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INTRODUZIONE
Rarità, preziosità, status e bellezza sono le caratteristiche principali che
distinguono le materie prime di lusso da tutte le altre. Queste consentono a
chi le possiede di differenziarsi – anche sotto l’aspetto dello status sociale –
dagli altri all’interno della comunità, a causa sia della loro pregevolezza che
del loro prezzo, ben più elevato rispetto ad altre risorse comuni quali grano,
mais, legno e così via.
Non solo dal punto di vista sociale, le materie prime di lusso presentano
sostanziali differenze anche in ambito economico. L’obiettivo di questo
scritto è proprio quello di evidenziare tutti gli aspetti che circondano il
mercato delle commodities di lusso, quindi come queste si comportano poste
nelle diverse situazioni, di stabilità, di conflitto o di crisi economica.
Le materie prime di lusso assumono un’importanza sempre maggiore quando
si tratta di commercio, sia di beni fisici che di strumenti finanziari; è per
questo importante riuscire ad effettuare un’analisi quantitativa e qualitativa
del settore, andando a capire le modalità di svolgimento delle negoziazioni,
la relativa formazione dei prezzi e i fattori determinanti per le loro
oscillazioni.
In questo scritto si spiegherà in modo approfondito cosa sono i “beni rifugio”,
con particolare focus iniziale sull’oro, materiale da sempre oggetto di
scambio tra le popolazioni. Verranno studiati gli impieghi dell’oro all’interno
dell’economia globale, quindi come questo viene utilizzato nel mondo degli
investimenti e come viene (e come veniva) impiegato dagli Stati in casi di
necessità, attraverso le riserve auree.
In questo elaborato però, viene fatta particolare attenzione a proposito di
un’altra materia prima: il diamante. Da sempre visto come gemma di infinito
valore e purezza in gioielleria, e di resistenza e forza in campo industriale, il
diamante nasconde dietro di sé una storia e un processo molto lungo ed
articolato riguardante la sua formazione e lavorazione. Ci si concentra sempre
molto sulla valenza simbolica e sull’aspetto esteriore di questo minerale,
mentre viene data poca importanza a ciò che si cela al di sotto della superficie,
quindi le sue origini, i suoi processi di trasformazione, il suo scambio nei
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mercati; tutti questi fattori rendono la pietra ancor più affascinante soprattutto
dal punto di vista economico, il quale è caratterizzato da peculiarità
estremamente interessanti e differenti rispetto alle altre materie prime.
I diamanti più rari, belli e di valore vengono utilizzati dagli investitori per
differenziare il proprio portafoglio, in modo da mantenerne costante, o
addirittura aumentarne il valore. Si parlerà perciò dei diamanti da
investimento, i quali vengono scambiati in mercati non regolamentati al
contrario delle altre materie prime.
L’esclusività di questo materiale ha dato la possibilità di far emergere uno dei
monopoli più lunghi della storia, quello della DeBeers Consolidate Company,
messo in discussione dalla scoperta di nuovi giacimenti e da norme
antimonopolistiche molto stringenti per la società; questo verrà trattato nel
terzo capitolo, in cui saranno esaminate le caratteristiche di questo regime
rispetto a quello vigente attualmente.
Il cuore della tesi, tuttavia, va ad evidenziate tutte le proprietà del diamante
in ambito economico, i vantaggi che portano i risparmiatori a concentrarsi su
questa risorsa, assieme ai rischi ai quali questi si affacciano.
Successivamente, cercherò di trovare una soluzione per portare questo
mercato, risultante poco trasparente e veritiero, ad una regolamentazione,
assai difficile da ottenere ma in grado di far decollare il settore grazie agli
investimenti delle grandi istituzioni.
Sarà trattata anche la questione del diamante sintetico, che negli ultimi
decenni ha acquisito sempre più importanza grazie alla crescente richiesta,
dato il costo minore che questo ha rispetto alla gemma naturale; le prospettive
future, legate anche alla produzione del sintetico, verranno esaminate
nell’ultimo paragrafo, nel quale si potrà visualizzare il trend futuro della
domanda e dell’offerta di questa risorsa sempre più rara.
Questo elaborato è strutturato in tre capitoli, in grado di contenere la grande
quantità di informazioni in modo ordinato per poter comprendere tutto il
funzionamento del mercato delle materie prime di lusso e in particolare i
diamanti, perché il loro settore è caratterizzato da molte peculiarità nascoste
che difficilmente riescono a risalire a galla. Ciò che si sa comunemente a tal
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proposito è come la punta di un iceberg, ovvero rappresenta soltanto la
superficie di un insieme ben più ampio di conoscenze.
