Introduzione
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INTRODUZIONE
“Non ereditiamo la Terra dai nostri genitori,
la prendiamo in prestito dai nostri figli”
(David Brower)
L‟obiettivo principale di questo lavoro è quello di analizzare le interazioni
tra agricoltura biologica e turismo, tramite un‟indagine condotta sugli agriturismi
certificati “bio-ecologici” in conformità allo standard Eco-Bio Turismo di ICEA,
Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale.
L‟agricoltura biologica riveste una rilevanza di primo piano
nell‟agricoltura italiana, quale metodo di produzione sostenibile che genera
evidenti benefici ambientali e socio-economici e che può contribuire allo
sviluppo delle aree rurali. Uno dei principali orizzonti di riferimento per
l‟evoluzione futura del mondo agricolo, si intravede proprio nella gestione
multifunzionale dell‟azienda agricola, strumento preferenziale per diffondere e
realizzare pratiche basate sulla tutela e la valorizzazione dell‟ambiente.
L‟agriturismo, una delle attività più interessanti che un‟impresa agricola può
intraprendere, può rappresentare uno strumento capace di promuovere proprio
l‟utilizzo di metodi produttivi che perseguono obiettivi di qualità e sicurezza
alimentare ed ambientale.
La scelta di focalizzare l‟attenzione sugli agriturismi che praticano
agricoltura biologica, è stata dettata soprattutto da un legame personale e dal
desiderio di contribuire ad una migliore conoscenza di questa nuova forma di
turismo, ancora poco esplorata e comunque mai posta al centro di uno studio
specifico. Questa scelta, inoltre, intende offrire alcuni spunti di riflessione, ai
quali far seguire indagini più avanzate e ricerche più estese su questi temi di
Introduzione
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estrema attualità e su un fenomeno che si sta rivelando effettivamente
interessante e di un consistente spessore.
È importante, quindi, che quei casi che già esistono e quelle esperienze
che sono state realizzate, siano portate alla conoscenza della collettività, cosicché
possano essere prese ad esempio non solo da aziende agricole innovative, ma
dagli stessi consumatori tramite scelte di consumo più responsabile.
Una preliminare ed accurata ricerca bibliografica è stata indispensabile per
la stesura di questo lavoro; ad un‟indagine sulla letteratura esistente in tema di
agricoltura biologica e agriturismo tramite monografie, relazioni, fonti normative
e statistiche, si è affiancato lo spoglio di periodici specializzati, sia in formato
cartaceo che elettronico. Ciò ha permesso di impostare delle linee guida per
seguire un filo logico durante tutto il percorso di svolgimento del lavoro.
Particolarmente utile e prezioso si è rivelato lo strumento delle interviste
dirette, che mi ha permesso, nell‟ultima fase di lavoro, di entrare in contatto con
delle realtà che dall‟esterno sarebbe stato difficile comprendere nella loro
interezza. Quest‟esperienza mi ha permesso di cogliere di persona tutta una serie
di elementi, a partire dalla cultura d‟impresa, che mi sono stati utili per la
realizzazione di questo lavoro.
La maggior parte delle informazioni utilizzate non sono, quindi, solo il
frutto di una rielaborazione dei dati forniti tramite questionario di rilevazione
dagli agriturismi bio-ecologici, ma soprattutto derivano dal fatto di essermi
avvicinata personalmente a modi di vivere, pensare e affrontare la realtà con uno
sguardo meno “esterno”, spogliandomi della visione da consumatrice/turista.
Le difficoltà incontrate nella preparazione e nella stesura dell‟elaborato
sono state legate alla necessità di intrecciare le informazioni apprese a livello
teorico con la dimensione “reale” dei processi oggetti di studio, ovvero con tutte
quelle diversità, peculiarità ed elementi socio-economici che hanno poi guidato i
comportamenti e le scelte dei singoli imprenditori. Tanti tasselli informativi che
singolarmente offrono uno spaccato sul mondo dell‟agricoltura biologica e fanno
Introduzione
~ 8 ~
capire come gli aspetti etici, le tradizioni, il legame con il territorio siano
elementi che spesso prevalgono sugli obiettivi economici.
Prima di affrontare l‟analisi degli agriturismi bio-ecologici che aderiscono
al circuito Eco-Bio Turismo di ICEA, è stato doveroso focalizzare l‟attenzione
sia sull‟agricoltura biologica, sia sull‟agriturismo per comprendere appieno qual
è il contesto di riferimento in cui ci troviamo ad indagare.
