13
PREFAZIONE
Nell’ultimo decennio, il mercato finanziario ha registrato un notevole incremento degli
investimenti nel settore degli Hedge Funds, una particolare categoria di fondi comuni
d’investimento. Questa tipologia di strumenti finanziari era inizialmente caratterizzata
dal perseguimento di una strategia d’investimento di tipo “hedge” (copertura), una
tipologia di protezione che ha portato questi strumenti a distinguersi appunto dai
classici fondi d’investimento. Oggi, sotto questa denominazione, si trovano tipi di
Hedge Funds molto diversi tra loro, risulta quindi difficile riuscire a trattarli come un
gruppo unico. La caratteristica principale di questi strumenti finanziari è quella di
presentare un ottimo rapporto tra rendimento e rischio - con conseguente possibilità
di ridurre l’aleatorietà incrementando in parte il profitto - e la relativa indipendenza del
fondo rispetto alla performance del mercato. Gli investitori spesso ricorrono a questo
tipo d’investimento guidati dalla volontà di ottenere ritorni molto alti, tuttavia proprio
questa eccessiva ricerca di alti rendimenti potrebbe portare il gestore del fondo a
compiere attività illecite al fine di compiacere gli investitori quando invece il risultato
di gestione ottenuto è mediocre o addirittura negativo. La persecuzione reati in
questo settore è poi incentivata dalla scarsa trasparenza degli stessi strumenti e
dalla frammentaria disponibilità di documenti in termini due diligence richiesta dalle
autorità di Vigilanza.
La tesi in questione ha dunque lo scopo di focalizzarsi sulle frodi compiute
nell’ambito degli Hedge Funds, tramite lo studio di casi e elementi teorici,
individuando quali sono gli illeciti più frequenti e gli elementi strutturali che
maggiormente nascondono possibili raggiri, focalizzandosi poi sulle modalità tramite
le quali tali fenomeni possano essere contrastati. Nell’analisi vengono presi in
considerazione principalmente due tipi di mercato finanziario: quello statunitense,
dove questi strumenti finanziari sono apparsi per la prima volta e che ancora oggi
14
risultano essere il Paese che ha maggiormente regolamentato queste tipologie di
fondi e la realtà italiana.
15
1. GLI HEDGE FUNDS: EVOLUZIONE STORICA
Gli Hedge Funds sono una particolare categoria di fondi comuni di investimento,
ovvero strumenti finanziari (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio,
OICR) che raccolgono il denaro dei risparmiatori, i quali affidano la gestione di questi
ad una società di gestione del risparmio (SGR) con personalità giuridica e capitale
distinti da quelli del fondo.
Questi istituti finanziari investono il denaro raccolto presso i sottoscrittori in valori
mobiliari che costituiscono il patrimonio indiviso del fondo, di cui ogni risparmiatore
detiene un determinato numero di quote
1
. Indipendentemente dalla tipologia di fondo,
tutti i partecipanti detengono gli stessi diritti: i guadagni o le perdite sono
proporzionali al denaro investito, ovvero in base al numero di quote possedute, lo
strumento finanziario non garantisce un rendimento certo a priori (salvo alcune
tipologie particolari di prodotti). Queste forme di investimento, essendo gestite da
professionisti del settore, permettono ai piccoli investitori di sottoscrivere impieghi
aderenti il proprio profilo finanziario di rischio/rendimento. Inoltre, attraverso appositi
piani di accumulo, essi hanno avvicinato al mercato anche coloro che
momentaneamente non disponevano di consistente liquidità.
La categoria degli Hedge Funds si distingue da questa componente di strumenti
finanziari per tre principali motivi:
L'utilizzo di tecniche e strumenti di gestione avanzati, spesso non adottabili dai
fondi comuni (o direzionali) per motivi regolamentari;
Una struttura commissionale, basata su una “fee” di gestione annua ed una
legata alle performance (tipicamente rispettive al 2% e 20%);
Un investimento particolarmente consistente da parte dei gestori.
