8Un elemento fondamentale di differenza fra l’impostazione continentale e quella dei principi dello
IASC
2
(International Accounting Standard Committee) è contenuto proprio nel Framework, che
assegna al bilancio un fine completamente diverso rispetto all’obiettivo ad esso assegnato dalla
normativa comunitaria. Gli International Accounting Standards portano una rivoluzione storica nella
rappresentazione del bilancio e del valore: essi introducono, infatti, il cosiddetto fair value (o valore
equo secondo la traduzione italiana delle direttive comunitarie), che gli IAS definiscono come “il
corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, tra parti consapevoli e
disponibili in un’operazione fra terzi”
3
. In altre parole, si propone una contabilità a valori di mercato,
che sorpassa il principio storico del “costo” e rivaluta il principio della rilevanza nell’informazione
contabile. Il principio della prudenza, in ogni caso, rimane fondamentale, costituendo tuttavia non più
un fine a se stesso, ma un vincolo entro il quale rappresentare la sostanza dei fenomeni economici.
L’impostazione IASC tende ad individuare, nel patrimonio dell’impresa, l’insieme di risorse
economiche da essa gestite, a prescindere, quindi, dal concetto della proprietà (si veda, ad esempio, il
diverso trattamento contabile adottato per i beni detenuti in leasing). Il reddito, secondo l’impostazione
comunitaria, è inteso come “reddito distribuibile” ed in tal senso le regole per la sua determinazione
sono vincolate alla limitazione del rischio relativo alla distribuzione di utili fittizi. Non a caso, infatti, i
principi generali di valutazione:
a) si ispirano prevalentemente al concetto di prudenza;
b) sono ancorati al criterio del “costo” per l’iscrizione in bilancio delle attività;
c) non consentono la contabilizzazione di utili non realizzati.
Il reddito secondo l’impostazione IASC è, di contro, un “reddito prodotto” che quindi può essere
influenzato da ricavi o proventi non realizzati, dovuti all’impiego di valori correnti per la valutazione
delle attività. Per non parlare, infine, di un altro aspetto di fondo, che è rappresentato dal diverso modo
di rappresentare i risultati della gestione. Il Codice Civile, infatti, parla di rappresentazione della
situazione patrimoniale,finanziaria e del risultato economico, i principi IASC si riferiscono, invece, alla
situazione patrimoniale, al risultato economico e alle variazioni nella struttura finanziaria. Si ammette,
infatti, implicitamente che la struttura informativa su cui poggia il bilancio debba avvalersi di tre
pilastri contabili, rappresentati dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dal “conto finanziario”
o come impropriamente si dice nel linguaggio corrente dal “Rendiconto finanziario”. Il conto
finanziario attualmente non è disciplinato in modo esplicito dal legislatore civilistico. Né il generico
riferimento alla cosiddetta informazione complementare è sufficiente per consentirne la generale
utilizzazione da parte delle imprese, soprattutto medio piccole. Tale aspetto, tuttavia, costituisce una
lacuna rilevante rispetto all’impostazione contabile internazionale, che invece affida al conto
finanziario finalità informative autonome e di supporto rispetto agli altri documenti che compongono il
bilancio.
Come si è visto da questo breve excursus, l’impianto normativo comunitario e il sistema di principi
IASC presentano profonde differenze, soprattutto a livello di principi fondamentali relativi agli
obiettivi del bilancio. Il passaggio chiave che dovrà essere affrontato, anche e soprattutto a livello
normativo, riguarderà quindi proprio il fine da assegnare al bilancio.
2
Come più compiutamente illustrato nel Capitolo II, paragrafo 3, a partire dal 1° aprile 2001, IASB (International Accounting Standard
Board) è il nuovo acronimo di IASC, mentre la sigla dei principi IAS è sostituita dall’acronimo IFRS (International Financial Reporting
Standard). Ai fini del presente lavoro si farà riferimento a IASC e IAS, in quanto denominazioni generalmente conosciute.
3
Regolamento (CE) 1725/2003 della Commissione, Principio Contabile Internazionale n.36, paragrafo 5- Definizioni
9In questo lavoro approfondiremo le differenze tra i metodi internazionali e quelli italiani, evidenziando
i cambiamenti che sono intervenuti e analizzando i nuovi scenari che si sono creati con l’avvento dei
principi contabili internazionali nel panorama europeo.
