonostante le
promesse fatte in passato, i genitori lo fecero internare nuovamente. La
degenza in manicomio influì notevolmente nel carattere di Coelho e lo rese
confuso e prigioniero del suo mondo interiore4.
Negli anni Sessanta e Settanta il mondo intero assisteva all’esplosione
del movimento hippy. Questo movimento giovanile aveva come obiettivo
quello di sradicare le basi della società tradizionale. La protesta era un misto di
rivoluzione e ribellione e i giovani cercavano di conoscere loro stessi vivendo
borderline, emarginandosi. Erano gli anni in cui i Beatles e i Rolling Stones
imperversavano, sconvolgendo corpi e coscienze, ma era anche il periodo
durante il quale si rivelarono nuovi pensatori e filosofi, come il famoso
antropologo Carlos Castañeda5, precursore del movimento New Age, che ebbe
una profonda influenza sulla generazione del 1968 che, si opponeva soprattutto
4
Nel 1998 con il libro Veronika decide morrer, Paulo Coelho attraverso la storia di una donna
infelice che, dopo aver tentato il suicidio viene internata in una clinica psichiatrica, racconta la
sua drammatica esperienza in manicomio.
5
Carlos, Castañeda, (Cajamarca, Perù 1925 – Westwood 1998), antropologo e scrittore
statunitense di origine peruviana. Nel 1951 si trasferì negli Stati Uniti dove studiò
parapsicologia e antropolgia presso la University of California di Los Angeles. Nel corso degli
anni Sessanta effettuò diversi soggiorni in Messico dove ebbe modo di entrare in rapporto con
gli indiani Yaqui, e soprattutto con lo stregone don Juan Matus che lo iniziò al mondo della
conoscenza magica attraverso l’uso di piante sacre per gli indios quali il peyote e la datura.
Al ritorno dal primo soggiorno messicano Castaneda scrisse A scuola dallo stregone. Una via
yaqui alla conoscenza (1968), basato sulle esperienze del suo apprendistato presso il maestro
yaqui, cui seguirono negli anni successivi: Una realtà separata. Nuovi incontri con don Juan
(1971) e Viaggio a Ixlatan. Lezioni di don Juan (1972), grazie ai quali Castaneda raggiunse la
celebrità. Le opere di Castaneda, tra cui si ricordano anche Il secondo anello del potere (1977)
e Il dono dell’aquila (1981), sono scritti di carattere etnografico in cui vengono narrate le
esperienze cognitive sperimentate dall’autore attraverso l’uso di allucinogeni naturali che,
provocando alterazioni sensoriali, favoriscono un ampliamento della percezione della realtà.
Cfr. AA. VV., Enciclopedia Garzanti di Filosofia, Milano, Edizione Mondolibri, 1993.
16
allo stile di vita dei genitori e, Coelho tra loro, lontano dalla casa paterna, trovò
nel movimento hippy una nuova famiglia6.
I.2. Cultura e politica in Brasile.
Nell’America Latina il periodo del movimento hippy coincide con
l’avvento al potere di governi dittatoriali. Nel 1964 si installa in Brasile la
dittatura militare, la maggioranza dei brasiliani assiste passivamente al cambio
di governo: dal populista Goulart al generale Castello Branco7.
Dopo la vittoria, i militari mostrano subito un forte atteggiamento
repressivo, le conseguenze furono: interventi e terrore nei sindacati, terrore
nelle campagne, diminuzione dei salari, indagini militari nelle Università,
invasione delle chiese, abolizione dei movimenti studenteschi, censura.
Nonostante la dittatura militare, bisogna segnalare un’incredibile
egemonia culturale da parte della sinistra. Questa che a prima vista, potrebbe
sembrare una contraddizione, era tangibile nelle librerie di São Paulo e di Rio
de Janeiro invase da testi di evidente natura marxista. Una tendenza che si può
rilevare anche nelle opere teatrali e che nei movimenti studenteschi.
Un’anomalia che dura fino a quando la dittatura non stabilisce pene
pesantissime a chi propaga il socialismo.
Una cultura di sinistra e di qualità che domina soprattutto nei gruppi
6
Coelho, Paulo, op. cit. pp. 11 – 22.
