1
Tesi di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali - Giulia Fidanza
1 Prefazione
La presente Tesi di Laurea si pone l’ambizioso obiettivo di illustrare
in un’ottica onnicomprensiva le principali strategie politiche finalizzate a
fronteggiare la pandemia da Covid- 19.
La peculiarità del suddetto evento mondiale risiede nel
coinvolgimento della totalità dei soggetti all’interno del processo di Policy
attraverso una sinergia dinamica tra attori nazionali e organizzazioni
internazionali.
Le inevitabili diversità degli approcci esistenti per la risoluzione dei
problemi sono state superate in favore di una definizione comune di direttive
da adottare nei differenti Paesi e una concessione di un margine di
discrezionalità, consistente per lo più nella scelta degli strumenti di policy
per il raggiungimento dei risultati.
Gli eventi che si sono susseguiti a partire dal 2020, sebbene in una
fase più avanzata del panorama incerto generato dalla Pandemia, hanno
messo in luce l’esistenza di una voce comune, un ordine sovranazionale in
grado di far emergere, oltre le aspettative, una forte solidarietà tra gli Stati.
Tutto ciò è stato possibile grazie ad una Unione Europea che,
nonostante le innumerevoli fragilità interne, come la recente Brexit, sta
dimostrando tutta la sua resilienza ad una delle più gravi crisi mondiali.
Il ruolo chiave che svolge l’Unione Europea si colloca su vari livelli.
Difatti, questi ultimi si concretizzano non solo verso i Paesi aderenti
all’Unione stessa, ma anche all’interno dello spazio Schengen, inserendosi
infine nel delicato equilibrio internazionale dei rapporti con gli Stati Uniti,
Cina, Russia e Paesi emergenti.
2
Tesi di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali - Giulia Fidanza
La presente tesi si struttura in due parti: la prima esamina le politiche
adottate dall’Unione Europea, le quali sono state molteplici, ed hanno
coinvolto trasversalmente la totalità dei settori, sia nelle materie di
competenza esclusiva dell’Unione Europea che in quella concorrente con
gli Stati Membri.
La seconda parte della tesi analizza le politiche asiatiche di risposta
alla crisi pandemica, focalizzandosi in modo specifico sulla Cina, una realtà
che presenta alcune peculiarità che la rendono unica nel contesto globale.
A tal proposito, un ruolo propulsivo è rappresentato dall’inarrestabile
processo di sviluppo tecnologico che ha conseguentemente facilitato
l’implementazione delle politiche di intervento sia in ambito sanitario che
economico.
Infine, alla luce di quanto sia stato realizzato per arginare e superare
la crisi, non solo nel contesto europeo ma anche a livello globale, è possibile
esprimere alcune perplessità in merito alle prospettive future.
È necessario porsi alcuni interrogativi in relazione all’opportunità di
riformulare l’intero processo di policy, orientandolo sempre più verso un
contesto di una possibile convivenza con il virus piuttosto che in un’ottica di
superamento della pandemia.
Ciò che fino a poco tempo fa, così come è stato anche ampiamente
dimostrato dal susseguirsi degli eventi storici, è stata considerata una fase
di transizione, oggi sembra presentare sviluppi differenti perché essa si
colloca in un mondo sempre più globalizzato, dove le innovazioni scientifiche
hanno accelerato i processi di scambio e ridotto le distanze spaziali,
rendendo indispensabile la definizione di politiche condivise tempestive e
strategiche.
3
Tesi di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali - Giulia Fidanza
2 Crisi pandemica da Covid-19: il contesto internazionale di
riferimento
L’impatto della pandemia da Covid-19 sul contesto
internazionale ha avuto ripercussioni importanti nella vita economica,
politica e sociale della quasi totalità dei Paesi, in riferimento non solo
alle realtà coinvolte direttamente dalla stessa ma anche a quei Paesi
che, pur essendo stati interessati solo indirettamente, presentano
parimenti le medesime devastanti conseguenze.
La crisi generata dalla pandemia ha svolto un ruolo decisivo
nello slatentizzare quelle spinte disgregative che, a partire dalla fine
della Guerra Fredda, hanno avuto come principale obiettivo una
modifica sostanziale dell’architettura degli equilibri generati dal nuovo
ordine mondiale
(1)
.
Il susseguirsi degli eventi storici dimostra che non esiste un
assetto definitivo degli equilibri globali, i quali, mediante continui
giochi di potere, sono costantemente messi in discussione dalle
interazioni tra i Paesi, al fine del raggiungimento di una posizione di
superiorità nel contesto mondiale.
Tuttavia, è opportuno sottolineare l’esistenza di una
sostanziale differenza rispetto alle dinamiche storiche pregresse.
Difatti, oggigiorno, le dinamiche competitive non avvengono
più in un contesto spazio-temporale ben definito ma si manifestano
(1)
COLOMBO A., MAGRI P., MASSOLO G., il mondo al tempo del Covid. L’ora
dell’Europa? Rapporto ISPI, Ledizioni LediPublishing, 2021, pag. 26
4
Tesi di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali - Giulia Fidanza
all’interno di un teatro caratterizzato da un numero di attori crescente
e poliedrico, in continua evoluzione.
