4
Le operazioni di gestione danno origine a costi e ricavi che insistendo in
misura opposta sulla ricchezza aziendale ne modificano la dimensione.
Questo viene definito aspetto economico della gestione e le analisi di che
su di esso si concentrano hanno come obiettivo un indagine sull’equilibrio
economico inteso come l’attitudine dell’impresa a produrre nuova
ricchezza in misura ritenuta soddisfacente da parte del soggetto
economico.
2
Le grandezze economiche sono inoltre misurate in termini di moneta o di
surrogati di questa impiegati per regolare gli scambi. Sotto questo aspetto
che viene definito finanziario la gestione si concretizza in un flusso di
entrate ed uscite finanziarie. Oggetto di attenzione è l’attitudine a fornire in
modo continuato le risorse necessarie alla copertura dei fabbisogni
finanziari originati dalla gestione.
3
In apparenza sembrerebbe dall’espressione “analisi finanziaria” che
oggetto della materia sia esclusivamente il secondo dei due aspetti della
gestione in precedenza menzionati .Bisogna però notare come gli aspetti
economico e finanziario della gestione siano legati da molteplici relazioni e
che quindi un giudizio sulla situazione finanziaria non possa prescindere
da un’attenta analisi della situazione economica. Le scelte finanziarie
hanno come obiettivo la copertura dei fabbisogni finanziari che tuttavia
2
Nella maggior parte dei casi , in realtà , l’attività dell’impresa è finalizzata alla realizzazione di
un profitto e quindi l’equilibrio economico si concretizza nell’ottenimento di ricavi che siano
superiori ai costi sostenuti per produrli.
3
Sui differenti aspetti della gestione su cui si può soffermare l’attenzione cfr. Metallo [ 1991 , 18-
23]
5
può essere perseguita solo a determinate condizioni che tengano conto
degli effetti che le decisioni stesse hanno in modo più o meno diretto
sull’equilibrio tra costi e ricavi.
Ne consegue quindi che le decisioni attinenti all’aspetto finanziario della
gestione ne riguardano anche l’aspetto economico.
Di conseguenza le analisi strumentali ad esse non possono essere
circoscritte ad aspetti che sono separabili solo sul piano teorico ma
devono rivolgere l’attenzione alla gestione considerata nel suo complesso
e nella sua unitarietà. Anche considerando i concetti di liquidità e di
solvibilità il cui controllo viene indicato come oggetto dell’analisi finanziaria
si giunge alle stesse conclusioni. La liquidità è una condizione della
situazione finanziaria dell’azienda che si verifica quando questa dispone
giorno per giorno di una quantità di mezzi di pagamento sufficiente a
fronteggiare le uscite di cassa richieste dalla gestione. L’analisi
dell’equilibrio monetario, colta in un orizzonte temporale breve e statico
,sembrerebbe non riguardare il costo al quale esso sia raggiunto. Tuttavia
,all’estendersi dell’orizzonte temporale considerato sino a vedere l’impresa
nella sua dinamica di operazioni cicliche che si rinnovano continuamente
,segue uno spostamento dell’attenzione non più solo sull’esistenza di uno
stato di liquidità, bensì anche sulle condizioni da soddisfare per
raggiungerlo e mantenerlo nel tempo.
Subentrano quindi delle problematiche relative sia all’onerosità
4
con la
quale si perviene all’equilibrio monetario sia alle modalità con le quali esso
potrà essere mantenuto tramite una economica combinazione
4
Sull’ onerosità delle fonti di finanziamento cfr. Rizzini [ 2000 , 35-44 ]
6
dell’autofinanziamento e del ricorso al credito. L’accento viene così a
porsi sul concetto di solvibilità che, seppur indagato inizialmente dal punto
di vista finanziario, si trova a ricomprendere il complesso degli aspetti
inseparabili della gestione che ,si deve ribadire ,è un fenomeno per sua
natura unitario dove ogni scomposizione è solo astrattamente possibile
.Saranno poi le diverse finalità assegnate all’analisi dal soggetto che la
compie a porre maggiore rilevanza su certi aspetti piuttosto che su altri a
seconda dell’interesse che lo spinge e degli obiettivi di conoscenza che si
prefigge.
7
1.2 I soggetti e gli scopi dell’analisi finanziaria
In generale si può dire che l’analisi finanziaria è applicata da soggetti che
devono prendere delle decisioni nei confronti di un azienda e che quindi
hanno bisogno di elementi informativi che siano di supporto nella
formazione delle scelte. Per esaminare le finalità della materia bisogna di
conseguenza considerare l’ottica dei diversi soggetti interessati ad
applicarne le tecniche .