7
Dittatura militare: Il 31 marzo del 1964 con un colpo di stato guidato dal generale Humberto
de Alencar Castello Branco viene deposto il presidente João Belchoir Marques Goulart. In
Brasile si instaura un regime militare che rimarrà al potere fino al 1984. Cfr. Couto, Ronaldo
Costa, Historia indiscreta da ditadura e da abertura, Brasil 1964-1984, Rio de Janeiro, Editora
Record, 1999, pp. 39 – 104.
17
direttamente legati alla produzione ideologica come: – gli studenti, gli artisti, i
giornalisti, alcuni sociologi ed economisti, una parte del clero – e che
rivoluziona soprattutto la produzione teatrale, musicale e cinematografica8.
All’inizio degli anni Sessanta, legato «all’União Nacional dos
Estudantes» (UNE), sorge a Rio de Janeiro il primo «Centro Popular de
Cultura» che si proponeva di costruire una cultura «nazionale, popolare e
democratica».
I CPC attraendo i giovani intellettuali, cercavano di sviluppare insieme
alla classe popolare un’attività che poté smuovere le coscienze, lavorando a
stretto contatto con il popolo9, inscenavano opere teatrali fuori le fabbriche, le
favelas e i sindacati, pubblicavano libricini di poesia a prezzi molto bassi,
iniziarono a realizzare dei film autofinanziati e promossero corsi di teatro,
cinema, arti visive e filosofia, esprimendo attraverso le arti un atteggiamento
propositivo e rivoluzionario, stroncato dal golpe dei militari.
Dai CPC si passo ad una «cultura della protesta semiclandestina» che
sembrava interpretare il sentimento di tutta una generazione di intellettuali e
che, immersa in un clima di crescente dibattito, muoveva alla sensibilizzazione
politica dei suoi membri e lasciava intravedere la formazione di una massa
politica che conoscerà il suo momento d'auge negli anni ’67 – ’6810.
A partire dal 1968 iniziarono anche gli anni più duri della dittatura
8
Cfr. Schwarz, Roberto, Cultura e Política, São Paulo, Paz e Terra, 1978, pp. 7 – 9.
9
Il periodo del governo ’60 – ’64 di João Goulart: permise lo sviluppo di una generazione
estremamente sensibile alle questioni dell’emancipazione sociale nazionale, nel 1964
s’interrompe questo movimento progressista ma le elite colte resteranno fortemente marcate da
questa posizione. Nei CPC, l’alleanza dell’artista con il popolo concepito come la fonte
“autentica della cultura”, indicava un forte nazionalismo e un chiaro accento populista che, non
svanì con la dittatura militare. Cfr. Hollanda, Heloísa Buarque de e Marcos, Augusto
Gonçalves, Cultura e participação nos anos 60, São Paulo, Editora Brasiliense, 1982, pp. 8 –
26.
10
Ibidem, pp. 8 – 26.
18
militare che raggiunse il suo culmine con l’Atto Istituzionale n°5 del 13
dicembre del 1968, quando il potere si concentrò brutalmente nelle mani
dell’Esecutivo e si procedette ad una durissima repressione11.
L’Atto Istituzionale n°5 del 13 dicembre del 1968 fu percepito come
una dichiarazione di guerra nei confronti degli studenti e del popolo, il
movimento studentesco e il partito comunista si spaccarono sul tipo di risposte
da dare e alcune frangie optarono per la «lotta armata».
L’opposizione armata allo stato autoritario e antinazionalista determinò
i movimenti di guerriglia, la speranza dei guerriglieri era che le masse popolari
entrassero nelle fila del movimento, ma la repressione fu talmente brutale che
la lotta armata, carente di sostegno da parte del popolo, s’incamminò verso
l’olocausto12.
Migliaia di persone, militanti o semplici simpatizzanti, vennero
sequestrate, torturate, scomparirono, morirono. Per più di venti anni il governo
dittatoriale ridusse o peggio, rese nulli i diritti costituzionali col dominio
arbitrario del Potere Esecutivo coadiuvato al controllo massiccio della polizia e
della censura sulla stampa13.
La censura imposta dal controllo politico non soffocò la produzione
culturale ma, anzi, si ricercarono nuove «alternative», una di queste proposte fu
la cosiddetta iniziativa «marginal» che interessò la stampa, la letteratura e un
certo tipo di teatro, mentre nel campo del linguaggio si fece ricorso all’uso
della «retorica» attraverso l’uso di allusioni e della metafora, uno stratagemma
11
Couto, Ronaldo Costa, op. cit., pp. 16 – 35.
