3nostro Paese un’autosufficienza tra le più basse dei Paesi Europei, pari al 15,8% del fabbisogno
interno. L’analisi dell’andamento negli ultimi quindici anni della domanda per fonti di energia
primaria, evidenzia un sostanziale incremento delle fonti rinnovabili (+49,5%) e del gas naturale
(+43,3%)
3
, indicando la sicura importanza che queste fonti avranno negli scenari energetici futuri.
Rilevante è la riflessione che può essere posta analizzando che nel 2004 l’Italia dinanzi ad una
domanda di energia di 144 Mtep nello stesso anno ha offerto 197,8 Mtep, dove la differenza pari a
53,8 Mtep è composta da consumi e sprechi del settore energetico italiano. Questi sono dati che si
trovano in linea con il bilancio di sintesi del 1992, dove a fronte di una domanda di 122,835 Mtep si
aveva un’offerta di 168,79 Mtep con conseguenti consumi e sprechi del sistema energetico pari a
45,344 Mtep. Si tratta di una quota molto importante che lascia intravedere un grande margine di
miglioramento dal lato dell'efficienza del sistema energetico italiano.
Il grafico sottostante illustra le previsioni di sviluppo del bilancio energetico nazionale data l'attuale
politica energetica. Una valutazione dell’evoluzione "tendenziale" al 2020 del sistema energetico
italiano, elaborata con il modello Markal.
4
Nel primo decennio dello scenario il consumo di energia aumenta ad un tasso medio annuo
dell’1,2% (lo stesso degli anni 90), mentre nel secondo decennio aumenta ad un tasso annuo dello
0,8%. Com’è evidente perdura la tendenza in atto alla sostituzione del gas naturale al petrolio
(principalmente nella generazione elettrica, mentre sarebbe auspicabile un aumento del consumo
per autotrazione) e la progressiva convergenza delle rispettive quote sul consumo totale, fino a
quando, entro la fine del prossimo decennio, il gas diviene la prima fonte nel sistema energetico
italiano. E' evidente anche che lo scenario tendenziale non comporta miglioramenti rispetto alla
situazione attuale: la dipendenza totale da combustibili fossili resta intorno all’85% per tutto
l’orizzonte temporale (con una leggera tendenza alla crescita). Restano marginali anche le fonti
energetiche rinnovabili, nonostante lo scenario incorpori l’incremento della soglia di obbligo per i
3
Fonte (Enea, 1999, L’energia).
4
Fonte (www.energoclub.it, Maggio 2006, Osservatorio Politico).
4Certificati Verdi dello 0,35% all’anno dal 2004 al 2006, che restano sempre ben al di sotto del 10%
del consumo totale di energia.
E' interessante osservare quali fonti energetiche sono state utilizzate nel 2004
5
:
Fonte energia Mtep Produzione nazionale (Mtep)
Solidi (carbone, ecc.) 17,1 0,556
Gas 66,2 10,693
Petrolio 88,0 5,445
Rinnovabili 16,5 14,329
Energia elettrica 10,0 …..
Totale 197,8 31,023
Si nota che prosegue la tendenza alla crescita della domanda interna di gas naturale (+3,8%), che
tocca i 66,2 Mtep (33,5% dei consumi di energia primaria) in virtù della progressiva sostituzione
delle centrali termoelettriche ad olio combustibile con nuove centrali a turbogas caratterizzate da
un'efficienza più elevata mentre, dopo anni di relativa stabilità, si assiste ad una crescita dei
consumi di carbone che raggiunge i 17,1 Mtep (8,64% dei consumi di energia primaria), pur in
presenza di consistenti aumenti dei prezzi. Conseguentemente, il consumo complessivo di prodotti
petroliferi è stato pari a 88 Mtep (44,5% dei consumi di energia primaria), con un calo del 3,1%
rispetto all'anno precedente, in linea con il trend registrato negli ultimi anni.
6
Le fonti rinnovabili hanno contribuito per poco più del 8,35% alla domanda complessiva di energia
e per il 17% circa alla domanda elettrica. Tra le rinnovabili è ancora prevalente il ruolo di quelle
"storiche", in particolare dell'idroelettrico che fornisce oltre il 75% dell'energia elettrica da
rinnovabili. Nonostante un buon incremento della produzione di energia fatto segnare negli ultimi
anni, il contributo energetico da biomassa è attestato al 10% della domanda di energia e quello dei
biocombustibili risulta inferiore all'1% della domanda nel settore trasporti. Anche per eolico e
solare, tra le rinnovabili quelle che presentano le maggiori potenzialità di sviluppo, lo 0,22% di
contributo alla domanda di energia fatto segnare nel 2004 appare decisamente al di sotto della
media europea. Complessivamente si é ancora lontani da un vero decollo delle rinnovabili che,
nonostante i meccanismi di incentivazione messi in atto, potranno difficilmente soddisfare il 22%
del consumo interno lordo di elettricità tra il 2010 e il 2012, come prevedono gli impegni assunti in
sede comunitaria
7
. L’Italia non e_ molto ricca di risorse interne e la loro estrazione e_ piu_ cara che
altrove. E_ previsto, infatti, un calo costante delle nostre risorse con un ritmo di esaurimento che
dipendera_ dai prezzi mondiali e dal progresso tecnologico. De facto, soltanto il potenziale delle
fonti energetiche rinnovabili non e_ ancora stato pienamente sfruttato a causa del loro elevato
prezzo di produzione.