Di seguito la nostra attenzione si focalizzerà sulla redazione del bilancio consolidato delle società
quotate che dovranno seguire i principi contabili internazionali IAS –IFRS secondo il regolamento
comunitario 1606/2002. La logica di fondo degli IAS è presente nel Framework che, quindi, qui sarà
spesso citato.
Il Framework si occupa, infatti, di definire:
a) le finalità assegnate al bilancio ed i destinatari delle informazioni contabili;
b) le caratteristiche qualitative che determinano l’utilità delle informazioni contenute nei bilanci;
c) la definizione, rilevazione e misurazione delle poste che costituiscono i bilanci;
d) i concetti di capitale e di conservazione del capitale.
Questo capitolo ha lo scopo di introdurre dal punto di vista giuridico e successivamente secondo la
dottrina economico aziendale, l’ambito di provenienza e di applicazione dei principi contabili
internazionali. Il processo di integrazione è stato favorito dall’introduzione di specifici provvedimenti
legislativi che, a cascata, hanno prodotto modifiche sostanziali al panorama contabile italiano.
1.2 Le origini degli IAS.
A partire dai primi anni Settanta, la legislazione comunitaria in materia contabile, ha avvertito la
necessità di attuare un processo di integrazione con lo scopo di realizzare l’armonizzazione in ambito
europeo. Lo strumento principale con il quale si opera, non è altro che il Principio contabile, inteso
come depositario di concetti di base, convenzioni, regole e prassi applicati dalla collettività delle
imprese nella preparazione e nella presentazione del bilancio d’esercizio e consolidato. L’interesse a
standardizzare i criteri di formazione dei bilanci nasce da un’esigenza di comparabilità in ambito
internazionale dei documenti informativi riguardanti le situazioni patrimoniale, economica e finanziaria
delle imprese. La formazione di un unico mercato finanziario europeo, caratterizzato da una marcata
integrazione geografica, da un’esigenza crescente di efficienza allocativa, ed il dilagare del fenomeno
del multilisting -la quotazione contemporanea di singoli titoli in mercati di paesi diversi-, è necessario
dotarsi di un sistema univoco di redazione dei bilanci soprattutto per tutelare gli investitori. Il tema
dell’unificazione contabile è di grande interesse oltre che per l’efficienza soprattutto per la trasparenza
dei mercati finanziari. Questi requisiti si basano essenzialmente sulla completezza e sull’attendibilità
delle informazioni fornite dalle emittenti di strumenti finanziari, e costituiscono condizione
irrinunciabile affinché i prezzi possano formarsi in modo corretto eliminando il più possibile le
asimmetrie informative. Le decisioni delle imprese inerenti alla localizzazione della raccolta di fondi ed
ai conseguenti investimenti produttivi, sono profondamente influenzate dalla liberalizzazione dei
servizi finanziari e dalla maggiore diffusione della cultura economica. Dalla fine degli anni Ottanta,
grazie all’azione congiunta delle forze appena citate, si è sviluppato un fenomeno di progressiva
integrazione dei mercati (la c.d. Globalizzazione) che prevede la creazione di un unico grande centro di
10
raccolta dei capitali, ove le informazioni necessarie agli investitori-finanziatori saranno rese
pienamente disponibili, per abbattere le asimmetrie informative più appariscenti. Tuttavia per poter
eliminare anche quelle asimmetrie più resistenti, è necessario attuare regole che possano portare alla
creazione di una informativa sulle società con vocazione internazionale -global players-, trasparente e
completa ma soprattutto comparabile per supportare a pieno il processo decisionale della miriade di
soggetti componenti il mercato
4
. Il piano di riavvicinamento contabile dei Quindici affonda le proprie
radici già dal 1995, ma è stato il Consiglio Europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo del 2000 con le sue
decisioni, a porre le basi per raggiungere l’importante obiettivo di migliorare la comparabilità dei
bilanci societari. In tale modo i bilanci d’esercizio ed i conti consolidati dovranno essere redatti nel
rispetto di una serie di principi contabili comunemente riconosciuti: gli International Accounting
Standars emessi dallo IASC. Lo IASC –International Accounting Standard Committee- è
un’associazione di diritto privato costituita nel 1973 dai rappresentanti delle professioni contabili
provenienti da dieci Paesi europei dalla macroarea dell’America centro-settentrionale, e dal Giappone.