Il primo capitolo fa riferimento alle materie prime in generale e alle materie
prime di lusso. Vengono prima esaminate le materie prime, come si
suddividono e come funziona il loro mercato anche attraverso degli esempi
pratici; successivamente, verrà introdotto il concetto di beni di lusso e materie
prime di lusso, quindi come il funzionamento del mercato cambia quando il
prodotto è rappresentato da una di queste. Come detto prima, si porrà
particolare attenzione all’oro, bene rifugio per eccellenza, attraverso cenni
storici e utilizzo moderno. Non sarà solamente l’oro però ad essere esaminato;
tra le materie prime di lusso ho voluto includere anche le risorse utilizzate in
ambito tecnologico e dell’elettronica, proprio a causa della loro richiesta
sempre più elevata data dalle innovazioni sempre più importanti. Alla fine,
verrà fatto un esempio pratico di comportamento delle materie prime di lusso
in casi di difficoltà economiche, come guerre (pensiamo alla situazione
attuale di conflitto tra Russia e Ucraina) e crisi.
Il capitolo 2 presenta caratteristiche assai più tecniche: ho voluto
concentrarmi maggiormente su che cos’è il diamante, su come esso si forma,
come viene estratto e lavorato. Questo perché è importante conoscere ogni
sua sfaccettatura per riuscire a comprendere le tematiche evidenziate nel
capitolo 3. Saranno trattate le 4C della classificazione dei diamanti, utilizzate
in particolar modo in gioielleria e negli investimenti quando vengono
effettuate le transazioni; in base alle 4C infatti, il prezzo dei diamanti può
variare notevolmente o addirittura stravolgersi. Un diamante puro, brillante e
trasparente avrà sicuramente un valore ed un prestigio maggiori rispetto ad
uno caratterizzato da imperfezioni.
Nel capitolo 3, invece, saranno esplicitate tutte le connotazioni del mercato
dei diamanti da investimento. Questo capitolo tratterà tematiche rivolte più
all’ambito economico, con riferimenti ad economia politica, economia
internazionale, finanza ed intermediari finanziari ma anche marketing,
strategie e così via. Saranno inizialmente descritti il mercato, gli investimenti
e le quotazioni, con particolare attenzione al modo in cui queste avvengono;
i diamanti infatti non presentano quotazioni ufficiali al pari delle altre
commodities, bensì sono riportati dei listini riservati e a pagamento da parte
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di una società, Rapaport, che si occupa settimanalmente di definire i prezzi.
Si cercherà di comprendere se è possibile ottenere una forma di
regolamentazione, in modo da rendere trasparente, così come i mercati quotati
in Borsa, il settore dei diamanti, beni unici e non fungibili come l’oro.
Successivamente verrà data importanza a DeBeers, colosso nel settore
diamantifero che ha detenuto per quasi un secolo un intoccabile monopolio,
ma che ha subìto negli ultimi decenni un declino di notevole entità. In
conclusione, dopo un esempio pratico accaduto proprio in Italia sulla poca
trasparenza del settore, verranno effettuate delle stime sui trend futuri del
mercato di diamanti, quindi come questo si evolverà nei prossimi anni e come
cambieranno la domanda e l’offerta.
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CAPITOLO 1
Materie prime e luxury commodities
1.1 Cosa sono le materie prime?
Nel momento in cui si costituisce un’impresa di tipo industriale, non è
semplice individuare con concretezza quello che deve essere il fine ultimo
dell’attività; è tuttavia sempre certo il mezzo con cui poter arrivare a tale fine:
la trasformazione di semplici materiali in un prodotto che vada a
rappresentare esattamente le idee creative dell’imprenditore, in modo da
poterlo immettere nel mercato.
È quindi necessario che, per fare in modo che venga effettuato il processo di
trasformazione, siano disponibili le risorse – e quindi il materiale – per
metterlo in atto.
Tali risorse vengono identificate con il nome di materie prime, e indicano
ogni materiale grezzo – ottenuto da processi di estrazione – proveniente dalla
natura e utilizzato dalle imprese per essere trasformato in bene finale. Per
essere materia prima, dunque, il materiale deve essere non processato o in uno
stato minimamente processato.
