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1.Introduzione
L’ obiettivo di questo elaborato è quello di illustrare le principali metodologie di analisi di bilancio.
In particolare, i diversi modelli di riclassificazione e i principali indici di bilancio, che saranno
trattati, rispettivamente, nella seconda e nella terza sezione. Per una migliore comprensione, nella
quarta sezione sarà presa in considerazione una applicazione reale di analisi di bilancio e si farà
riferimento ad una azienda in grave crisi economiconullfinanziaria, che sta provando a migliorare le sue
performance, anche con il supporto delle suddette analisi.
Per quanto riguarda le sezioni teoriche (riclassificazioni ed indici) e gli approfondimenti è stata
effettuata una ricerca bibliografica. Sono stati presi come riferimento dei manuali di analisi di
bilancio, dei libri di finanza, nonché alcuni periodici specializzati del settore. Inoltre si è preso in
considerazione, sempre per gli approfondimenti, anche il materiale didattico fornito durante alcuni
corsi nell’ università Carlo Cattaneo (LIUC), per fare delle considerazioni che hanno permesso di
“arricchire” le analisi.
Relativamente al caso aziendale si è utilizzato prevalentemente il materiale avuto a disposizione dall’
autore durante il suo periodo di stage in un importante studio di commercialista e di consulenza
aziendale. Si tratta di otto bilanci (comprensivi di conto economico, stato patrimoniale e nota
integrativa) relativi all’ azienda presa in considerazione, che l’ autore stesso ha elaborato,
riclassificandoli, e calcolando i principali indici. Inoltre ulteriori informazioni derivano da un
incontro con il management della suddetta azienda, che ha permesso di fare considerazioni molto più
approfondite in merito alle analisi di bilancio.
Nella prima sezione teorica, si andranno ad illustrare le principali tipologie di riclassificazione dello
stato patrimoniale e del conto economico.
Lo stato patrimoniale sarà riclassificato con tre metodologie:
1. Con il criterio della liquidità/esigibilità (finanziario), che riclassifica le poste di bilancio in
base alla loro velocità di trasformazione in denaro;
2. Con il criterio della pertinenza gestionale, che ha la particolarità di distinguere la gestione
caratteristica da quella accessoria (patrimoniale);
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3. Con il criterio gestionale/funzionale con evidenziazione della posizione finanziaria netta che
permette di introdurre fondamentali concetti di finanza come la posizione finanziaria netta, il
capitale circolante operativo netto e il capitale investito operativo netto.
Il conto economico invece sarà riclassificato, con quattro metodologie:
1. “A ricavi netti e costo del venduto”, che è la base di partenza delle riclassificazioni, e che
distingue la gestione caratteristica da quella patrimoniale, finanziaria, straordinaria e
tributaria;
2. “A ricavi netti e valore aggiunto”, che non va a separare la gestione caratteristica da quella
accessoria ma va ad introdurre due importantissime macroclassi che sono quelle del valore
aggiunto e del margine operativo lordo;
3. “A margine di contribuzione” , che va a separare i costi fissi da quelli variabili, permettendo
di calcolare il margine di contribuzione che è dato dalla differenza tra i ricavi e i costi
variabili;
4. Con il “modello utilizzato dall’ analista interno” che introduce nuove voci, come ad esempio
il gross margin e il margine di contribuzione di secondo grado.
La seconda sezione teorica farà riferimento ai principale indici di solidità, di liquidità e di redditività,
che per essere calcolati, necessitano di un bilancio riclassificato.
Per quanto riguarda gli indici di solidità, si andranno a considerare il “quoziente di struttura”, il
“grado di indebitamento” e il “debt to equità ratio”;
Gli indici di liquidità saranno: “indice di liquidità primaria” e “indice di disponibilità secondaria”;
Infine, gli indici di redditività saranno il “ROI”, “ROE”, “ROA”, “ROS”, “RONA”, “ROD”. Sarà
illustrato inoltre il “TRNA”, e due importanti indicatori finanziari come il “WACC” e l’ “EVA”.
L’ ultima sezione, quella inerente al caso aziendale, illustrerà nella pratica i concetti esposti in merito
alle riclassificazioni e agli indici. Si cercherà sempre di avere un collegamento logico tra quanto
illustrato nella teoria e tra il caso aziendale. Saranno inoltre esposti dei report e dei grafici che
faciliteranno il lettore nella comprensione degli indici e delle riclassificazioni.
Le analisi di bilancio sono molto utilizzate come supporto per le decisioni aziendali. E’ superfluo
dire che questo strumento assume una fondamentale importanza nelle piccole e medie imprese dove
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le risorse sono limitate rispetto alle grandi multinazionali che hanno sviluppato strumenti di “ERP”
1
e
di “Business Intelligence”
2
.
Esse tendono a raccogliere significative informazioni sui vari aspetti della realtà aziendale, mediante
opportune rielaborazioni dei dati del bilancio e confronti di vario genere con altri bilanci della stessa
azienda o di altre aziende.
L’ analisi di bilancio può essere definita come un complesso ragionamento, basato su uno o più
bilanci, volto all’ interpretazione dei dati ricavati da tali bilanci e teso a studiare particolari aspetti
della gestione al fine di giungere all’ espressione di un giudizio sull’ azienda o su particolari aspetti
dell’ azienda.
