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Introduzione
L’evoluzione musicale umana è stata caratterizzata dall’uso di utensili per esprimere
l’essenza della propria esistenza dando al suono emesso da questi mezzi
un’anima,soprattutto possiamo notare come l’uomo è stato accompagnato nel corso del
tempo da continui cambiamenti sociali, naturali e linguistici, nei quali la musica non è
stata altro che una sintesi delle aspettative, delle imposizioni e degli umori che l’uomo
desiderava o viveva nella propria esistenza. La musica viene ritualizzata, creando
contatti con le divinità, associando al discorso musicale le regole della comunicazione
(chiamata- risposta) e della divisione dei ruoli sociali.
Definendo regole, mutamenti, strumenti da uno spontaneo sfogo espressivo si sviluppa
la musica nel senso più artistico del termine, ossia calcolando le proporzioni, l’eleganza,
la presentazione dei generi espressivi più ricordati dai musicisti-viaggiatori o dagli
esecutori. Lo scopo di questo percorso tematico è quello di poter ripercorrere e
contenere il fenomeno evolutivo (dai popoli di natura, ai Tuareg e ai Berberi) culturale
(dalla tradizione orale alla notazione musicale) e le influenze (dal colonialismo Romano,
Turco, Bizantino all’invasione Araba) di uno dei luoghi che come tante altre zone del
mondo è stato protagonista della crescita del suo pensiero musicale: il Nord Africa
chiamata Numidia.
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Capitolo 1
I POPOLI DI NATURA
Molte documentazioni hanno circoscritto le prime attività musicali dei gruppi etnici, gli
studi più recenti di etnomusicologia hanno proposto nuove definizioni, tra cui, W.E.
Mühlmann scrisse: per popoli di natura si intendono i popoli con scarsi mezzi di
dominio sulla natura e quindi con scarsi mezzi tecnici. (W.E. Mühlmann, Areoi und
Mamaia, 1955.)
Il Tongiorgi ha puntualizzato: “ L’uomo prima che per qualsiasi carattere morfologico
si differenzia dalle altre specie animali per la sua coscienza di essere, per la capacità di
collegare volontariamente due fatti e conseguentemente scoprire le relazioni che
esistono tra essi… Lo strumento [qui il termine ha significato generico: non si riferisce
allo strumento musicale, ma potremmo considerarlo, sinonimo di utensile] è il simbolo
di questa capacità di prevedere un’azione futura e di far sì che essa si risolva nel modo
desiderato. E, se noi consideriamo l’Uomo diverso per questo da qualsiasi altra specie
animale, lo strumento è il simbolo dell’uomo”. (E.Tongiorgi, Origine e formazione della
specie umana, in Dall’origine della Terra all’homa sapiens, Milano-Roma, 1958)
Il popolo di natura allo stupore iniziale per una scoperta fa seguire un minuzioso lavoro,
l’arte di costruire un utensile, che riproduce artificialmente il suono e quindi uno spirito,
atto a produrre ritmo e poi suono al di fuori della voce umana.
Per l’uomo allo stato di natura, la musica assume un importante significato per la vita,
non esiste rituale magico, o credenza religiosa che non sia strettamente collegata ad
un’idea musicale. Ogni essere ha il proprio suono e il proprio canto, infatti l’uomo si
sente circondato dalla natura e vive in essa come in un ambiente che appartiene
interamente alla propria vita, solo dopo l’uomo comincia a staccarsi dalla natura, tende a
dominarla e attribuisce a se stesso una qualità, l’anima.
Schneider osserva: “la sua arte consiste prima nel localizzare l’oggetto in suono e poi
nel coordinarsi ad esso tentando di cogliere la nota giusta, cioè la nota peculiare
(specifica) dell’oggetto in questione” (M. Schneider, La musica primitiva, in Storia
della musica di Oxford, vol. I. Traduzione di G.Tintori, Milano 1962.)
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Quindi allo strumento e alla sua costruzione, le tribù attribuiscono un alto significato
sacrale, strettamente collegato all’evoluzione della vita spirituale e sociale del gruppo.
Uno degli studiosi che ha classificato le varie manifatture, Curt Sachs le ordina nelle
seguenti categorie:
(C. Sachs, Geist und Werden der Musikinstrumente, Berlino 1929 e The History of
Musical Instruments, New York 1940)
1. Sonagli – La parola sonaglio esprime tre concetti:
a. una serie di corpi duri attaccati ad una funicella che percuote l’un l’altro per azione di
scuotimento, risuonano senza il controllo diretto dai danzatori. Allacciati alla varie parti
del corpo (braccia, gambe, collo, cintura) si agitano per il movimento generato dalla
danza. Il ballerino si identifica nello strumento in cui parla lo spirito.
