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Introduzione
L’uso continuato delle fonti fossili negli ultimi anni ha reso critica la
situazione ambientale in termini di cambiamenti climatici ed emissioni
inquinanti.
L’attenzione si sta concentrando sulla maggiore richiesta di fonti di
energia da parte dei Paesi emergenti. L’esigenza crescente di nuova
energia ha accelerato il processo di “rivoluzione energetica” per la
risoluzione delle problematiche relative lo sviluppo sostenibile.
In questo contesto, l’insieme delle regole inteso come sistema di
relazioni tra aree geografiche, politiche ed economiche, diventa
fondamentale.
La sottoscrizione del protocollo di Kyoto ha comportato lo sviluppo di
nuove fonti rinnovabili che hanno assunto, così, un ruolo importante
nella riduzione della dipendenza dalle fonti di energia fossile
determinando anche un miglioramento del mix delle fonti di energia con
una riduzione delle emissioni di CO2.
L’introduzione delle fonti di energia rinnovabile ha inevitabilmente
determinato una maggiore sicurezza negli approvvigionamenti di energia
primaria, alimentando la speranza che il mercato dell’energia possa
aprirsi sempre piø verso questo tipo di energia pulita.
L’energia solare, in particolare è una fonte inesauribile che se sfruttata
in modo adeguato, potrebbe soddisfare l’intero fabbisogno mondiale di
energia.
Nel primo capitolo viene svolta una analisi del panorama energetico
mondiale, con riferimento al consumo mondiale di energia e
5
l’evoluzione della relativa domanda e offerta; con l’ausilio della
documentazione dell’International Energy Agency
1
.
Da questa prima analisi emerge come il petrolio rappresenti da solo
quasi la metà della fonte della fornitura di energia.
Nel secondo capitolo l’attenzione si concentra sul ruolo delle energie
rinnovabili, le quali negli ultimi anni hanno assunto un ruolo sempre piø
importante, principalmente nei paesi appartenenti all’OCSE.
Questa nuova tendenza è dovuta alla necessità di raggiungere obbiettivi
definiti di riduzione delle emissioni di gas serra e la conseguente
riduzione della dipendenza dai combustibili fossili,
Oggetto di analisi sono diverse tipologie di fonti rinnovabili: l’eolico, il
solare, il geotermico, la biomassa e l’idroelettrico. L’analisi considera
per ognuna delle suddette tipologie: le potenzialità, l’economicità e
l’impatto ambientale.
Nel terzo capitolo infine si approfondiscono le modalità attraverso le
quali viene misurato lo sviluppo sostenibile; confutando l‘ipotesi che
questo possa essere calcolato solo ed esclusivamente mediante l’utilizzo
del PIL. Attraverso tale analisi si dimostra che il PIL deve essere
misurato necessariamente come una combinazione di indicatori
individuati per completare le informazioni che desumiamo da un’attenta
analisi dello stesso PIL.
Nel secondo paragrafo del capitolo si analizza quello che è stato nel
corso degli anni il percorso istituzionale dei Paesi e che ha permesso di
individuare le politiche necessarie al perseguimento dello “sviluppo
sostenibile”.
1
L’International Energy Agency (IEA) è un’associazione intergovernativa fondata dall’OCSE nel
1974, durante la crisi petrolifera. Agisce come advisor di politica energetica per i 26 paesi aderenti,
nonchØ svolge azioni di ricerca e divulgazione di informazioni e statistiche sui mercati energetici
mondiali.
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Nel terzo ed ultimo paragrafo, dopo aver analizzato l’influenza che ha il
settore energetico sull’ambiente, vengono individuati gli elementi
necessari al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile: il
controllo delle emissioni in atmosfera dei gas serra e la progressiva
eliminazione dei combustibili fossili.
Per raggiungere gli obbiettivi individuati nel Protocollo di Kyoto, l’Italia
ha adottato il meccanismo dei “Certificati verdi” e quello dei “Titoli di
Efficienza Energetica”; strumenti utili per incrementare l’efficienza
energetica e l’impiego di fonti rinnovabili.
Nel quarto ed ultimo capitolo vengono esaminate le modalità di
funzionamento dell’incentivazione degli investimenti nel settore del
fotovoltaico, introdotto dal Decreto Ministeriale del 05/05/2010. Questa
normativa definisce i criteri utilizzati per l’incentivazione di produzione
di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici. Nella seconda parte si
esamina la profittabilità di un investimento nel settore del fotovoltaico
in Italia, applicando il meccanismo del “conto energia”.
L’obbiettivo di questo elaborato è quello di dimostrare come la tipologia
dell’incentivo ad oggi applicata garantisca un ritorno economicamente
vantaggioso, dando origine a risultati profittevoli e redditizi.
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CAPITOLO 1
La situazione energetica mondiale del XXI secolo
Premessa
L’energia è l’aspetto dominante dell’attività economia, sia dal punto di
vista dei servizi e dei consumi delle famiglie; sia dal punto di vista della
produzione.