Per quanto riguarda l’Italia, la partecipazione è svolta dalla CONSOB. Determinante nella storia
dell’IASC è stata la costituzione dell’IOSCO (l’organismo mondiale che raggruppa tutte le agenzie dei
vari Stati per la regolamentazione dei mercati finanziari, come la SEC statunitense, la COB francese e
la nostra CONSOB); era infatti naturale che l’IASC diventasse il riferimento, a livello mondiale della
nuova struttura. Ciò ha peraltro comportato una sorta di cambiamento di natura da parte dell’IASC, nel
senso che essa cessò di essere una struttura interna (ancorché altamente qualificata) delle professioni
contabili, per essere invece, ed a tutti gli effetti, un organismo con una mission pubblica di alto
spessore e riconoscimento. Varie e notevoli furono le conseguenze di questo cambiamento di ruolo.
Innanzitutto si sentì la necessità di eliminare, o comunque ridurre drasticamente il numero dei
trattamenti alternativi, per rendere effettivamente analizzabili e confrontabili i bilanci (donde il nome
di “comparability” del progetto così instaurato e che portò ad una drastica riduzione dei trattamenti
alternativi). Si pose poi mano alla stesura di un “quadro concettuale” (conceptual framework) per la
preparazione e la presentazione dei bilanci, ponendo così riparo – a mio avviso – ad una lacuna
metodologica. Il Conceptual Framework non venne considerato come un nuovo IAS, ma bensì come un
documento quadro volto a dare maggiore consapevolezza delle finalità dei bilanci (e quindi ai principi
che ne disciplinano la formazione), ancorché esso sia privo di un diretto contenuto normativo (e ciò
spiega perché non porti una data di entrata in vigore). Interessante in questo documento è
l’individuazione dei destinatari dell’informazione contabile (stakeholders), fra i quali importanza
preminente hanno gli investitori attuali o potenziali
5
. Significativo in proposito il fatto che i principi
contabili internazionali si riferiscono essenzialmente alle imprese le cui azioni sono quotate in borsa.
Questo organismo ha ottemperato alla richiesta proveniente principalmente dalle autorità di controllo
delle borse riunite sotto l’egida dell’International Organization of Securities Commission - IOSCO – e
con la supervisione del Comitato di Basilea
6
di produrre un set di regole contabili di elevata qualità che
in un futuro ormai prossimo, vedranno la convergenza con gli US GAAP e gli SFAS statunitensi. Fin
dal 1995, la Commissione Europea, aveva espresso la propria preferenza per i principi emanati dallo
IASC rispetto agli standards americani per il loro carattere internazionale e la versatilità di applicazione
4
[De Rosa- Russo, 2003]
5
Vale la pena notare la differenza con le legislazioni dei paesi dell’Europa continentale che tradizionalmente privilegiano gli interessi
dei creditori (anche bancari). Ciò dipende dalla diversa struttura dell’economia e del modo delle imprese che, in Europa (così come in
Giappone) fanno affidamento, per le loro necessità di sviluppo, essenzialmente ai capitali del proprietario e dei suoi familiari
(autofinanziamento) e delle banche, mentre nei paesi anglosassoni il finanziamento è assicurato innanzitutto dalle borse.
6
Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria è un comitato di autorità di vigilanza istituito nel 1975 dai Governatori delle banche
centrali del Gruppo dei Dieci. Esso è formato da alti funzionari delle autorità di vigilanza bancaria e delle banche centrali del Belgio,
Canada, Francia, Germania Giappone, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Svizzera.
11
rispetto a questi ultimi
7
. A partire dal 2001 un processo di ristrutturazione interna allo IASC ha portato
alla creazione di quattro organismi:
1) I trustees: Persone fisiche di diversa provenienza geografica
8
con funzioni di controllo e di
nomina dei membri degli organismi interni;
2) Lo IASB – Inernational Accounting Standard board- che va a ridenominare lo IASC. Esso si
compone di 14 membri ed ha il compito di redigere gli IFRS –International Financial Reporting
Standards – i nuovi principi che hanno sostituito gli IAS;
3) Lo Standard Advisory Council il quale ha il compito di fornire suggerimenti allo IASB e
segnalare gli argomenti maggiormente meritevoli la sua attenzione;
4) L’IFRIC – International Financial Interpretation Committee – organismo responsabile
dell’emanazione delle nuove interpretazioni che assumeranno il compito svolto dal precedente
organismo del SIC – Standing Interpretation committee-
9
.
