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L’aspetto fondamentale di cui gli operatori economici si vanno sempre più
convincendo, è che il mercato è, e sempre più sarà, dominato dal consumatore, un
soggetto che è non solo colui che consuma “il prodotto”, ma, è, l’elemento che
determina sia il contenuto dell’offerta che le modalità con cui questa è veicolata.
Nel fare ciò, il consumatore manifesta bisogni molto specifici, cerca una qualità
più elevata sia in ciò che acquista sia nella relazione che sviluppa con la sua
controparte. Per questo motivo si parla di un soggetto che si è evoluto da
consumer a prosumer
2
e che premia l’impresa che è in grado di conquistare la sua
fiducia offrendo affidabilità, velocità, qualità e assistenza a tutto campo. Il
mercato quindi non è un luogo attraversato da un flusso monodirezionale di beni,
servizi e informazioni ma, al contrario, è un network che coinvolge diversi attori e
dove diverse interazioni hanno luogo. In tal modo le dimensioni del mercato, di
tutti i mercati, da quelli di vendita a quelli di servizi intermedi fino a quelli di
approvvigionamento, sono in continua evoluzione: crescono, si trasformano e
grazie al settore telematico annullano le barriere di tempo e di spazio. Il
Commercio Elettronico, inteso in senso stretto, è lo scambio che avviene
interamente in Rete, dal contatto fra fornitore e produttore a quello tra produttore
e consumatore, dall’acquisto alla consegna fino al pagamento. Va detto che fino a
2
Termine coniato negli anni '80 da Alvin Toffler, indica un cambiamento del ruolo e delle attività
del consumatore tipo (Consumer) di informazioni e servizi. Le nuove tecnologie (Internet ne è
l'esempio principe) rendendo più facile produrre informazioni e servizi a basso costo, aprono la
strada a un numero elevatissimo di nuovi produttori di servizi e informazioni. Il paradosso è che,
lo stesso “Consumer” di informazioni e servizi, può e diventa “Producer”: quindi “Prosumer”. Ne
sono classici esempi le BBS negli anni 80 e inizi 90, le attuali Comunità Virtuali su Internet, le
Mailing List, i Forum, dove il consumatore può produrre, trasformare, riprodurre informazioni e/o
servizi.
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qualche anno fa erano pochi i siti che offrivano la possibilità di acquistare on-line,
dato che quasi tutti, si limitavano ad un uso informativo della Rete. Oggi le cose
stanno cambiando, ci sono sempre più siti che danno la possibilità di acquistare
on-line. Anche se il fenomeno è in via d’espansione, esso si sta sviluppando
abbastanza rapidamente in Europa, anche se in Italia, ha una crescita più lenta.
Possiamo dire che con l’avvento di Internet, è come se sistemi telefonici,
televisivi e di elaborazioni delle informazioni si fossero fusi in un sistema di
ordine superiore che connette fra loro i diversi soggetti (individui, aziende e
istituzioni), in via continuativa, su scala planetaria e con possibilità di
interscambio di voce, dati ed immagini mai possibile prima d’ora.
La capacità di connessione, non solo permette, di trasmettere la voce, ma
anche altri tipi d’informazione, come i dati, le immagini ferme, le immagini in
movimento, grazie soprattutto ai nuovi canali a banda larga e alle tecniche di
compressione dei segnali.
Il sistema di navigazione diviene sempre più efficiente, con qualità sempre
più elevata ed a costi decrescenti
3
.
Molti sono gli ostacoli che frenano l’espansione del mercato tramite la
Rete: in primo luogo Internet non ha ancora una sufficiente ampiezza di banda per
gestire un incremento elevato di traffico con tempi e modalità efficienti; un
secondo ostacolo deriva dalle caratteristiche della Rete: spesso si sente dire che su
Internet si trova di tutto e questo è sicuramente un pregio, ma comporta un
3
Dematte C. (2000) “Internet: una rivoluzione annunciata, ma sottovalutata”,
“Economia&Management”.
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problema la difficoltà di trovare rapidamente ed esattamente ciò che si cerca, un
ulteriore problema deriva dall’assenza di una normativa specifica e di validità
internazionale che governi la gestione legale delle transazioni in Rete.
