13
Paragrafo 1.1
Le Confraternite: Le origini e l’evoluzione storica
Con la denominazione di Confraternita si inquadrano quelle
associazioni di fedeli con valenza laicale il cui principale scopo sussiste
nell’incrementare il culto pubblico nonché l’esercizio di opere di carità e
beneficenza
2
.
Uno studio approfondito delle confraternite, prima ancora di
soffermarsi sulla struttura organica delle stesse, deve necessariamente
prendere le mosse dalle origini, sebbene frastagliate ed incerte nella
precisa collocazione storica, passando poi, solo successivamente, alla
individuazione, tipologica e giuridica di esse.
Ciò che da subito può sottolinearsi è che le Confraternite in
quanto tali rappresentano uno dei tre diversi tipi di associazione laicale
individuate dal Codice di Diritto Canonico, la cui esistenza ed il cui
regime giuridico ha interessato ed interessa non solo il diritto canonico
ma anche lo stesso diritto dello Stato
3
. Il fenomeno associativo religioso
è più antico rispetto alla nascita della Chiesa. Le prime comunità
cristiane, conducevano forme di vita associata il cui legame principale era
2
SCADUTO F., s.v. le Confraternite, in Digesto Italiano, Vol. VIII, Torino, 1896, p. 1022.
3
Dal NOVISSIMO DIGESTO, Le Associazioni Laicali o Associationes fidelium, p. 1425.
14
rappresentato dalla fede e dalla reciproca assistenza
4
. Le Confraternite
hanno svolto un ruolo sicuramente molto importante all’interno del
quadro associativo storico collegato alla Chiesa. Ciò nonostante non è
facile individuare con assoluta precisione il momento esatto della loro
nascita, della loro affermazione.
Vi sono in merito ipotesi discordanti. Secondo alcuni studiosi
5
il
fenomeno troverebbe il proprio inizio nei primi secoli del cristianesimo
se non addirittura in epoca pre-cristiana, ipotizzando collegamenti con
istituzioni quali i collegia
6
romani o le fraterie greche e della Magna Grecia.
Non manca chi ritiene di poter collocare la nascita di questo tipo di
associazioni nel Basso Medioevo
7
. Di esse infatti è fatta menzione nel
XV canone del Concilio di Nantes celebrato nell'anno 895, e se ne fa
parola nella vita di San Marziale
8
scritta da uno dei suoi discepoli.
Ulteriori studi
9
inoltre comproverebbero l'esistenza di confraternite in
Europa forse già nel IV secolo, sicuramente in Francia nel VIII ed in
Italia nel secolo successivo.
4
MEERSSEMAN G.G., Ordo Fraternitatis. Confraternite e pietà dei laici nel Medioevo, III, Roma,
1977, pp. 3-87.
5
L. FERRARIS, Prompta Bibliotheca canonica, Parigi 1861, II, s. v. Confraternitas; pp. 400 -426
6
L. FERRARIS, Prompta Bibliotheca canonica, Parigi 1861, II, s. v. Confraternitas; pp. 400 -426
7
Dal NOVISSIMO DIGESTO, Le Associazioni Laicali o Associationes fidelium, pp. 1424 -1425
8
MARZIALE di Limoges (Limoges, III secolo) fu un vescovo missionario del III secolo,
inviato da Roma a evangelizzare i Galli; è venerato comesanto e confessore dalla Chiesa
cattolica. Egli fa parte dei grandi santi di Gallia
con san Dionigi, san Privato, san
Saturnino, san Martino di Tours, san Ferreolo di Vienne e san Giuliano, da O.L.I.R., s.v.
Confraternite, Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni della Chiesa.
9
L. FERRARIS, Prompta Bibliotheca canonica, Parigi 1861, II, s. v. Confraternitas; pp. 450-500
15
La tesi maggioritaria
10
tuttavia colloca la nascita del fenomeno delle
Confraternite nei secoli XII e XIII. Infatti notizie certe
11
confermano, la
presenza di associazioni laiche agli albori del secondo millennio, sia nelle
città che nei villaggi italiani, operanti in missioni umanitarie negli ospedali
e tra i poveri colpiti da malattie.