1
La quota è la frazione di patrimonio unitaria del fondo di investimento e possiede un valore che
cambia nel tempo, in relazione all'andamento dei titoli nei quali il fondo investe (Fonte: Investopedia)
16
1.1 Dal 1949 al 1966: la nascita
La prima realizzazione di questo nuovo strumento finanziario avvenne 60 anni fa,
all’interno del mercato statunitense. Il primo Hedge Fund fu, infatti, sottoscritto nel
1949 da Alfred Winslow Jones: egli integrò all’interno di un sistema di investimento
conservativo la vendita allo scoperto
2
e il leverage (leva finanziaria), all’epoca
adottati esclusivamente con finalità speculative. La vendita allo scoperto era
utilizzata per lucrare su particolari opportunità che il mercato offriva, la leva
finanziaria era invece utilizzata per ottenere profitti superiori sottoponendosi
contemporaneamente ad un maggiore rischio di perdita del capitale investito. Questa
tipologia di approccio era completamente innovativa e al di fuori di ogni tradizione,
Jones fu il primo gestore di fondi comuni a introdurre il concetto di hedging
(copertura): egli deteneva una percentuale del portafoglio in azioni vendute allo
scoperto tramite apposita asset allocation, al fine di coprirsi dal rischio di caduta del
mercato. La sua era dunque una strategia di difesa contro le oscillazioni del mercato
e consisteva nell’acquisto di titoli con potenzialità di crescita superiore a quella di
mercato e la contestuale vendita allo scoperto di titoli con tendenza opposta.
2
La vendita allo scoperto, chiamata anche short selling (o semplicemente short) oppure vendita a
nudo, è un'operazione finanziaria che consiste nella vendita, effettuata nei confronti di uno o più
soggetti terzi, di titoli non direttamente posseduti dal venditore. Tali titoli, solitamente forniti da una
banca o da un intermediario finanziario, durante lo short selling vengono istantaneamente prestati dal
loro fornitore al venditore allo scoperto (chiamato anche scopertista o short seller oppure venditore a
nudo) e quindi subito venduti da quest'ultimo. Pertanto, la vendita allo scoperto si configura come un
prestito non di denaro bensì di titoli e, come solitamente accade in quello di denaro, vi è un interesse
da corrispondere al datore del prestito. L'ammontare dell'interesse da pagare cresce in relazione
all'aumento della durata di questo prestito di titoli, poiché chi effettua la vendita a nudo deve, entro
una certo lasso temporale, acquistare sul mercato (quindi a prezzo di mercato) i titoli rifondendoli così
al prestatore: operazione tecnicamente definita ricopertura dello scoperto. Per l'acquirente lo short
selling attuato dal venditore è praticamente invisibile e perciò ininfluente, sicché per il compratore non
vi è differenza tra i titoli acquistati da una vendita allo scoperto o non allo scoperto. In funzione del
prezzo di ricopertura, lo short seller potrà registrare un profitto o una perdita. Nel caso in cui il prezzo
del titolo sia diminuito nel tempo, si registrerà un profitto, viceversa una perdita. (Fonte: Wikipedia)
17
L’importanza di questo archetipo risiede nel fatto che esso presentava tutte le
principali caratteristiche che ancora oggi dovrebbero contraddistinguere un vero
Hedge Fund:
1. Hedging (copertura);
2. Leverage (leva finanziaria);
3. Uso della performance come base per i compensi del gestore;
4. Diretta partecipazione finanziaria del gestore del fondo.
Jones stabilì come incentivo per il “General Partner” (il gestore), una performance
fee annuale del 20% sulla base dei profitti realizzati; in aggiunta, qualsiasi perdita
subita dal fondo avrebbe dovuto essere reintegrata prima che il gestore potesse
percepire parte degli utili futuri. Lo strumento finanziario di Jones ottenne
considerevoli risultati: al netto delle commissioni di incentivo, egli guadagnò il 325%
e l’83% dell’indice S&P 500 nel primo lustro degli anni Sessanta, paragonato al
225% raggiunto nello stesso arco di tempo dai migliori Mutual Funds americani.
