struttura dei costi e dei ricavi. Infine, l’ultimo capitolo descrive i più
importanti provvedimenti legislativi, che tendono a regolamentare la
circolazione e l’utilizzazione della carta di credito, e in particolar modo mi
sono soffermato sulla convenzione tra emittente e titolare, sul contratto
tra emittente e fornitore e sul rapporto tra il titolare della carta e gli
esercenti convenzionati.
CAPITOLO I
EVOLUZIONE DEL SISTEMA DEI PAGAMENTI E DEI
DIVERSI GENERI MONETARI
10
1.1 IL SISTEMA DEI PAGAMENTI.
Il sistema dei pagamenti può essere definito come l’insieme degli
strumenti, delle procedure, degli operatori, delle infrastrutture, delle
norme che concorrono ad assicurare il trasferimento della moneta tra gli
operatori economici. Esso svolge dunque una funzione strumentale
rispetto alla moneta assicurandone la circolazione e, quindi l’utilizzo nelle
transazioni. Le componenti del sis tema dei pagamenti sono suddivise in
due principali aree: quella dei servizi di pagamento alla clientela e quella
dei circuiti interbancari. I servizi si distinguono dai beni per una serie di
specificità: l’immaterialità dell’output; la contestualità tra produzione e
consumo e l’attivazione da parte dell’utente. Queste specificità riguardano
anche i servizi di pagamento. I processi produttivi di tali servizi si
articolano in due fasi principali che sono il contatto cliente-intermediario e
la gestione del pagamento all’interno del settore degli intermediari
finanziari. Il contatto cliente banca presuppone la disponibilità di strutture
per l’attivazione di servizi. L’intermediario può offrire i servizi di
11
pagamento attraverso le medesime strutture presso le quali svolge l’attività
di intermediazione finanziaria; può sviluppare una rete di punti di contatto
dedicati, allo scopo di servire le esigenze di pagamento nel luogo più
prossimo a quello nel quale esse sorgono (per esempio terminali Pos) e
può utilizzare un operatore non finanziario che si interpone nel rapporto
con l’utente finale. I servizi di pagamento sono finalizzati a soddisfare
quanto più possibile le esigenze della clientela, esigenze che vanno
ampliandosi e diversificandosi in relazione allo sviluppo delle economie e
dei mercati. 1 I requisiti fondamentali dei servizi sono molteplici e
riguardano sia i profili di costo, sia gli aspetti qualitativi, che possono
assumere un rilievo diverso per il pagatore e per il beneficiario.
Nell’ambito dei costi va ricondotto il prezzo del servizio applicato dal
produttore agli utenti che può assumere forme eterogenee. Tra gli aspetti
qualitativi vanno richiamate la comodità e la semplicità di utilizzo dei
servizi, la velocità di esecuzione dei pagamenti, la tempestività delle
informazioni sui pagamenti disposti o ricevuti, la sicurezza e l’affidabilità
del servizio. In particolare, la comodità di utilizzo è massima quando il
1
Cfr. Onado M. Economia dei sistemi finanziari, Bologna Mulino, 1990
12
cliente può usufruire del servizio nel momento e nel luogo in cui sorge
l’esigenza del pagamento. Nel rispondere alle diverse esigenze di
pagamento, i produttori possono presentare servizi con caratteristiche
molto diverse. Tutto ciò richiama la distinzione tra gli strumenti di
pagamento e le procedure di trasmissione della moneta. Gli strumenti di
pagamento sono rappresentati da supporti tangibili che si prestano ad
essere impiegati in sostituzione della moneta legale, senza richiedere il
contatto con la banca. Invece, l’utilizzo di procedure per la trasmissione
della moneta comporta l’esigenza di attivare il trasferimento di fondi
presso un punto di contatto con l’intermediario. Tra banca e cliente si
sviluppa, inoltre, una complessa relazione derivante dalla molteplicità dei
servizi offerti, dei quali i servizi di pagamento sono parte e che apre alla
singola banca possibilità di differenziare la propria offerta complessiva.
