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INTRODUZIONE
Il presente elaborato ha come oggetto dell’indagine lo studio e l’analisi della vodka
russa, distillato che viene tipicamente associato alla Russia e con la quale ha sviluppato un
forte legame non soltanto da un punto di vista storico-culturale, ma anche da un punto di
vista prettamente letterario. Alla base di questo studio vi è l’analisi del fondamentale ruolo
che la vodka ha avuto per la Russia e per la sua popolazione, a partire dal momento stesso
della sua prima produzione per giungere fino alla sua diffusione su scala mondiale.
L’obiettivo di questa tesi di laurea, dunque, è quello di fornire un’analisi accurata
dell’influenza sempre crescente che il distillato ha esercitato su un’intera nazione e sulla
quotidianità di un’intera popolazione, sia da un punto di vista storico-culturale che lettera-
rio.
La tesi è articolata in tre capitoli: nel primo capitolo vengono fornite informazioni
riguardanti la storia stessa del distillato, a partire dalle sue controverse origini e da cenni
storico-linguistici sulla natura della sua denominazione, per giungere fino all’accurata ana-
lisi del suo sviluppo e della sua evoluzione all’interno del territorio prima sovietico, poi
più propriamente russo; è analizzata, dunque, l’influenza che la vodka ha esercitato in Rus-
sia a livello storico-politico, attraverso l’introduzione di specifici monopoli governativi per
regolarne il consumo e la vendita, con la conseguente diffusione di distillerie clandestine.
L’analisi dell’importante ruolo della vodka nella storia russa prevede, più nello specifico,
tre tappe: dalle prime produzioni fino al XIX secolo, in cui la vodka russa ebbe i primi
contatti con l’Europa; dal XX secolo ai giorni nostri, in cui viene analizzato il periodo di
sobrietà forzata istituito dallo zar Nicola II e prolungato prima da Lenin e poi, successiva-
mente da Gorbačëv, fino a giungere a risvolti storico-politici più recenti; infine, presenta
un’ultima analisi dei primi contatti che la vodka ha avuto con l’Europa fino alla sua diffu-
sione su scala mondiale, divenendo così uno dei distillati più famosi al mondo. Nel secon-
do capitolo viene analizzato il ruolo che la vodka ha esercitato e continua tuttora ad eserci-
tare all’interno della cultura e della quotidianità russa. Sono fornite, più nello specifico, in-
5
formazioni sulle tipiche regole russe riguardanti la pratica del bere vodka e le conseguenti
tradizioni popolari, le quali hanno contribuito a rafforzare l’identità tra cultura russa e con-
sumo di vodka. In particolar modo, nel primo paragrafo sono analizzate le tradizionali re-
gole del banchetto e del brindisi russo – ponendo l’attenzione, dunque, sulla ritualità del
bere – mentre nel secondo paragrafo viene fornita un’analisi dell’influenza della vodka
sulla cultura russa dal punto di vista museale, letterario e linguistico: vengono prima forni-
te accurate informazioni sul Museo della V odka di Mosca e sull’omonimo Museo della
V odka di Uglič, mentre in seguito viene analizzata la ricorrente presenza della vodka
all’interno della letteratura russa e, nello specifico, in autori come M. Gor’kij e M. A. Bul-
gakov; infine, oggetto dell’indagine è l’influenza della vodka sulla cultura russa da un pun-
to di vista linguistico, attraverso la presenza nella lingua russa di particolari espressioni le-
gate alla vodka e originali proverbi. Nel terzo capitolo, infine, si pone l’attenzione
sull’importanza della vodka nella produzione letteraria russa, evidenziando in particolar
modo il ruolo centrale che il distillato ha all’interno del poema ferroviario Moskva-Petuški,
ad opera dello scrittore russo V . V . Erofeev. Il terzo capitolo fornisce in primo luogo infor-
mazioni introduttive sull’opera – sulla sua composizione e diffusione prima a livello na-
zionale e poi mondiale – e presenta un’attenta analisi del contesto storico-socioculturale
che fa da cornice all’opera; in secondo luogo, viene analizzato il ruolo della vodka
all’interno del poema – il quale potrebbe essere definito come il frutto del delirio alcolico
del protagonista – evidenziando la molteplicità delle sue funzioni e delle sue interpretazio-
ni. L’analisi del testo è stata svolta identificando specifiche parti del poema in cui la vodka
si presenta come elemento di fondamentale importanza per il protagoista e, a questo scopo,
indispensabili sono stati i lavori di ricerca svolti da rinomati studiosi, quali ad esempio M.