La prima parte di questo lavoro ha proprio come scopo primario fornire un
quadro generale sull‟agricoltura biologica, partendo innanzitutto dalle
caratteristiche peculiari che la rendono un metodo di coltivazione alternativo
all‟agricoltura convenzionale: l‟obiettivo principale non è la produzione fine a se
stessa, bensì la produttività nella salvaguardia della salute dell'uomo e
dell'ambiente in cui vive.
In seguito è stato trattato il tema della normativa che regola tutto il settore
dell‟agricoltura biologica seguendo un iter temporale: dalla nascita del
regolamento europeo che ha riconosciuto e uniformato questo metodo di
produzione agricola e, in seguito anche la zootecnia biologica, alla riforma dello
stesso regolamento avvenuta nel 2007. Particolare attenzione è stata posta al
tema dell‟etichettatura e certificazione dei prodotti biologici, quali strumenti di
garanzia al consumatore della rispondenza del prodotto ai criteri previsti dalla
normativa di riferimento.
Successivamente l‟analisi si è spostata sul mercato dei prodotti biologici
cercando di mettere in evidenza le caratteristiche generali del settore e
delineando le specifiche dinamiche presenti in esso. La logica seguita in questa
parte è stata quella di immaginare il percorso del prodotto biologico “dalla terra
alla tavola”: dalla decisione del produttore di optare per il metodo di coltivazione
biologico, alla scelta di acquisto del prodotto da parte del consumatore attraverso
i vari canali di distribuzione e commercializzazione.
Nella seconda parte l‟attenzione è stata rivolta verso il rapporto tra
agricoltura e turismo, analizzando strumenti teorici indispensabili per poter
Introduzione
~ 9 ~
affrontare i casi pratici con cognizione di causa. Innanzitutto è stato necessario
focalizzare l‟attenzione sul concetto di multifunzionalità in agricoltura, ovvero la
possibilità data all‟agricoltore di impegnarsi in una serie di molteplici attività che
non si limitano alla semplice produzione di materie prime a scopo alimentare, ma
che mirano ad integrare una serie di funzioni e di servizi aggiuntivi a beneficio
della collettività. Un processo di diversificazione, quindi, attuato da quei
produttori che hanno scelto di rinnovare il proprio ruolo, sostenuti dalle politiche
implementate a favore della multifunzionalità.
Una volta appresi questi concetti, è stato possibile esaminare il punto
d‟incontro più esplicito del rapporto tra agricoltura e turismo: l‟agriturismo.
Questo settore, regolato in Italia da una normativa ben precisa, è stato analizzato
sia dal lato della domanda, sia dal lato dell‟offerta, delineandone caratteristiche e
tendenze che permettono, ad oggi, di considerarlo come una delle più interessanti
opportunità di rilancio per le aziende agricole. L‟ultimo paragrafo è stato
dedicato nel dettaglio al bio-agriturismo, strutture che hanno scelto di operare per
se stesse e per i propri ospiti, nel rispetto e nella tutela dell‟ambiente convertendo
le proprie produzioni al metodo dell‟agricoltura biologica.
L‟ultima parte è rivolta agli agriturismi bio-ecologici appartenenti al
circuito ICEA “Eco-Bio Turismo”. Il campo di indagine è stato, quindi, sempre
più ristretto: tra le aziende agricole biologiche che svolgono attività agrituristica,
sono stati selezionati quegli agriturismi che hanno scelto di assoggettarsi al
controllo di un ente terzo per certificarsi come bio-ecologici. Ciò significa
rispondere a tutta una serie di requisiti obbligatori, i quali possono essere
integrati da requisiti facoltativi per raggiungere un maggior livello di “qualità
ambientale” dei servizi offerti in agriturismo.
Infine, l‟analisi dei risultati dell‟indagine ha permesso di individuare
aspetti e conseguenze connessi alla decisione delle imprese di aderire alla
certificazione volontaria Eco-Bio Turismo, dimostrando come l‟indagine si sia
rivelata uno strumento importante per verificare il punto di vista degli operatori.