L’ultimo e probabilmente, il più grave ostacolo per lo sviluppo del
Commercio Elettronico è costituito dal problema della sicurezza delle transazioni,
perché si ha difficoltà ad individuare con certezza assoluta l’identità della
controparte, perché manca un software adeguato che protegga i sistemi
informativi aziendali collegati in Rete da intrusioni non autorizzate, e perché si ha
l’esigenza, la necessità di mantenere la riservatezza di qualsiasi tipo
d’informazioni scambiate in Rete.
Questo lavoro si è articolato in diverse parti: si è valutato prima di tutto
sviluppo lo sviluppo di Internet e del conseguente Commercio Elettronico, poi
degli ostacoli allo sviluppo dello stesso, in seguito si è analizzato il settore
turistico, e le potenzialità che può ricevere dall’utilizzo del canale telematico.
In fine è stato elaborato un questionario, sottoposto a varie Agenzie di
Viaggio presenti a Napoli, par comprendere il loro livello di informatizzazione e il
relativo utilizzo di Internet. Si è cercato di valutare se Internet viene visto come
uno strumento che può creare valore ad un’impresa in particolar modo a quelle
che appartengono al settore turistico.
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1 SVILUPPO E DIFFUSIONE DEL COMMERCIO
ELETTRONICO
1.1 Lo sviluppo di Internet e del Commercio Elettronico
Lo sviluppo di Internet consente di avere un mondo nel quale il costo
dell’informazione tende a ridursi, se non addirittura ad annullarsi, la distanza
costituisce sempre meno un ostacolo e la conoscenza diviene accessibile a tutti.
E’in questa prospettiva che Internet è stato definito come un sistema di
comunicazione di massa di enorme potenza.
Bisogna dire, che il Commercio Elettronico,è una delle nuove attività che
segnano un passaggio epocale: il transito “dall’era analogica” a quella digitale. Si
tratta di un cambiamento importante che coinvolge il vivere civile delle moderne
società in cui l’informazione e la conoscenza assumono progressivamente il ruolo
di risorsa economica di primo piano
4
.
Si assiste ad un passaggio importante in cui la produzione è sempre più
sottesa alla conoscenza del mercato e al controllo delle fasi produttive lungo
l’intera catena del valore. Le imprese devono tenere conto di Internet è, e sarà
sempre più, una delle infrastrutture principali dell’economia mondiale. Le imprese
hanno la necessità di “andare in Internet” con tempi e modi aderenti alle esigenze
del mercato in cui operano.
Possiamo dire che il Commercio Elettronico, cioè l’impiego delle
tecnologie dell’informazione nei processi di scambio, ha iniziato a trasformare le
4 Oldani F. (2000) “Le richieste del mercato”, “Commercio Elettronico”
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relazioni imprese-mercati, infatti interi settori industriali hanno modificato la
propria struttura e propri processi produttivi grazie allo sviluppo di reti
informatiche.
Secondo una prospettiva di comunicazione, il Commercio Elettronico
consiste nella diffusione di informazione su imprese e organizzazioni, sulle loro
attività e sui loro prodotti e servizi mediante linee telefoniche, reti di computer o
altro mezzo elettronico.
Secondo una prospettiva di relazione con la clientela, il Commercio
Elettronico consiste nell’ insieme di strumenti volti ad accrescere sia l’efficienza
sia l’efficacia di sistemi impiegati dalle imprese per promuovere, sviluppare e
consolidare le relazioni con i clienti presenti e futuri.
Infine secondo una prospettiva di processo aziendale il Commercio
Elettronico rappresenta l’applicazione della tecnologia all’automazione delle
transazioni e dei cicli operativi.
Le imprese si trovano di fronte alla possibilità di utilizzare le potenzialità
del nuovo sistema per diventare più competitive, riducendo i costi, diventando più
veloci nella dialettica con il mercato e più pronte a cambiare programmi di lavoro,
se necessario.
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In molte imprese l’insieme dei costi per generare, raccogliere, elaborare,
immagazzinare, classificare le informazioni costituisce la componente principale
del conto economico
5
.
