INTRODUZIONE
Dice Vincenzo Macri, procuratore generale presso la Corte d'Appello di Ancona, che
in Italia si sa, non ci facciamo mancare niente, neppure in materia di mafia. Non
contenti di essere la patria delle tre organizzazioni mafiose più note e potenti
d'Europa e più conosciute e diffuse nel mondo, ospitiamo da quasi venti anni, un
buon numero di mafie straniere che, evidentemente, hanno trovato nel nostro paese le
condizioni ottimali per operare, arricchirsi e integrarsi nel circuito criminale. Quando
si parla di mafia si è solito buttare l'occhio sulla penisola italiana, con la piena
convinzione che il fenomeno mafioso sia nato in Italia e riguardi solo gli italiani, ma
sappiamo benissimo che non è così. Perché allora non si parla mai di mafia straniera?
Di quella criminalità che abita e circola liberamente nel nostro Paese? Ma soprattutto
come è possibile che la mafia italiana abbia permesso alla criminalità straniera di
insediarsi nel proprio territorio? A partire dai primi anni novanta del ventesimo
secolo, in considerazione di quanto avvenuto a livello politico, sociale ed economico
con il crollo del Muro di Berlino ( 9 novembre 1989) in Italia, particolarmente nelle
zone centro-settentrionali del paese, hanno fatto la loro comparsa gruppi criminali
stranieri, denominati Nuove Mafie o Mafie straniere. Nel corso della sua inarrestabile
evoluzione, la criminalità organizzata ha subito notevoli trasformazioni passando da
una dimensione individuale ad una sempre più complessa e transnazionale: da piccoli
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mercati illeciti locali, attenti al dominio territoriale e gelosi della propria autonomia, i
gruppi criminali si sono espansi dapprima verso una dimensione nazionale
integrandosi poi in un sistema internazionale minacciando fortemente la sicurezza
dell'umanità. Le Nuove Mafie sono dette anche Mafie transnazionali, a tal proposito
va fatta una distinzione tra criminalità transazionale e criminalità nazionale: la prima
viola le leggi penali di diverse giurisdizioni, la seconda viola le leggi penali di un
singolo stato. I reati di riciclaggio di denaro sporco, il traffico illegale di armi e
narcotici, la pirateria marina e i reati ambientali sono esempi di attività illecite
compiute da gruppi di criminalità transnazionale, mentre il furto e la rapina sono
esempi di reati compiuti da gruppi criminali che operano in ambito nazionale.
Queste nuove organizzazioni criminali si sono insediate nel mercato dell'illecito
scontrandosi, ma molto spesso convivendo e colludendo, con le organizzazioni
italiane. Il territorio italiano conta una presenza anomala di organizzazioni criminali
straniere. Tra le cause che hanno portato la diffusione del fenomeno mafioso in Italia,
Stefano Becucci nel suo testo “ Mafie nostre, Mafie loro”, né individua diverse:
l'espansione dei traffici illeciti, facilità di mimetizzazione e assenza di collaudati
strumenti di difesa sociale, desiderio di fuggire dalle zone d'origine ma soprattutto la
posizione geografica del nostro paese. Molti criminali stranieri si insediano in Italia
attraverso la regione Puglia. A causa della sua posizione geografica, la Puglia fa da
crocevia per i traffici illeciti internazionali, in particolare traffici di armi, droga e
prostituzione provenienti dai Balcani. La regione Puglia viene vista un po' come
veniva visto il mar Mediterraneo nell'età antica. Il Mediterraneo infatti fungeva da
mare crocevia per le varie civiltà, i vari popoli e qui si incontravano diverse religioni,
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diverse etnie e diverse culture dando poi vita a qualcosa di nuovo. Stessa situazione
accade in Puglia dove avvengono gli incontri per i traffici illeciti. L'elemento che
deve maggiormente preoccupare è che sono proprio le mafie straniere a essere
diventate protagoniste di alcuni dei reati più odiosi del nostro tempo, veri e propri
crimini contro l'umanità, quali la tratta degli essere umani a fini di sfruttamento della
prostituzione, anche minorile e del lavoro nero, la riduzione in schiavitù, l'alienazione
di schiavi, traffico di armi, spaccio, riciclaggio. Una delle domande che tutti
dobbiamo porci, è perché le mafie italiane permettono alle mafie straniere di invadere
un territorio da loro controllato? La risposta a questo interrogativo proviene dal fatto
che c'è una coabitazione nel paradiso dell'illegale tra cosche mafiose nostrane e
straniere. Le mafie non sono nemiche tra loro, non si infastidiscono ma anzi
collaborano tra di loro. È proprio a tal proposito che il legislatore ha dovuto
introdurre un'opportuna modifica al testo dell'articolo 416 bis che definisce
l'associazione di tipo mafioso, occupandosi anche di associazioni mafiose straniere.
Se si prendono in mano i rapporti periodici della Dia, ci si accorge che – ogni anno –
subito dopo i primi corposi capitoli dedicati a Sicilia, Calabria, Campania e Puglia
aumentano costantemente i numeri delle pagine dedicate alla “mafie straniere”. E
poiché quei rapporti riportano dettagliatamente le indagini in corso e i procedimenti
penali avviati, quell’aumento del numero di pagine è direttamente proporzionale
all’aumento della loro attività sul territorio italiano. O, per essere più precisi, al
miglioramento delle conoscenze investigative sul loro operare. Ho deciso di
affrontare l'argomento “Mafie straniere”, perché queste mafie costituiscono, non da
oggi, un fenomeno internazionale che si è sviluppato sempre di più e in modo
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autonomo. Le mafie straniere sono riuscite a svilupparsi e diventare un fenomeno
internazionale non solo per lo stretto legame che intercorre tra mafie ed economia ma
anche tra fenomeni criminosi e l'evento bellico.