Introduzione
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Spero che questo lavoro, oltre a costituire un contributo alla conoscenza
del settore, permetta ai lettori di abbattere la barriera della diffidenza e dello
scetticismo nei confronti dei prodotti biologici. Spero, inoltre, che sia possibile
prendere consapevolezza del fatto che le nostre scelte quotidiane, effettuate sia in
veste di consumatori che di turisti possono contribuire, nel nostro piccolo, ad
alimentare la pratica del rispetto per ciò che non appartiene solo a noi ma a tutti
ed in maggior misura ai nostri figli, che vorremmo ereditassero non solo i frutti
del progresso tecnologico, ma anche un ambiente non depauperato.
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
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CAPITOLO PRIMO
L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
1.1 Cos’è l’agricoltura biologica
1.1.1 L’alternativa all’agricoltura convenzionale
Secondo la definizione data dall‟International Federation of Organic
Agriculture Movements (IFOAM) l‟agricoltura biologica è “un sistema di
produzione che sostiene la salute del suolo, dell‟ecosistema e delle persone. Si
basa su processi ecologici, biodiversità e cicli adatti alle condizioni locali,
piuttosto che sull‟uso di input con effetti avversi. L‟agricoltura biologica
combina tradizione, innovazione e scienza perché l‟ambiente condiviso ne tragga
beneficio e per promuovere relazioni corrette e una buona qualità della vita per
tutti coloro che sono coinvolti” [www.ifoam.org/growing_organic/definitions/
doa/index.html].
L‟IFOAM, inoltre, ha sancito quattro principi a partire dai quali è
cresciuta e si è sviluppata l‟agricoltura biologica, evidenziando il contributo che
può apportare al mondo e indicando un percorso per migliorare tutta l‟agricoltura
nel contesto internazionale [www.ifoam.org/about_ifoam/principles/index.html]:
benessere (health): l‟agricoltura biologica sostiene e favorisce la salute del
suolo, delle piante, degli animali, degli esseri umani e del pianeta, come
un insieme unico e indivisibile;
ecologia (ecology): l‟agricoltura biologica si basa su sistemi e cicli
ecologici viventi, lavora con essi, li imita e li aiuta a mantenersi;
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
~ 12 ~
equità (fairness): l‟agricoltura biologica si sviluppa su relazioni che
assicurano equità e solidarietà nei confronti dell‟ambiente comune e delle
necessità della vita;
precauzione (care): l‟agricoltura biologica è gestita in modo precauzionale
e responsabile, al fine di proteggere la salute e il benessere delle
generazioni presenti e future.
Il termine agricoltura biologica si riferisce, quindi, ad un sistema agricolo
alternativo che adotta strategie e tecniche di coltivazione che non fanno ricorso
alle sostanze chimiche, rispettando così gli equilibri che regolano la vita naturale
e la stagionalità di ogni coltura. Il termine alternativo rimanda subito indietro nel
tempo per capire cos‟è che ha portato alla nascita (o al ritorno) di un nuovo (o
originale) modo di produrre. L‟agricoltura, infatti, poteva essere definita
biologica sin dal suo apparire risalente a 10.000 anni fa; solo nel secolo scorso le
sostanze chimiche di sintesi hanno fatto la loro comparsa in campo agricolo
apportando modifiche sostanziali [Martucci, 2005].
Nelle zone montane o svantaggiate si è assistito, dal secondo dopoguerra,
all‟abbandono dell‟attività agricola, che si è andata a concentrare su terreni molto
fertili con uno sfruttamento intensivo del territorio e processi produttivi
semplificati dalla meccanizzazione e dall‟utilizzo di sostanze chimiche.
Se da un lato tutto ciò ha consentito di aumentare la produzione alimentare
mondiale
1
, dall‟altro ha costituito una minaccia seria all‟ambiente e alla
biodiversità [Pierleoni, Benedetti, Burattini, 2006].
Storicamente l‟agricoltura biologica è il frutto di una serie di riflessioni ed
è il risultato dello sviluppo di diversi metodi di produzione agricola alternativi,
praticati sin dall‟inizio del XX secolo nell‟Europa Settentrionale. Tuttavia, ha
1
La cosiddetta “rivoluzione verde” [Pierleoni, Benedetti, Burattini, 2006, p. 2], che si
caratterizzò per un incremento considerevole delle produzioni ad ettaro grazie all‟utilizzo della
chimica. Non dimentichiamo, infatti, che sono gli anni post bellici dove a prevalere è il
“bisogno”.
