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CAPI TOLO 1 : ANALI SI SI STEM ATI CA DELLA VI OLENZA
ATTR AVER SO LA PR OSPETTI VA ANTR OPOLOG I CA
1. I NTER AZI ONE TR A NATUR A E CULTUR A: DI B ATTI TO ED I NTER PR ETAZI ONE
NELL’ANALI SI ANTR OPOLOG I CA DELLA VI OLENZA
I l fenomeno della violenza è st at o a lungo t rasc urat o dalla disc iplina ant ropologic a
malgrado ne fosse c ont inuament e t est imone. Esempio di quest a omert à la
possiamo individuare negli st udi di Evans-Prit c hard riguardant i il popolo dei Nuer,
c oinvolt i all’epoc a dei fat t i in un c onflit t o c on il governo del Sudan. Nell’analisi
effet t uat a da Evans-Prit c hard non vengono c it at i in alc un modo gli sc ont ri violent i
c he hanno t oc c at o quest o popolo, c ome se la violenza subit a non fac esse part e
della c ult ura analizzat a, ma fosse solo un “fat t ore di dist urbo, est raneo”. Alla base
di quest i c omport ament i c he c arat t erizzarono l’ant ropologia della prima met à del
novec ent o, t roviamo una c onc ezione ideologic a fondat a sull’evoluzionismo
darwiniano c he vedeva lo st erminio di quest i popoli c ome “nat urale”. G li
ant ropologi erano più preoc c upat i per la sc omparsa dei propri dat i di ric erc a c he
per lo st erminio di int ere c ivilt à e quest o approc c io c ont inuerà fino ai primi del
Novec ent o. Sarà Pierre Clast res c he, nel 1977, darà una nuova int erpret azione al
fenomeno della violenza, vedendola c ome un fat t ore st rut t urale per il
mant eniment o dell’equilibrio polit ic o in t ut t e quelle soc iet à prive di st at o (Dei,
desc rivere, int erpret are, t est imoniare la violenza, 2009, p. 236-237).
L’iniziale silenzio della fase c lassic a sulla violenza c oloniale c ominc iò a inc linarsi
negli anni 60 a seguit o dello sviluppo dei moviment i ant ic oloniali, ma affinc hé la
violenza divent asse effet t ivament e ogget t o di st udio ant ropologic o si dovet t e
aspet t are la fine del XX sec olo. Q uest a at t enzione originò princ ipalment e da due
element i: il progressivo c ambiament o della sensibilizzazione sulla violenza e la
t rasformazione dei c onflit t i c he hanno c arat t erizzat o il sec olo, ora orient at i verso
una pulizia et nic a in c ui le vit t ime non erano più solo i milit ari ma anc he i c ivili (Dei,
desc rivere, int erpret are, t est imoniare la violenza, 2009, p. 239-240).
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Tra i problemi affront at i dalla disc iplina inerent i al fenomeno della violenza,
rient rano le modalit à di sc rit t ura dello st esso. Obiet t ivo primario della disc iplina
ant ropologic a è il t ent at ivo di rest it uire il mondo fenomenologic o di una
det erminat a soc iet à, ma nel c aso del fenomeno della violenza, riguarda la
rest it uzione del senso della dissoluzione di quest o mondo fenomenologic o
riperc orrendolo a rit roso (Dei, Ant ropologia della violenza, 2005, p. 14-15).
Di c onseguenza la sc rit t ura et nografic a della violenza divent a problemat ic a,
proprio a c ausa del suo fort e impat t o emot ivo c he annulla inevit abilment e ogni
possibilit à di dist ac c o sc ient ific o. R appresent are la violenza at t raverso i suoi effet t i
produc e nel let t ore un effet t o ambiguo c ausat o sia dallo shoc k emot ivo generat o,
sia dalla possibilit à di susc it are effet t i voyeurist ic i (Dei, Ant ropologia della
violenza, 2005, p. 18-19).
Solo rec ent ement e l’ant ropologia si è foc alizzat a sull’analisi approfondit a dei
fenomeni dell’aggressivit à e della violenza, c onc ent randosi princ ipalment e sulla
c ont roversia inerent e alla loro origine: sono da c onsiderarsi fenomeni nat urali o
c ult urali?
Con il t ermine c ult ura viene indic at o «[...]l’insieme di t ut t e quelle prat ic he, usi,
c onsuet udini e c onosc enze, per quant o banali e quot idiane, c he una c omunit à
umana possiede e at t raverso le quali si adat t a all’ambient e e regola le proprie
relazioni soc iali» (Dei, desc rivere, int erpret are, t est imoniare la violenza, 2009).