La collocazione del sonaglio sul corpo del danzatore è importantissima, come risulta dal
seguente schema che descrive il tripartitismo naturale e umano:
Della prima categoria, il cielo, appartiene il sonaglio a forma di copricapo utilizzato
nelle cerimonie della pioggia, nella seconda, l’umanità, si identifica con le pratiche
terapeutiche e con la guerra. Nell’ultima, la terra, è propria della danze rituali, per
augurare un buon anno di raccolta, di allevamento o di caccia.
b. un recipiente naturale (zucca, noce di cocco ecc.), costruito in paglia, in legno o in
ferro, riempito di chicchi o di granelli in genere, munito di manico che permetta di
Natura Uomo
Bocca
Cielo Testa ∫ Naso
Cuore
Umanità Tronco ∫ Organi della
digestione
Terra Parti inferiori ∫ Parti sessuali
Piedi
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agitarlo con il quale è possibile effettuare un controllo diretto. Esclusi alcuni rituali,
shamanici, il sonaglio di zucca è uno strumento usato particolarmente dalle donne;
c. uno sferoide cavo di metallo, munito di fessura e contenente una pallina (di ferro, per
esempio) che è libera di battere contro le pareti;
TAVOLA VIII.
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Sonagli.
I, S. a 5 lamine in ferro ripiegate (Congo, Bangala). cm. 26 . •
2, S. a forma di conchiglia in latta per cani da caccia (Liberia,
Manoo e Kran), cm. 5,5 x 10,5 . • 3. S. in noce di cocco (Somalia),
cm. 8 x ilI. • 4, S. di zucca (Tanganica), cm. 13.5 x 31. • , . S.
sferico iu latta con battaglio in pietra (Ruanda), diametro
cm. ,5,5 • 6, S. in doppio ordine di follicoli (Congo, Bakongo),
cm. 9 x 19 . • 7. S. in bozzoli di baco da seta (Sudatrica,
Boscimani), cm. 4,,5 x 76.
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2. Bastoni a percussione – Vengono maneggiati come un “pestone”, cioè l’utensile usato
per inserire i sassi nel terreno, la sua funzione è puramente ritmica.
I Vedda di Ceylon si limitano a tenere il bastone fermo e a percuoterlo con le mani. In
Uganda una trave appoggiata al terreno viene battuta con mazzuoli da due esecutori.
3. Tamburi a fessura – si indicano tutte le casse percosse e prive di membrana. Nella
sua forma più semplice, questo strumento è costruito da un tronco cavo integro, con una
fessura praticata longitudinale sulla parete ed è uno dei più antichi prodotti della
manifattura strumentale, lo possiamo associare alla pratica istintiva di battere le mani
contro il corpo e su qualsiasi oggetto. Questa scoperta incoraggiò l’uomo a costruire
delle cavità artificiali, vuotando il tronco di un albero o scavando una buca nel terreno:
la prima cassa di risonanza costruita interamente dalle
mani dell’uomo
.
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4. Tamburi – Il tamburo è un membranofono, quindi il suono viene ottenuto
percuotendo (ponendo in vibrazione) una membrana tesa mediante chiodi, corde su una
cornice o una cassadi risonanza di varie forme (a vaso, a clessidra ecc.) e costruita in
legno, in argilla e in metallo. Sachs distinguerà due fasi fondamentali della vita del
tamburo: la percussione manuale e la percussione mediante mazzuoli. Le mani
battevano i primi strumenti che tendevano pelli tenere di animali acquatici (serpenti,
lucertole e pesci). I mazzuoli furono invece adottati al tempo dell’applicazione di pelli
più sostenute di animali uccisi nella caccia. Il tamburo è uno strumento altamente
sacrale, l’interno racchiude idee misteriose poiché la pelle provieniva da una creatura
viva, l’animale o la persona continueranno a sprigionare il loro potere dalla pelle tesa e
battuta. Sachs propone un ordinamento generico della famiglia dei tamburi che può
essere riassunto così : il tamburo tubolare è la forma più arcaica e più strettamente
connessa alla struttura del tronco d’albero; il tamburo portatile: di piccole dimensioni, o
è munito di manico, assume la forma di calice per facilitare la “presa” sotto il braccio;
Il tamburo a cornice, la cui pelle è tesa su un basso telaio circolare o quadrangolare.
Sachs individua due classi indipendenti.
- La prima è diffusa in India, in Asia Centrale e settentrionale, in America. Il tamburo di
questa specie ha una sola pelle, può essere munito di manico o impugnato sull’intreccio
di corde che esce dalla parte priva di membrana. Presso alcuni popoli si usa battere il
telaio e non la pelle.
- La seconda specie comprende il tamburo a cornice ordinario diffuso nel Medio e
Vicino Oriente o in Europa. La pelle è percossa con le dita della mano.