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CAPITOLO 1
1. LE CARATTERISTICHE DELL INFLAZIONE: ASPETTI TEORICI
1.1 Cos Ł l inflazione?
L Inflazione Ł essere poveri ma avere molti soldi in tasca 1. E cos che Ugo
Tognazzi considera questo fenomeno che colpisce i moderni sistemi economici nella
componente del livello generale dei prezzi.
Dare una corretta e precisa definizione del concetto di inflazione Ł condizione
necessaria per spiegare e capire quali possono essere le sue cause ed i suoi effetti.
L inflazione Ł una situazione caratterizzata da un aumento continuo e generalizzato del
livello dei prezzi. Piø precisamente, l inflazione misura il tasso percentuale di aumento
dell indice generale dei prezzi 2
Per comprendere il significato della definizione Ł utile fare alcune distinzioni.
La prima Ł quella tra valore nominale della moneta e valore reale: il primo Ł il valore che la
legge attribuisce alla moneta in sede d emissione e che sulla stessa Ł impresso. Il secondo
invece, denominato anche come potere d acquisto della moneta, Ł dato dalla quantit di beni e
servizi acquistabili con una determinata quantit d i moneta e, mentre il primo Ł sempre fissato
e non varia, il valore reale varia continuamente. Per esempio negli ultimi sessant anni c Ł
stata una variazione media del livello generale dei prezzi del 5% annuale3 con l effetto che gli
stessi sono aumentati di diciotto volte; ci che er a acquistabile prima con un unit adesso Ł
acquistabile con diciotto unit e la conseguenza Ł che il valore nominale Ł rimasto invariato
mentre il valore reale Ł diminuito. Questa diminuzione del valore reale della moneta Ł
l inflazione.
E evidente agli occhi di tutti che la diminuzione del potere d acquisto e quindi del valore
reale della moneta non Ł altro che la conseguenza del fatto che, essendo aumentati i prezzi dei
beni e dei servizi, la quantit che se ne pu acqui stare con una data cifra Ł diminuita.
La seconda distinzione fondamentale da farsi a proposito dell inflazione Ł quella fra prezzi
alti e prezzi crescenti. Si tratta di due fenomeni completamente diversi; un prezzo alto pu
essere stabile e, viceversa, un prezzo basso pu au mentare velocemente nel tempo. Dalla
1
Fonte www.wikipedia.it
2
Fonte: Politica economica Introduzione ai modelli fondam entali - Roberto Cellini Ed. McGraw Hill
pag.299
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Fonte ISTAT
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definizione di inflazione che abbiamo dato Ł evidente per che essa non riguarda prezzi alti o
bassi bens riguarda prezzi, alti o bassi che siano, che tendono a crescere.
Peraltro non Ł possibile parlare di processo inflazionistico se prezzi trascinati al ribasso
durante la fase recessiva dell economia, subiscono degli incrementi durante la fase di ripresa
del business cycle (ciclo degli affari). Solo quando gli incrementi sono considerati permanenti
ed irreversibili allora, possiamo parlare di inflazione.
La terza puntualizzazione da fare riguarda l aggettivo prolungato; l inflazione come gi
abbiamo avuto modo di spiegare Ł un processo che riguarda la crescita prolungata e non
occasionale del livello generale dei prezzi e quindi Ł un fenomeno che, in quanto tale, deve
avere una sua dimensione temporale. Un aumento sporadico e di per sØ isolato non pu essere
considerato inflazione perchØ non riguarda un fenomeno che ha un suo inizio
nell innalzamento del livello dei prezzi, una sua continuazione e una variazione permanente
del livello di quest ultimi. Solo quando l innalzam ento generale del livello dei prezzi avr la
caratteristica di essere prolungato nel tempo e porter a variazioni permanenti si potr parlare
di inflazione.
Inoltre per continuare questa breve presentazione del fenomeno inflazionistico, va
ricordato che l inflazione pu essere:
• strisciante;
• moderata;
• galoppante;
• iperinflazione (di cui tratteremo nel paragrafo 1.4).
Il criterio sottostante questa classificazione Ł il tasso di crescita o il ritmo di crescita osservato
nel livello generale dei prezzi.