1.2 Dal 1966 al 1974: proliferazione e crisi
All’inizio del 1966, l’industria degli Hedge Fund era ancora agli albori, con un unico
operatore sul mercato: Jones. Tutto cambiò nel mese di aprile, quando un articolo di
giornale pubblicato su una rivista che trattava del business globale, pose
all’attenzione della comunità degli investitori questo “strano” fondo chiamato Hedge
Fund gestito da un certo Alfred Jones
3
. La trattazione ebbe un fortissimo impatto sia
sugli investitori che sui gestori di fondi, i primi attratti dall’alto rendimento che gli
Hedge Funds sapevano generare, i secondi per il possibile incremento dei loro
guadagni grazie all’utilizzo di una performance fee particolarmente elevata. Nel
periodo dal 1966 al 1969, il mercato di questi strumenti finanziari crebbe
notevolmente e i nuovi gestori di Hedge Funds si resero conto di quanto fosse
3
Carol J. Loomis (1966), “The Jones nobody keeps up with”, Fortune
18
difficile e costoso (sia in termini di tempo che di denaro) l’hedging di un portafoglio
detenendo azioni vendute allo scoperto. Fu così che molti di questi decisero di
iniziare a operare sul mercato “senza copertura”: essi detenevano, come fondi
tradizionali, solo titoli in posizioni “lunghe
4
”, ma avendo diritto alla commissione di
incentivo poiché presentati come Hedge Funds.
I gestori inesperti, presi dall’euforia, non avevano tuttavia compreso l’importanza del
modello di Jones, che proprio in situazioni di difficoltà del mercato dimostrava la sua
superiorità. Nel periodo dal 1966 alla fine del 1974, il mercato degli Hedge Funds
sopportò il primo momento di instabilità dopo anni di crescita e questi “incauti
viaggiatori” non furono in grado di affrontarlo. La nuova crisi degli anni ’73-’74 fu
ancora più forte: il mercato azionario perse più del 26% del suo valore e gli stessi
fondi Hedge in meno di due anni realizzarono perdite pari a più del 70% dei capitali
investiti. L’industria di questi strumenti finanziari era passata da un momento di
crescita esponenziale a una situazione di forte declino, tuttavia i migliori gestori
erano sopravvissuti, tra questi lo stesso Alfred Jones, George Soros e Michael
Seinhardt.
1.3 Dal 1974 al 1990: le nuove modalità di Hedge Funds
La stampa di carattere finanziario influenzò notevolmente la nascita degli Hedge
Funds dagli anni ’60. Tra il 1966 e il 1968, in particolare, vi fu una strettissima
correlazione tra l’espandersi di questo nuovo fenomeno e i continui approfondimenti
sull’argomento. Nel decennio successivo al crollo del 1974, questi fondi tornarono a
operare in condizioni di relativa oscurità: la comunità degli investitori si dimenticò
quasi di queste forme d’investimento, anche se in questo periodo furono costruiti
4
La posizione “lunga” è un particolare tipo di operazione finanziaria, opposta alla short position
descritta nella nota precedente. In questo caso, si detengono titoli o si acquistano questi strumenti
finanziari eseguendo immediatamente il pagamento in denaro come contropartita dell’operazione. Il
soggetto che “va lungo” su determinati titoli, agisce in questo modo qualora si aspetti un rialzo del
prezzo del titolo sul mercato. (Fonte: Wikipedia)
19
alcuni tra i migliori strumenti finanziari. Un successivo articolo di giornale di natura
finanziaria
5
tornò ad accendere l’attenzione sull’enorme potenzialità di queste
alternative d’investimento. La caratteristica di questi nuovi fondi era di gestire un
capitale di circa 60-100 milioni di dollari, mantenendo come filosofia guida quella di
ritagliarsi una nicchia di specializzazione dove la capacità e la disciplina del gestore
contribuivano ad ottenere rendimenti assoluti (non relativi a un benchmark),
circoscrivendo allo stesso tempo il rischio totale del portafoglio. Un esempio di
Hedge Fund di questo periodo particolarmente redditizio fu il “Fondo Tiger” gestito da
Julian Robertson, il quale si discostava comunque dall’archetipo tipico del fondo
Hedge, muovendosi non tanto in una nicchia di mercato, ma su tutto il sistema
finanziario, utilizzando tutti gli strumenti disponibili e una massiccia leva finanziaria,
con un patrimonio che raggiungeva cifre elevatissime e il cui ingresso era consentito
ad un numero molto ristretto di investitori. Questo tipo di strumento di copertura
apparteneva alla categoria di fondi definita Global Macro.