Come t ale, la c ult ura, rappresent ando dei modelli di pensiero e di
c omport ament o, adempie alla funzione adat t iva di veic olare t ut t e quelle
informazioni non t rasmissibili at t raverso il genot ipo umano aument ando di
c onseguenza le probabilit à di sopravvivenza della spec ie (Spit illi, 2020/2021).
Per quant o c onc erne la definizione di violenza ed aggressivit à è import ant e una
premessa: il loro signific at o mut ua in relazione alla disc iplina e/o quadro t eoric o
di riferiment o e di sovent e non viene applic at a una loro dist inzione c onc et t uale.
I n quest o c ont est o andremo però a disc riminarne il signific at o, c onc ependo la
violenza c ome «l’ut ilizzo int enzionale della forza fisic a o del pot ere, minac c iat o o
reale, c ont ro se st essi, un’alt ra persona, o c ont ro un gruppo o una c omunit à, c he
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det ermini o c he abbia un elevat o grado di probabilit à di det erminare lesioni,
mort e, danno psic ologic o, c at t ivo sviluppo o privazione» (OM S, 2002).
I n quest a c onc ezione il fenomeno viene relazionat o agli aspet t i più negat ivi
dell’aggressivit à, c he non c oinc ide nec essariament e c on la manifest azione della
violenza (B aldoni, 2015, p. 2).
La definizione c omune c he viene at t ribuit a al c ost rut t o dell’aggressivit à è riferit a
ad «[…] un c omport ament o verbale o fisic o il c ui sc opo è c ausare sofferenza»
(M yers, 2013, p. 364).
M algrado l’ac c ezione c omune, in alc uni c asi le mot ivazioni sot t ost ant i
l’aggressivit à sono legat e ad element i posit ivi c ome la prot ezione e l'amore e sono
il risult at o di emozioni molt o int ense (sia negat ive c he posit ive). B ast i pensare
c ome spesso gli individui at t uino c omport ament i di nat ura aggressiva c ol fine di
prot eggere i propri c ari; la mot ivazione sot t ost ant e risult a in quest e sit uazioni di
t ipo prot et t ivo e non doloso, spiegando c ome quest o c ost rut t o possa essere
relazionat o a quello di at t ac c ament o. I n c onc lusione, l’aggressivit à assolve due
t ipologie di funzioni: una adat t iva, rappresent at a dall’ot t eniment o di prot ezione
e dalla salvaguardia della sopravvivenza della propria spec ie, ed una dolosa
indirizzat a al c onseguiment o di sofferenza negli alt ri.
R isult a nec essario inserire il c ost rut t o in un’ot t ic a più amplia c he permet t a di
effet t uare una disc riminazione t ra la funzione dolosa e adat t iva at t raverso l’analisi
del c ont est o e delle mot ivazioni sot t ost ant i. Si ric orda inolt re c ome l’aggressivit à
rient ri nel c ost rut t o di emozione, le c ui princ ipali funzioni adat t ive fanno
riferiment o al c onsolidarsi dei primi legami int erindividuali e all’orient ament o
nell’ambient e c irc ost ant e al fine di promuovere la sopravvivenza dell’individuo.
I n riferiment o alla prima funzione adat t iva svolt a, verso il t erzo mese di vit a i
bambini riesc ono a sinc ronizzarsi c on la propria madre riproduc endone le
espressioni fac c iali e riflet t endone lo st at o emot ivo. Q uest o proc esso
permet t erebbe lo sviluppo suc c essivo di alc uni c omport ament i (l’offrire aiut o o
c onfort o agli alt ri) c he rappresent erebbero una primit iva c apac it à empat ic a
(G iac omo R izzolat t i, 2005, p. 169).
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M algrado ad oggi molt e di quest e funzioni siano svanit e, le espressioni
c omport ament ali rimangono legat e alle rispet t ive emozioni. Nel suo sc rit t o
“l’espressione delle emozioni”, Darwin esplic a c ome gran part e delle nost re
reazioni emot ive siano c ompost e da un insieme di rispost e c onsolidat esi
nell’evoluzione grazie alla loro funzione adat t iva c he ne ha permesso
l’assoc iazione alle rispet t ive emozioni (G iac omo R izzolat t i, 2005, p. 166).
A t al proposit o la prospet t iva neuro-et ologic a di J aak Panksepp ha permesso
l’ident ific azione dei sist emi emozionali innat i e dei c orrispet t ivi c irc uit i c erebrali.
Q uest ’ult imi sono rappresent at i princ ipalment e dal sist ema nervoso simpat ic o,
responsabile di t ut t e quelle azioni c he preparano il c orpo all’azione (l’aument at a
pressione sanguigna, la dilat azione delle pupille e l’aument o del rit mo c ardiac o).