Si ha inflazione strisciante (detta anche subdola o lenta) quando il livello generale dei prezzi
subisce un continuo aumento che non supera mai il 5%. Questo tipo di inflazione si manifesta
in quasi tutti i moderni sistemi economici.
Si ha inflazione moderata quando si hanno incrementi del livello dei prezzi superiori al 5%
ma che sono sempre inferiori al 10%; questo tipo di inflazione pu innescare la cosiddetta
spirale inflazionistica cioŁ quel fenomeno a catena che d vita ad un circolo vizioso di
inflazione sempre crescente.
Il terzo tipo di inflazione detta galoppante (con incrementi del livello dei prezzi > 10% e <
del 50%) Ł la conseguenza del perdurare della spirale inflazionistica che porta al cosiddetto
punto critico, quando cioŁ viene meno la fiducia della popolazione nella moneta del proprio
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Stato, il cui valore reale diminuisce continuamente. Tutti quindi in questo caso cercheranno di
investire nei cosiddetti beni rifugio (oro, immob ili, antiquariato, ecc.). Cos facendo
aumenter la domanda di beni e la velocit di circo lazione della moneta che far lievitare
ancora di piø i prezzi fino ad arrivare, in casi estremi, al collasso del sistema.
I paragrafi seguenti illustrano il metodo di calcolo per conoscere e studiare al meglio
il fenomeno inflazionistico.
1.2 Come si calcola l inflazione nazionale: il paniere dei beni e l indice dei prezzi al
consumo.
Come gi abbiamo piø volte ripetuto, l inflazione Ł un processo che riguarda gli
aumenti del livello generale dei prezzi dei beni e dei servizi destinati al consumo delle
famiglie e, come tale, ha bisogno di uno strumento di misurazione che consiste nella
costruzione di un indice dei prezzi.
In Italia, come nella maggior parte dei paesi, il calcolo dell indice percentuale Ł
affidato all Istituto nazionale di statistica (ISTAT). Un indice dei prezzi al consumo, infatti, Ł
uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi dell insieme dei beni e
servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno
specifico anno.
Ma piø specificamente cos Ł un paniere dei beni?
L impossibilit di misurare le variazioni dei prezz i di tutti i singoli prodotti consumati dalle
famiglie rende necessario selezionare un campione di specifici beni e servizi dei quali
misurare mensilmente la dinamica di prezzo, che deve essere rappresentativa di quella di un
piø esteso insieme di prodotti simili. Questo insieme di beni e servizi pu essere visto come
un paniere della spesa che contiene i prodotti pr evalentemente acquistati dal complesso
delle famiglie. I beni e servizi che entrano nel paniere con riferimento alle singole voci di
prodotto prendono il nome di posizioni rappresenta tive ; queste ultime permettono una stima
affidabile della dinamica dei prezzi della piø ampia voce di prodotto. Per molti prodotti, la cui
importanza all interno della spesa delle famiglie Ł particolarmente rilevante (si pensi ad
esempio alla benzina o all energia elettrica), la scelta delle posizioni rappresentative non pone
particolari problemi di selezione. In altri casi Ł necessario invece individuare un particolare
campione di prodotti. Le posizioni rappresentative sono selezionate sulla base di una pluralit
di fonti e tra le tipologie maggiormente consumate e inoltre devono essere facilmente rilevate
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sul territorio e, poichØ molte posizioni comprendono piø prodotti, sono in tutto 1143 i beni e i
servizi inclusi nel paniere 2009 (erano 1099 nel 2008)4.
L aggiornamento del paniere viene effettuato alla fine di ogni anno sulla base della verifica
della rappresentativit dei prodotti, della loro ev oluzione tecnologica, delle tendenze degli
specifici mercati e delle differenziazioni regionali. Questa operazione conduce all inserimento
di quei prodotti che hanno assunto maggiore importanza nella spesa effettiva delle famiglie e
all esclusione di altri la cui diffusione o l utili zzo risulta essere in declino o addirittura
marginale.
Nel 2009, il paniere per il calcolo dell inflazione Ł composto da 530 posizioni
rappresentative5 (nel 2008 erano 533) che costituiscono il campione di prodotti o di gruppi di
prodotti per i quali vengono diffusi mensilmente i relativi indici dei prezzi al consumo
mentre, per quanto riguarda le posizioni rappresentative, nell anno in corso non si sono
registrate uscite di posizioni gi esistenti e perc i gli aggiornamenti riguardano l ingresso di
nuove posizioni e la modifica di alcune gi present i nel paniere.
