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 Introduzione 
 
1) Il perché di questa ricerca. 
Ammetto di aver intrapreso questo lavoro in punta di soggezione, 
poiché sia l’eminente figura di Paolo Barile che le sue numerose ed 
autorevoli opere scientifiche, sono state oggetto di svariati articoli e 
citazioni da parte di insigni studiosi, e sono state altresì oggetto di 
analisi nei convegni organizzati per la ricorrenza della sua nascita, ma 
non risulta siano state sinora argomento di tesi di laurea.  
Se ho superato le mie iniziali titubanze lo devo anche al caloroso 
incoraggiamento ricevuto da alcuni ex collaboratori ed allievi del Prof. 
Paolo Barile, che mi hanno spronato su questo progetto, fornendomi 
inoltre degli spunti, dei dettagli e delle impressioni sul loro 
indimenticato ed amato Maestro. 
La presente ricerca, che conclude il mio corso di laurea magistrale in 
giurisprudenza, tenta di fornire un’analisi della figura, del pensiero e 
delle opere più significative del giurista contemporaneo Paolo Barile, 
per tracciarne la rilevanza dal punto di vista storico. 
I primi indizi dell’importanza della sua figura, ci vengono forniti dalla 
solennità dei suoi funerali di Stato, celebrati il 3 giugno 2000 a Firenze 
alla presenza del Presidente della Repubblica e di numerose alte cariche 
dello Stato e del mondo accademico, che ne hanno salutato la 
scomparsa con un commosso ricordo, il quale è stato poi rinnovato nel 
2017 a Firenze nel convegno commemorativo del centenario della sua 
nascita.   
Da questi eventi, animati dalle voci e dalle testimonianze di chi ha 
seguito da vicino l’intensa attività scientifica di Barile, scaturisce
7 
 
l’interrogativo, al quale ho tentato di rispondere con questo studio, se la 
sua opera sia stata fondamentale o meno per l’evoluzione del Diritto 
italiano contemporaneo.     
2) L’obiettivo della ricerca. 
Questo elaborato mira a prendere in esame il tema delle libertà 
costituzionali che, a partire dalle rivoluzioni americana e francese alla 
fine del Settecento, ha assunto grande rilevanza nella chiave di lettura 
storica del Diritto, e che è tutt’oggi fonte di acceso dibattito scientifico 
e dottrinale. 
Ma è soprattutto nel periodo che va dal 1944 al 1956, che il Diritto 
italiano ha registrato sull’argomento dei traguardi che meritano di 
essere esaminati storiograficamente. A tale scopo, un’ottima chiave di 
lettura ci viene fornita, oltre che dall’illustre pensiero di Piero 
Calamandrei, soprattutto dagli studi e dalle osservazioni del suo allievo 
e collaboratore Paolo Barile.  
Sin dal suo primo scritto giovanile, “Il ritorno della tortura” del 1945, 
ispirato dalla sua personale esperienza di prigionia nell’apparato 
militare della Repubblica di Salò e del suo alleato occupante tedesco, 
di cui faccio altresì cenno nel primo capitolo, traspare la traccia di 
quegli ideali di giustizia e di libertà che aveva cominciato a seguire sin 
da studente, e che riesce ad esprimere con uno stile coinvolgente, chiaro 
ed inconfondibile. 
Ed è appunto tra le opere piu’ rappresentative del pensiero di Paolo 
Barile, che ho cercato di analizzare in questo lavoro, che possiamo 
scorgere una evoluzione dei diritti di libertà nel nostro Paese nel periodo 
immediatamente successivo al varo della Costituzione. 
3) il metodo di ricerca.
8 
 