Con la rivoluzione industriale l’uomo sostituisce le fonti di energia
minerarie con le fonti di energia rinnovabili, a partire da tale rivoluzione
è stata resa disponibile una crescente quantità di energia al fine di
soddisfare i bisogni sociali e un crescente aumento della potenza delle
macchine energetiche. In questo secondo aspetto si concentra l’essenza
dello sviluppo dei sistemi economici, in quanto, si è sostituita una stessa
quantità di energia derivante da fonti rinnovabili con una prodotta da
fonti non rinnovabili (fossili), aumentando così anche l’efficienza stessa
dei macchinari.
Nella rivoluzione industriale le fonti di energia fossile sono state
l’elemento trainante del progresso scientifico, ben piø importanti sono
stati però gli uomini con le loro idee per fabbricare le macchine per
organizzare i fattori produttivi e per sviluppare le nuove invenzioni.
In questi ultimi anni, invece, l’attenzione si sta concentrando sulla
maggiore richiesta di fonti di energia da parte dei da paesi emergenti;
sulla possibilità di rinnovare le materie prime energetiche e di sviluppare
fonti alternative e rinnovabili.
In questo contesto l’insieme delle regole inteso come sistema di relazioni
tra aree geografiche, politiche ed economiche, diventa fondamentale.
Il petrolio copre attualmente circa il 40% della domanda energetica
mondiale, questo è dovuto principalmente per le sue specifiche
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caratteristiche; infatti il petrolio è liquido, che determina facilità nel
trasporto, la produzione e la distribuzione rispetto ad esempio al carbone;
inoltre, il petrolio, al momento è l’unico prodotto utilizzabile nel settore
del trasporto, in quanto le possibili fonti di energia sostituibili sono
troppo costose. Si potrebbero utilizzare i bio-combustibili, ma al
momento attuale il vero problema che blocca questa tecnologia sono i
costi molto elevati.
Il petrolio è una risorsa ben lontana dal considerarsi infinita, e noi la
stiamo sfruttando in modo esponenziale. La domanda che dobbiamo
porci non è fino a quando potremo sfruttare questa risorsa energetica, ma
cosa faremo nel momento cui questa non sarà piø disponibile.
Prevedere la data in cui la produzione petrolifera raggiungerà il suo
picco massimo è utile e importante ma, in qualsiasi momento essa
avvenga dobbiamo pensare a cosa accadrà successivamente.
Ovviamente, il problema su cui ci si dovrà focalizzare sarà
obbligatoriamente rivolto alle altre fonti di energia diverse dal petrolio.
Un fatto lo rende evidente, al momento sfruttiamo circa trenta miliardi di
barili di petrolio l’anno a fronte di una scoperta di nuovi campi
petroliferi pari a circa 8,5 miliardi di barili l’anno
2
.
Immaginare la situazione mondiale nell’era post-petrolifera implica
effettuare una quantità di considerazioni ed immaginare molti aspetti
della scena mondiale. Nel momento in cui la produzione petrolifera
mondiale sarà ritenuta insignificante in relazione alla domanda, si
avranno numerose conseguenze, andando ad incidere nelle strutture
sociali, economiche e sugli stili di vita individuali.
2
I dati statistici sono tratti dal volume: World Oil and Gas Review 2009 (www.eni.it)
9
1.1 Il consumo mondiale di energia
1.1.1 Analisi del consumo mondiale di energia
Il mondo dell’energia ha affrontato in questi ultimi anni una fase di
incertezza senza precedenti, dovuta alla crisi economica mondiale
venutasi a verificare tra il 2008 e il 2009 la quale ha portato grandi
sconvolgimenti nei mercati energetici mondiali.
La situazione economica per gli anni a venire non può essere delineata
con certezza, tra i timori di una doppia recessione e il proliferare di
deficit pubblici, rendendo assai difficile effettuare una formulazione
delle politiche energetiche di medio - lungo termine.
Il consumo di energia mondiale è una misura dell’utilizzo dell’energia
prodotta, dall’elettricità o dal carburante. Il consumo di energia, sin
dall’inizio della rivoluzione industriale, è cresciuto a ritmo costante, ad
eccezione del periodo delle crisi energetiche degli anni ’70 e del periodo
della crisi economica globale degli ultimi anni.
Secondo le stime rese note dall’agenzia americana EIA
3
i 15 Terawatt
4
stimati come potenza totale erogata vengono prodotta per l’86% dai
combustibili fossili per il restante 14% dalle altre fonti di energia.
Negli anni sessanta e settanta si è avuta una forte crescita del consumo di
energia dovuta sostanzialmente a quello che venne denominato il “boom
economico”, e malgrado la “crisi energetica” avvenuta con i due famosi
shock petroliferi del 1973 e del 1979, possiamo verificare che vi è ancora
un continuo aumento del consumo di energia.