Per contro, quando si considerano i servizi di pagamento in sè, sono
minori i margini di differenziazione.2 I servizi alla clientela debbono quindi
caratterizzarsi per una elevata standardizzazione, al punto che ci si
domanda se la banca possa portare avanti una politica di differenziazione
2Cfr.al riguardo,G.De Laurentis Le strategie compet.nell’offerta dei serv.di pagam,Milano Egea, 96
13
del prodotto. Con l’applicazione delle nuove tecnologie, tale problema si
pone, altresì, anche in relazione alla necessità di definire standard tecnici
comuni. Per quanto riguarda il circuito interbancario, i pagamenti tra
clienti di banche diverse danno origine a trasferimenti di fondi tra aziende
di credito che vengono gestiti all’interno delle procedure di regolamento
interbancario. In particolare, nella definizione dell’assetto del circuito
interbancario si pongono due alternative: la scelta tra regolamento in
moneta della banca centrale ovvero in moneta bancaria e la scelta tra
regolamento su base netta ovvero su base lorda. La prima ipotesi attiene
alla possibilità per le banche di regolare i pagamenti interbancari
scritturandoli sui conti di corrispondenza da esse intrattenuti sui conti
detenuti presso la banca centrale.3 L’appostazione dei pagamenti sui conti
di corrispondenza bancari comporta l’emergere di esposizioni creditizie e,
quindi di rischi di controparte connessi con l’eventualità che la banca
corrispondente fallisca. Per contro, alla moneta della banca centrale non è
associato un rischio legato al mezzo di pagamento perchè la banca
centrale non può fallire; il suo utilizzo assicura dunque la finalità di
3
Cfr. Banca d’Italia, Libro bianco sul sistema dei pagamenti in Italia, Roma 1987
14
pagamento. L’impiego dei conti presso la banca centrale comporta però
un elevato costo-opportunità in quanto essi generalmente vengono
remunerati in misura trascurabile. Anche la seconda alternativa, la scelta
tra regolamento su base netta o lorda, ha implicazioni rilevanti in termini di
rischi e di costi. Il regolamento su base netta si sostanzia nella definizione
di un accordo di compensazione tra due o più banche, in virtù del quale il
trasferimento di moneta viene effettuato a intervalli di tempo
predeterminati e per il solo saldo netto derivante dalla differenza tra
pagamenti disposti e ricevuti da ciascuna istituzione partecipante. Gli
accordi di compensazione sono convenienti perchè i pagamenti effettuati
da una banca a beneficio di un’altra in un dato periodo di tempo tendono
ad essere bilanciati da pagamenti di segno opposto.4 Quindi ciò permette
di ridurre il numero di pagamenti finali da eseguire e di economizzare le
riserve di liquidità necessarie per la loro gestione. Il regolamento su base
netta, invece, introduce un elemento di rischio connesso con l’eventualità
che un aderente all’accordo non sia in grado di far fronte al proprio
4
Cfr. Gualtieri P. La gestione finanziaria delle banche, Bologna, Mulino 1996
15
debito al momento del regolamento dei saldi; alla base di questo
rischio vi è
l’intervallo di tempo intercorrente tra il momento in cui i pagamenti
vengono presentati e il momento del regolamento. Il sistema dei
pagamenti può essere strutturato come una piramide composta
da più livelli:
a) Alla base si collocano gli strumenti di pagamento che gli intermediari
mettono a disposizione degli operatori economici.
b) Al secondo livello vi sono le procedure e i servizi mediante i quali gli
intermediari si scambiano le informazioni e i documenti contabili
relativi ai pagamenti disposti dalla clientela.
c) Al terzo, i sistemi di compensazione per le transazioni in moneta e per
quelle sulle altre attività finanziarie, e le procedure interbancarie.
d) Al livello superiore i conti di regolamento degli intermediari, in
particolare quelli in base monetaria detenuti presso la banca centrale.
e) alla sommità il credito di ultima istanza, gestito dalla Banca centrale.5
5Cfr. R.Brizi, F. Sasso e C.Tresoldi, Le banche e il sistema di pagamenti,Bologna,Mulino 1998 p22-36
16
1.2 L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DEI PAGAMENTI
La letteratura economica spiega l’evoluzione della moneta in relazione
all’esigenza di minimizzare i costi sostenuti dagli operatori per lo scambio
e di assicurare l’elasticità della massa monetaria rispetto allo sviluppo
delle transazioni. In particolare, il bene universalmente accettato come
intermediario negli scambi (la moneta), si sviluppa in risposta alla
necessità di superare gli inconvenienti del baratto: gli elevati costi di
ricerca connessi con la realizzazione della doppia coincidenza dei
desideri; l’indivisibilità dei beni e i costi di trasporto. Le prime forme di
moneta furono rappresentate da beni (moneta-merce) selezionati in
relazione alla loro capacità di ridurre: i costi di detenzione, e cioè il costo
opportunità di non utilizzare il bene moneta in impieghi alternativi,
maggiormente redditizi, i costi di trasferimento e i costi di informazione
connessi con l’accertamento del valore del bene moneta ricevuto in
cambio. Sotto la spinta di questi fattori, furono nel tempo selezionati beni
aventi caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di moneta in modo
17
sempre più conveniente. La preoccupazione preminente fu rivolta al
contenimento dei costi di informazione; la scelta cadde, inizialmente, su
beni di largo commercio dei quali era agevole accertare il valore.