Si tratta di una tecnica di tipo quantitativo. In sintesi, le analisi di bilancio sono una tecnica di
confronto di dati normalmente tratti da più bilanci d’esercizio e comparati nel tempo (con riferimento
alla stessa impresa) e nello spazio (con riferimento a imprese diverse) al fine di potere, entro certi
limiti, studiare aspetti della gestione aziendale complementari a quelli espressi dalla misura del
reddito e del connesso capitale di funzionamento
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.
Il fine ultimo delle analisi di bilancio è quello di reperire informazioni per prendere decisioni di
gestione, sia da parte dei soggetti interni che esterni all’ azienda.
I soggetti esterni (stakeholder) possono essere i clienti o i fornitori, che hanno l’ obiettivo della
continuità dell’ azienda; l’ erario che ha l’ obiettivo di individuare la ricchezza da tassare; le banche
che vogliono valutare l’ affidabilità dell’ azienda; i concorrenti che vogliono individuare i punti di
forza e debolezza dell’ azienda analizzata.
Le analisi di bilancio possono essere finalizzate anche alla revisione aziendale, contribuendo all’
accertamento delle irregolarità contabili e di bilancio.
1
Enterprise Resource Planning, è un sistema di gestione, chiamato in informatica sistema informativo, che integra tutti gli
aspetti del business e i suoi cicli, inclusa la pianificazione, la realizzazione del prodotto (manufacturing), le vendite, gli
approvviggionamenti, gli acquisti, la logistica di magazzinoe il marketing; G. Ghelfi, Materiale Didattico del corso di
"Sistemi ERP per l' amministrazione e controllo", Liuc, Castellanza, 2009.
2
La Business Intelligence è l' insieme degli strumenti e processi che abilitano l' aggregazione, la tempestiva disponbilità e l'
analisi di dati provenienti da sorgenti diverse, siano esse interne o esterne all' azienda. L' implementazione di un sistema di
Business Intelligence non può prescindere dalla definizione dei requisiti di business e quindi dei benefici attesi dall' utilizzo
del sistema; S. Nicolini e A.M. Carpani, Amministrazione e Finanza Oro, IPSOA, Milanofiori Assago (MI), LuglionullAgosto
2004, 145null152.
3
I. Facchinetti, Le analisi di bilancio, Il sole 24 ore, Milano, 2001, 3null4.
6
Inoltre le analisi sono importantissime ai fini dell’ informativa esterna
4
anche per potersi finanziare
esternamente a condizioni più vantaggiose, soprattutto dopo l’ accordo di Basile 2
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, che fissa limiti
oggettivi alla discrezionalità del sistema bancario nella gestione delle politiche sul credito.
6
Inoltre, in merito alle informazioni e alla comunicazione, affinchè un’ azienda possa essere
efficiente, c’è la necessità che le informazioni pertinenti devono essere identificate, raccolte e diffuse
nella forma e nei tempi che consentano a ciascuno di adempiere le proprie responsabilità.
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Le analisi possono tendere ad accertare diversi aspetti della gestione, aspetti che sono comunque fra
loro interconnessi e comunicanti. Si hanno quindi analisi reddituali, analisi finanziarie e analisi
patrimoniali. La distinzione, che non è mai assoluta, riguarda gli aspetti fondamentali della gestione
aziendale. La gestione dell’ azienda si presenta suddivisa in quattro fasi, fra loro collegate, e che
consistono:
Nell’ acquisizione dei mezzi finanziari (finanziamento) per la copertura del fabbisogno di
mezzi per la gestione dell’ azienda;
Nell’ impiego dei mezzi finanziari per l’ acquisizione dei fattori produttivi durevoli e non
durevoli (investimento);
Nell’ attuazione dei processi per la trasformazione dei fattori produttivi in prodotti (produzione
economiconulltecnica);
Nella vendita dei prodotti (disinvestimento) al fine di ottenere i mezzi finanziari da immettere
nuovamente nel ciclo indicato.
La gestione, che si esplicita nelle predette fasi, che devono essere fra loro coordinate, deve tendere a
realizzare l’ equilibrio, che può essere di tre tipi: economico, finanziario e patrimoniale.
Operativamente le analisi possono essere fatte per indici o per flussi. In questo elaborato si andranno
a trattare in modo dettagliato le analisi per indici, tralasciando quelle per flussi.
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Cesare D’ Attilio, Amministrazione e Finanza, IPSOA, Milano, Marzo 2008, 31null38.
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L’ accordo ha l’ obiettivo di accrescere la sensibilità al rischio, la capacità di gestirlo e di comunicare correttamente al mercato le
informazioni sul proprio knownullhow di banche e impre se d’ investimento. F. Metelli, Basilea 2 che cosa cambia, Il Sole 24 ore,
Milano, 2003, Introduzione.
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Pietro Dalena, Amministrazione e Finanza, IPSOA, Milano, Febbraio 2008, 39null49.
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AA. VV., Il sistema di controllo interno, Il Sole 24 ore, Milano, 2003, 83null96.