Una confraternita di questo tipo è documentata a Viterbo agli inizi
del secolo XI ed a Orvieto alla fine dello stesso secolo
12
. La difficoltà
della precisa datazione è da cogliersi tra le altre cose nello stretto
rapporto intercorso con forme diverse di organizzazioni ecclesiastiche
da un lato, nonché nella stretta connessione avutasi tra confraternite e
corporazioni di arti e mestieri
13
.
Le Confraternite erano associazioni di fedeli fondate sul comune
scopo della preghiera e della beneficenza, votate ad un Santo patrono ed
aventi segni distintivi e di identificazione di un gruppo quali ad esempio
il gonfalone con immagini del Santo patrono
14
. I confrati erano laici, non
sottoposti quindi a voti, sebbene vivessero secondo il modello cristiano
con una organizzazione interna di governo di carattere gerarchico e nel
rispetto di un proprio statuto. In esse era quindi presente il duplice
10
LANDINI,, per TRECCANI, s.v. Confraternite, in E. I., XI, Roma, 1949.pp.235-260
11
MEERSSEMAN G. G., Ordo Fraternitatis. Confraternite e pietà dei laici nel Medioevo, III,
Roma, 1977, pp. 3-87.
12
O.L.I.R., s.v. Confraternite, Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni della Chiesa.
13
BLACK C., Le Confraternite italiane nel Cinquecento, Milano, 1992, pp. 14-19.
14
MEERSSEMAN G. G., le confraternite laicali in Italia dal ‘400 al ‘600, Napoli, 1979, pp.
109-136.
16
elemento, quello laicale, in virtù dello status secolare dei propri membri,
e quello religioso, in virtù della assidua pratica del culto e delle attività
benefiche svolte dai membri
15
. Questa duplicità di profili, se da un lato
permetteva una netta distinzione dalle congregazione monastiche, dalle
quali le confraternite differivano anche per il fatto che quest’ultima non
utilizzava il "sacco" ed aveva al suo interno la presenza di un
ecclesiastico, il cui ruolo era più significativo che non nelle compagnie o
nelle confraternite, a causa del fine più specificatamente di culto che non
pietistico ed assistenziale di quest’ultime, dall’altro ingenerava una sorta
di contaminazione con le corporazioni di arti e mestieri
16
.
Tra le diverse aggregazioni di laici sorte in quell'incerto periodo
storico, a parte quelle eminentemente religiose ispirate al movimento dei
mendicanti del Terzo Ordine Francescano
17
, vi furono infatti le
corporazioni delle arti e mestieri
18
, di ispirazione più segnatamente laica,
manifesto dello spirito associativo delle varie categorie artigiane del
medioevo
19
. Anche le fratellanze e le confraternite, erano in verità
orientate inizialmente come organizzazioni di categoria
20
, le quali si
occupavano anche del benessere materiale degli appartenenti
15
MEERSSEMAN G.G., Ordo Fraternitatis. Confraternite e pietà dei laici nel Medioevo, III,
Roma, 1977, pp. 3-87.
16
BLACK C., Le Confraternite italiane nel Cinquecento, Milano, 1992, pp. 25-33
17
FRANCESCHI F., Tutti per uno, in Medioevo, III, XI, 1999, pp. 93-113.
18
BLACK C., Le Confraternite italiane nel Cinquecento, Milano, 1992, pp.25-40
19
TRECCANI, s.v. Artigianato; Enciclopedia dell' Arte Medievale, in E.I., XI, 1949.pp.670-730
20
TRECCANI, s.v. Artigianato; Enciclopedia dell' Arte Medievale, in E.I., XI, 1949.pp.670-730
17
contemporaneamente alla loro salvezza spirituale. Essendo
allora religione e professione di un'arte o di un mestiere strettamente
unite, i due organismi erano spesso associati e confusi, tanto che,
nel medioevo, fu spesso molto difficile distinguere le confraternite
dalle corporazioni.