LE FONTI RINNOVABILI
L’energia da fonti rinnovabili, caratterizzandosi per il suo bassissimo impatto ambientale, concilia
l’impegno a perseguire un modello di sviluppo sostenibile con la necessità di assecondare la
domanda energetica. Perfino le tradizionali multinazionali del greggio si stanno adeguando
rapidamente trasformandosi in “compagnie energetiche” e vendono non solo greggio ma anche tutto
ciò che serve a soddisfare la domanda del mercato e i bisogni del consumatore. Tuttavia, anche se
nell’ultimo decennio si è riscontrato un considerevole incremento della produzione di energia
5
Fonte (Ministero delle Attività Produttive, 16 novembre 2005, Bilancio Energetico Nazionale 2004).
6
Fonte (ENEA, 2005, Rapporto Energia-Ambiente 2005). A
7
Fonte (ENEA, 2005, Rapporto Energia-Ambiente 2005). B
5elettrica da tali fonti, questa è rimasta su livelli che si possono definire marginali. Naturalmente a
livello locale, tale produzione ha raggiunto in qualche caso valori anche molto elevati, come ad
esempio l’idroelettrico nell’America Latina, dove le grandi risorse idriche hanno permesso di
raggiungere livelli di produzione pari al 25% del totale. Ma nel novero delle fonti di energia
rinnovabile sono l’energia solare e l’energia dal vento che in prospettiva giocano il ruolo più
importante. Queste, infatti, sono le risorse più promettenti non solo sotto il profilo ecologico ma
anche di competitività, di potenziali applicazioni e di nuovi modi per il loro sfruttamento. A livello
mondiale il tasso di crescita dell’eolico è risultato molto forte, quasi di tipo esponenziale. Negli
ultimi anni la capacità di generazione si è quasi triplicata provocando un sensibile calo dei costi. In
Europa sono emblematici i casi di Germania, Spagna e Danimarca, Paesi nei quali l’eolico
rappresenta ormai una realtà di tutto rilievo. Anche il fotovoltaico ha avuto un discreto sviluppo,
sebbene inferiore rispetto all’eolico.
Per quanto riguarda le biomasse, nonostante si riscontri a livello mondiale un discreto impiego
(producono il 14% del fabbisogno mondiale di energia), nei Paesi europei il loro ruolo risulta meno
incisivo. Per il futuro, tuttavia, occorre rivolgere la massima attenzione a tutto il settore delle fonti
di energia rinnovabili, che rappresentano una delle risorse più importanti e dalle quali si attende un
forte contributo al fine di ottenere le previste riduzioni delle emissioni di CO2, indispensabili per
combattere efficacemente il problema dei cambiamenti climatici
8
.
La seguente Fig.1 mostra la ripartizione per fonte primaria del consumo energetico nazionale per il
2004 secondo i dati del Rapporto Annuale Energia e Ambiente (REA) dell’ENEA
Fig.1 – Il consumo energetico italiano del 2004 per fonti primarie
9
Il contributo dell’energia rinnovabile endogena è pari al 8.3% del consumo complessivo e deriva in
gran parte dalla produzione idro-geotermoelettrica (5.5%), mentre le NFER vere e proprie
contribuiscono per l’1.3%. Però, poiché il contributo dell’elettricità importata dall’estero proviene
essenzialmente dalla produzione nucleare di Francia e Svizzera, si considera come “rinnovabile”
anche la quota del 5% d’importazione. Pertanto nelle statistiche europee viene attribuita all’Italia
una quota di produzione di energia rinnovabile pari a circa il 13% del consumo nazionale di
8
Fonte (Comitato di Parlamentari per l’Innovazione Tecnologica e lo sviluppo sostenibile – Onlus, 2004, Energia e
fonti rinnovabili).
9
Fonte (Enea Rea, 2005, Consumo energetico italiano 2004).
6energia. Per vedere con maggiore dettaglio la situazione, conviene far riferimento alla Tab.2, nella
quale sono stati riportati i dati ENEA, però accorpati secondo una classificazione logica diversa, in
modo da rendere evidente il contributo delle Nuove Fonti di Energia Rinnovabile (NFER) rispetto a
quello delle altre fonti rinnovabili endogene tradizionali e ai recuperi energetici derivanti dalla
cogenerazione, dai RSU e dal biogas di discarica.
Diverse voci del bilancio sono quelle stesse che fanno parte del resoconto contenuto nel REA, che
costituisce la fonte ufficiale ISTAT per i dati energetici. Pertanto, anche se è discutibile considerare
la legna da ardere come sorgente non inquinante in assoluto, essa ai fini del bilancio della CO
2
,
viene considerata fonte rinnovabile a tutti gli effetti.
10
Tab.2 - Energia primaria in Italia nel 2004
11
1
L’energia espressa in TWh si riferisce all’energia elettrica, mentre quella espressa in terajoule (TJ)
attiene all’energia termica.
2
I dati di produzione energetica sono stati elaborati secondo i seguenti fattori di conversione in
petrolio: 1 TWh (elettr.) = 0.22 Mtep (efficien. centrali =39%) per idroelettrico, geotermoelettrico,
eolico, biomasse, fotovoltaico; 1 TWh = 0.286 Mtep (efficien. = 30%) per biogas e RSU; 1 TJ
(term.) = 0.0000239 Mtep.
3
NFER = Nuove Fonti Energia Rinnovabile
4
RSU = Rifiuti Solidi Urbani
5
Il dato contiene tutti i contributi delle fonti rinnovabili, dei recuperi d’energia e della
cogenerazione. Esso differisce dal dato statistico ufficiale di 195.5 Mtep (Rapporto REA 2005)
perché questo non contiene il contributo di 2.3 Mtep di alcune rinnovabili (es. legna. RSU, ecc).
10
Fonte (Domenico Colante, 2 marzo 2006, Problematiche quantitative e prospettive per le rinnovabili in Italia).
11
Fonte (ENEA, 2005, Rapporto Energia e Ambiente 2005).