4
Allo scopo di rendere più chiara possibile la trattazione, il lavoro è stato suddiviso in due
parti.
La prima è dedicata esclusivamente all’utilizzo delle ICT nel settore pubblico; in particolare,
dopo una descrizione sintetica dello scenario di riferimento in cui inquadrare il concetto di
electronic government, si prenderanno in considerazione i principali obiettivi squisitamente
manageriali che si perseguono con le azioni di eG. Per ciascuno di essi si cercherà di chiarire
il ruolo delle ICT quale “fattore abilitante” alla loro realizzazione ed, infine, si prenderanno in
considerazione le condizioni che devono essere verificate affinché l’utilizzo delle nuove
tecnologie info-telematiche nel settore pubblico possa effettivamente determinare l’efficace
implementazione dell’intera strategia di eG.
Le considerazioni che emergeranno dall’analisi delle finalità di eG verranno riprese nella
seconda parte di questo lavoro nella quale, dopo una breve introduzione all’orientamento
culturale del New Public Management, si studieranno specificamente le interrelazioni tra
quest’ultimo e l’eG . In particolare, verranno analizzati singolarmente i principali obiettivi che
il processo di aziendalizzazione delle P.A. persegue. Si vedrà che essi ricomprendono aspetti
specifici che coincidono con le finalità delle azioni di eG; ciò consentirà di esaminare il
contributo che ciascuno dei due fenomeni presi in considerazione può dare al conseguimento
degli obiettivi dell’altro. Nello specifico, durante la trattazione degli obiettivi di NPM si
considererà, da un lato il contributo che l’utilizzo delle nuove tecnologie può dare alla loro
realizzazione facendo anche riferimento a quanto è emerso nella prima parte, dall’altro si
cercherà di capire se le condizioni che devono essere verificate per l’effettiva realizzazione
delle finalità di eG coincidono con le connotazioni della filosofia di base del NPM. In altri
termini si indagherà simultaneamente sul ruolo strumentale dell’eG rispetto al concreto
rinnovamento aziendale delle P.A. e sul ruolo dell’orientamento culturale del NPM quale
presupposto teorico necessario a supportare l’intera strategia di eG evitando, in tal modo, che
questa risolva in un’inutile automatizzazione dell’esistente.
5
PARTE PRIMA :
L’E-GOVERNMENT
6
Capitolo 1
La società dell’Informazione e
l’e-government (eG): quadro di riferimento
In questo capitolo viene descritto sinteticamente lo scenario di riferimento nel quale
inquadrare l’eG. In particolare, dopo alcune riflessioni riguardo l’impatto delle nuove
tecnologie info-telematiche sull’economia mondiale (1.1) si farà riferimento al piano di
azione eEurope, con il quale l’Unione Europea ha sottolineato la valenza dell’informazione
come risorsa da gestire nell’interesse della collettività ed ha promosso le azioni relative all’eG
(1.2). In conclusione si accennerà brevemente al piano di azione nazionale di eG (1.3).
1.1 L’impatto delle ICT sull’economia e sulla società: riflessioni
L’economia mondiale sta attraversando una fase di transizione: da una società
prevalentemente industriale organizzata sulla divisione del lavoro ed in presenza di mercati
aventi regole certe e predeterminate, ad una società dimensionata attorno ad una nuova
categoria ordinante: l’informazione.
Questa trasformazione, che è in primo luogo una trasformazione culturale, è dovuta alla
evoluzione delle ICT ed alla loro inarrestabile diffusione nel quotidiano. Internet, insieme alle
altre ICT, sta nei fatti modificando radicalmente il nostro abituale modo di rapportarci al
mondo: la facilità di accesso all’informazione e la possibilità di utilizzare strumenti operativi
fino a qualche anno fa patrimonio di pochi, cambia i nostri abituali modelli di comportamento
e trasforma inevitabilmente i rapporti sociali e commerciali. Infatti, la capillare diffusione
dell’informazione resa possibile dalle nuove tecnologie permette di “modificare radicalmente
produzione, lavoro, intermediazione, formazione e tempo libero; induce innovazione nei
prodotti, nei processi produttivi, nelle organizzazioni, nelle relazioni istituzionali e provoca
mutamenti profondi nella cultura, nelle competenze e nei comportamenti delle persone”.