Caramitti e M. Colucci.
Nel presente lavoro di ricerca, dunque, si è analizzata ed evidenziata l’importanza
che la vodka ha da sempre avuto all’interno della storia, della cultura e della letteratura
russa, indagando in tal modo sulle motivazioni per le quali la vodka sia divenuta nel tempo
simbolo di identità nazionale ed elemento imprescindibile della quotidianità russa.
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CAPITOLO I
LA VODKA NELLA STORIA RUSSA
1.1 DALLE PRIME PRODUZIONI AL XIX SECOLO
La vodka, o wodka in polacco, è un superalcolico le cui origini sono storicamente con-
troverse. Indubbiamente questo prodotto trae le sue origini dall’Est Europa, ma nello spe-
cifico sia la Russia che la Polonia ne contendono la paternità. La parola vodka non è altro
che il diminutivo della parola russa voda (acqua), realizzato dunque tramite
l’interposizione della consonante -k, la quale generalmente conferisce una sfumatura dimi-
nutiva o vezzeggiativa alla parola di partenza.
1
La vodka – parola che potrebbe essere tra-
dotta con il vezzeggiativo italiano acquetta ma che poi, in realtà, acquisisce un significato
del tutto indipendente – probabilmente deve il suo nome al caratteristico aspetto limpido e
trasparente della bevanda, tipico dell’acqua stessa.
La parola vodka intesa come distillato alcolico, però, appare ufficialmente nella storia
russa non prima del XVI secolo. Inoltre, il termine vodka verrà riconosciuto come vocabo-
lo del tutto indipendente, nel suo significato moderno di forte bevanda alcolica, solamente
nei dizionari pubblicati tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Tuttavia,
l’assenza della parola vodka nella lingua russa prima del XVI secolo non stabilisce la con-
seguente assenza all’interno della popolazione russa, fino a quel momento, di forti distillati
del tutto simili alla vodka stessa per metodi di produzione, ma indica che i distillati
dell’epoca erano semplicemente conosciuti con denominazioni differenti.
2
Si pensa, infatti, che l’antenato dell’attuale vodka – una bevanda alcolica chiamata
aqua vitae (acqua della vita) – sia stata portata in Russia per la prima volta nel XIV secolo
dai mercanti genovesi diretti in Lituania ed ospiti del Principe di Mosca Dmitrij Ivanovič.
3
La bevanda alcolica fermentata e distillata, tuttavia, non soddisfò i gusti dell’epoca e venne
1
V . V . Pochlёbkin, Istorija vodki, Inter-verso, Moskva, 1991, cap. 1 in http://vkus.narod.ru/vodka/vodka_01.htm
2
Ibid.
3
Istorija vodki v Rossii in http://www.vodkamuseum.ru/istoriya-vodki
7
facilmente accantonata. Il secondo tentativo di diffondere l’acquavite all’interno del terri-
torio russo risale invece al 1429, anno in cui i visitatori stranieri portarono il distillato alla
corte del principe russo Vasilij II, presentandolo sotto le spoglie di una medicina miracolo-
sa: il distillato catturò finalmente l’attenzione del Gran Principe di Mosca. Poiché risultava
molto forte per i gusti dell’epoca, venne poi diluito con acqua: fu questo, probabilmente, il
punto di partenza per la creazione della tradizionale vodka russa, le cui materie prime di-
vennero i cereali che abbondavano nella caratteristica steppa russa. Grazie all’introduzione
di nuovi metodi di coltivazione e di specifici metodi di fermentazione dei cereali, la be-
vanda cominciò a diffondersi rapidamente attraverso il territorio.