12
Cfr. Hollanda, Heloísa Buarque de e Marcos Augusto Gonçalves, op. cit., p. 80.
13
Cfr. Couto, Ronaldo Costa, op. cit., pp. 39 – 104.
19
che venne utilizzato soprattutto nel campo della musica popolare, ma anche
nella produzione artigianale di libri e riviste14.
I.3. I suoi inizi come paroliere.
Nel 1973, nel periodo della «Literatura Marginal», Paulo Coelho
sempre inquieto ed eternamente alla ricerca di nuove sfide fonda la rivista
2001, un periodico alternativo che rivendicava i simboli della cultura pop
dell’epoca e che intendeva modellare l’esperienza hippy attraverso le parole dei
suoi stessi protagonisti. Nonostante i buoni propositi, uscirono soltanto due
numeri.
Tuttavia la rivista attirò l’attenzione di Raul Seixas15, un musicista
brasiliano che si proponeva di rivoluzionare il rock & roll brasiliano. Lo spirito
14
Cfr. Hollanda, Heloísa Buarque de e Marcos Augusto Gonçalves op. cit., pp. 95 – 97.
15
Raul, Seixas (1944 Salvador – 1989 São Paulo), cantante rock brasiliano. Nel giugno del
1959, fonda l’Elvis Rock Club. Nel 1962, forma i “Relâmpagos do Rock” il suo primo gruppo
musicale. Nell’anno seguente, il nome del gruppo cambia per The Panters. Nel 1964,
diventerà il gruppo più famoso del Salvador. Facendo show in varie città, sarà anche
conosciuto a Bahia e, Jerry Adriani lo invita ad accompagnarlo nella sua tourneé nel Nord del
paese. Nel 1968 lancia il suo primo LP, Raulzito e Os Panteras. Il suo secondo LP, Sociedade
do Grã-Ordem Kavernista Apresenta Sessão das Dez, é prodotto e lanciato nel 1971, senza
autorizzazione. Il disco viene ritirato dal mercato e Raul é espulso dalla CBS. Nel 1973,
conosce Paulo Coelho, con cui nascerà una delle maggiori coppie del rock brasiliano.
Responsabili del successo di Gita, Sociedade Alternativa, Como vovó já dizia. Con Gita, nel
1974, vince il disco d’oro e lancia il primo musical a colori a TV Globo. I successi si
succedono con gli LP Novo Aeon e Há dez mil anos atrás, entrambi nel 1975, quando finisce la
collaborazione con Paulo Coelho. Poi arrivano O dia em que a Terra parou (1977), Mata
virgem (1978), Por quem os sinos dobram (1979) e Abre-te Sésamo (1979), quest’ultimo con la
censurata Rock das Aranhas. Fino al 1987, il lancio dei successivi dischi sarà contrassegnato
dai problemi di salute e dalla difficoltà a mantenere alto il valore della sua produzione, quando
finalmente esce l’LP Uah-Bap-Lu-Bap-Lah-Béin-Bum! E, vince il suo terzo disco d’oro. Nello
stesso anno incomincia la collaborazione con Marcelo Nova, i due producono l’LP A Panela
do Diabo e fanno più di 50 show per il paese. L’LP viene lanciato il 19 agosto del 1989 ma
dieci giorni dopo, Seixas muore a São Paulo. http:www.raulseixas.com.br/frame_historia.htm,
Biografia. (ultima data di accesso: febbraio 2006).
20
di 2001 coincideva con le sue idee e volle conoscerne il fondatore.
Un’esperienza decisiva che influì sul futuro del giovane Coelho che,
con la collaborazione con Seixas inaugurò una nuova fase della sua vita della
musica brasiliana.
Seixas, compositore e produttore della casa discografica CBS, chiese a
Coelho di scrivere i testi delle sue canzoni che riflettevano i temi mistici assai
in voga tra le comunità hippy.
Questa collaborazione segnò l’inizio di una carriera ricca di successi,
infatti, Coelho scrisse i testi di sessantacinque canzoni, formando con Seixas
una coppia formidabile e affiatata che cambiò il panorama del rock brasiliano.
Gita, il secondo disco che realizzarono insieme, ottenne un successo
strepitoso e vendette più di mezzo milione di copie, aggiudicandosi anche il
disco d’oro.
