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CAPITOLO 1
IL SETTORE DEI SERVIZI
1.1. Il mondo dei servizi. Alcuni riferimenti storici.
La teoria classica economica considera i servizi alla stregua di attività
improduttive, contrapposte alle attività di produzione di beni in cui la creazione di
ricchezza ha luogo e viene materializzata nell’ottenimento di un bene destinato
allo scambio
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, così come le teorie fisiocratiche dei Tableau Economiques di
Quesnay
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(1758), che considerano l’agricoltura come l’unica fonte di ricchezza, e
ad aggiungere la produzione dei beni materiali è Adam Smith con The Wealth of
Nations
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nel 1776. Poi, nelle epoche successive i servizi vengono gradualmente
riconosciuti come fonti di utilità economica al pari dei processi di produzione di
beni: in tal modo la teoria della produzione e gli studi di economia allargano il
proprio orizzonte descrittivo anche ai servizi
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. Questi sono i primi passi
dell’evoluzione del terziario, che pero si ha affiancato al settore primario e
secondario solo a partire degli anni trenta del novecento. Negli studi di Ficher
(1939) e Clark (1940) si rispecchia il termine terziario, inteso come la separazione
delle statistiche dei numerosi servizi prodotti ed erogati nelle economie di mercato
dalle classiche attività agricole e industriali. Si tratta di attività atipici secondo i
consueti canoni teorici e in cui la mancanza di un output di tipo materiale
comporta delle difficoltà nell’attribuire un «valore-costo».
Quindi l’origine del terziario è del tutto residuale, che rappresenta un aggregato
statistico con diversità nel suo interno, dal punto di vista dell’impiego di capitale,
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Marco Paiola
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François Quesnay- medico, economista e naturalista francese, alla guida del movimento
fisiocratico. La Tableau Øconomique costituisce il primo tentativo di schematizzare il
funzionamento di un sistema economico
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Adam Smith- filosofo e economista scozzese. Il libro”The Wealth od Nations” elaborato nel
1776, e diventato il riferimento per tutti gli economisti classici del XVIII e XIX secolo.
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A. Marshall: Principles of Economics, 1890
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del livello tecnologico dei processi e dei prodotti, dei mercati e della domanda.
Per distinguere l’output delle imprese manifatturiere dal output delle imprese di
servizi gli studiosi iniziarono ad utilizzare il termine “immateriale
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”.
Con il tempo il settore terziario acquisisce un’importanza dominante e crescente
nelle economie occidentali: la prima trattazione organica del fenomeno della
terziarizzazione fornita da Victor Fuchs (1965, 1968), che evidenziò la rilevanza
del fenomeno, illustrando che già a partire dalla metà degli anni cinquanta solo
una minoranza degli occupati negli Stati Uniti era implicata nella produzione di
beni tangibili ed utilizzava la definizione di “economia di servizi” per descrivere
questa condizione di una dominanza derivata dal settore specifico. Il compito di
Fuchs rappresenta uno dei primi studi americani volto ad approfondire le
implicazioni di questo fenomeno evidenziando infatti la rilevanza del
consumatore come agente attivo nel processo di produzione di un servizio e
l’impatto del cambiamento tecnologico nei sistemi di lavoro come contesto di
riflessione di importanza maggiore per l’analisi economica del passaggio verso
un’economia di servizi.
Altri esempi di studi importanti al riguardo dei servizi dell’economia americana,
condotti sotto l’auspicio di National Bureau of Economic Research
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tra gli anni
cinquanta e sessanta, sono quelli realizzati da Stigler (1956) e da Greenfield
(1966).
Stigler sottolinea l’importanza della dimensione della conoscenza e delle
competenze del fattore umano, così come del cambiamento organizzativo, per lo
sviluppo del terziario. Greenfield invece focalizza l’attenzione sui “servizi
strumentali” cioè i servizi non rivolti al mercato di consumo, quali elementi
rilevanti nei processi di produzione.