Detto ci , Ł ora indispensabile definire e precisare in che modo si possono misurare i prezzi e
le loro variazioni.
Sulla base dei beni e servizi che sono inclusi nel paniere di riferimento Ł possibile distinguere
quattro diversi indici dei prezzi:
• Il deflatore del PIL.
• L indice dei prezzi al consumo (IPC) .
• L indice dei prezzi alla produzione (IPP) .
• L indice dei prezzi al consumo armonizzato - IPCA ( di cui tratteremo nel paragrafo
1.3).
Il deflatore del PIL Ł dato dal rapporto fra il PIL nominale di un dato anno e il corrispondente
PIL reale6 e misura la variazione dei prezzi intercorsa dal periodo cui si riferiscono i prezzi
basati sul calcolo del PIL reale fino al periodo corrente cioŁ :
Deflatore del PIL = PIL nominale/PIL reale
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Fonte Istat Nota Informativa Febbraio 2009
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Fonte Istat Nota Informativa Febbraio 2009
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Il PIL nominale misura il valore di tutte le merci e servizi prodotti in un paese durante un certo intervallo
temporale di solito corrispondente ad un anno senza che vi sia alcuna correzione per l inflazione, mentre il PIL
reale Ł la misura del valore di tutte le merci e i servizi prodotti in un paese durante un certo intervallo di tempo,
corretto per tener conto dell inflazione.
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Dato che il deflatore del PIL Ł ottenuto da un calcolo che si riferisce a tutti i beni prodotti nel
sistema economico, Ł un indice di prezzo a larghissima base il cui paniere di beni pu
cambiare da un anno all altro, a seconda di cosa Ł prodotto ogni anno nel sistema economico.
L indice dei prezzi al consumo (IPC) Ł un indice dei prezzi che misura il rapporto tra il prezzo
di un insieme fisso, o paniere di mercato di merc i e servizi di consumo in un dato anno e il
prezzo dello stesso insieme in un certo anno base. L impiego di un insieme fisso dei beni e
servizi nell IPC Ł uno dei motivi per cui gli economisti ritengono che l IPC valuti l inflazione
per eccesso; quando il prezzo di un bene aumenta, la sua quantit domandata dovrebbe
diminuire e viceversa se il prezzo diminuisce; perci , non permettendo alla quantit di variare
al variare del prezzo, l IPC attribuisce alle voci di un paniere un peso troppo alto quando i
prezzi aumentano e un peso troppo basso quando i prezzi diminuiscono. Il risultato Ł
dunque una valutazione per eccesso del tasso di inflazione.
Attualmente nel nostro paese sono disponibili due indici, oltre all indice armonizzato di cui
tratteremo in seguito, e sono:
• Il NIC (riferito all intera collettivit nazionale).
• Il FOI ( relativo alle famiglie di operai ed impiegati).
Il NIC Ł un indice dei prezzi al consumo che misura l inflazione a livello dell intero sistema
economico; in altre parole considera l Italia come se fosse un unica grande famiglia di
consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono per ovvi motivi altamente
differenziate. Per gli organi di governo il NIC rappresenta il parametro di riferimento per la
realizzazione delle politiche economiche.
Il FOI si riferisce ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore
dipendente (extra agricolo). E l indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari e
tuttavia, anche se negli ultimi anni Ł stato l indice piø utilizzato per determinare il tasso di
inflazione, Ł un indice parziale perchØ non riguarda i consumi dell intera popolazione
nazionale ma solo quelli di determinate categorie di consumatori e, proprio per questo motivo,
il NIC sembra l indice piø appropriato per l analis i dettagliata del processo inflazionistico
proprio per la sua rappresentativit .
Questi due indici si basano entrambi su un unica rilevazione e sulla stessa metodologia di
calcolo; si basano sullo stesso paniere, ma il peso attribuito a ogni bene o servizio Ł diverso, a
seconda dell importanza che questi rivestono nei consumi della popolazione di riferimento.
Un ulteriore analogia tra i due indici riguarda il concetto di prezzo poichØ entrambi prendono
in considerazione il prezzo pieno di vendita.