Vi è di più: da un punto di vista storico e fattuale, rappresenta una
realtà acclarata quella che vedeva corporazioni di arte e mestiere erigere
una propria confraternita con gli stessi segni religiosi, oppure viceversa
una confraternita esercitare anche quelle funzioni caratteristiche proprie
di una corporazione di arte e mestieri
21
. Per comprendere in maniera
quasi immediata questa sorta di compenetrazione è necessario avere ben
chiara la realtà storico culturale in cui le Confraternite, stante alla tesi
maggioritaria, nacquero e si svilupparono. Parliamo del periodo del
Basso Medioevo in cui ogni espressione della vita era riempita dal
concetto di sacro e religioso. Le stesse corporazioni di arte e mestieri
presentavano un aspetto religioso, una ritualità, che erano, appunto,
come si diceva espressioni della cultura del tempo e della presenza della
Chiesa e del “sacro” nella vita di tutti i giorni. A questo si aggiunga che le
stesse corporazioni potevano avere certamente interesse a celarsi, se
così possiamo dire, dietro la realtà della Confraternita, istituzioni con
21
VERRENGIA A., Compendio dell’evoluzione giuridica delle Confraternite, 2003, pp. 16-18.
18
precisi privilegi connessi alla loro natura religiosa, che per tal via si
aprivano ai membri delle dissimulate corporazioni.
Finanche la terminologia utilizzata ed in uso in quei tempi fu
premonitrice di ulteriore confusione. In particolare è dalla Francia che,
probabilmente, fu mutuato il termine che più degli altri ha dato origine
agli equivoci ed alle difficoltà di chiara individuazione narrata. Sotto il
termini di “fraternitates”
22
, infatti, furono ricomprese associazioni pie di
laici, compagnie militari e religiosi, ordini monastici, confraternite di
preti, venendo ad indicare finanche vincoli di affratellamento a monasteri
o chiese. Sicché accanto ad associazioni in cui si possono ben
rintracciarsi le prime forme di confraternite in senso stretto, ve ne
furono altre che con esse nulla avevano in comune se non la sola
denominazione, o meglio ancora confusione terminologica, in quanto
completamente diverse in relazione agli scopi, diciamo, istituzionali delle
stesse, proiettate alla sola difesa dei propri interessi economici.
Per contro, anche rispetto alle associazioni aventi chiari caratteri
propri delle confraternite, la denominazione utilizzata non fu mai
univoca, parlandosi oltre che di Confraternite anche di congregazioni,
22
L. A. Muratori, De piis laicorum confraternitatibus etc., dissertatio LXXV, in Antiquitates Italicae
Medii Aevi, Milano 1742, VI, pp. 447-482.
19
fraternitas, fraglia, compagnia, consortia, sodalitium, gilda, gildonia,
schola, etc
23
.
Nonostante le incertezze circa la precisa datazione delle proprie
origini, è fuori dubbio che le Confraternite in senso stretto andarono
sviluppandosi in maniera forte soprattutto nel corso del medioevo
24
. Il
loro evolversi svilupparsi trova la propria matrice nelle condizioni
storico-culturali e nonché sociali proprie di quest’epoca. L’assoluta
mancanza di forme di assistenza pubblica, delle più elementari garanzie,
specialmente per la parte più disagiata delle collettività , unita al bisogno
di “bene operare per amore e, più ancora, per timore di Dio”, indussero i
cristiani ad associarsi per aiutarsi reciprocamente, per un mutuo
soccorso.
23
SCADUTO F., s.v. Confraternite, in Digesto italiano, VIII, Torino, 1896, p. 1022
24
MONTI G.M., Nuovo contributo alla storia delle Confraternite Medievali italiane, Firenze, 1933,
pp. 26-64.