Questi studi hanno costituito dei punti di riferimento per una serie di temi, che
sono stati sviluppati nel tempo, specificamente dedicati ai meccanismi
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Rathmell, 1966, 1974
6
National Bureau of Economic Research- è una organizzazione americana, non profit impegnata
nella ricerca su vari campi: Corporate Finance, Sviluppo dell’economia, economia dell’istruzione,
macroeconomia
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dell’innovazione nel settore dei servizi. Nello stesso tempo l’attenzione dei
ricercatori viene dedicata alla indagine della specificità dei servizi in confronto ai
beni tangibili. Al riguardo possiamo evidenziare il dibattito tra beni e servizi di
Johnson (1969), il ruolo del Marketing Science Institute
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, le cui pubblicazioni
(Eiglier, Langeard, 1977; Lovelock, Young, 1979) hanno definito con precisione
quelle che dopo sono state caratteristiche peculiari dei servizi, ossia l’intangibilità,
l’inseparabilità della fonte, l’eterogeneità e la deperibilità. Da notare anche il
contributo di Shostack (1977) che riferì l’importanza del management, piø
specificamente del marketing dei servizi.
Per quanto riguarda la dottrina italiana, gli studi su servizi si sono sviluppati a
partire dal significativo scritto di Pivato (1958), con la sua ricerca che si ha
affermata nel corso dei decenni successivi. Nel corso del tempo si assiste ad una
progressiva convergenza da parte della dottrina sul bisogno di superare la
tradizionale separazione fra beni e servizi. I primi contributi riguardano la
presenza di componenti tangibili e intangibili sia nei beni che nei servizi
8
. Lo
spunto di maggiore innovatività, tenendo come riferimento il significativo apporto
della scuola italiana
9
in questa direzione è, offerto principalmente dagli autori
Norman e Rullani. Entrambi superano la problematica della distinzione tra beni e
servizi mettendola in secondo piano rispetto a tematiche quali il “modo” neo-
industriale di produzione (Rullani) e la creazione di valore (Norman) considerate
dagli autori stessi di maggior rilievo
10
.
1.2. Il settore dei ,,Business Services”
Il concetto dei servizi alle imprese copre un ampio spettro di servizi che sono
principalmente negoziati nelle transazioni business-to-business. Questi servizi
vanno a comprendere diversi tipi di attività: dallo sviluppo di software per le
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Marketing Science Institute è un'organizzazione dedicata a colmare il divario tra la teoria di
marketing e delle prassi commerciali
8
Rathmell, 1966; Sasser, Olsen, Wyckoff, 1978; Shostack 1982
9
Di Bernardo, 1992; Grandinetti, 1994; Varaldo, Fiorentino, 1996
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E. Rullani., P. Baarbieri, M. Paiola: Intelligenza terziaria motoredell’economia
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agenzie di lavoro interinale, noleggio di attrezzature per consulenza legale, al
servizi di traduzione per la gestione dei progetti di ingegneria complessi.
L'interesse per il settore è relativamente nuovo all'interno della teoria economica.
L'ondata di attenzione è una conseguenza dei cambiamenti strutturali
dell'economia.
Le attività di servizio sono state inizialmente parte delle attività produttive piø
integrate verticalmente. L'agricoltura e l’industria comprendevano già funzioni di
servizio come la pianificazione, gestione, amministrazione, valutazione della
quantità e qualità dei prodotti e dei fattori produttivi, miglioramento del prodotto,
il reclutamento del lavoro, l'apprendimento e l'educazione, commercializzazione,
trasporto, stoccaggio e distribuzione. Il settore dei servizi ha assunto via via una
parte di queste funzioni aziendali, nel loro impiego come attività specializzate e
commercialmente indipendente. Questo si è verificato con innovazioni di processo
e di prodotto che ulteriormente hanno sviluppato queste funzioni di servizio.
I servizi alle imprese sono prevalentemente forniti da società, organizzazioni di
produzione e altre agenzie governative. Quindi, visto dal punto di vista della loro
destinazione, i servizi alle imprese forniscono degli input intermedi, anche se
alcuni servizi così come il notaio o servizi di architettura sono rivolti a offrire un
input finale sia per altre imprese pubbliche o private sia ai singoli consumatori.
Spesso il servizio di business è co-prodotto in modo interattivo con il cliente. In
base alle definizione di Hill dei servizi si definiscono i Business Service dal loro
ruolo per i loro clienti:
“I servizi alle imprese sono un set di attività di servizio che - attraverso il loro uso
come input intermedi - pregiudicano la qualità e l'efficienza delle attività di
produzione, integrando o sostituendo l'in-house funzioni di servizio”.
La definizione implica che le imprese di servizi, le attività di approvvigionamento
in molti casi potrebbero anche essere prodotte “in casa” dal cliente.
Gli elementi di servizio sono pervasivi in ogni processo produttivo, infatti i servizi
funzionali si trovano al centro di qualsiasi processo produttivo. Tali servizi
funzionali possono essere forniti dai dipendenti della propria impresa, oppure
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possono essere acquistati da fornitori esterni. In quest'ultimo caso, si parla di
servizi alle imprese come un settore indipendente.