Le principali richieste da parte delle imprese sono sicuramente il petrolio, il
gas, il legno, lo zucchero, il caffè e molti altri. Si può notare che, data la
grande diversificazione del tipo di questi materiali, grande è anche la
differenza del loro mercato e del modo in cui esso viene gestito.
Le materie prime possono avere quindi origine agricola (legno, olio, grano
ecc.) o mineraria (petrolio, gas, ferro, rame, oro…) ed essere classificate in
più categorie distinte tra loro.
1.1.1. Materie prime rinnovabili e non rinnovabili
Prendendo in considerazione in ciclo di vita, una distinzione – e forse la più
importante – è quella tra materie prime rinnovabili e non rinnovabili: le
materie prime rinnovabili sono di origine animale o vegetale, e hanno la
capacità di rigenerarsi – e quindi non esaurirsi – entro la fine di ogni ciclo di
produzione e consumo; quelle non rinnovabili, al contrario, non si rigenerano
entro la fine del ciclo di produzione e consumo, perciò la loro quantità
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disponibile diminuisce ogni volta che vengono utilizzate (presentano la
caratteristica della scarsità).
1.1.2. Materie prime nazionali e importate
Data la sua scarsità, la quantità di materia prima presente in uno Stato ne
determina la ricchezza economica generale; inoltre, tanto più una risorsa è
scarsa, tanto più efficientemente questa deve essere utilizzata dagli Stati.
È interessante esaminare le origini delle materie prime più importanti del
mondo: l’ottenimento varia in base alle caratteristiche fisiche del Paese e ai
suoi bisogni, andando a causare una concentrazione di produzione di un
materiale che andrà a tradursi in esportazioni verso gli Stati in cui tale materia
prima è più scarsa. Spesso accade (come nel mercato delle materie prime di
lusso) che esistano pochi paesi produttori che detengono un’altissima
percentuale di materia prima destinata ad essere esternalizzata a livello
globale. Per la gestione delle importazioni ed esportazioni vengono fatti studi
finalizzati a capire l’efficienza di tali azioni, ovvero qual è il modo per
minimizzare i costi derivanti dagli scambi e dall’uso di materia prima a livello
sia microeconomico che macroeconomico.
1.1.3. Materie prime dirette e indirette
È possibile effettuare una distinzione anche per quanto riguarda l’utilizzo che
ne viene fatto all’interno delle aziende: mentre le prime sono utilizzate
direttamente dalle imprese per la produzione dei beni (come ad esempio il
legno per la produzione di mobili), le seconde non vanno a costituire il
prodotto finito nella sua entità ma vengono utilizzate nel processo produttivo.
L’utilizzo delle materie prime dirette varia in base ai volumi di produzione,
perciò esse rientrano tra i costi variabili delle imprese; al contrario, le materie
prime indirette vengono utilizzate nelle attività a lungo termine, come le
vendite e l’amministrazione, perciò il loro costo è di solito ammortizzato negli
esercizi in cui tale materiale è utilizzato da parte dell’impresa.
1.2 Materie prime nelle imprese
Le materie prime hanno influenzato l’intera storia umana e continuano ad
avere un ruolo fondamentale all’interno dell’economia globale. Possiamo dire
che la storia delle materie prime sia la storia dell’umanità stessa, in quanto ad
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esse sono collegate tutte le attività che hanno trasformato l’essere umano da
scimmia a uomo moderno.
Sin dalla preistoria infatti, esse venivano impiegate e per la produzione di
oggetti usati nella quotidianità: pietre per la costruzione di lance adibite alla
caccia, pelli animali utilizzate per ripararsi dal freddo, legno necessario per
accendere il fuoco.
Pian piano l’evoluzione ha fatto il suo corso, e le materie prime sono sempre
state il fulcro di tale sviluppo. Quando l’uomo si è accorto del potere in grado
di detenere dal possesso di tali materie, ha iniziato a catturarle e trattenerle,
in modo da scambiarle poi con gli altri popoli al fine di ottenere l’utilizzo
migliore che potesse ricavarne. Questo, nel corso della storia, ha causato
guerre, portato la pace, fatto la fortuna di alcuni uomini e ne ha impoveriti
altri, ha portato a schiavitù ma anche donato posti di lavoro e favorito i
commerci tra i Paesi.