3
Considerare la società dell’Informazione da un punto di vista storico aiuta a porre l’accento
sull’importanza che gli attuali cambiamenti rivestono nella società moderna. Nel corso della
storia dell’umanità, sia le persone che le merci si sono spostate o sono state movimentate in
modalità differenti; dapprima a piedi, successivamente su imbarcazioni o vetture trainate da
animali, finchè nel XIX secolo, con l’avvento della ferrovia, l’importanza della distanza fisica
è diminuita notevolmente, consentendo così alle persone di instaurare rapporti nuovi, con
3
A. Zuliani, Società dell’informazione ed e-government, in Per uno Stato amico - il ruolo dell’e-government, a
cura di L. Tivelli - G. Traversa, ed. A. Guerini e Associati - Milano, 2002, p.45.
7
interlocutori fisicamente lontani, ed alle imprese di raggiungere nuovi clienti e nuovi fornitori.
Tramite la regolamentazione e gli incentivi da parte degli Stati per le nuove infrastrutture di
comunicazione, il trasporto di merci su rotaia ha incrementato l’efficienza economica, oltre
alla crescita nazionale, e ha generato notevoli benefici sotto il profilo sociale. “Così come le
ferrovie sono state il nuovo e più innovativo servizio pubblico dell’era industriale, Internet è
la colonna portante dell’attuale era dell’Informazione”.
4
Tramite Internet, le persone possono
comunicare con chiunque possieda la tecnologia per il collegamento on line, in qualsiasi
momento ed ovunque nel mondo. Le aziende hanno a loro disposizione la possibilità di
trasferire dati al loro interno e di comunicarli esternamente alla velocità della luce. Merci e
servizi possono essere acquisiti e consegnati semplicemente premendo un pulsante. Inoltre,
Internet non ha solo un impatto sul mondo dell’alta tecnologia, ma si estende oltre questo
ambito, fino ad arrivare alle aree più tradizionali dell’economia; consente infatti alle attività
produttive, anche a quelle che operano già da lungo tempo, di ridurre i costi generati lungo le
loro catene di fornitori (supply chain), ridefinire le relazioni di business, penetrare nei nuovi
mercati e creare ulteriori flussi di capitale in entrata.
L’emergere della società dell’Informazione e le profonde ed irreversibili ripercussioni sociali
ed economiche che il suo affermarsi comporta, costituisce già da tempo
5
un fenomeno
mondiale che viene generalmente identificato con il termine new economy. La dinamica che
sta alla base della nuova economia è molto potente. Le tecnologie digitali rendono più
economico e più facile l’accesso, l’elaborazione, la memorizzazione e la trasmissione delle
informazioni. “L’enorme quantitativo d’informazioni disponibili crea grandi opportunità di
utilizzo grazie allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi”.
6
La trasformazione delle
informazioni digitali in valore economico e sociale è la base della nuova economia: crea
attività economiche, ne trasforma altre e modifica profondamente la vita dei cittadini.
Le nuove tecnologie permeano ormai un numero molto ampio e crescente di attività
economiche e ne rappresentano il veicolo di innovazione. Le imprese di tutti i settori stanno
rispondendo al cambiamento in atto sul mercato trasformando le proprie attività in forme di
commercio elettronico; ciò inevitabilmente comporta una ristrutturazione di tutta l’impresa.
Gli operatori di molti settori (dalle compagnie aeree alla vendita di libri, dalle società di
4
Cfr. il documento: Maggiore autonomia ed iniziativa ai cittadini, 2002, disponibile sul sito
http://www.microsoft.com/italy/business/mercati/pubblicaAmmin/wp/egovWP/1711.htm.
