1
INTRODUZIONE
Lo scopo di questa tesi è quello di confrontare due
poemi rilevanti per la letteratura inglese e americana,
che sono stati le opere di maggiore successo
rispettivamente di Thomas Gray e di Edgar Lee
Masters, nate in due epoche distanti per periodo
storico ma legate da un fermento culturale innovativo
riguardo alla letteratura nazionale di cui si fanno
testimoni per eccellenza.
Confrontare la Elegy Written in a Country
Churchyard di Gray e la Spoon River Anthology di
Masters significa analizzarle nel loro contesto, capire
la loro nascita e cercare gli aspetti comuni per temi,
stile linguistico e struttura che queste due grandi opere
presentano.
La tesi si compone di cinque capitoli.
Nel primo capitolo viene descritta la biografia di
Thomas Gray, la sua infanzia, il rapporto complicato
dei genitori, il college e le amicizie nel circolo
d’intellettuali che egli mantenne per tutta la vita, gli
studi classici, i numerosi viaggi compiuti e
l’elaborazione delle sue numerose opere tra cui quella
di maggior rilievo: la Elegy, che diede impulso al
movimento romantico.
Il secondo capitolo presenta inizialmente il
contesto letterario in cui viene composta la Elegy di
Gray partendo dal contesto culturale illuminista e dalla
ricoperta delle opere classiche, affrontando poi la
2
nascita della corrente letteraria degli “Elegiac Poets”,
descrivendo i loro ideali e le caratteristiche importanti
della composizione delle loro opere, che mettevano il
mondo interiore al centro dell’attenzione e traevano
dalla vecchia forma dell’elegia un nuovo modo di far
poesia.
Vengono descritti poi i caratteri propri
dell’elegia classica e il suo utilizzo mutato attraverso
le varie epoche.
Si prosegue con l’approfondimento sull’opera di
Gray: sono analizzati il titolo, la sua coerenza con gli
ideali della corrente letteraria che rappresenta, la
forma, il linguaggio usato, i temi trattati e la loro
funzione.
Nel terzo capitolo è riportata la biografia di
Edgar Lee Masters: i problemi familiari, il suo
approccio con la letteratura, i suoi studi, ostacolati dal
disinteresse dei genitori, il difficile rapporto con la
professione di avvocato “ereditata” dal padre, quello
con il matrimonio e con i figli e la sua abbondante
produzione di opere che non eguagliarono mai il
successo che ebbe l’Anthology, della quale si
descrivono le fasi della pubblicazione.
Il quarto capitolo presenta il contesto letterario
in cui fiorì l’Anthology: una realtà in cui i romanzi
descrivevano una società puritana messa in crisi dalle
nuove realtà letterarie che nacquero separatamente ma
parallelamente intorno alla zona di Chicago all’inizio
del ventesimo secolo e che si proponevano di
descrivere la vera società americana, e non solo le
3
ostentate virtø e la morale descritte come unica realtà
fino ad allora.
Si definiscono poi i termini di antologia ed
epigramma ed il loro uso abbinato nella classicità.
Lo studio prosegue attraverso la presentazione
della Spoon River Anthology, dal momento in cui
viene concepita, sottolineando gli influssi letterari che
contribuirono alla sula nascita, tra i quali appunto la
Elegy di Gray, fino alla sua pubblicazione e successo
oltreoceano.
Si evidenzia l’idea generale sulla quale si basa la
composizione dell’opera: la rappresentazione della
società americana attraverso i racconti del microcosmo
di un villaggio, i temi trattati in generale e lo stile
linguistico usato.
L’ultimo capitolo consiste nel confronto vero e
proprio tra le due opere: viene messo in rilievo il
debito di entrambe le opere verso le forme classiche e
verso le idee anticonformiste e naturaliste dei poeti
elegiaci inglesi, vengono confrontati i linguaggi
utilizzati, le differenti strutture, le voci narranti e gli
stessi temi trattati riscontrati nelle specifiche poesie,
temi come quello della giustizia naturale contrapposta
alle leggi umane ed alle regole morali, quello del
giudizio umano, della funzione della tomba, della
centralità dell’interiorità dell’autore, della riflessione
e della fugacità dei beni materiali.
4
1. THOMAS GRAY – VITA E OPERE
1
Thomas Gray nacque il 26 dicembre 1716 a Londra, in
via Cornhill, vicino alla chiesa di San Michele, in cui
c’era allora il piccolo negozio di modisteria di sua
madre. Era il quinto figlio, e l’unico sopravvissuto, di
dodici nati da Dorothy e Philip Gray. Suo padre, un
uomo d’affari di Londra, si era sposato nel 1709.
Dorothy, originaria della contea di Buckingham, aveva
com prato il negozio con la sorella maggiore Mary.
Il matrimonio fu infelice e Thomas ebbe
un’infanzia complicata a causa del duro
comportamento del padre verso la madre.
Fu a spese di Dorothy se Thomas venne tolto
dalla situazione infelice in cui si trovava, quando nel
1725 gli diede la possibilità di frequentare il College
di Eton, dove lavorava la sua zia materna Robert. Lei
si prese cura del ragazzo e della sua educazione.
Thomas frequentò l’Eton College, situato di
fronte al castello di Windsor, sull’altra riva del
Tamigi, dal 1725 al 1734. Sebbene prendesse
raramente parte al divertimento giovanile dei suoi
compagni di classe, lì era felice.