Con l’acronimo IAS si intendono oltre ai principi emanati anche le successive modifiche e le relative
interpretazioni del SIC. Essi sono sostituiti dagli IFRS la cui numerazione riparte dal numero uno senza
tuttavia costituire soluzione di continuità. Tale orientamento è dovuto al riconoscimento allo IASB di
competenza, credibilità e professionalità. Ulteriormente lo IASB nel momento in cui va a modificare i
testi degli IAS/IFRS emana un apposito documento di bozza definito come ED - exposure draft-. La
natura degli IAS e delle loro interpretazioni rimane inalterata nonostante il processo di manutenzione in
corso che ha lo scopo di eliminare le eventuali discrasie e le molteplici vie di fuga inerenti alla
contabilizzazione ormai non più tollerabili. I principi, tuttavia, prima di acquisire valenza giuridica
diventando dei veri e propri testi legislativi devono essere sottoposti ad un meccanismo di
omologazione che consiste nel processo di valutazione ed approvazione a livello comunitario al fine di
assicurare un congruo “controllo pubblico” e che, in ogni modo, i documenti di nuova emanazione, non
7
Gli IAS sono redatti in una prospettiva internazionale e non su misura del contesto statunitense, questi ultimi tuttavia si presentano
voluminosi, si fondano su regole ed interpretazioni estremamente dettagliate e richiedono un processo di assimilazione lunga e
complessa. Infine, l’Unione Europea, non potendo influenzare in alcun modo l’elaborazione degli US GAAP non è incentivata
all’adozione di questi standards.
8
Sei membri provengono dall’America settentrionale, altri sei dall’Europa, quattro dall’Asia e quattro dagli altri paesi. La composizione
prevede almeno 5 membri con esperienza di revisione contabile, almeno 3 membri con esperienza nella redazione di bilanci, almeno altri
3 membri con esperienza di utilizzatori di bilanci ed almeno 1 membro di provenienza accademica.
9
L’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ha sostituito, a partire dalla fine del 2001, il precedente
Standing Interpretations Committee (SIC). I membri dell’IFRIC sono 12, nominati dalla IASC Foundation. I compiti dell’IFRIC sono:
•
Fornire interpretazioni circa l’applicazione degli IAS/IFRS e dare tempestiva soluzione a problematiche contabili non
specificamente affrontate dagli IAS/IFRS (nel rispetto del quadro concettuale di riferimento definito dal Board)
•
Preparare bozze di documenti interpretativi sui principi contabili internazionali e renderli disponibili al pubblico, al fine di
ottenerne commenti e/o suggerimenti prima dell’emanazione della versione definitiva;
•
Inviare al Board le interpretazioni definitive ed ottenerne l’approvazione
•
Le interpretazioni emanate dall’IFRIC hanno la stessa valenza dei principi contabili internazionali: un bilancio non è pertanto
conforme a tali principi se non rispetta anche quanto disposto da tutte le interpretazioni sinora emanate.
12
presentino caratteristiche incompatibili con la situazione giuridica ed economica dell’unione. I soggetti
coinvolti negli standards contabili in senso generale sono molteplici:
1) ARC -Accounting Regolatory Committee- definito anche come CRC ovvero Comitato di
Regolamentazione Contabile;
2) EFRAG - European Financial Reporting Advisory Group;
3) SAC -Standards Advisory Council - l’organismo tramite il quale altri soggetti e/o
organizzazioni, interessati allo sviluppo di principi contabili internazionali, forniscono i loro
suggerimenti al Board
10
;
4) OIC – organismo italiano di contabilità -;
5) CESR – Committee of the European Securities Regulators- Comitato degli organismi di
vigilanza europei delle società quotate di cui fa parte la CONSOB.