Un elenco degli stessi può essere il seguente :
A)AZIONISTI ED INVESTITORI
B)MANAGER
C)LAVORATORI
D)FORNITORI
“ di beni e servizi
“ di capitali di debito
E)CLIENTI
F)CONSUMATORI
G)CONCORRENTI
H)AUTORITA’ PUBBLICA
A)Gli azionisti e in generale coloro che apportano capitale di rischio
all’impresa sono sicuramente una tra le prime categorie interessate ad
ottenere una conoscenza esauriente sulla dinamica dell’azienda.
L’applicazione delle tecniche di analisi è per essi propedeutica alla verifica
della convenienza di un investimento già effettuato ed è quindi diretta ad
accertare l’attitudine dell’impresa alla creazione di nuovo valore per i
8
portatori di capitale di rischio. L’azionista desidera inoltre avere
informazioni su aspetti quali la corrente futura di dividendi ,il valore
economico dell’investimento ,il rischio che esso comporta e la liquidità al
fine di orientare le proprie decisioni che riguardano il mantenimento
dell’investimento. Bisogna a questo proposito operare una distinzione tra i
portatori di capitale di rischio in base al ruolo che svolgono nella vita della
società .Gli azionisti che si definiscono di controllo hanno indubbiamente
esigenze più complesse quali disporre di informazioni per elaborare le
strategie aziendali o di elementi per giudicare quelle adottate dal
management. Il generico investitore invece che detiene un portafoglio di
attività compatibile con la propria propensione al rischio utilizza l’analisi
finanziaria per operare delle valutazioni sui titoli negoziati sul mercato in
modo da capire se i prezzi che esso esprime siano coerenti con la
situazione effettiva dell’impresa o se essi ne sovra o sottostimino il valore.
B)Nel caso che i titoli della società che amministrano siano quotati su un
mercato, i manager hanno l’esigenza di tenere sotto controllo la relazione
che esiste fra i prezzi negoziati e l’effettiva situazione aziendale. La loro
posizione nell’impresa dipende infatti dal giudizio degli azionisti sul loro
operato ed inoltre essi sono sempre esposti alle conseguenze negative di
scalate ostili. Inoltre a prescindere dalla quotazione dei titoli i manager
sono deputati al governo dell’impresa e di conseguenza sono chiamati a
originare le decisioni che compongono la gestione. Essi necessitano
quindi di strumenti di analisi per valutare le conseguenze delle scelte
operate sull’equilibrio economico e finanziario.
9
C)I lavoratori dipendenti che non ricadano nella precedente categoria
hanno innanzi tutto un interesse come singoli a conoscere la situazione
finanziaria in cui si trova l’impresa per prendere delle decisioni riguardo al
rapporto che ad essa li lega ;come classe hanno invece la possibilità di
influire significativamente sulle sorti dell’impresa e spesso sotto forma di
rappresentanze sindacali sono interessati ad informazioni sulla situazione
economica ed in particolare sulla formazione del valore aggiunto e sulla
sua ripartizione fra i portatori di lavoro e di capitale per valutare i margini
di trattativa esistenti con riguardo alla contrattazione collettiva, alle
rivendicazioni salariali ed alla salvaguardia od al mantenimento dei livelli
occupazionali.
D)I fornitori, siano essi di beni e servizi o di capitali, hanno degli interessi
di conoscenza sulla situazione dell’impresa che sono principalmente rivolti
alla valutazione sulla convenienza ad intrattenere rapporti con essa e sul
rischio che vi sia legato. Questo può riguardare innanzi tutto la capacità
del cliente di soddisfare con regolarità gli impegni finanziari derivanti dal
rapporto di fornitura ,sia che questi consistano nel pagamento del
corrispettivo per beni e servizi ,sia che attengano al regolamento del costo
sostenuto per un finanziamento. Le analisi di questo tipo sono dette “di
fido” ,mirano ad accertare la capacità di credito dell’impresa e
costituiscono la più frequente applicazione delle metodologie di indagine
da una posizione esterna all’azienda. Vi è inoltre un rischio ,legato alla
stabilità del rapporto nel tempo ,che viene percepito con un intensità
maggiore al crescere del peso relativo che ha il cliente sul complesso
delle relazioni di fornitura che l’impresa intrattiene.
10
E)Anche i clienti possono avere interesse ad avere delle informazioni di
carattere specifico sulla situazione economico - finanzaria dei propri
fornitori. In particolare questo avviene quando per la caratteristica natura
dell’oggetto delle prestazioni si instaurino dei rapporti di lunga durata
oppure quando sia di determinante importanza l’offerta di un servizio di
assistenza post -vendita oppure, inoltre, in casi di strutturale dipendenza
dell’attività svolta dal perdurare della relazione di fornitura.