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
~ 13 ~
cominciato a diffondersi pienamente solo nel corso degli anni ‟80, con il
continuo sviluppo di questo nuovo metodo di produzione e dell‟interesse dei
consumatori per i prodotti biologici (cfr. § 1.3.4), visti come più sani e rispettosi
dell‟ambiente [Piva, Nori, 2005]. Sono stati, quindi, i consumatori più sensibili a
tematiche salutistiche e ambientali la forza trainante dello sviluppo
dell‟agricoltura biologica, in quanto disposti a pagare prezzi di mercato
nettamente più alti (premium price) rispetto a quelli dei prodotti ottenuti con
l‟agricoltura convenzionale
2
[Santucci, Abitabile, 2009].
Nonostante ciò, in quegli anni l‟agricoltura biologica veniva vista come un
approccio anti-scientifico e in contrasto con il modello dominante “produttivista
ed efficientista”
3
[Zanoli, 2007, p. 9] applicato con l‟agricoltura industrializzata,
definita convenzionale o chimica, causa di problemi economici, sociali e
ambientali
4
, a tal punto che oggi possiamo parlare di “sviluppo agricolo
insostenibile” [Benvenuti, 2010, p.16] responsabile di un lento e inesorabile
depauperamento delle risorse naturali.
Tuttavia, gran parte del settore agricolo non era più in grado di gestire
chimicamente i problemi legati alla difesa delle colture, in quanto l‟agricoltura
convenzionale otteneva solo temporanei successi [Benvenuti, 2010]. La natura ha
sempre prevalso con adattamenti e mutazioni delle specie vegetali combattute
che hanno vanificato i vari diserbanti, per ottenere i quali le multinazionali della
chimica continuano a investire enormi quantità di denaro.
2
In Europa settentrionale e centrale la domanda di prodotti biologici aumentò molto più
rapidamente dell‟offerta, mentre nel Sud dell‟Europa i consumatori si mostravano ancora poco
attratti dal metodo di produzione biologico. Gli agricoltori, tuttavia, si orientarono alle
produzioni sostenibili intravedendo buone opportunità di sviluppo sul mercato estero per
soddisfare le esigenze dei consumatori del Nord Europa.
3
Secondo questo modello l‟obiettivo razionale del produttore agricolo non poteva che essere la
massimizzazione del profitto, da realizzarsi utilizzando le tecniche più efficienti a disposizione e
quindi input energetici crescenti.
4
La concimazione chimica non costituisce un fattore di incremento della fertilità del terreno
duraturo nel tempo ed oltre al danno economico (aumenti dei costi e diminuzione delle rese) è
responsabile anche del mancato sviluppo degli ambienti rurali e di seri fenomeni di
inquinamento.
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
~ 14 ~
È stato, quindi, necessario mettere in atto strategie alternative per rendere
il sistema agricolo più sostenibile e in grado di fare affidamento su processi
naturali e fonti energetiche rinnovabili. La sostenibilità viene, infatti, attuata
risparmiando energia (costituita dal consumo dei carburanti sia da parte
dell‟azienda che da parte dell‟industria chimica), conservando il suolo e la
biodiversità
5
e tutelando il paesaggio agrario. In altre parole potremmo dire che
gli obiettivi dell‟agricoltura biologica sono: la riduzione degli input extra -
aziendali, la minimizzazione degli impatti sull‟ecosistema agricolo e
l‟ottimizzazione delle risorse genetiche autoctone e della biodiversità.
In realtà siamo di fronte a un continuum di sistemi produttivi agricoli,
dove ad un estremo troviamo i sistemi convenzionali più intensivi (alto uso di
concimi, antiparassitari, OGM, irrigazione, serre forzate, allevamenti intensivi al
chiuso, ecc.) ed all‟altro estremo abbiamo quelli completamente biologici. In
mezzo si hanno sistemi di agricoltura convenzionale progressivamente meno
impattanti: il cosiddetto LISA (Low Input Sustainable Agriculture), oppure il
LEISA (Low External Input Sustainable Agriculture), l‟agricoltura tradizionale
di un tempo, che sopravvive in aree meno favorite e in forme di agricoltura
biologica un po‟ al limite
6
[ Santucci, Abitabile, 2009].
Le differenze tecnico-operative tra agricoltura convenzionale e agricoltura
biologica si possono sostanziare in pochi concetti (fig.1.1), ma è lecito affermare,
come vedremo anche in seguito, che la differenza essenziale sta nella “filosofia”.