In tabella 1, presentiamo una tassonomia operativa dei servizi di business basato
sulla definizione di cui sopra, secondo la quale osserviamo una “divisione ” dei
servizi alle imprese in: Knowledge Intensive Business Services Servizi Operative
alle imprese.
Tabella 1. - La definizione dei Servizi alle Imprese- parte della produzione dei servizi.
Knowledge
Intensive
Business
Services
(KIBS)
✶ Servizi di informatica e software
✶ Consulenza gestionale e servizi di strategia
✶ Revisione contabile, fiscale e consulenza legale
✶ Servizi di marketing, sondaggi di opinione
✶ Servizi tecnici e di ingegneria
✶ Formazione del personale
Servizi
alle
imprese
Servizi
operativi
alle imprese
✶ Servizi di sicurezza
✶ Servizi di pulizia
✶ Amministrazione e contabilità
✶ Reclutamento temporaneo di lavoro
✶ Altri servizi: traduzione, call centres, catering, etc.
La
produzione
dei servizi
Attività di
servizi alle
imprese
✶ Servizi di distribuzione e commercio
✶ Trasporti e logistica
✶ Banking, assicurazioni e servizi di cambio moneta
✶ Servizi energetici.
Servizi dei consumatori, una parte effettuate dalle imprese: i viaggi d’affari,
i servizi sanitari aziendali, servizi di assicurazione aziendale.
Fonte: http://mpra.ub.uni-muenchen.de/2003/ MPRA Paper No. 2003, posted 07. November 2007 / 02:09.
1.3. Innovazione nei servizi come motore del cambiamento.
Il tema dell’innovazione è stato ampiamente indagato sotto molteplici profili. In
maniera particolare la prospettiva economica dell’innovazione è stata sviluppata
da Schumpeter agli inizi del‘900, che costituisce ancora oggi un framework di
riferimento di grandi attualità, mostrando gli spazi di integrazione e di
qualificazione che rispecchiano le reali istanze che le imprese oggi si trovano ad
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affrontare.Uno dei primi tentativi per l’individuazione delle radici
dell’innovazione nei servizi, è lo studio di Levitt (1976) ove si evidenzia il
concetto di “industrializzazione” del servizio. Le innovazioni organizzative in
grado di inquadrare la divisione del lavoro e la standardizzazione dei servizi
prodotti potevano essere prese in considerazione come chiavi per l’aumento dei
livelli di produttività dei servizi. Tale approccio comprendeva il ricorso alle nuove
tecnologie, che erano considerate alla stregua del vapore o delle altre fonti di
energia che hanno consentito la trasformazione del sistema di produzione
industriale. Particolare rilievo acquisiva la variabile Information Technology (IT)
e delle sue applicazioni nell’ambito dei servizi, già analizzate da Kahn (1972) e
Bell (1973). Anche i primi studi di Gershuny, che riteneva i servizi come
tendenzialmente incapaci d’innovazione, hanno dichiarato un interesse maggiore
verso l’analisi dello stato della società post-industriale e delleprospettive
occupazionali nel settore dei servizi, piuttosto che verso la spiegazione del
fenomeno. Nei suoi studi successivi Gershuny ha ampliato l’area di ricerca, e
secondo le quali le nuove tecnologie dell’informazione possono trasformare la
struttura dei costi e la qualità dei servizi.
Gershuny e Miles (1983) hanno provato a sviluppare un’analisi sistematica di
questa tipologia di innovazioni, illustrando come non tutti i servizi si prestano a
processi di trasformazione basati sull’applicazione delle IT, ma che, dal momento
che le parti informative formano una dimensione centrale del servizio e del suo
processo produttivo, queste sembrano essere la aree in cui possono essere
conseguiti importanti risultati in termini di efficienza e qualità.
Nel corso degli anni ottanta, le innovazioni IT-based nei servizi hanno costituito
un focus significativo. Tale focus è stato condotto anche dallo sviluppo di un
progetto della Comunità Europea, il FAST (Forecasting and Assessment of
Science and Technology) Programme, ove sono stati sviluppati gli studi empirici
sulle imprese di servizi in Europa, che costituì il primo programma di indagine sul
campo, riguardo al tema dell’innovazione nei servizi con riferimento ai trend
socio-economici di lungo periodo a alle trasformazioni associate all’introduzione