5
Uno dei primi documenti a mettere in evidenza l’emergere della società dell’Informazione risale al 1983; si
tratta del libro bianco su Growth, competitiveness and employment: the challenges and courses for entering into
XXIst century, il cosiddetto “Rapporto Delors”.
6
Cfr. eEurope. Una socità dell’informazione per tutti. La versione completa del programma è disponibile sul
sito www.europa.eu.int.
8
intermediazione finanziaria all’editoria, dalle telecomunicazioni alla vendita di computer) non
esistevano ancora appena qualche anno fa. La chiave del loro sviluppo è stato l’uso di Internet
per aumentare la propria produttività ed ampliare la propria presenza sulla rete.
Vi è ormai grande consenso nell’attribuire la crescita di produttività registrata dagli Stati Uniti
nella seconda metà degli anni ’90, alla crescita degli investimenti in ICT che in quel periodo
sono stati circa doppi di quelli dell’Unione Europea.
7
In altri termini, l’economia digitale
sembra essere stata la forza motrice della performance americana di quegli anni.
Se volessimo in breve elencare le principali opportunità offerte dalla nuova economia basata
sulla informazione e sulla conoscenza, potremmo indubbiamente considerare le seguenti:
favorire la crescita, l’occupazione e la partecipazione di tutti al processo produttivo.
1.2 Piano di azione eEurope
L’Unione Europea, al fine di estendere a tutto il continente le opportunità offerte dalla società
dell’Informazione, ha formulato il programma eEurope - Una società dell’Informazione per
tutti. Il programma, avviato nel dicembre 1999, sottolinea la valenza dell’informazione come
risorsa da gestire nell’interesse della collettività e ha come obiettivo ultimo quello di
accelerare l’utilizzo delle tecnologie digitali in tutta l’Europa garantendo al contempo la
diffusione delle conoscenze e delle competenze indispensabili ad un corretto utilizzo di questi
nuovi strumenti. Le motivazioni che hanno portato la Commissione Europea a formulare il
programma eEurope come risposta necessaria e simmetrica alla new economy, si fondano
sulla seguente considerazione: “Se l’informazione, nel nuovo modello di società connessa che
si viene creando, costituisce un valore ed al contempo il discrimine per cui l’accesso o il non
accesso a questa corrisponde in buona misura alla capacità di sviluppo ed alla crescita, è
necessario un forte ruolo politico e programmatico che veda la risorsa informazione e le
infrastrutture abilitanti al suo accesso come oggetto di nuove prioritarie azioni pubbliche per
dare regole che favoriscono uno sviluppo ordinato ed una crescita comune”.
8
In tal senso la Commissione Europea considera la connessione in rete dell’intera società civile
come condizione preliminare per permettere una efficace comunicazione tra amministrazioni,
imprese, enti, scuole, cittadini e, dunque, per il potenziamento di un rapporto cooperativo che
faccia crescere la società e permetta di utilizzare a pieno le potenzialità offerte dalle
7
Cfr. Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell’informazione nella legislatura - Roma, giugno
2002, p.10. Disponibile sul sito www.mininnovazione.it .
8
Detlef Eckert, rappresentante della Commissione Europea, ha descritto le motivazioni che hanno portato
all’iniziativa eEurope in occasione dell’incontro avvenuto il 16 Febbraio 2000 con le amministrazioni, gli enti, le
imprese e le associazioni italiane coinvolte dalla tematica della Società dell’Informazione, presso la sede del
Ministero degli Affari Esteri.
9
tecnologie digitali, ovvero garantire a tutti l’accesso alla società dell’Informazione. Si tratta di
fornire il più rapidamente possibile un collegamento on line a tutti i cittadini europei, a tutte le
scuole e a tutte le imprese. “L’accesso e l’uso di Internet, con un computer, un telefono
cellulare o un convertitore/decodificatore televisivo, deve diventare una pratica quotidiana”.