Nato per decisione dell’Ue con il provvedimento 2001/527/Ec ha l’obiettivo di armonizzare le politiche
tra i regolatori europei, agisce come gruppo tecnico di supporto per la commissione di Bruxelles ed
opera per assicurare una rapida implementazione della legislazione comunitaria, in materia contabile,
nei singoli stati membri. Ha la funzione di elaborare i criteri e meccanismi comuni per svolgere la
vigilanza. I principali passaggi del processo di formazione dei principi sono i seguenti:
1) Lo staff tecnico individua ed esamina i temi connessi ad un argomento ritenuto rilevante ai fini
dell’emanazione di un principio e valuta l’applicabilità ad esso dello IASB Framework;
2) Consultazione con il SAC circa l’opportunità di inserire l’argomento nell’agenda del Board;
3) Pubblicazione e diffusione al pubblico di un Exposure Draft (ED), contenente la bozza del
nuovo principio contabile internazionale in corso di esame;
4) Valutazione, da parte dello staff tecnico, dei commenti ricevuti sull’ED;
5) Approvazione da parte del Board del nuovo principio contabile internazionale.
Un altro soggetto non meno importante anche se di provenienza d’oltreoceano e senz’altro il FASB–
financial accounting standard board- è l’organismo tecnico che fa capo alla financial accounting
foundation. Nato nel 1973, elabora i principi contabili statunitensi: gli Us GAAP – United States
General Accepted Accounting Principles – che comprendono gli SFAS – Statement of Financial
Accounting Standards- e tutti gli altri documenti emanati dagli organismi statunitensi dediti alle
10
Attualmente i membri del SAC sono circa 50, nominati inizialmente dalla IASC Foundation. Tra gli obiettivi del SAC vi sono quelli di
fornire al Board suggerimenti sulle priorità da seguire nello sviluppo dei nuovi IFRS e di informarlo delle implicazioni su imprese ed
utilizzatori di bilanci derivanti dall’adozione di nuovi IFRS
13
tecniche contabili come le comunicazioni della SEC, le disposizioni dell’AICPA –American Institute
of Certified Public Accountants-, organismo rappresentativo della professione contabile statunitense. E’
composto da sette membri con carica di durata quinquennale. Nell’ottobre 2002 il FASB e lo IASB
hanno sottoscritto un memorandum d’intesa, impegnandosi reciprocamente a creare un complesso
unico di norme contabili a valenza internazionale attraverso un processo di convergenza tra i GAAP e
gli IAS/IFRS. E’ necessario a tale fine instaurare un unico linguaggio contabile e la supervisione del
CESR.
1.2.1 Le origini degli IAS: IFAC e IASC
Un serio progetto di convergenza contabile internazionale inizia nel 1973 dall’International Federation
of Accountant (IFAC), l’organizzazione che rappresenta la professione contabile internazionale, nel
momento in cui costituisce l’International Accounting Standard Commitee (IASC) allo scopo di
promuovere l’armonizzazione delle regole per la predisposizione dei bilanci delle società. Gli strumenti
di cui dispone lo IASC a partire dal 1973 sono tre:
1) la pubblicazione di International Accounting Standard (IAS);
2) i principi di revisione, cioè gli Standard of Auditing (ISA);
3) gli International Auditing Practise Statement (IAPS), utilizzabili come parametro di riferimento
nell’emissione e riesame delle regole nazionali dei paesi membri dell’IFAC.
Lo IASC comprende rappresentanti di 14 Paesi e osservatori di organizzazioni quali lo IOSCO
(International Organization of Securities Commissions), il FASB (Financial Accounting Standard
Board) e la Commissione Europea. Tuttavia, il corpo di principi contabili elaborato nei primi anni non
può ancora rappresentare un sistema autonomo, adottabile in luogo delle regole nazionali esistenti in un
Paese. Difatti gli IAS accolgono generalmente norme delle tradizioni contabili più antiche, ovvero
quelle degli USA e degli altri paesi anglosassoni, annoverando in definitiva differenti regole di bilancio
alternative tra loro (relative alla rilevazione di attività, passività e componenti di reddito).