1.4 Dal 1990 a oggi: situazione attuale e sviluppi futuri
Alcuni studi
6
affermano che dal 1987 al 1993 l’incremento medio annuo dell’industria
dei fondi di copertura è stato pari al 27.44%. Da una stima della società Hedge Fund
Research, il numero degli Hedge Funds nel 1990 era di circa 400, con patrimoni
gestiti per circa 80 miliardi di dollari (senza considerare la leva finanziaria).
Nel 1994, secondo la Republic New York Securities Corporation, il numero raggiunse
le 1000 unità, con un capitale totale amministrato di circa 80-100 milioni di dollari, di
cui circa 20 di questi riguardavano i fondi di George Soros, Michael Steinhardt e del
Tiger Group. Secondo un altro studio, condotto dall’International Advisory Group di
5
Julie Roher (1986), “The red hot world of Julian Robertson”, Institutional investor
6
Lee Hennessee E. (1993),“Flowering Hedges”, Barron’s
20
Nashville
7
, il numero degli Hedge funds in quegli anni si aggirava intorno alle 3000
unità con un capitale totale gestito di circa 160 miliardi di dollari. Va inoltre ricordato
che nel 1992, la S.E.C. (Securities and Exchange Commission) era tuttavia in grado
di identificare soltanto 53 Hedge Funds.
Nel 1999, è stato inoltre appurato che il settore degli Hedge Funds gestiva
complessivamente un capitale di circa 300 miliardi di dollari con una crescita annua
intorno al 20% e un numero di fondi attivi stimati tra le 4000 e le 5000 unità.
A metà 2005 le stime parlavano di 8000 Hedge Funds con 1,1 trilioni di dollari (1,1
milioni di milioni) e 15000 addetti al loro attivo. Nel 2005, stando ai dati di Eurohedge,
nel solo Vecchio continente sono nati 150 nuovi Hedge Funds, con attivi in gestione
complessivi pari a oltre 13 miliardi. L'argomento più convincente a favore di questi
strumenti alternativi è sempre stato l'alto rendimento. Nel frattempo, questi strumenti
finanziari sono diventati clienti importanti delle banche d'investimento: secondo il
Boston Consulting Group, nel 2004 queste ultime hanno ricavato profitti per 15
miliardi di dollari proprio grazie al trading di Hedge Funds. Per lo stesso periodo, le
stime di McKinsey si aggirano addirittura intorno ai 18 miliardi di dollari. Secondo la
Tremont Capital Management Inc., gli asset gestiti sono passati da una stima di 38,9
miliardi di dollari nel 1990 ad una stima di 1273 miliardi di dollari (pari all’1,3% della
capitalizzazione del mercato) alla fine del 2004, di cui 973 miliardi nell'industria degli
Hedge Funds e 300 miliardi in quella dei conti di istituzioni finanziarie gestiti da
Hedge Funds. Dai dati risulta come gli assets gestiti siano aumentati ad un tasso di
crescita medio annuo del 26% mentre il numero di fondi ad un tasso del 20%. Si
tratta quindi di una nicchia che, pur rappresentando solamente il 4% dei mercati
finanziari globali, muove il 40-50 per cento dei volumi giornalieri di scambi alle borse
di New York e Londra.
7
Weiss G.(1994), “Fall guys?”, Business week
21
Per quanto riguarda gli Hedge Funds off-shore
8
, non sono disponibili dati ufficiali,
tuttavia in Europa la piazza più sviluppata è senza dubbio Lussemburgo, anche se
Dublino ha acquistato un peso maggiore negli ultimi tempi.
Si prevede dunque per il futuro un fortissimo sviluppo in Europa, dove questo
mercato è rimasto per lungo tempo quasi sconosciuto.
8
Un fondo off-shore è uno strumento negoziato in un luogo (una nazione, una città, un’area) in cui
sono presenti determinate condizioni giuridiche, ambientali e strutturali in grado di attrarre attività di
carattere internazionale, attraverso la riduzione o l’eliminazione di restrizioni operative e legislative.
Solitamente sono paesi di modeste dimensioni territoriali, privi di grandi risorse naturali che, al fine di
incentivare lo sviluppo economico, si dotano di legislazioni e strutture particolarmente favorevoli alla
domiciliazione di società internazionali. (Fonte: Wikipedia)
Il grafico mostra il trend crescente nella sottoscrizione di Hedge Funds negli ultimi anni
(Fonte: finanzaonline.com)