Per la stesura del presente elaborato, l’impegno più importante è stato 
quello relativo al reperimento delle fonti. Ho iniziato questo studio 
prendendo a riferimento i lavori del “Convegno nel centenario dalla 
nascita di Paolo Barile” che ha avuto luogo presso l’Università di 
Firenze il 1° dicembre 2017, avvalendomi pure di alcuni testi editi dalla 
“Passigli Editori”, il cui contributo è risultato preziosissimo, 
gentilmente messi a mia disposizione dalla “Fondazione Cesifin” di 
Firenze. 
Ho ricercato altresì i testi relativi alla vasta bibliografia dell’Autore, che 
ho reperito presso le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e di 
Roma, presso la Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze 
e presso la Biblioteca dell’Università di Bologna. Inoltre, ho svolto 
ricerche presso l’Archivio Barile, custodito a Firenze nell’Istituto 
Storico della Resistenza in Toscana. 
4) la struttura della ricerca. 
La tesi è articolata in quattro capitoli.  
Il primo capitolo è dedicato alla biografia giovanile di Paolo Barile, 
dalla sua formazione alla militanza nel Partito d’Azione, attivo nella 
Resistenza fiorentina, ed è incentrato sugli aspetti relativi ai vari episodi 
della vita personale del giurista dal 1917 al 1945, ad iniziare dai suoi 
studi (par. 1), per poi passare all’ampia parentesi storica dell’esperienza 
partigiana (par 1.1, 1.2 e 1.3), ed all’analisi della sua prima opera 
giovanile, il saggio “Il ritorno della tortura” (par. 1.4), per poi 
concludere tratteggiando circa l’influenza esercitata su Barile dal suo 
maestro Piero Calamandrei (par. 1.5). 
Nel secondo capitolo, dopo aver accennato al panorama dottrinale nel 
quale Barile inizia ad esprimere il suo pensiero (par. 2), si prendono in 
esame le opere più rappresentative della sua produzione scientifica in
9 
 
tema di Costituzione, ad iniziare dalla sua prima importante 
monografia, “Orientamenti per la Costituente” (par. 2.1), e 
proseguendo con l’altrettanto considerevole monografia “La 
Costituzione come norma giuridica” (par. 2.2), per poi analizzare gli 
autorevoli scritti “L’attuazione della Costituzione” (par. 2.3), “Corte 
Costituzionale, organo sovrano” (par. 2.4) e “I poteri del Presidente 
della Repubblica” (par. 2.5). 
Il terzo capitolo della tesi è imperniato sul tema fondante delle libertà 
costituzionali e vede, dopo l’accenno alle tappe storiche sull’evoluzione 
di tali diritti (par. 3) ed al pensiero del Maestro Calamandrei ad essi 
relativo (par. 3.1), focalizzata la ricerca sugli gli studi di Paolo Barile 
in materia di diritti di libertà (par. 3.2), che prosegue nell’esame della 
sua rilevante monografia “Il soggetto privato nella Costituzione” (par. 
3.3), e nell’esposizione dell’intensa attività scientifica del giurista 
fiorentino mirata allo sviluppo del diritto all’informazione (par. 3.4) ed 
allo studio delle problematiche correlate alla libertà di culto (par. 3.5). 
Nel quarto capitolo ho cercato, riprendendo la sua biografia in età 
matura, di descrivere la figura di Barile sia sotto l’aspetto del suo 
considerevole impegno professionale e civile sia dal punto di vista 
umano (parr. 4, 4.1 e 4.3), evidenziando l’influenza del suo contributo 
al Diritto italiano ed alla scuola giuridica dei costituzionalisti (parr. 4.2 
e 4.4), che prosegue la ricerca inserendosi nel solco da lui tracciato. 
Di seguito ho proceduto a commentare i risultati ottenuti all’esito della 
ricerca, esponendo nelle conclusioni finali gli elementi di maggior 
rilevanza dell’indagine svolta.
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I    La formazione del giurista Paolo Barile. 
 
Sommario: 1 Il suo contesto socio-familiare ed il suo percorso di studi. 1.1 
L’adesione al Partito d’Azione. 1.2. L’arresto e la prigionia del partigiano 
“Paolo Scotti” 1.3 Paolo Barile partigiano combattente 1.4 Il suo esordio con il 
saggio: “Il ritorno della tortura”. 1.5 Allievo del grande Maestro Piero 
Calamandrei. 
 
