Capitolo 4. - Gli scenari di cambiamento nel settore farmaceutico in Italia.
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oggi la spesa pro-capite per i farmaci OTC-SOP in Italia sia mediamente pari a 34 €
per anno ed i prezzi di buona parte dei prodotti farmaceutici in Italia siano largamente
più alti rispetto alla media europea, avanza un progetto di legge di iniziativa popolare
e lo fa iniziando a sensibilizzare i propri soci con una lettera firmata dal presidente.
Caro socio,
ti chiediamo di apporre la Tua firma presso i nostri punti vendita per
promuovere la legge di iniziativa popolare ai fini di liberalizzare il mercato di
una parte di farmaci. Lo potrai fare nei giorni 7 - 14 gennaio 2006 negli
appositi spazi all'ingresso dei negozi.
Il settore farmaceutico è un mercato chiuso, protetto da una legislazione che
impedisce la concorrenza. Non è dignitoso per un Paese come il nostro che
esistano licenze di cartelli e di arbitrio sui prezzi.
Questo non è il pensiero di Coop: questo é il parere in primo luogo dell'Autorità
di garanzia della Concorrenza e del Mercato. Enunciamo fin da ora che se il
mercato verrà liberalizzato saremo in grado di vendere gli OTC (aspirina,
tachipirina, ecc...) alla metà del prezzo attualmente praticato.
E lo faremo con la figura di un farmacista dipendente Coop presso i nostri
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supermercati e ipermercati.
Un buon motivo per firmare.
Un sentito ringraziamento
Giorgio Raggi
a liberalizzazione del mercato dei farmaci, come abbiamo visto, non è una novi
ssoluta ma è presente in molti Paesi in cui sono anche stati ottenuti, congiuntamen
sistemi di intervento pubblico per il controllo del settore sanitario e farmaceutic
ignificativi vantaggi per i consumatori.
l modello a cui si pensa per l’Italia non è però un modello di liberalizzazion
elvaggia, in cui tutti possono vendere qualsiasi cosa., ma si tratta piuttosto
n’apertura del mercato che deve avvenire all’interno di una rigida regolamentazion
on norme chiare che impediscano di innescare fenomeni indesiderati come, psempio, l’abuso dei consumi e l’insorgere delle cosiddette malattie iatrogene
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.
econdo Coop, ovviamente, aprire nuovi canali di distribuzione è necessario in
uanto il settore della distribuzione farmaceutica in Italia è un mercato protetto.
Ovvero quelle malattie causate da un uso eccessivo o sbagliato di farmaci.
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L’idea è quella, permettendo la libera vendita di alcuni prodotti farmaceutici anche
all’interno della grande distribuzione, di riequilibrare l’attuale situazione che obbliga
tanti cittadini a pagare prezzi spesso superiori a quelli dei listini degli altri Paesi
europei, anche laddove il mercato non è liberalizzato.
4.2.1 - La proposta di Coop
In pratica Coop, così come potrebbero poi fare tutti i retailer, vorrebbe inserire
all’interno dei propri ipermercati e dei supermercati dei “corners”, ovvero degli spazi
appositi gestiti e controllati da un farmacista dedicati alla vendita di prodotti
farmaceutici. Ovviamente la limitazione riguarderà solo i farmaci da automedicazione
e quelli da banco, ovvero quelli per i quali non è prevista la prescrizione da parte del
medico. Complessivamente si tratterebbe in tutto di un migliaio di specialità su un
totale di oltre 5.000 iscritte nel Prontuario Farmaceutico Nazionale, da aggiungere
però ai prodotti parafarmaceutici già presenti sugli scaffali della grande distribuzione.
L’idea guida è quella di individuare, all’interno di un supermercato o ipermercato, un
“mondo della salute” nel quale tutti i prodotti, medicinali e non, e tutti i servizi
collegati al benessere della persona siano concentrati e fruibili con la dovuta
assistenza specializzata. La proposta di parziale liberalizzazione della vendita di
farmaci garantirebbe quindi un più facile accesso a prodotti destinati a migliorare la
salute degli italiani. La proposta di legge d’iniziativa popolare promossa da Coop
intende quindi dare concrete risposte alle esigenze di risparmio dei cittadini anche in
ambito farmaceutico garantendo comunque una corretta e completa informazione
circa l’appropriato uso dei medicinali.
Tra i vantaggi evidenziati dai retailer che stanno appoggiando questo progetto il fatto
che l’apertura di nuovi canali di distribuzione non solo favorirebbe un maggiore
grado di concorrenza, ma anche una più capillare distribuzione dei farmaci sul
territorio a prezzi più contenuti che faciliterebbe l’accesso alle cure per i consumatori.