L’emergere di un vero e proprio sistema dei pagamenti ha luogo,
comunque, allorchè gli operatori economici cominciarono a utilizzare nei
pagamenti la ricchezza depositata presso soggetti terzi e cioè in altri
termini di crediti vantati nei confronti di istituzioni specializzate.
L’accettazione di questo tipo di moneta riposava non più sulla verifica del
suo valore intrinseco, ma sulla fiducia riposta dal beneficiario del
pagamento nella possibilità di incassare la somma promessagli. È per
questo motivo che tale moneta viene definita fiduciaria.6 L’affermazione
della moneta fiduciaria presupponeva però: lo sviluppo di soluzioni
tecnico-operative tali da consentire la movimentazione della ricchezza
depositata, la definizione di un quadro normativo atto a tutelare i
beneficiari dei pagamenti effettuati con attestati di credito e
l’assoggettamento dei depositari a controlli volti a preservarne la
6
Cfr. Padoa-Schioppa T. La moneta e il sistema dei pagamenti, Bologna, Mulino 1992
18
solvibilità. Quindi nel corso del tempo andarono emergendo, da un
lato,
istituzioni specializzate nell’offerta di passività monetarie, dall’altro,
strumenti e procedure per il trasferimento di tali passività. Il processo
evolutivo ha portato al consolidarsi di un modello di sistema dei
pagamenti caratterizzato da alcuni elementi. Un primo elemento è la
coesistenza di due tipi di moneta: la moneta della banca centrale, che
assicura la finalità dei pagamenti e la moneta delle banche commerciali
accettata in virtù della fiducia che gli operatori economici nutrono nei
confronti delle istituzioni emittenti. Altro elemento caratterizzante è il
circuito dei pagamenti interbancari imperniato per lungo tempo sul
meccanismo della compensazione e l’intervento delle banche centrali, che
si sostanzia nella promozione del regolare funzionamento dei sistemi di
pagamento attraverso l’offerta di conti di regolamento, la concessione del
rifinanziamento, l’esercizio di un’attività di indirizzo e di controllo dei
circuiti e degli intermediari che in esso operano. 7
7
Cfr. R. Brizi, F. Sasso, C. Tresoldi 1998 op. cit. p 9-16
19
1.2.1 MONETA MERCE
La moneta-merce rappresenta un’istituzione storicamente molto diffusa
anche in comunità caratterizzate da un bassissimo livello di organizzazione
sociale, anche perchè la sua circolazione non richiede un sofisticato
assetto istituzionale. Il costo di informazione richiesto dal suo utilizzo è,
infatti relativamente basso rispetto alla moneta fiduciaria. Infatti
l’accettante può limitarsi ad accertare la corrispondenza tra il valore
nominale in termini di unità di conto e il valore effettivo, senza
preoccuparsi della solvibilità di una eventuale terza parte. Tutto ciò
comporta elevati costi di detenzione e di trasmissione che la moneta-
merce tipicamente comporta. La collettività si è trovata quindi fin dalle
prime fasi di diffusione della moneta di scegliere accuratamente il bene da
utilizzare come mezzo di scambio e di rendere più agevole la circolazione
del bene selezionato. Però la collettività si è sempre adoperata per
20
selezionare come mezzi di scambio beni che godono di una domanda
ampia e stabile, considerando in secondo piano gli oneri di detenzione e
di trasmissione. 8 Quindi il sistema di baratto è considerato un sistema di
pagamento inefficiente, perchè deve basarsi sulla doppia coincidenza dei
bisogni delle due controparti. Infatti ognuna delle controparti deve
richiedere al momento dello scambio esattamente il bene che l’altra parte
è in grado di dargli. In questo contesto sono limitate al massimo le
possibilità di scambio e diventano molto elevati i costi di ricerca e
transazione. Gli evidenti limiti del sistema basato sul baratto hanno
conndotto ad innovazioni per rendere più agevole l’effettuazione degli
scambi. Il naturale sviluppo del sistema è dato dall’utilizzo di specifici
beni come mezzi di scambio, che sostituiscono lo scambio diretto e
permettono una riduzione dei costi di pagamento. Inoltre, i mezzi di
scambio possono essere scambiati contro tutti i beni del sistema
accrescendo la trasferibilità degli stessi. L’efficienza di un bene come
mezzo di scambio dipende da fattori quali durevolezza, trasportabilità e
divisibilità, che sono qualità che ne rendono vantaggioso l’utilizzo. Questo
8
Cfr. C. Giannini L’evoluzione del sistema dei pagamenti, Moneta e Credito n° 162 1988 p194-195
21
spiega come i metalli, e sopratutto i preziosi, si siano resi particolarmente
idonei ad assolvere la funzione di mezzo di scambio nei vari sistemi. 9
9
Cfr. D. Ciani L’innovazione degli strumenti di pagamento in Italia, Roma, Nis 1990 p12-13