Lo spirito bio non è quello di ottimizzare le rese per aumentare la redditività, alla
quale si giunge, invece, grazie alle produzioni regolari, ben remunerate perché di
qualità e facilmente conservabili. Inoltre, l‟agricoltore biologico contribuendo
5
Per biodiversità si intende la “presenza nello stesso ecosistema di differenti specie vegetali e
animali le quali, interagendo, producono una situazione di equilibrio dinamico in evoluzione nel
tempo” [Grande Dizionario Italiano, 2011].
6
Leggendo, ad esempio, Pollan [2008], è lecito chiedersi quanto di naturalità ci sia in una
“organic frozen pizza”, oppure quanto possa essere biologico il latte di mucche che mai hanno
visto un pascolo (questo è ammesso in USA), ma nutrite con foraggi biologici.
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
~ 15 ~
alla biodiversità, diventa custode di un patrimonio da valorizzare e proteggere
per le generazioni future. Il tratto più rilevante è senza dubbio generato dal fatto
che nell‟agricoltura biologica le sostanze chimiche vengono sostituite, cercando
di sfruttare risorse presenti all‟interno della stessa azienda agraria che diviene
così autosufficiente. Ovviamente occorre del tempo; c‟è bisogno di far tornare in
equilibrio l‟intero ecosistema. La difesa delle colture non è intesa come
distruzione degli organismi dannosi, ma come controllo di questi attraverso la
cosiddetta “lotta biologica” [Benvenuti, 2010, p.102], l‟unico sistema di lotta non
inquinante.
Fig.1.1 – Differenze sostanziali tra agricoltura convenzionale e biologica
Agricoltura convenzionale Agricoltura biologica
Prevede lo sfruttamento sistematico di
ogni estensione di terreno e delle altre
risorse naturali disponibili.
La produzione si basa su un sistema di
pratiche agricole tra loro in armonia e in
equilibrio.
Segue i principi industriali. Il principio è il rispetto dell‟ambiente ed il
suo mantenimento.
Le aziende si specializzano nella
coltivazione di varietà molto produttive,
per ottimizzare l‟uso dei sistemi di
produzione e migliorare la redditività
delle colture.
Piante e animali vengono allevati nel
rispetto delle singole potenzialità
produttive.
È usuale il ricorso a prodotti chimici
industriali per far fronte alle richieste di
mercato ed alle eventuali inclemenze
naturali.
In ottica di miglioramento delle
produzioni si può ricorrere unicamente a
risorse di tipo naturale e prodotte nel
rispetto dell‟ambiente.
Fonte: Anelli [2008, p.53]
Anche la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations)
ritiene che l‟agricoltura biologica sia un metodo produttivo in grado di produrre
cibo in modo sostenibile. In particolare evidenzia come nei paesi in via di
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
~ 16 ~
sviluppo l‟agricoltura biologica ottenga gli stessi rendimenti, o addirittura
superiori, rispetto alle attuali pratiche convenzionali. Ciò si traduce in una scelta
potenzialmente importante per la “food security”e in mezzi di sussistenza
sostenibili per le popolazioni rurali in povertà, che nella maggior parte dei casi
non hanno accesso all‟acquisto di input [ El-Hage Scialabba, Müller Lindenlauf,
2010].
La sostenibilità dell‟agricoltura biologica è intrinseca nel suo metodo:
astenendosi dall‟utilizzo di input sintetici, essa ha un potenziale di riduzione
delle emissioni dei gas clima-alteranti e di sequestro del carbonio nei suoli
7
,
grazie all‟utilizzo di pratiche agronomiche come l‟impiego di fertilizzanti
organici, sovesci (interramento di colture per aumentare la fertilità del terreno) o
idonei avvicendamenti colturali, tutte pratiche già comprese nella coltivazione
biologica, implicando così ridotti se non nulli investimenti anche dal punto di
vista economico [C. S. 2010]. Inoltre, optando per razze autoctone, specie e
varietà adattabili al terreno e al clima locale e rotazioni colturali, si può
migliorare la resistenza dell'agro-ecosistema agli shock esterni, come estremi
eventi meteorologici o variazioni di prezzo, che sono i rischi più probabili ad
aumentare con i cambiamenti climatici [El-Hage Scialabba, Müller Lindenlauf,
2010]. Il futuro è dei sistemi agricoli che tutelano la biodiversità, come quelli
biologici e su scala ridotta. Le monocolture estensive di tipo industriale sono
invece destinate a collassare, perché non sapranno adattarsi ai cambiamenti
climatici e all‟impennata dei costi del petrolio
8
.