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La vodka apparve per la prima volta nel XV secolo, quando nel monastero di Čudov,
situato nel territorio del Cremlino a Mosca, il monaco Isidoro realizzò la ricetta per la be-
vanda a base di grano. Sfruttando le sue conoscenze nel campo della distillazione, egli di-
venne l’autore di una bevanda alcolica qualitativamente nuova.
5
Tuttavia, inizialmente la
vodka non era presentata solamente come bevanda alcolica, ma veniva utilizzata anche per
altre finalità: la vodka aromatizzata, ad esempio, veniva anche proposta come strumento
terapeutico per curare dolori di varia natura, mentre nel XVI secolo un documento citava
persino l’utilizzo della vodka come lozione dopobarba.
6
Già nel 1505 ebbero inizio le prime esportazioni del distillato al di fuori dei confini
russi e la vodka raggiunse diversi territori vicini come la Svezia e l’Estonia
7
, mentre nel
1533 in Russia fu inaugurato il primo carev kabak (taverna dello zar), un luogo in cui era
possibile consumare o comprare diverse bevande alcoliche, tra cui la vodka stessa. Nel
XVI secolo i kabaki di Mosca furono molto popolari non solo tra i russi, ma furono men-
4
Istorija vodki v Rossii, cit.
5
A. Michajlov, Den’ živoj vody ili chlebnogo vina, «Pravda», 2012 in https://nasledie.pravda.ru/1119706-vodka/
6
Vodka, «DiWineTaste», 2004, n. 21 in http://www.diwinetaste.com/dwt/it2004077.php
7
A. Borodin, Russkaja vodka in https://m.kedem.ru/enoteka/russkaya-vodka/
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zionati anche nei diari di viaggio degli stranieri che visitavano Mosca, i quali definivano i
kabaki delle vere e proprie “taverne russe”.
8
Data l’ingente redditività della vendita del distillato, nel 1540 lo zar Ivan il Terribile
stabilì un rigido controllo governativo sulla produzione e sulla vendita della vodka e delle
bevande alcoliche, riservando alla nobiltà il diritto alla produzione del distillato e sottopo-
nendolo ad una tassazione ufficiale. Fu il primo monopolio governativo sulla vodka nella
storia russa.
Questo provvedimento portò, in primo luogo, ad un notevole aumento delle entrate nel-
le casse dello Stato e ad una continua crescita della qualità della produzione del distillato,
ma portò anche alla nascita delle prime distillerie clandestine.
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La vodka, infatti, venne
prodotta in diverse varietà e in diverse qualità, in base alle quali venivano stabiliti succes-
sivamente i corrispondenti prezzi per la vendita sul territorio nazionale. La vodka assume-
va sempre più popolarità e la domanda del distillato era sempre in crescente aumento, ma
vi erano delle distinzioni ben precise alla base del commercio del superalcolico.
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Il pro-
dotto di qualità, infatti, era riservato solamente alle classi abbienti, mentre le classi proleta-
rie potevano usufruire esclusivamente di prodotti di qualità scadente.
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A metà del XVII secolo, proprio a causa di un netto declino della qualità della vodka e
di frequenti casi di produzione di distillati illegali, si diffusero le cosiddette kabackie bunty
(rivolte delle taverne).
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Le sommosse vennero sedate dallo zar Aleksej Michajlovič Ro-
manov, il quale stabilì un rigido controllo attraverso l’introduzione di severe riforme: i ka-
baki vennero chiusi e sostituiti dai cosiddetti kružečnye dvory, luoghi adibiti alla vendita
della vodka esclusivamente per l’asporto. In questo modo, si cercò di limitare il consumo
del distillato e di contrastare il fenomeno dell’ubriachezza.
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8
Istorija vodki v Rossii, cit.
9
Vodka, «DiWineTaste», cit.
10
A. Borodin, Russkaja vodka, cit.
11
Ibid. Vodka, «DiWineTaste».
12
Ibid. A. Borodin, Russkaja vodka.
13
A. V olynec, Vodka i vlast’, 2015 in https://profile.ru/economics/item/98505-vodka-i-vlast