Con i diritti d’autore percepiti per la sua attività di paroliere, Coelho
che aveva rinunciato all’aiuto paterno e aveva conosciuto i disagi della povertà,
si lasciò finalmente alle spalle le ristrettezze economiche16.
Nonostante il successo, Coelho continuava a mostrare un atteggiamento
di rifiuto e di opposizione al regime, fece uso di droghe e si avvicinò alle
filosofie orientali e ai dettami della tradizione alchemica, un metodo di
conoscenza che Coelho ha studiato per oltre dieci anni.
In verità, ciò che attirava Paulo Coelho era il mondo della spiritualità e
lo cercava nelle esperienze più lontane, poiché non aveva trovato alcun
convincimento nella formazione religiosa imposta, si rivolse a tutto quello che
16
Cfr. Coelho, Paulo, Biografía de un narrador, op. cit. pp. 11 – 26.
21
riguardava la spiritualità orientale.
Con l’influenza della mitologia indiana, Coelho iniziò a vivere
esperienze diverse, frequentò vari maestri, numerose sette, molte filosofie,
finché arrivò un momento in cui il suo carattere estremista lo portò a cercare
qualcosa di più forte.
Gli parlarono di una certa setta segreta che aveva un grande «mentore»:
Aleister Crowley17. Coelho incominciò a frequentare questa setta con Raúl
Seixas, come si può apprendere dall’intervista rilasciata nel luglio del 1998 al
giornalista Juan Arias:
Io vedevo tutto ciò senza crederci totalmente, o forse vedevo soltanto il
lato positivo. A quella epoca ero una persona molto influenzabile e
avvertivo i grandi cambiamenti che accadevano nella mia vita e in quella
degli altri membri della setta. Solo più tardi ho incominciato ad
accorgermi che la linea di separazione tra magia bianca e magia nera è
molto sottile, ma è anche qualcosa di molto concreto: nel caso della
magia nera è il potere di interferire nel destino degli altri. 18
La setta era molto antireligiosa, in quel momento anche lui era
anticattolico e aveva abbandonato la fede dei padri, ma dentro di sé non aveva
rinunciato ad alcune cose di essa e incominciò a rendersi conto che, in qualche
modo, quella setta incarnava il Male e, dopo un’esperienza priva di gravi
conseguenze, ma che lo spaventò terribilmente, decise di abbandonare per
sempre la setta segreta e la pratica della magia nera.
17
Aleister, Crowley, (Leamington, 1875 – Hastings, 1943). Nacque nel Warwickshire, da una
famiglia di origine celtica. Crowley, nel fornire un intenso contributo alla rivalutazione delle
correnti occulte che permettono un immediato approccio alla Realtà intangibile, trascendendo
tutti i precedenti sistemi di realizzazione mistica, ha rappresentato con le sue opere quella
particolare tradizione esoterica che sta alla base dell’attuale rinnovato interesse per la Magia,
tanto da essere definito uno dei grandi cultori della Scienza dello Spirito.
http:xoomer.virgilio.it/gnscol/index.htm: Jerace, Giuseppe, Aleister Crowley: Trattato di
astrologia magica, ECIG, Genova,1993. (ultima data di accesso: dicembre del 2004).
18
Cfr. Arias, Juan, op. cit., pp. 127 – 128.
22
Nella metà degli anni Settanta, in Brasile la dittatura era arrivata alla
sua fase conclusiva, ma proprio per questo stava imponendo al paese i momenti
di repressione più feroce. In quel contesto Coelho e Seixas intrapresero la
pubblicazione di Kring-ha, una serie di fumetti di ispirazione libertaria. Al
regime, naturalmente, le vignette non piacquero, anzi, vennero reputate una
minaccia e così, per la prima volta, Paulo Coelho fu arrestato e finì in galera. In
piena dittatura militare, il carcere fu per il giovane scrittore un’esperienza
ancora più dura dell’internamento negli ospedali psichiatrici.
La brutta esperienza lo cambiò in modo radicale, nel 1976 trovò lavoro
a Londra presso la casa discografica Polygram, dove conobbe la donna che
sarebbe diventata la sua terza moglie.
Nel 1977 al ritorno nel paese d’origine, Coelho cominciò a lavorare
presso un’altra etichetta musicale, la CBS che lasciò dopo tre mesi separandosi
anche dalla moglie; evidentemente, qualcosa non aveva mai smesso di agitarsi
e finché non avesse trovato il modo di sfogarsi non sarebbe riuscito a
raggiungere l’equilibrio che cercava19.