9
Al fine di conseguire questo ambizioso obiettivo, l’iniziativa eEurope si concentra su dieci
azioni prioritarie
10
volte a superare i principali ostacoli che impediscono la rapida diffusione
delle tecnologie digitali e che la stessa Commissione ha individuato nei seguenti:
- l’accesso a Internet e al commercio elettronico è generalmente costoso, lento e non
securizzato;
- la popolazione degli utilizzatori on line a loro agio con gli strumenti digitali è ancora
troppo ridotta;
- manca una cultura abbastanza dinamica, imprenditoriale ed orientata ai servizi;
- il settore pubblico non svolge un ruolo abbastanza attivo nel promuovere lo sviluppo di
nuove applicazioni e di nuovi servizi.
Nel giugno 2000 il programma è stato sviluppato in un piano di azione che ragruppa i dieci
settori di intervento su tre filoni principali, ognuno dei quali articolato su diverse iniziative.
Gli obiettivi principali sono i seguenti:
1. Permettere e favorire un accesso più economico, più rapido e più sicuro ad Internet
2. Investire nelle risorse umane e nella formazione
3. Promuovere l’utilizzo di Internet
Per quanto riguarda il primo obiettivo, si tratta di riorganizzare e costruire l’infrastruttura di
trasporto dati, garantendo accessi ad alta velocità anche alle zone oggi trascurate perché non
economicamente convenienti, in modo che un tale svantaggio non si traduca in un maggiore
gap economico e sociale tra chi oggi è favorito e chi non lo è; sono necessarie inoltre nuove
ed efficienti tecnologie di security per garantire la sicurezza dei dati trasmessi e la
9
Cfr. eEurope. Una socità dell’informazione per tutti, cit.
10
I titoli delle azioni previste in fase iniziale dal programma eEurope sono:
1. Giovani d’Europa nell’era digitale.
2. Accesso più economico ad Internet.
3. Accelerare il commercio elettronico.
4. Internet ad alta velocità per i ricercatori e gli studenti.
5. Carte intelligenti per un accesso elettronico securizzato.
6. Capitale di rischio per le PMI ad alta tecnologia.
7. Partecipazione per i disabili.
8. Assistenza sanitaria on line.
9. Trasporti intelligenti.
10. Amministrazioni on line.
10
riservatezza dei dati personali (dati sanitari, fiscali, bancari…) che devono poter essere
disponibili alle persone interessate indipendentemente dal luogo nel quale fisicamente si
trovano. Una politica di gestione integrata che utilizzi diversi metodi quali smart card, sistemi
anti intrusioni, chiavi personali di accesso, controlli incrociati, criptaggi ecc., è certamente
capace di soddisfare la necessità della sicurezza delle informazioni, ma richiede comunque ai
soggetti collegati alla rete il rispetto di norme che, se disattese, possono mettere in discussione
il livello di sicurezza dell’intera rete.
Per quanto riguarda il secondo obiettivo, si tratta di:
- introdurre all’utilizzo dei nuovi strumenti il maggior numero possibile di cittadini;
- diffondere l’istruzione in modo omogeneo tra tutte le classi sociali, senza tralasciare in
alcun modo le zone più difficili da raggiungere o le persone con handicap culturali o fisici.
Il programma europeo prevede un’alfabetizzazione della società a partire dai giovani,
attraverso l’introduzione delle nuove metodologie nelle scuole e l’avvio di corsi di
formazione permanente per tutte le categorie sociali.
Poiché nel campo dell’informatica l’unico modo di apprendere è “iniziare ad usarla”, per
svolgere un’azione di educazione efficace occorrerà utilizzare nuovi metodi di insegnamento,
come per esempio la formazione a distanza (e-learning), ma anche coinvolgere enti pubblici,
associazioni ed aziende private. Per queste ultime potrebbe esserci la possibilità di utilizzare il
telelavoro come forma di flessibilità e sperimentare nuovi modelli organizzativi che,
attraverso l’uso delle ICT, cooperino alla formazione continua dei dipendenti. L’accesso e
l’utilizzo delle funzioni messe a disposizione dagli istituti ed enti pubblici dovrà essere
garantito a tutti, perché nella società dell’Informazione la capacità di utilizzo dei nuovi
strumenti favorirà chi saprà valersene; è perciò necessario poter disporre di un numero molto
elevato di punti di accesso alla rete ed è quindi necessario ottenere la collaborazione e la
partecipazione non solo delle strutture pubbliche (università, scuole, comuni, biblioteche
comunali…), ma anche delle associazioni, con direttive che prestino particolare attenzione ad
evitare rischi di “infoesclusione” in modo che anche le persone con handicap possano fruire
dei servizi.