1 Il suo contesto socio-familiare ed il suo percorso di studi. 
 
Paolo Barile ebbe i natali a Bologna il 10 settembre 1917, figlio di 
Cesare, Maggiore medico dell’Esercito Italiano e libero docente di 
“patologia chirurgica” presso la Regia Università di Pisa
1
, nato a 
Terlizzi (BA)
2
 ma cresciuto a Roma e destinato, dopo la dichiarazione 
di guerra del 23 maggio 1915, al distretto militare di Bologna, e di Silvia 
Corazza, bolognese, la quale purtroppo, pochi mesi dopo il parto, venne 
contagiata dalla terribile epidemia di influenza “spagnola” e morì
3
.  
A seguito ed a causa della prematura scomparsa della amatissima 
moglie, il dr. Cesare Barile tornò assieme al neonato Paolo a Roma, ove 
risiedevano i suoi parenti e, per un eccesso di protezione e il timore di 
contagio dalle infezioni, non permise al figlioletto di iscriversi a scuola, 
facendogli impartire per anni una istruzione privata ad opera di 
precettori, peraltro molto severa
4
.  
 
1
 LANCHESTER, F., “Paolo Barile, la tradizione costituzionalistica toscana e la scuola 
fiorentina”, in MERLINI S. (a cura di) Il potere e le libertà. Il percorso di un 
costituzionalista, Firenze University Press, Firenze, 2019, p. 125; 
2
 Testimonianza di Laura Barile (figlia di Paolo Barile) fonte diretta, Firenze 11.9.2019; 
3
 MERLINI, S., Dizionario Biografico degli italiani, Treccani, 2017 
4
 MERLINI S., Dizionario Biografico degli italiani, Treccani, 2017
11 
 
Quando Paolo Barile potette iniziare a frequentare il Liceo “Umberto I” 
di Roma (odierno Liceo classico “Pilo Albertelli
5
”), associò gli studi 
scolastici a quelli del “Conservatorio di musica Santa Cecilia”, classe 
di pianoforte
6
. 
Appena conseguito il diploma di maturità, si immatricolò dapprima alla 
Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali
7
 ma poi, il 14.3.1936, 
si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università “La 
Sapienza” di Roma dove, il 13.7.1939, conseguì la laurea con il voto di 
110/110 e lode discutendo una tesi in materia di diritto civile dal titolo 
“Il patrimonio familiare”, con relatore il Prof. Giuseppe Messina
8
 (del 
quale divenne poi assistente).  
Barile, dunque, si formò nell’ambiente accademico degli anni Trenta, 
periodo in cui le facoltà giuridiche italiane erano istituzioni elitarie, alle 
quali si accedeva in base al merito ed alla cooptazione mediante rigide 
selezioni, e nelle quali, le opportunità riservate ai giovani di potersi 
inserire in qualità di assistente, erano veramente poche
9
.  
Va aggiunto che egli iniziò e concluse i suoi studi universitari durante 
il regime fascista, regime che determinò, attraverso una politica 
legislativa mirata all’accentuazione del potere dello Stato, ed in 
particolare del Governo, un quadro di rinnovamento della dottrina 
 
5
 Istituito nel 1879 come “III Liceo Regio”, fu denominato “Umberto I” nel 1881, e dopo la 
Seconda guerra mondiale fu intitolato a Pilo Albertelli, un professore di Storia e Filosofia 
che vi insegnava e che rimase vittima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. 
Ha sede in Via Daniele Manin n° 72. (Fonte: www.piloalbertelli.it/la-scuola/ );   
6
 MERLINI, S. Dizionario Biografico degli italiani, Treccani, 2017; 
7
 LANCHESTER F., “Paolo Barile, la trasizione costituzionalistica toscana e la scuola 
fiorentina”, in MERLINI S. (a cura di) Il potere e le libertà. Il percorso di un 
costituzionalista, Firenze University Press, Firenze, 2019, p. 125; 
8
 Nato a Naro il 20.2.1877 e morto a Roma il 25.4.1946, fu un insigne civilista che si dedicò 
prevalentemente alla carriera accademica (Dizionario biografico dei giuristi italiani vol. II, Il 
Mulino, Bologna, 2012); 
9
 LANCHESTER F., I giuspubblicisti tra storia e politica, Torino, Giappichelli, 1998;