Per comprendere l’attuale contesto storico, è necessario
soffermarsi sull’argomento con un breve excursus che fornisca una
fotografia delle relazioni internazionali prima della crisi pandemica.
Al riguardo, sono indubbie le conseguenze sulle relazioni
internazionali della guerra fredda, la quale si concluse con la crisi ed
involuzione del modello sovietico e con la vittoria e conseguente
diffusione del dinamico modello capitalista americano, in
concomitanza degli eventi storici di riferimento, nello specifico,
l’abbattimento del muro di Berlino nel 1989 e la dissoluzione
dell’URSS nel 1991.
Pertanto, il nuovo ordine internazionale era dominato dal
sistema statunitense, la cui egemonia tuttavia si inseriva in un assetto
multilaterale, caratterizzato dalla proliferazione di nuovi attori,
rappresentati non solo dagli Stati-Nazione ma anche da
organizzazioni internazionali, in particolare le Nazioni Unite, il FMI
(Fondo Monetario Internazionale), la Banca Mondiale e l’Unione
Europea, che si sono poste il delicato obiettivo di facilitare la
cooperazione tra Stati in tutti i settori, dall’ambito economico a quello
politico.
Tuttavia, la compresenza sulla scena internazionale delle
organizzazioni sopra menzionate, unitamente al tentativo di alcuni
Paesi di raggiungere una posizione di influenza sulla scena
internazionale, con particolare riferimento alle cosiddette economie
emergenti raccolte nell’acronimo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina
e Sudafrica) ha inevitabilmente generato continui confronti tra centri
5
Tesi di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali - Giulia Fidanza
di potere. Tutto ciò è inserito all’interno dell’incalzante processo della
globalizzazione
(2)
, concetto definito esaustivamente dall'OCSE come
“un processo attraverso il quale mercati e produzione nei diversi paesi
diventano sempre più interdipendenti, in virtù dello scambio di beni e
servizi e del movimento di capitale e tecnologia…”
Ed è proprio all’interno di questo contesto che si sono verificati
alcuni eventi che hanno destabilizzato il ruolo guida degli Stati Uniti,
creando nuovi centri di potere e determinando innumerevoli
conseguenze sia sul piano economico che di sicurezza collettiva.
Il primo di questi eventi si è verificato contestualmente all’inizio
del nuovo secolo: l’attacco terroristico dell’11 settembre del 2001.
Circa nove mesi prima del tragico evento, George Bush fu
nominato come 43° Presidente americano. La vittoria è stata segnata
rispetto al candidato Al Gore dopo un’impasse durata due mesi e
terminata solo grazie alla decisione di quest’ultimo di porre fine alle
dispute.
La mattina dell’11 settembre 2001, due aerei di linea furono
dirottati contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel
quartiere della Lower Manhattan di New York, un terzo aereo contro
il Pentagono, infine un quarto, lo UA93, precipitò pressi di
Shanksville, a seguito del tentativo dei passeggeri di fermare i
dirottatori, orientati probabilmente verso la cupola del Campidoglio. Il
numero di vittime ammontò a 2977.
-
(2)
CAROLI G., Manuale di Relazioni Internazionali, “ Aspetti e problemi del sistema
internazionale tra XX e XXI secolo”, pag. 44
6
Tesi di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali - Giulia Fidanza
L’11 settembre 2001 rappresentò il primo segno di inversione
del primato globale degli Stati Uniti, seguito successivamente da una
cascata di eventi che inglobarono la crisi finanziaria mondiale, le
rivoluzioni arabe, convergendo sempre di più verso la crescente
variazione delle rotte migratorie
(3)
.
Sebbene l’attacco terroristico abbia messo in ombra la
supremazia americana, per altri versi non ha impedito una eventuale
regressione della globalizzazione. Difatti, gli Stati Uniti hanno
utilizzato come arma di difesa proprio la creazione di accordi
internazionali, legittimando una militarizzazione globale per la
salvaguardia della sicurezza collettiva.
A tal proposito, il 16 luglio 2002, in occasione di una
conferenza stampa alla Casa Bianca, Bush affermò che per
contrastare il terrorismo sul suolo americano sarebbe stato
necessario limitare, ove necessario, le libertà individuali e collettive
dei cittadini americani.
Un secondo ulteriore grande shock globale che ha modificato
in modo irreversibile gli equilibri internazionali è stata la crisi
economica e finanziaria del 2008 che ha visto nuovamente il
coinvolgimento degli Stati Uniti, non più come protagonisti passivi ma
come i principali responsabili della crisi stessa
(4)
.
3
TRAMBALLI U.,11 settembre 2001, il giorno che cambiò le relazioni
internazionali, 11 settembre 2020.
4
COLOMBO A., MAGRI P., MASSOLO G., Il mondo al tempo del Covid. L’ora
dell’Europa? Rapporto ISPI, Ledizioni LediPublishing, 2021, pag. 27