Nel c aso spec ific o dell’aggressivit à t roviamo l’espressione c omport ament ale del
digrignare i dent i, la c ui funzione adat t iva originaria era quella di preparare
all’at t ac c o; i c orrelat i della rabbia at t ivano princ ipalment e il sist ema nervoso
simpat ic o e diverse rispost e musc olari e c omport ament ali c arat t erist ic he (B aldoni,
2015, p. 2-3).
Per l’emozione del disgust o, c arat t erizzat a princ ipalment e da moviment i della
boc c a, delle labbra e da c onat i di vomit o, sono st at e rec ent ement e individuat e le
c orrispet t ive regioni c erebrali t ra c ui il ruolo princ ipale è ric opert o dall’insula.
Q uest ’ult ima può essere suddivisa in una regione ant eriore, c onnessa ai c ent ri
olfat t ivi, gust at ivi e a regioni del solc o t emporale superiore, ed una regione
post eriore, c onnessa c on le aree c ort ic ali udit ive, somat osensoriali e premot orie.
La regione ant eriore è un c ent ro di int egrazione visc ero-mot oria: se st imolat a
produc e dei moviment i c orporei ac c ompagnat i da rispost e visc erali, c ome la
presenza di c onat i di vomit o. La perc ezione del disgust o osservat o sugli alt ri e la
manifest azione di quest ’ult imo sul proprio c orpo, hanno una base neurale c omune
rappresent at a dall’insula sinist ra e da un mec c anismo spec c hio c he ne regola
l’at t ivazione.
Q uest o mec c anismo, individuat o in t ut t e le emozioni, c onsent e di riflet t ere
l’emozione osservat a “c ome se” la st esse vivendo il sogget t o. L’osservazione
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at t iverebbe i neuroni spec c hio present i nella c ort ec c ia premot oria c he
invierebbero alle aree somat osensoriali e all’insula, dei pat t ern di at t ivazione c he
sono simili a quelli c he proverebbe l’osservat ore se vivesse in prima persona c iò
c he ha osservat o. La risult ant e at t ivazione delle aree sensoriali sarebbe quindi alla
base della c omprensione delle reazioni emot ive degli alt ri (G iac omo R izzolat t i,
2005, p. 171-180).
Di c onseguenza, quando io int eragisc o c on un alt ro sogget t o, si c rea un
mec c anismo in me definit o “simulazione inc arnat a”, mediant e il quale
l’osservat ore simula nel proprio c ervello lo st at o d’animo alt rui at t raverso il
riut ilizzo degli st essi proc essi ment ali c he lo guidano nell’int erazione,
permet t endogli di c omprendere l’alt ro. La simulazione inc arnat a c arat t erizza una
modalit à di funzionament o del c ervello di “è c ome se provassi dolore ma non lo
provo, è c ome se simulassi un moviment o ma non mi muovo” ed è il c orrispet t ivo
neurobiologic o dell’int ersogget t ivit à e dell’empat ia.
I n c onc lusione, i c omport ament i aggressivi e violent i sono fenomeni influenzat i
da diversi fat t ori t ra c ui il c ont est o soc io-c ult urale, ec onomic o-polit ic o, dal
genoma umano e dalla c ondizione psic ologic a del singolo individuo. Possiamo
int erpret are quest i proc essi alla luc e del dibat t it o c he durant e l’ult imo sec olo ne
ha disc usso l’origine, c reando un dualismo t ra c oloro c he li int erpret ano c ome
fenomeni di origine nat urale e c oloro c he li int erpret ano c ome fenomeni di origine
c ult urale.
1.1 Violenza ed aggressivit à c ome fenomeni nat urali
Tra le prime prospet t ive t eoric he c he int erpret ano la violenza e l’aggressivit à in
un’ot t ic a nat uralist ic a t roviamo l’ipot esi di Konrad Lorenz, di Sigmund Freud e di
Thomas Hobbes. Da un punt o di vist a et ologic o Konrad Lorenz inserisc e
l’aggressivit à t ra gli ist int i innat i (c ome la fame e la set e) at t ribuendogli una
funzione di t ipo adat t iva, c onvergendo c on la t eoria psic oanalit ic a c lassic a. Lorenz
dist inguerà all’int erno del fenomeno due t ipologie di c omport ament o: il
c omport ament o aggressivo int er-spec ific o, c he avviene t ra individui di spec ie
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diverse per la ric erc a di c ibo, da quello int ra-spec ific o, at t uat o t ra membri della
st essa spec ie ed il c ui fine è quello di generare sofferenza. Ciò c he
c ont raddist ingue la prospet t iva et ologic a da quella psic oanalit ic a c lassic a, risiede
nell’at t ribuzione di un signific at o posit ivo o negat ivo all’adat t ament o soc iale: la
t eoria psic oanalit ic a vede l’adat t ament o soc iale c ome il risult at o di una
soppressione di quest i ist int i innat i, ment re l’et ologia ne evidenzia la funzione
posit iva per la sopravvivenza della spec ie (B aldoni, 2015, p. 5-6).