1.2.2 L’evoluzione degli IAS negli anni ‘90
Nel 1989 inizia un processo d’aggiornamento degli IAS esistenti, in primis con la pubblicazione del
Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements, che costituisce un importante
supporto teorico agli IAS esistenti. Esso, infatti, stabilisce gli obiettivi dell’informativa societaria, le
caratteristiche fondamentali del bilancio ed elabora i principi generali di rilevazione contabile. Il
Framework contribuisce a promuovere l’accettazione e il riconoscimento degli IAS da parte della
professione contabile internazionale, delle società che intendono adottarli, degli utilizzatori e degli
auditors dei bilanci. Il problema, in effetti, consiste nel fatto che i principi elaborati dallo IASC prima
del 1995 non dispongono autonomamente di una forza legale, ma possono acquistare considerazione
solo con il supporto delle principali istituzioni internazionali, rappresentanti le diverse categorie di
operatori economici (organizzazioni internazionali della professione contabile, commissioni di
14
vigilanza dei mercati, ecc.). All’interno di questo quadro s’inserisce a ragione l’accordo concluso nel
1995 tra lo IASC e l’International Organization of Securities Commissions (IOSCO), l’organizzazione
che rappresenta le commissioni di vigilanza dei mercati borsistici mondiali. Essi stabiliscono le
integrazioni ai principi IAS, necessarie affinché lo IOSCO accetti che i bilanci preparati in occasione di
cross-border offerings e cross border listings vengano predisposti secondo i nuovi Standards. Tale
processo d’aggiornamento si conclude il 17 Maggio 2000, quando lo IOSCO annuncia che il processo
di valutazione dei principi IAS è completato, approvando il testo di trenta nuovi principi, i cosiddetti
core standard. Da quel momento è consentito alle commissioni di borsa, aderenti allo IOSCO, accettare
i bilanci redatti secondo gli IAS, anziché secondo i principi contabili del mercato nazionale.
1.2.3 Il caso SEC
Non tutti i membri dello IOSCO, tuttavia, sono favorevoli all’accettazione di questi nuovi principi. In
particolare, la Security Exchange Commission (SEC), l’organo di controllo nel mercato USA, teme un
impoverimento d’informazione societaria e d’efficienza del sistema, giacché gli US Generalized
Accepted Accounting Principles (US GAAP) risultano più dettagliati e voluminosi e la loro
applicazione si rende possibile grazie al forte potere regolatore e sanzionatorio dello stesso organo di
vigilanza. La SEC, che controlla ben 16.000 società, accenna una timida apertura agli IAS nel 1996 con
l’accettazione di un corpus di standard, frutto della collaborazione con lo IOSCO e lo IASC, esigendo
una qualità tale da consentire comparabilità, trasparenza e la possibilità di rigorosa interpretazione ed
applicazione.
1.2.4 La ristrutturazione del 2001
In seguito a questo periodo di rinnovamento e integrazione degli IAS, si ritiene opportuno rivedere la
struttura dello IASC, essendo ancora dipendente esclusivamente dalla professione contabile
internazionale. L’obiettivo del progetto è quindi di coinvolgere più parti interessate all’emissione di
principi contabili di generale accettazione. In data 8 Marzo 2001 è così costituita la IASC Foundation,
un’organizzazione not-for-profit con sede nello Stato del Delaware negli USA (dove già ha sede il
FASB, ovvero il corrispondente Board americano). La nuova struttura prevede: l’International
Accounting Standards Board (IASB), organo principale che detiene la responsabilità esclusiva per
l’emanazione degli IAS e l’approvazione delle loro interpretazioni; lo Standards Advisory Council
(SAC), costituito da 49 esperti che assistono lo IASB nella determinazione degli argomenti di priorità;
lo Standing Interpretations Committee (SIC), che discute e prepara le interpretazioni degli IAS. Inoltre
un Board di 19 Trustee ha il fondamentale compito di reperire le risorse finanziarie necessarie per il
funzionamento della Foundation e di nominare i membri dello IASB, del SAC e del SIC in modo tale
da assicurare un’adeguata rappresentazione geografica a tutte le parti coinvolte nella realizzazione degli
IAS, ovvero: la professione contabile internazionale, i rappresentanti del mondo accademico, investitori
ed analisti finanziari, rappresentanti delle società alle quali sono rivolti i principi ed, infine, gli auditor
incaricati della certificazione dei bilanci. La struttura della IASC Foundation è chiarita in Figura 1(a).