F)I consumatori ,intesi come coloro che acquistano il risultato finale del
processo di produzione di beni o servizi, sono scarsamente interessati alla
situazione dell’azienda se considerati come singoli. Se invece osservati
come classe ,essi, mediante la costituzione di associazioni di categoria
,esercitano una tutela dei singoli con riguardo alla qualità ed al prezzo dei
prodotti ,nonché alle condizioni alle quali questi siano venduti. Queste
organizzazioni promuovono indagini di vario tipo sulle imprese produttrici
in cui non possono mancare dei riferimenti alla situazione economica e
finanziaria che ne condiziona la modalità di inserimento sul mercato e
l’atteggiamento nei confronti dei consumatori.
G)Trovano larga applicazione le tecniche di analisi finanziaria nei confronti
interaziendali che consentono di interpretare i dati della singola realtà
aziendale correlandoli ad un approfondita conoscenza dell’ambiente in cui
l’impresa opera. La comparazione con i dati dei concorrenti risulta quindi
di fondamentale importanza nella fase di controllo della effettiva
situazione aziendale e nell’impostazione delle politiche di gestione.
H)Anche l’autorità pubblica vanta in diversi momenti della sua attività un
interesse verso le condizioni nelle quali si svolge la vita delle imprese.
11
In un primo aspetto la programmazione richiede di definire degli obiettivi di
politica economica ,fiscale e finanziaria e allo stesso tempo di emanare
dei provvedimenti legislativi per regolamentare lo sviluppo di questi settori.
In questo ruolo di direzione dell’economia le tecniche di analisi finanziarie
,seppur applicate a livello aggregato dovrebbero essere un supporto nella
definizione delle politiche da adottare in modo da verificare quale efficacia
abbiano e quali conseguenze comportino ed inoltre uno strumento di
controllo a posteriori dei risultati raggiunti .Sono poi oggetto di particolari
attenzioni imprese singolarmente considerate quando appartengano a
particolari settori come quello bancario ,finanziario ed assicurativo il cui
regolare funzionamento è reputato fondamentale per la molteplicità di
interessi che riveste per la collettività. Solide basi di conoscenza della
realtà aziendale sono necessarie inoltre nella attribuzione di incentivi o
nel salvataggio da situazioni di crisi sia a livello di settore sia di singola
impresa.
Dalle considerazioni svolte sulle particolari finalità di applicazione delle
tecniche di analisi finanziaria ,diverse per le classi di soggetti aventi
interessi convergenti sull’azienda a seconda delle rispettive esigenze
informative, si possono individuare degli elementi comuni .
L’analisi finanziaria si pone l’obiettivo di essere uno strumento di
conoscenza che consenta di pervenire ad un giudizio sulla situazione di
svolgimento della dinamica d’impresa.
Queste tecniche denotano una funzione di supporto al processo
decisionale che affronta un soggetto chiamato ad operare delle scelte nei
confronti dell’impresa riducendone il grado di incertezza .
12
Emerge quindi la rilevanza pratica della materia che è impiegata per
soddisfare delle esigenze informative finalizzate ad orientare l’attività di
chi ne impiega le tecniche assumendo quindi la funzione di strumento di
comportamento.
5
5
Sugli scopi che può avere l’analisi finanziaria cfr. Cattaneo [ 1976 , 9-10]
13
1.3 La posizione dell’analista
Nelle considerazioni svolte sulle finalità dell’analisi finanziaria sono state
esaminate differenti classi di interessi legati in vario modo alle dinamiche
aziendali. Tra i diversi soggetti si può operare una classificazione che li
distingue in analista interno ed analista esterno in base alla posizione in
cui si trovano rispetto all’impresa.
La distinzione tra le due categorie si fonda innanzi tutto sulla differenza
sia qualitativa sia quantitativa delle informazioni cui il soggetto può
accedere . L’analista interno ,essendo coinvolto nel perseguimento degli
obiettivi della gestione, dispone dell’intero sistema informativo aziendale ,
può risalire all’origine dei dati che lo compongono e conoscerne i criteri di
elaborazione .L’analista esterno ,invece, dispone esclusivamente delle
informazioni che le imprese ,sia in ottemperanza ad obblighi legali ,sia per
libera scelta ,mettono a disposizione dei terzi .
Sulla base del patrimonio informativo cui accedono sono analisti interni
sia coloro che operano all’interno dell’impresa sia coloro che, pur
collocandosi all’esterno di essa , beneficiano della collaborazione
dell’impresa grazie ad un forte potere contrattuale che vantano nei
confronti della stessa.