Il terzo obiettivo riguarda una serie di azioni operative da intraprendere per la messa a
disposizione di servizi on line ai cittadini ed alle imprese. Il documento si sofferma, in
particolare, sui servizi sanitari, i servizi inerenti il settore dei trasporti, i servizi culturali ed i
servizi di eG.
11
Servizi sanitari
La possibilità offerta dalla rete di poter scambiare in tempo reale informazioni da qualunque
punto geografico e la creazione di banche dati accessibili a tutte le strutture sanitarie può
garantire al cittadino una assistenza sanitaria, in qualsiasi punto dell’Unione Europea, che
tenga conto delle sue particolarità mediche e può consentire la realizzazione di centri di
valutazione comparativa per il controllo medico dell’intero territorio. Dall’esame sistematico
delle risorse impegnate, delle tecniche mediche, delle metodiche assistenziali e dei farmaci
utilizzati sarà possibile sia migliorare il servizio che arrivare ad una riduzione dei costi
complessivi.
Servizi di informazione sul traffico
Il volume del trasporto si incrementa in modo continuo, aumentando la congestione del
traffico, il rischio di incidenti e la quantità di agenti inquinanti. I provvedimenti previsti dal
piano eEurope mirano alla realizzazione di sistemi di trasporto in grado di ottimizzare i
processi ed aumentare la sicurezza incrementando i servizi di informazione per tutti coloro
che viaggiano in Europa. La messa in rete dei servizi renderà possibile, inoltre, la
realizzazione di sistemi di localizzazione che varrà per l’intera Unione Europea.
Servizi culturali
Per quanto riguarda la diffusione della cultura, l’Europa è ricchissima di istituzioni culturali
che possono contribuire alla creazione di un’enorme banca dati di informazioni il cui
scambio, attraverso la società dell’Informazione, contribuirà alla valorizzazione delle risorse
territoriali, alla riscoperta e formazione di un patrimonio comune producendo
contemporaneamente ricchezza di lavoro ed aumento di occupazione.
Servizi di electronic government
Per quanto riguarda quest’ultimi l’azione del programma che fa ad essi specifico riferimento è
intitolata: “Amministrazioni on line: accesso elettronico ai servizi pubblici” e costituisce una
componente essenziale dell’intero piano di azione eEurope.
L’utilizzo di Internet elimina le barriere tra i cittadini e le P.A., permettendo un accesso facile
e trasparente ai servizi pubblici.
Obiettivo dell’iniziativa “amministrazioni on line” non è solo quello di fornire in rete
informazione pubblica o consentire semplici forme di interazione, ma soprattutto quello di
utilizzare il web per erogare “servizi integrati”, servizi cioè non più frammentati secondo le
competenze dei singoli soggetti pubblici coinvolti.
12
L’accesso telematico a questo tipo di servizi che implicano l’intervento di più
amministrazioni
11
(certificati, autorizzazioni, finanziamenti…) faciliterebbe
considerevolmente la vita al cittadino-utente nei suoi rapporti con l’amministrazione; in
particolare, consentirebbe a quest’ultimo, con la sola propria identificazione, di inoltrare via
web moduli di richiesta che garantiscano, oltre all’avvio della procedura, anche il
completamento on line della pratica e, quindi, la possibilità di fruire del servizio richiesto
senza dover fornire alcuna informazione che lo riguardi e che sia già in possesso di una
qualsiasi amministrazione dello Stato. In tal senso il cittadino non sarà più costretto ad
interagire con una serie di uffici pubblici per recuperare le informazioni necessarie
all’erogazione del servizio richiesto e l’onere della necessaria concertazione tra
amministrazioni diverse verrebbe demandato alla condivisione delle informazioni ed alla
comunicazione tra le amministrazioni coinvolte.