Secondo dati IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change [C. S:
2010] l‟agricoltura è responsabile del 12% del totale dei gas serra di natura
7
Le sostanze chimiche usate nell‟agricoltura tradizionale (concimi, diserbanti, anticrittogamici,
insetticidi e pesticidi) provocano la perdita di sostanza organica da parte del terreno che trattiene
il carbonio. Quindi, quando questa diminuisce, il carbonio non più imprigionato si libera
nell‟aria, dove si combina con l‟ossigeno, dando vita al biossido di carbonio (anidride
carbonica) [www.agricolturabiologica.it].
8
Per maggiori approfondimenti si rimanda a El-Hage Scialabba, Müller Lindenlauf, [2010].
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
~ 17 ~
antropica, ovvero dovuti ad attività umane, del 47% del totale delle emissioni di
metano che derivano principalmente dagli allevamenti e dalla gestione dei
fertilizzanti organici e di circa il 58% delle emissioni europee del pericoloso
protossido di azoto. Queste sostanze sono la causa principale della più importante
emergenza ambientale odierna: i cambiamenti del clima e il conseguente
riscaldamento del pianeta
9
.
Nel 2008, la valutazione intermedia dell‟attuale PAC (Politica Agricola
Comune)
10
ha inserito quattro nuove priorità da realizzare attraverso le politiche
di sviluppo rurale:
cambiamenti climatici e il rispetto del protocollo di Kyoto;
energie rinnovabili;
gestione delle risorse idriche;
biodiversità.
Pertanto, il modello alternativo proposto dai sostenitori dell‟agricoltura
biologica non solo non è meno efficiente rispetto all‟agricoltura convenzionale,
ma addirittura può esserlo di più se visto nell‟ottica dell‟intero sistema agro-
ecologico e considerando le cosiddette “esternalità positive”, ovvero gli effetti
prodotti all‟esterno dell‟azienda che possono essere riassunti nella figura
seguente [Zanoli, 2007].
9
Sempre secondo l‟IPPC entro il 2050, tutti gli agro-ecosistemi del mondo, compresi quelli in
zone temperate, saranno colpiti dai cambiamenti climatici.
10
La valutazione dello stato di salute della PAC (“health check”), con lo scopo di ammodernare,
semplificare e snellire la PAC, aiuterà gli agricoltori ad affrontare le sfide che li attendono nei
prossimi anni, come i cambiamenti climatici e le loro conseguenze [http://ec.europa.eu/italia/
attualita/archivio/agricoltura_pesca/1165d8dcdc0_it.htm].
Capitolo primo Cos‟è l‟agricoltura biologica
~ 18 ~
Fig. 1.2 – Esternalità positive attribuite all‟agricoltura biologica
L’agricoltura biologica:
Componenti
salutistiche
- produce alimenti di qualità, privi di residui, tracciabili e certificati
con marchio di riconoscimento
- vieta l‟uso di OGM e input chimici in tutta la filiera
- annulla i rischi di intossicazione diretta e indiretta per i lavoratori in
azienda
Componenti ambientali
- mantiene e incrementa la biodiversità biologica (diversità genetica, di
specie e di paesaggio) del sistema agricolo
- mantiene e incrementa una durevole fertilità del suolo, la salute delle
acque e delle piante, il benessere degli animali e l‟equilibrio tra di essi
- promuove l‟allevamento con razze adatte all‟ambiente
- promuove il corretto uso delle risorse naturali (suolo, acqua,
atmosfera) e riduce qualsiasi forma di inquinamento derivante da
pratiche agricole
- favorisce il sequestro della CO2, contribuendo a contrastare i
cambiamenti climatici
Componenti socio-economiche
- riduce l‟uso di risorse non rinnovabili e valorizza le risorse locali
- aumenta il fabbisogno di manodopera e l‟occupazione
- favorisce la multifunzionalità agricola, producendo non solo
alimenti, ma valori e ambiente: attività extra - agricole quali
trasformazione di prodotti, agriturismo, offerta didattica, vendita
diretta, socialità
- mantiene le tradizioni agricole e sostiene lo sviluppo di economie
rurali e comunità locali
- contribuisce alla sicurezza alimentare, costruendo capacità di
gestione e risorse, aiutando le comunità locali di agricoltori, pescatori
e pastori a essere autosufficienti e a combattere la povertà.
Fonte: nostra elaborazione da Abitabile, Esposti, [2007]; Regione Toscana, [2008]