1.2 Le ragioni del ritardo italiano
In Italia, la spinta verso l’e-economy
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è frenata, tra gli altri, da un fattore
già noto ma drammaticamente messo in evidenzia dall’ingresso nell’era digitale:
l’impreparazione generale nell’affrontare questo nuovo modo di fare business. Il
nostro paese è lontano per mentalità nell’interpretare l’information technology
come fattore basilare per tutto il sistema, e lontanissimo nel pensare questa risorsa
in modo industriale. Rispetto agli altri paesi Europei il ritardo è grave e accentuato
dalla scarsa disponibilità sul mercato di risorse umane preparate per supportare
l’impresa in Internet. Tali risorse umane dovrebbero essere preparate dalla scuola,
dalle università, e che invece, spesso registrano una grande lacuna di questa
preparazione.
La formazione è in Italia un elemento in crisi per la trasformazione del
mercato. L’e-economy, necessita di web designer, di esperti di comunicazione e di
marketing applicata al nuovo canale digitale, di “digital art director”, di
sviluppatori software specializzati per le tecnologie di Internet, e di tutte quelle
figure necessarie a supportare questa nuova infrastruttura che il mercato del lavoro
offre in misura insufficiente ed a caro prezzo.
5
C. Demettè (2000) “la Rete come piattaforma per organizzare l’interscambio di informazioni”,
“Economia & Managment”
6
Kurt Hilgenberg (1999), “La situazione del Commercio Elettronico in Italia” , “Commercio
Elettronico”
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Le difficoltà sono strutturali e culturali. Complessivamente l’Italia è,
rispetto alla media europea, un paese a bassa informatizzazione: la spesa in
prodotti e servizi informatici rispetto al PIL è decisamente inferiore agli altri
maggiori paesi europei. In Italia l’utilizzo dei personal computer nelle famiglie e
nelle scuole è largamente inferiore alla media europea. Ma queste non sono le
uniche ragione che rallentano la crescita l’E-commerce. L’infrastruttura e logistica
sono poco sviluppate. I sistemi postali e bancari non sono certo tra i più avanzati
d’Europa. A tutto ciò si aggiunge una diffusa difficoltà rispetto alla vendita per
corrispondenza.
1.3 L’E-commerce europeo cresce più velocemente del
previsto.
L’istituto di ricerca tedesco Empirica ha condotto uno studio comparativo
tra dieci paesi e sui motivi che spingono i consumatori ad acquistare in Rete.
Questa ricerca include 7.700 interviste a consumatori in Danimarca, Finlandia,
Francia, Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Complessivamente, il mercato elettronico di questi paesi è stimato in 30.000
miliardi di lire e all’Italia viene attribuito un giro di affari di circa 2.000 miliardi.
Nella spesa pro capite l’Italia si trova con 40.000 lire al penultimo posto, seguita
soltanto dalla Spagna; per dare un’idea del dislivello la spesa pro capite nei paesi
nordici è quasi dieci volte tanto. I fatturati più elevati sono realizzati nei segmenti
hardware/software e turismo con rispettivamente 10.000 miliardi di lire all’attivo.
Seguono le biglietterie con 4.000 miliardi di lire.
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Inoltre secondo uno studio della Forrester Research sarà l’Europa del Nord
a fare da traino per lo sviluppo del settore del Commercio Elettronico. Il
Commercio Elettronico Europeo è destinato a raggiungere, secondo gli analisti
della Forrester, la quota di 1,5 mila miliardi di Euro entro il 2004 soprattutto
grazie alle nazioni del nord e sempre secondo tale studio, il Web sarebbe già
entrato nel 15%delle case.
Il trend di sviluppo nel mondo
Per quanto riguarda la stima degli utenti nel mondo Internet, c’è da dire
che in questo momento non è del tutto certa. Le informazioni riportate in questa
mappa, sono state raccolte da diverse fonti.
Le previsioni dell’industria del computer sono:
ξ 259 milioni di utenti on line nel mondo nell’anno 1999
ξ 349 milioni nel 2000
ξ 490 milioni di utenza è prevista per il 2002
ξ Oltre 765 milioni sono previsti per il 2005