La realizzazione di tale ambizioso obiettivo è subordinata evidentemente ad una radicale
riprogettazione delle tradizionali procedure di lavoro basate sulla prassi di “passaggio della
pratica all’ufficio/ente competente”, che trascurano la continuità del “processo di servizio”
12
e
privilegiano la frammentazione delle attività che lo compongono.
Il programma individua nelle tecnologie info-telematiche il fattore abilitante alla realizzazione
del cambiamento organizzativo necessario per rendere disponibili in rete servizi integrati. Le
nuove tecnologie permettono, infatti, di realizzare un profondo cambiamento
dell’organizzazione del lavoro nella misura in cui consento di valorizzare il patrimonio
informativo in possesso delle singole amministrazioni attraverso l’immissione delle
informazioni su supporto informatico e l’interoperabilità fra i diversi sistemi informativi.
13
In
altri termini la rete consente alle amministrazioni coinvolte nel singolo processo di servizio di
comunicare facilmente fra loro e di scambiarsi in modo semplice e veloce le informazioni
contenute nei loro archivi informatici e, quindi, in definitiva di passare ad un’ottica di
11
Ad esempio, “la procedura di attribuzione delle competenze agli invalidi civili implica l’intervento nel corso
dell’istruttoria della Prefettura, del Ministero dell’Interno, dell’A.S.L. e del Ministero del Tesoro” [Cfr. il
documento: Il rinnovamento della P.A. richiede l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione, Smau’97 - n.10 -
anno III, disponibile sul sito www.aipa.it].
12
“Per processo (o processo di servizio nei contesti, come le P.A., tesi all’erogazione di servizi) si intende un
insieme di attività tra loro interrelate, finalizzate alla realizzazione di un risultato definito e misurabile (il
prodotto/servizio) che contribuisce al raggiungimento della missione dell’organizzazione e che trasferisce valore
al destinatario del prodotto/servizio. Per la produzione dei prodotti/servizi (e quindi nello svolgimento delle
attività interrelate) sono, in genere, coinvolte più unità organizzative (‘le funzioni aziendali’) di uno stesso
organismo aziendale e/o di organizzazioni diverse, attraverso una distribuzione di compiti e responsabilità
codificata in norme o procedure che regolano i singoli processi”. [G.Lazzi, Reingegnerizzazione dei processi,
agosto 1999, p.5. Disponibile sul sito www.aipa.it]. Si ritornerà sull’argomento nel quarto capitolo.
13
Cfr. il documento: Il rinnovamento della P.A. richiede l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione, Smau’97 –
n.10 – anno III, disponibile sul sito www.aipa.it.
13
“condivisione delle informazioni per l’erogazione di un servizio integrato”.
14
Le ICT
consentono, pertanto, al sistema delle P.A. di presentarsi al cittadino come un corpo unico in
cui a viaggiare sono le informazioni ed i dati contenuti nei sistemi informatici delle
amministrazioni e non più l’utente.
L’iniziativa “amministrazioni on line” ha avuto un ampio impatto sulle politiche degli Stati
nazionali, potenziandone le iniziative e promuovendo lo sviluppo dei piani di azione nazionali
per l’eG.
Infatti, la consapevolezza che l’uso appropriato delle ICT può innovare radicalmente il modo
di fare amministrazione ha portato i governi dei diversi Paesi ad identificarle come
indispensabile leva di modernizzazione.
1.3 Piano di azione nazionale per l’eG
Il 23 giugno del 2000 il governo italiano, dopo aver fatto proprio il piano eEurope, ha
approvato un documento che riguarda in particolare i servizi di eG, cioè il piano di azione
nazionale per l’eG.