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Il possesso delle materie prime quindi era (ed è tutt’ora) l’obiettivo degli Stati
per sviluppare la manifattura e l’imprenditoria e, di conseguenza, favorire lo
sviluppo economico. Come detto in precedenza, le risorse sono limitate,
perciò la loro distribuzione nel globo è stata la causa di moltissimi scontri e
guerre tra Paesi che cercavano di detenerne il più possibile o di ottenere
territori nei quali queste fossero reperibili più facilmente. Andando ad
indagare a fondo sui motivi di ciascuna guerra, infatti, le materie prime sono
coinvolte come causa principale, come ragione secondaria collegata alla
prima o come mezzo per assicurarsi la vittoria.
1.2.1. L’attribuzione del prezzo
Partendo dal sale, definito l’“oro bianco” di quel tempo, e utilizzato
principalmente per la conservazione dei cibi e per l’alimentazione, l’uomo ha
stabilito un valore per ogni materia prima, definendone così un prezzo in base
alla scarsità e all’utilità. Questo in esempio, infatti, era tanto utile - e quindi
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rif. Storie Straordinarie delle Materie Prime di Alessandro Giraudo
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richiesto - quanto raro, perciò veniva scambiato con altre materie prime
altrettanto preziose (basti pensare che molto spesso era scambiato con l’oro,
metallo che è sempre stato simbolo di ricchezza e potere) o utilizzato
addirittura come moneta di scambio. Chiaramente, la nascita delle saline e le
economie di specializzazione hanno fatto aumentare i volumi di produzione
e fatto abbassare il valore – quindi il prezzo – attribuito al sale. Si può notare
da qui, come anche l’utilità delle materie prime vari nel tempo e di come
l’uomo ne dispone; è un mercato talmente dinamico e variabile che diventa
quasi impossibile prospettare i trend futuri, in quanto le richieste e le
disponibilità sono assai oscillanti (citando il petrolio, questa era una materia
prima disponibile e utilissima nelle fabbriche dei secoli scorsi, mentre oggi la
sua scarsità e l’impatto ambientale ci stanno spingendo a trovare alternative
da implementare nel settore industriale; non si sa, quindi, quale materia sarà
richiesta in futuro in sostituzione del petrolio e in quale quantità).
Tale volatilità, tuttavia, deriva dall’andamento della domanda e dell’offerta
come qualsiasi altro mercato: un aumento della domanda favorisce un
innalzamento del prezzo, così come una carente offerta, data da una bassa
disponibilità di materie; al contrario, una grande quantità di materia prima
disponibile o una bassa richiesta contribuiranno ad un abbassamento del
prezzo
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.
Sovrapponendo le curve di domanda e di offerta date in un preciso momento,
dunque, si otterrà il punto di equilibrio di mercato, ovvero il prezzo al quale
la domanda eguaglia l’offerta (non esiste né deficit né surplus di materie
prime).
Questo equilibrio, soprattutto in un mercato del genere, è difficilmente
raggiungibile e impossibile da mantenere nel lungo periodo: non è raro che,
anche per cause naturali, l’offerta non sia adeguata alla domanda a per
mancanza di risorse o, al contrario, che ce ne siano talmente in abbondanza
da offrirne più di quante le imprese ne vogliano utilizzare ad un prezzo troppo
basso e svantaggioso per i fornitori.
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questo tenendo conto di situazioni molto esemplificative, in quanto il mercato delle materie prime è molto
eterogeneo e l’andamento dei prezzi sarà fortemente influenzato dall’elasticità della domanda, diversa per ogni
tipologia di materia.
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Curva di domanda Curva di offerta
Punto di equilibrio dato dall’intersezione delle due curve
Anche se prospettare i prezzi futuri risulta assai difficile, è possibile
comprendere i fattori da cui tali prezzi sono influenzati: oltre alla domanda e
all’offerta sono inclusi i movimenti delle valute, la situazione geopolitica, le
politiche governative e la crescita economica. Dato che i prezzi delle materie
prime sono espressi in USD, il movimento della valuta andrà a prospettarsi
sul valore delle materie prime scambiate sul mercato internazionale; le risorse
vengono estratte e procurate in tutto il mondo, compresi i paesi politicamente
svantaggiati, perciò bisogna tener conto della situazione geopolitica dello
Stato in cui esse si trovano (se sono presenti sanzioni, se c’è una forte tensione
politica…); la crescita economica di un paese, inoltre, può influenzare il
prezzo delle materie prime di cui tale paese è produttore o consumatore, in