I.4. Il cammino di Paulo Coelho come scrittore.
Nel 1979, inizia una nuova fase nella vita di Coelho che dopo aver
rivisto una sua vecchia amica, la pittrice Christina Oiticica, la sposa due anni
dopo. Christina è la donna che ha dato un impulso vitale alla sua carriera di
19
Ibidem, pp. 20 – 31.
23
scrittore, accompagnandolo e sostenendolo sempre.
A questo punto della sua vita, intraprende un viaggio in Europa, un
viaggio decisivo per la loro vita, visitando diversi paesi dell’Europa
occidentale e dell’ex blocco comunista, che si rileverà decisivo per la sua vita e
carriera. In questo viaggio Coelho conosce un uomo di cui non ha mai voluto
rivelare l’identità, che gli consigliò di riavvicinarsi al Cattolicesimo e gli
suggerì di compiere un pellegrinaggio: il Cammino di Santiago20.
Nella primavera del 1986, Coelho riuscì ad intraprendere il Cammino di
Santiago, un’esperienza che lo fece riavvicinare al Cattolicesimo e fece svanire
in lui ogni idea preconcetta sulla religione cattolica. Alla fine di un lungo
viaggio lo scrittore ritrovò se stesso, il Cammino di Santiago lo riavvicinò alla
gente comune e lo riconciliò con le cose semplici della vita.
Durante quel pellegrinaggio, Coelho apprese tre nozioni fondamentali,
che da allora hanno segnato la sua vita: avere un obiettivo, uno scopo,
tralasciare il superfluo e prestare attenzione agli altri, perché si può imparare
molto dalla gente.
Smise di pensare che la ricerca e i misteri della spiritualità fossero
riservati a pochi eletti, cioè, a coloro che spendono i propri giorni ad
accumulare nozioni sul rapporto tra sacro e profano21.
Al ritorno dal pellegrinaggio, Paulo Coelho visse per alcuni mesi a
Madrid, e per lo scrittore ebbe inizio un’epoca felice, sentì che in qualche
20
Cammino di Santiago: Santiago de Compostela è una città della Spagna nordoccidentale,
capoluogo della regione autonoma di Galizia, nella provincia di La Coruña.
Importante meta di pellegrinaggio dei fedeli cattolici dal IX secolo, quando nelle vicinanze
furono rinvenuti i resti dell'apostolo Giacomo, Santiago vanta numerosi edifici medievali, tra
cui la bella cattedrale romanica (1128), che contiene il sepolcro del santo.
21
Cfr, Coelho Paulo, Biografía de un narrador, op. cit., pp. 35 – 36.
24
modo era incominciata una nuova fase della sua vita, ma soprattutto si rese
conto del valore fondamentale della semplicità nell’esistenza, fu allora che
decise di scrivere un libro sulla straordinaria saggezza che si trova nelle
persone comuni, nella storia personale di ciascuno di noi22.
I.4.1. Il suo primo romanzo: O Diário de Um Mago.
Il Cammino di Santiago provoca un cambiamento radicale nella vita di
Paulo Coelho. L’esperienza del Cammino lo spinse a scrivere, nel 1987, il suo
primo testo letterario: O diário de um mago, in cui raccontò le vicende del
proprio viaggio lungo i settecento chilometri che separavano la cittadina
francese di Saint-Jean-Pied-de-Port, il luogo sul versante francese dei Pirenei,
dove iniziò il percorso fino alla cattedrale di Santiago de Compostela.
Il protagonista di questo cammino è Paulo che intraprende il
pellegrinaggio in compagnia di uno strano personaggio: il misterioso Petrus, la
sua guida spirituale. Il pellegrino Paulo intraprende questo viaggio per ritrovare
la spada che lo farà diventare un «Guerriero della Luce».
Affronta una serie di ostacoli che mettono alla prova la sua
perseveranza e la sua fede e, grazie a Petrus, apprende gli esercizi basilari volti
a fortificare l’animo e a sfuggire ai pericoli e le tentazioni.
In questo Cammino, una sorta di viaggio interiore, Paulo impara a
riconoscere i propri demoni interiori e ad affrontarli, fino a riuscire a
sconfiggerli.
Il cammino provoca dei mutamenti in colui che lo compie, come dice
22
Ibidem, p. 37.