3
United States Departement of Energy
4
Terawatt è un multiplo del watt e corrisponde precisamente a 10alla12 watt
10
La maggiore differenza che possiamo riscontrare tra trenta anni fa ed
oggi è che l’aumento del consumo energetico adesso è molto piø
irregolare, così come la determinazione del prezzo del petrolio e quella
dell’energia elettrica.
L’andamento globale della domanda di energia non ci permette però di
delineare in modo adeguato lo scenario del consumo energetico
mondiale in quanto il consumo di energia primaria è concentrato
fortemente in determinati paesi.
Come si può notare dal grafico sottostante il 70% del consumo di energia
primaria è composto dalla domanda di paesi come la Cina, India, Stati
Uniti, Europa, Giappone, Russia.
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Il consumo di energia elettrica non rispecchia in nessun modo la
distribuzione della popolazione mondiale, infatti, milioni di persone non
hanno la possibilità di poter beneficare dell’accesso all’energia elettrica.
La crescita del fabbisogno di energia non è stato uguale in tutti i paesi,
infatti, fino agli anni settanta i paesi occidentali sono stati quelli che
maggiormente hanno consumato energia elettrica, aumentando quindi la
loro domanda energetica, per far fronte alla necessità di sviluppo
economico e alla ricostruzione post-bellica.
A partire dagli anni ottanta le cose sono cambiate ed i paesi emergenti,
Cina ed India su tutte, hanno avuto, con maggiore insistenza, bisogno di
elevate quantità di energia aumentando così la domanda di energia
primaria.
Si può facilmente intuire dunque, che il fabbisogno energetico è
particolarmente importante soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo
economico per l’esigenza di costruire le infrastrutture e per l’utilizzo di
tecnologie a bassa efficienza.
Nelle economie sviluppate, la crescita della domanda di energia si riduce
notevolmente grazie all’utilizzo di tecnologie piø avanzate, ed una
fisiologica saturazione dei mercati.
12
Come si può notare da uno studio della tabella sopra riportata, il
consumo di energia primaria tra il 1989 ed il 2009 in Europa ed in Nord
America è diminuito, al contrario degli altri continenti dove il consumo
di energia è aumentato piø o meno in maniera elevata. Questa
diminuzione del consumo energetico da parte di queste “superpotenze”
economiche è dovuto alla necessità di adottare politiche e tecnologie ad
alta efficienza energetiche poste in essere successivamente alle crisi
energetiche venutesi a verificare negli anni ’70.
Il peso dei paesi europei e nordamericani in un periodo compreso in
venti anni sul consumo di energia primaria è sceso dal 68,7% al 48%.
Si può concludere dunque che tali paesi hanno migliorato la loro
intensità energetica
5
.
Nello stesso periodo i paesi in via di sviluppo, su tutti India e Cina,
hanno avuto un elevato sviluppo energetico caratterizzato da un elevato
tasso di crescita economica. L’accrescere dello sviluppo in paesi
emergenti viene effettuato mediante l’utilizzo di tecnologie non
considerate pienamente efficienti. Questi due elementi hanno generato
un aumento significativo del consumo energetico, aumentando il peso
5
fabbisogno energetico/PIL
13
dei paesi asiatici sulla domanda mondiale di energia primaria passando
dal 21,5% del 1989 al 37,1% del 2009.
Nello stesso periodo si è registrato un aumento del fabbisogno energetico
anche per i paesi africani e sudamericani.
Il fabbisogno energetico viene soddisfatto attraverso lo sfruttamento di
fonti di energia.
La fonte di energia primaria è attualmente basata sullo sfruttamento delle
risorse di energia fossile per l’86% del fabbisogno mondiale
6
. Il
contributo che viene messo a disposizione dalle fonti di energia
alternative è al momento marginale.
1.1.2 Possibile evoluzione della situazione energetica
Nella previsione della possibile situazione energetica futura si deve
obbligatoriamente prendere in considerazione la crescita economica
misurata in termini di GDP. Lo scenario tracciato dalla IEA nell’ultimo
outlook non permette di dare una lettura univoca della situazione; da un
lato indica, infatti, che ci sono le possibilità di una accelerazione del
consumo dell’energia primaria e, dall’altra, suggerisce che ci potrebbero
essere delle decelerazioni di questo consumo. Questi approcci dipendono
molto da quale sarà la posizione che verrà presa dai paesi come gli Stati
Uniti e dall’Europa riguardo al modo di ottenere energia pulita. Gli Stati
Uniti stanno puntando molto sulla ricerca, ritenendo che l’ambiente
possa essere tutelato in modo molto efficiente in questo modo,
promuovendo dunque l’adozione di nuove tecnologie. L’Europa, invece,
sta spingendo molto, mediante le varie politiche energetiche, sull’uso del
gas; il cui consumo sta aumentando.
6
Fonte rapporto ENEA 2010