Non è un caso, infatti, che sia proprio la Seconda Guerra Mondiale a sancire un
momento di svolta nella storia internazionale delle mafie, così come la Guerra del
Vietnam, l'Afghanistan e le Guerre Balcaniche, rappresenteranno altre tappe
fondamentali del loro sviluppo. Quello mafioso si presenta oggi, come un fenomeno
non solo internazionale ma perfino globale; globali sono gli interessi delle mafie e il
loro raggio d'azione, globali sono le sfide che le mafie pongono a tutti gli stati, e in
particolar modo a quelli caratterizzati da regimi democratici. Per comprendere la
dimensione globale del fenomeno mafioso, è importante partire dalla mafia italiana,
perché è quest'ultima che ha consentito alle diverse mafie del mondo, di diventare
attori globali. La mafia è diventata internazionale anche a causa delle relazioni che ha
intrapreso con la guerra. Le guerre non solo, comportano il profilarsi delle attività
mafiose, ma rappresentano una straordinaria opportunità di rafforzamento e
affermazione delle mafie. Tutte le guerre comportano una vera e propria esplosione
del mercato nero, soprattutto di beni “illeciti”, quali armi, droghe e prostituzione.
Sono proprio queste ultime le principali attività, in cui le mafie straniere investono
nel nostro paese; non a caso ho ritenuto fondamentale dedicare alle attività mafiose
illecite, un intero capitolo del mio elaborato, dove illustrerò quali tra le tante e diverse
mafie straniere si occupano, di determinati affari illeciti, non solo nel proprio paese
d'origine, bensì anche sulla penisola italiana.
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CAPITOLO PRIMO
PRESENZA IN ITALIA DELLE MAFIE STRANIERE
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1.1.L' insediamento delle mafie straniere in Italia
Spesso, quando si parla di mafia e di organizzazioni criminali, si pensa
essenzialmente al nostro paese, l'Italia, come se la criminalità fosse un fenomeno
nato, creato, ideato solo dagli italiani, ma in realtà non è così.
La penisola italiana, già a partire dagli anni venti del 900, è diventata uno dei luoghi
principali dove poter smistare i proventi illeciti delle organizzazioni criminali
straniere. Queste ultime non possono essere totalmente definite mafie, in quanto non
posseggono la lunga durata storica delle tre principali mafie italiane: Camorra,
'Ndrangheta e Cosa Nostra. L'Italia può essere definita “ un' isola tranquilla” dove
investire i capitali illeciti accumulati nel corso di decenni ed esercitare attività
imprenditoriali, inserendosi anche nel campo finanziario e immobiliare. Le mafie
straniere rappresentano un fenomeno criminale di elevata pericolosità per la sicurezza
italiana, in quanto, tramite la loro dinamicità e capacità finanziaria, si insediano
silenziosamente nelle attività legali del paese evitando di destare sospetti e
allontanando in tal modo le forze di polizia. Sono soprattutto le regioni settentrionali
d'Italia a costituire il luogo di incontro tra i diversi gruppi criminali; da un lato si
assiste ad una profonda infiltrazione delle mafie straniere sul territorio italiano, che
creano traffici appetibili per le stesse organizzazioni italiane, dall'altro lato si
evidenzia una corsa delle mafie italiane ad insediarsi sulla scacchiera mondiale del
crimine. La forza delle mafie risiede nelle importanti relazioni che si sono instaurate
tra i gruppi criminali e gli esponenti del mondo politico e di quello economico.
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Alcuni anni fa si viveva con l' illusione che la presenza di forti associazioni mafiose
avrebbe preservato l'Italia dall'invasione delle mafie straniere, le cose non sono
andate così, al contrario, le mafie di origine straniera sono entrate nel nostro
territorio. Ciò che più mantiene con il fiato sospeso è che non si sia creata alcuna
guerra, alcuna concorrenza o competizione tra mafie straniere e mafie italiane. Le
varie mafie si sono semplicemente integrate in un rapporto sinergico che ha finito per
rafforzarle tutte indistintamente, fino a formare un sistema di illegalità mafiosa che ha
progressivamente ricoperto l'intero territorio nazionale. Mafie appartenenti a paesi
diversi riescono ad andare d'accordo, poiché hanno un filo conduttore che conduce
tutti ai medesimi scopi: i guadagni illeciti. Indipendentemente dal fatto che ci siano o
meno mafie straniere in Italia o mafie italiane in terra straniera, i loro rapporti hanno
un unico obiettivo e tutti sono a vantaggio degli altri1. Attualmente le organizzazioni
straniere godono di una maggiore operatività nei confronti della criminalità
organizzata italiana, con la quale, tendono a instaurare rapporti di collaborazione,
talora addirittura paritetici, a conferma della loro importanza assunta nello scenario
criminale mafioso nazionale2. Le criminalità straniere si sono installate in tutti gli
spazi lasciati liberi dall'influenza criminale e per questo non sono mai sorti seri
motivi di contrasto che, comunque si sono sempre risolti a favore delle più forti e
radicate mafie italiane3.
1
F. Forgione, Mafia export, Come ' Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra hanno colonizzato
il mondo, Baldini Castoldi Dalai, Milano 2009.
2
Ministero dell'Interno, rapporto annuale sul fenomeno della criminalità organizzata 2000,
pp.135-136
3
F. Iadeluca, La criminalità mafiosa straniera in Italia, intervista a Pietro Grasso, p.304.
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