1.3.1 Una nuova visione: l’amministrazione elettronica
Il piano di azione propone alle P.A. del Paese una nuova visione dei servizi pubblici in
direzione di un rapporto più rapido, diretto e trasparente con i cittadini-utenti.
Il piano ha principalmente un obiettivo di integrazione e si propone di:
- realizzare l’interoperabilità telematica tra tutte le P.A. per erogare servizi ai cittadini senza
alcun vincolo di competenza amministrativa o territoriale;
- garantire a tutti l’accesso telematico alle informazioni ed ai servizi erogati dalle P.A.
In questa visione il cittadino:
- non dovrà essere a conoscenza di come lo Stato è organizzato o a quali P.A. si deve
rivolgere;
- a qualsiasi amministrazione si rivolga, non dovrà più fornire alcun certificato che
contenga informazioni già in possesso di altre P.A.;
- comunicherà una sola volta all’amministrazione la variazione di dati che lo riguardano;
questa comunicazione produrrà automaticamente tutti gli effetti presso le altre P.A..
14
F. Frattini, Il governo elettronico nel quadro delle politiche per la modernizzazione delle amministrazioni
pubbliche, in Per uno Stato amico - il ruolo dell’e-government a cura di L. Tivelli - G. Traversa, cit., p.133.
14
La nuova visione dell’amministrazione elettronica proposta dal piano di azione presuppone un
unico sistema informatizzato del settore pubblico che coinvolge tutte le P.A. del Paese ed in
cui:
- le amministrazioni periferiche (Regione ed Enti locali) assumeranno sempre più un ruolo
di sportello per l’accesso ai servizi pubblici (front office);
- le amministrazioni centrali svolgeranno soprattutto un ruolo di back office che si
concretizza nel rendere accessibili per via telematica i propri dati, informazioni e servizi
alle P.A. che ne hanno istituzionalmente bisogno per l’erogazione di servizi integrati.
Le modalità di attuazione del piano prevedono per l’accesso alle informazioni ed ai servizi
messi a disposizione dall’amministrazione elettronica, l’utilizzo sia di canali fisici (sportello
unico, call center, reti di terze parti presidiate) che virtuali (portali web, telefonia mobile, reti
di terze parti non presidiate) e raccomandano l’utilizzo di soluzioni integrate tra canali fisici e
virtuali (per esempio: utilizzo di sportello unico e portali, oppure portale e call center).
Perché sia possibile integrare fra loro le attività e le funzioni delle varie P.A. e perché queste
siano pienamente alla portata del cittadino-utente, saranno predisposti tre strumenti
fondamentali:
1. La rete Extranet nazionale, cioè la rete che connetterà tra loro tutte le reti centrali,
regionali, locali, di categoria e di settore amministrativo, esistenti ed in via di attivazione,
nell’ambito della quale tutti i soggetti pubblici, a qualsiasi livello operino, agiranno in
condizione di parità nell’accesso alle informazioni.
2. La carta d’identità elettronica (CIE), che non sarà solo il nuovo documento di
riconoscimento personale, ma darà anche al cittadino il diritto di accesso a tutti i servizi
delle P.A. erogati on line.
3. La firma digitale, oramai pienamente operativa, che serve a dare validità giuridica alle
transazioni ed ai rapporti per via telematica. Il piano prevede azioni di promozione e di
diffusione delle firme tra i dipendenti pubblici per promuovere l’uso dei documenti
informatici.
A questi strumenti va aggiunto il diffuso utilizzo del protocollo informatico, una procedura
indispensabile per la digitalizzazione dell’intero lavoro amministrativo, che facilita anche
notevolmente l’accesso agli atti e ne garantisce la trasparenza.
15
1.3.2 Le azioni delle amministrazioni centrali e periferiche
Compito delle amministrazioni centrali è quello di attivare nella rete un sistema di portali
15
per consentire il pieno accesso ai servizi ed alle informazioni:
- portale unificato delle norme;
- portale unificato dei servizi al cittadino, dove reperire moduli e servizi interattivi da
qualsiasi parte del territorio nazionale, in maniera omogenea;
- portale per i servizi di certificazione, per permettere ai funzionari dello Stato di verificare
in tempo reale la veridicità delle autocertificazioni;
- portale per i servizi all’impiego, per consentire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro
a livello regionale e nazionale;
- portale per i servizi alle imprese, perché le aziende e le società possano trasmettere per
via telematica tutti i moduli e le comunicazioni richieste dallo Stato.