Infatti, secondo le stime elaborate da Coop, i prezzi dei farmaci nella grande
distribuzione potrebbero scendere in maniera considerevole, con percentuali variabili
da prodotto a prodotto, tra il 25 e il 50%, sia perché l’ingresso della Grande
Distribuzione Organizzata sul mercato permetterebbe di spuntare prezzi migliori con i
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produttori, sia perché la concorrenza tra i venditori finali porterebbe ad un
abbassamento dei prezzi
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Il Progetto di Legge è stato già presentato al Parlamento accompagnato da oltre
170.000 firme, ben oltre le 50.000 necessarie, raccolte nei punti vendita.
PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
“Liberalizzazione della vendita dei farmaci
senza obbligo di prescrizione (SOP) e da banco (OTC).”
Art. 1
La presente legge promuove la concorrenza, tutela gli interessi economici dei
consumatori, migliora la distribuzione dei farmaci non soggetti a ricetta medica, le cui
confezioni esterne recano il bollino di riconoscimento previsto dall'art. 9-bis del D.L.
18 settembre 2001 n. 347, convertito dall'art. 1 della legge 16 novembre 2001 n. 405 e
definito dal D.M. 1 febbraio 2002, garantendo un elevato livello di sicurezza e tutela
della salute.
Art. 2
Gli esercizi commerciali previsti dall'art. 4 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.114
hanno titolo a porre in vendita i farmaci previsti dalla presente legge alle medesime
condizioni e modalità di cui all’articolo successivo.
Art. 3
La vendita, consentita durante l'orario di apertura dell'esercizio commerciale, è
effettuata in una parte della sua superficie ben definita e distinta dagli altri reparti, con
l'assistenza di un farmacista abilitato all'esercizio della professione ed iscritto al relativo
ordine.
Art. 4
Lo sconto sul prezzo indicato nella confezione è liberamente determinato dal
distributore al dettaglio per singolo farmaco, è esposto in modo leggibile e chiaro e
praticato a tutti gli acquirenti.
Sono vietati i concorsi e le operazioni a premio, di cui al dPR 26 ottobre 2001, n. 430,
le vendite straordinarie di cui all'art. 15 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 e
quelle sotto costo di cui al comma 7 del medesimo articolo e del dPR 6 aprile 2001, n.
218 aventi ad oggetto i farmaci previsti dalla presente legge.
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In effetti l’esperienza di quanto è avvenuto nei Paesi in cui la liberalizzazione è già stata avviata
sembra ad una prima analisi dare ragione a questa posizione: dopo quattro anni di liberalizzazione
parziale del mercato si è ottenuta in Gran Bretagna una riduzione media dei prezzi dei farmaci che si
aggira intorno al 30%.
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Una delle obiezioni più frequenti che vengono sollevate alla proposta di
liberalizzazione del mercato dei farmaci è legata al possibile innesco di meccanismi
di consumo eccessivo. Preoccupazione legittima visto che, non va dimenticato, si
tratta pur sempre di farmaci ed in quanto tali, anche se possono essere acquistati
senza ricetta, possono essere responsabili di pericolosi effetti collaterali.
La risposta che viene data dai sostenitori della liberalizzazione sta nell’art.3, ovvero
nell’obbligo della presenza di un farmacista laureato regolarmente iscritto all’Ordine
nazionale a cui spetterebbe l’onere della gestione diretta del corner.
Altra obiezione che viene sollevata spesso riguarda la possibilità che spariscano le
farmacie nei piccoli centri rurali ed i farmacisti, richiesti dalla Grande Distribuzione.
Di queste problematiche se ne parlerà approfonditamente più avanti.
4.3 - Le reazioni dei Farmacisti
Se Coop ha utilizzato i propri punti vendita per comunicare ad oltre 6 milioni di
soci, Federfarma non è certo rimasta a guardare anche se, a detta di alcuni, si è
comunque mossa troppo tardi. Il principale strumento scelto per toccare l’opinione
pubblica è stata la stampa: da alcuni mesi è partita infatti sui quotidiani nazionali la
campagna promossa da Federfarma per informare i cittadini sulla funzione della
farmacia e sul ruolo del farmacista nell’attuale contesto sociale e culturale.
“La campagna - come spiega il presidente nazionale di Federfarma Giorgio Siri - ha
l'obiettivo di rafforzare nei cittadini, nei politici e negli amministratori pubblici la
consapevolezza del contributo apportato quotidianamente dalla farmacia alla tutela
della salute del Paese. [...]
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