Questa distinzione è certamente idonea a spiegare le diverse modalità di
svolgimento dell’analisi ed il diverso grado di attendibilità dei risultati
raggiunti ma ne pone in risalto la sola funzione di strumento di
conoscenza trascurandone le finalità operative che condizionano l’ottica in
14
cui l’analista studia la realtà aziendale . In quest’ambito ,avendo
assegnato all’analisi finanziaria il carattere di strumento di comportamento
,si può rintracciare la distinzione tra l’analista interno e l’analista esterno
sulla base del tipo di scelte che l’indagine della situazione aziendale
supporta. Sono interne le decisioni riguardanti la gestione e chi svolge
delle elaborazioni che siano utili per orientare l’attività di coloro che
governano l’azienda può essere definito analista interno ; esterne sono
invece le scelte attinenti il comportamento di terzi nei confronti
dell’impresa e chi svolge delle analisi ad esse strumentali può dirsi
analista esterno. La distinzione tra le due posizioni che può assumere
l’analista nei confronti dell’azienda risiede nel fatto che l’analista interno
partecipa alla formazione delle scelte che costituiscono la gestione e
supporta le scelte riguardanti l’adozione di programmi alternativi che
studia al fine di dare un giudizio di preferenza.
L’analista esterno invece prende i programmi dell’impresa come dati e ne
considera le caratteristiche ed i prevedibili effetti per valutare il rischio
connesso all’instaurazione ,al mantenimento od alla cessazione dei
rapporti con essa.
15
1.4 I caratteri ed i contenuti dell’analisi finanziaria
A prescindere dalla diversa posizione che occupa il soggetto che svolge
l’analisi si può osservare come lo svolgimento della stessa ,tenuto conto
dell’oggetto e delle finalità che si pone, richieda l’impiego di indagini
storiche e di indagini previsionali. La conoscenza delle vicende passate
della gestione e della posizione raggiunta dall’impresa costituisce il
fondamento di ogni analisi ed è la premessa per il successivo sviluppo.
La conoscenza della situazione aziendale ,colta nella sua dinamica ,non
può certamente essere limitata ad un orizzonte storico proprio per la
finalità di strumento di comportamento che è stata assegnata all’analisi
finanziaria.
Il giudizio sulla situazione aziendale si fonda quindi sull’indagine storica
ma richiede un esame dell’attitudine dell’impresa ad operare in modo
equilibrato nel futuro tramite il perseguimento dei prefissati obiettivi
economici, finanziari e patrimoniali. L’analisi finanziaria deve essere di
supporto alle decisioni che i soggetti interessati sono chiamati a prendere
nei confronti dell’impresa e dato che l’orizzonte in cui si manifestano gli
effetti di queste è necessariamente futuro appare essenziale che
l’indagine sia rivolta a questo momento divenendo quindi previsionale.
Un altra caratteristica che le analisi finanziarie denotano è la necessità di
effettuare osservazioni di tipo comparativo nel tempo e nello spazio.
La comparazione nel tempo riguarda il confronto tra rappresentazioni di
sintesi della gestione collocate in momenti successivi lungo il fluire del
16
tempo. L’impiego di questa tipologia di analisi consente di esprimere un
giudizio sulla situazione aziendale basato sull’evoluzione che determinati
aspetti della stessa hanno manifestato oppure di controllare la coerenza
dei risultati delle indagini previsionali mediante un confronto con la
dinamica passata delle variabili oggetto di studio.
Quando il confronto avviene invece con la situazione di altre imprese
si parla di comparazioni nello spazio o anche di comparazioni
interaziendali. In questo caso la finalità del confronto è quella di
inquadrare la lettura della situazione aziendale nel contesto nel quale
l’impresa opera per tenere conto nella formulazione di un giudizio sia della
realtà in cui si trovano le imprese concorrenti sia delle caratteristiche
strutturali del settore in cui l’attività si svolge.
Le indagini storiche implicano un analisi globale della situazione aziendale
che si soffermi sui differenti aspetti in cui questa può essere osservata.
L’analisi ha come punto di partenza lo stato del patrimonio che viene
osservato nella sua dimensione quantitativa, qualitativa e strutturale.
Oggetto di indagine sono quindi innanzi tutto le singole grandezze stock o
fondo, che si distinguono per l’attitudine ad essere misurabili solo in
determinati momenti prefissati in cui si registra la loro variazione , e delle
quali interessano la dimensione , le caratteristiche e le proporzioni in cui si
rapportano al totale. Questa fase dell’indagine viene definita analisi di
struttura e si occupa di verificare l’attitudine dell’impresa a raggiungere e a
mantenere condizioni di equilibrio patrimoniale.
6
6
Questa tecnica si fonda sull’individuazione di rapporti significativi tra le poste di bilancio e dato
che la semplice lettura del bilancio non è sufficiente a soddisfare le esigenze conoscitive dei
destinatari dell’informazione societaria l’utilizzo di indici consente di confrontare i dati economici