I suoi amici a Eton erano Horace Walpole, figlio
del primo ministro, Richard West, figlio del Lord
Cancelliere d’Irlanda e Thomas Ashton. Insieme,
questi ragazzi maturi, intelligenti e sensibili formarono
la “quadrupla alleanza”, un’amicizia basata sul
1
Sito dell’archivio dell’Università di Oxford
http://www.thomasgray.org/materials/bio.shtml
5
comune interesse intellettuale. Si diedero dei
nomignoli tratti dalla poesia e dalla mitologia, Thomas
Gray era Orozmades (Orosmade, dio persiano).
La loro amicizia lasciò un’impronta profonda
impressa in lui per tutta la vita. Tra gli amici meno
intimi di Eton c’erano Jacob Bryant e Richard
Stonhewer, con il quale mantenne relazioni di amicizia
fino alla fine.
L’influenza di Eton, con la sua bellezza e le sue
tradizioni antiche, rimase importante per tutta la vita.
Il suo interesse per l’antico, che è centrale in molti dei
suoi lavori, e che lui sempre seguiva con passione, si
risvegliò lì.
Questi quattro giovani ragazzi completarono la
loro educazione prima dei termini previsti.
Nell’ottobre 1734 Gray si iscrisse al Peterhouse
di Cambridge. A Cambridge, come ad Eton, fu
zelante, studiò Virgilio ed iniziò a scrivere versi in
latino. Walpole e Gray mantenevano la
corrispondenza con West, inviando poesie e a volte
scritti in francese e latino.
Tutti e tre contribuirono alla creazione di un
volume di hymeneals, poesie cantate, sul matrimonio
di Frederick, principe del Galles, pubblicato come
Gratulatio nel 1736. Gray scrisse al college i versi
Luna Habitabilis pubblicati su Musae Etonenses.
In quel periodo tenne anche una corrispondenza
con Thomas Warton.
Sebbene studiasse molto, sembra che gli studi
del luogo non gli fossero del tutto congeniali. In
6
particolare non gradiva la matematica ed era poco
interessato alla filosofia, ma leggeva greco, latino,
francese e italiano voracemente; studiava la storia
medievale, l’architettura, la storia naturale ed era
interessato anche all’entomologia e alla botanica.
Le sue poesie sono piene di reminiscenze delle
altre lingue e letterature vive o morte.
Gray studiò come autodidatta, e quasi nulla c’è
rimasto, oltre ai vasti appunti, ad attestare la sua
profonda e varia preparazione scolastica.
Lasciò Peterhouse nel 1738 senza essersi
laureato, e passò qualche mese alla casa paterna di
Cornill, probabilmente con l’intenzione di studiare
legge all’Inner Temple al quale era stato ammesso nel
1735.
All’epoca aveva ereditato una proprietà modesta
dalla zia paterna Sarah e godeva di una relativa libertà
finanziaria.
Nel 1738 Walpole, che svolgeva già incarichi
per conto di qualche ufficio ecclesiastico, invitò Gray
ad accompagnarlo in un viaggio. Lui accettò senza
esitazioni: aveva una esplicita passione per la Francia,
l’Italia e la cultura classica.
A Parigi coltivò la passione per i drammaturghi
classici, soprattutto studiò Racine che
successivamente provò ad imitare nella tragedia in
blank verse Agrippina. Visitarono anche Versaille e la
cittadina di Reims, prima di lavorare al sud nelle città
di Lione e Genova. Mentre passarono il 1740 in Italia,
Gray imparò l’italiano e fece traduzioni da Dante,
7
Guarini e Tasso. Fece un lungo soggiorno soprattutto a
Firenze, ma nelle sue lettere sono descritte anche
Roma, Napoli ed Ercolano.
I due tornarono a Firenze da Roma in agosto, vi
rimasero fino all’aprile 1741 quando patirono per
Venezia.
Passarono la primavera con Horace Mann, il
ministro britannico, a Firenze. Lì Gray si occupò di un
lungo lavoro chiamato De principiis cogitandi che non
fu mai completato. A Reggio, ci fu una lite, i cui
motivi sono sconosciuti. Comunque, Walpole e Gray
svilupparono direzioni abbastanza differenti sia nelle
loro personalità che nei rispettivi interessi. Non si
riconciliarono fino al 1745. Gray passò poche
settimane a Venezia e da lì tornò a casa da solo
passando per la seconda volta dal monastero del
Grande Chartreuse nel suo scenario sublime, di cui
resta un’impronta nella sua Alcaic Ode, O tu, severi
religio loci. Per tutto il tempo passato all’estero Gray
fu un visitatore attento, prese nota nelle gallerie d’arte,
vide chiese e distrusse i pregiudizi. Osservò, e di
seguito raccomandò (come si apprende da una sua
lettera del 6 settembre 1758) l’abitudine giudiziosa di
scrivere sempre le proprie impressioni a caldo.
Continuò i suoi studi all’estero per tutto il tempo del
viaggio e acquisì una conoscenza intima dell’arte
classica e moderna, ma, a venticinque anni, non si era
ancora preparato per una carriera.
Al suo ritorno in Inghilterra nel 1741, Londra fu
la sua residenza per molti anni.