Per quanto riguarda le Regioni e gli Enti locali, le raccomandazioni del piano si rivolgono allo
sviluppo di azioni mirate a conseguire l’accesso telematico degli utilizzatori ai servizi delle
P.A., informatizzando l’erogazione dei servizi pubblici ed integrando i servizi di
amministrazioni diverse.
Per assicurare criteri uniformi, ma anche per compensare gli attuali squilibri, il piano prevede
una serie di azioni specifiche per l’informatizzazione delle amministrazioni periferiche:
- coordinamento e cooperazione tra Regioni;
- esposizione in rete di tutti i servizi standard degli Enti locali;
- connessione in rete di tutte le anagrafi;
- interazione tra amministrazioni centrali e Comuni;
- sostegno allo sviluppo delle reti civiche da parte delle amministrazioni comunali.
Ciascuna Regione potrà procedere all’innovazione secondo linee e strategie proprie, ma dovrà
attivare la propria rete di interconnessione tra gli Enti locali del proprio territorio. Le Regioni
sono sollecitate a promuovere lo sviluppo di iniziative coerenti con il piano, il riuso delle
soluzioni informatiche e la diffusione delle buone pratiche.
Agli Enti locali, in particolare ai Comuni, spetta il compito fondamentale di realizzare gli
sportelli di front office, migliorando il rapporto diretto con i cittadini, abbattendo le attuali
forti differenze tra la qualità dei servizi erogati in una parte o in un’altra del Paese.
15
Per portale si intende un sito web che si propone di essere il sito di partenza per gli utenti che si collegano al
web. Di solito il portale ha un catalogo di siti web, funziona da motore di ricerca, può offrire servizi e-mail o
servizi di altro tipo, che inducano gli utenti ad utilizzare quel sito come punto da cui iniziare la navigazione sul
web. Esistono portali orizzontali e portali verticali. Il portale verticale è un sito dedicato ad un settore o
argomento specifico. Il portale orizzontale offre invece servizi e argomenti a 360 gradi.
[www.ictnews.csp.it/glossario.asp].
16
1.3.3 Ulteriori elementi qualificanti della strategia di eG: cenni
Anagrafe e catasto
L’interconnessione tra tutte le reti pubbliche consentirà di dare vita ad un “indice delle
anagrafi”, un vero e proprio indice dei cittadini italiani gestito dal Ministero dell’Interno, cui i
Comuni parteciperanno nella fase di creazione e per gli aggiornamenti.
Analogamente saranno messe in rete a livello nazionale, e quindi rese disponibili ai singoli
Comuni, ai cittadini, ai professionisti, le informazioni relative ai dati catastali, con l’obiettivo
di rendere disponibili tutti i dati relativi al territorio e di rendere più agevoli pratiche e
verifiche tra Ministero delle Finanze e Comuni.
Acquisti pubblici ed aste on line (e-procurement)
Tra gli altri elementi qualificanti della strategia di eG vi è poi l’e-procurement, cioè la
possibilità per tutte le P.A. di effettuare direttamente in rete l’acquisto di beni e servizi, con la
prospettiva di notevoli risparmi, maggiore rapidità e trasparenza delle procedure ed
agevolazione della concorrenza acquisendo per sé beni di consumo e servizi mediante gli
strumenti del commercio elettronico.
Formazione
Parte integrante del piano di azione è la formazione dei dipendenti pubblici all’uso delle
nuove tecnologie, sia per le esigenze di alfabetizzazione che per il perfezionamento. E’ stata
prevista l’erogazione di trenta ore di corso per ogni dipendente, per una popolazione iniziale
di circa 400000 dipendenti pubblici.