Anc he la prospet t iva Hobbesiana int erpret a i fenomeni aggressivi e violent i c ome
element i nat urali c arat t erist ic i degli esseri umani. Q uest a ipot esi verrà
approfondit a da Thomas Hobbes nella sua opera “il leviat ano” (1651), c ui foc us è
spost at o su c iò c he Hobbes definisc e “st at o nat ura”, un ipot et ic o st at o pre-polit ic o
(in quant o privo di aut orit à) in c ui gli individui si t rovano in c ost ant e c ompet izione
al fine di impossessarsi delle risorse c irc ost ant i. I l c onflit t o viene at t ribuit o alla
manc anza di un’aut orit à c he sopprima gli at t i violent i, at t i alla c ui base sot t ost à la
paura ed il desiderio di sic urezza personale nello “st at o nat ura”. Viene at t ribuit a
all’aut orit à il merit o di frenare la violenza insit a ed innat a nell’essere umano.
Come propost a risolut iva, Hobbes suggerisc e c he i membri dello st at o nat ura
rinunc ino a part e della propria libert à at t raverso l’ist it uzione di un’aut orit à, “il
leviat ano” c he at t raverso un nuovo ordine soc iale preverrà la violenza. Sarà la
psic oanalisi Freudiana a dare un sost egno alle t esi ant ropologic he ed et ologic he
sulla violenza ed aggressivit à at t raverso una c hiave di let t ura psic ologic a.
Nell’ot t ic a psic oanalit ic a c lassic a l’aggressivit à risult a originare dalla t ensione t ra
due ist int i primari: da un impulso aut odist rut t ivo (la pulsione di mort e) c he
reindirizza verso l’est erno l’energia di un desiderio di mort e, ed un ist int o
all’aut oc onservazione (pulsione di vit a). Q uest a energia aggressiva viene rit enut a
ist int iva e se non liberat a si ac c umula fino ad esplodere; il c omport ament o
aggressivo avrebbe c osì la funzione di reindirizzament o di quest a energia negat iva,
produc endo effet t i noc ivi sulla soc iet à se gli element i di quest ’ult ima si
manifest assero liberament e. Come per l’ipot esi hobbesiana, è c ompit o della
soc iet à porre dei freni a quest e pulsioni aggressive at t raverso la st esura di norme,
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mot ivo per c ui l’individuo dovrebbe rinunc iare a part e della propria libert à in
favore del benessere soc iale. Freud ipot izzerà c ome l’aggressivit à sia un
c omport ament o reat t ivo alla frust razione, ossia un’inc apac it à dell’io di mediare i
bisogni della ment e. L’ipot esi dell’aggressivit à ist int uale verrà meno c on il
progresso sc ient ific o c he non la ident ific herà più esc lusivament e c ome un
c omport ament o ist int ivo, bensì c ome un c omport ament o influenzat o
bidirezionalment e sia dai geni c he dall’ambient e in c ui l’individuo è immerso
(M eyers, 2013, p. 365-366).
1.1.1 B asi biologic he dell’aggressivit à e della violenza oggi
R ec ent ement e diversi st udi si sono c onc ent rat i sull’ident ific azione dei c orrelat i
molec olari dell’aggressivit à e della violenza. È st at o evidenziat o c ome non vi siano
c orrelat i molec olari loc alizzat i ma bensì la presenza di sist emi neurali c he ne
fac ilit ano l’at t ivazione. At t ualment e l’orient ament o t eoric o più ac c redit at o è a
c arat t ere int erdisc iplinare ed è volt o ad analizzare i fenomeni della violenza e
dell’aggressivit à in un’ot t ic a di int erazione t ra ambient e e biologia.
Per quant o riguarda il versant e biologic o sono st at e individuat e diverse regioni
c erebrali c oinvolt e nei suddet t i fenomeni t ra c ui il lobo front ale, l’ipot alamo, le
aree paralimbic he del lobo t emporale, l’ippoc ampo, l’amigdala e la c ort ec c ia
c ingolat a post eriore. Alt erazioni nelle zone sopra desc rit t e port erebbero
maggiorment e a c omport ament i violent i ed aggressivi (R oc c a, 2013, p. 26).
L’ippoc ampo fa part e del sist ema limbic o e della ret e neurale alla base
dell’elaborazione delle informazioni soc iali rilevant i, mot ivo per c ui un suo
malfunzionament o pot rebbe in part e essere legat o al c omport ament o ant isoc iale.
Svolge anc he un ruolo fondament ale nel c ondizionament o alla paura, emozione
c he ric ordiamo essere defic it aria nei sogget t i psic opat ic i ed ant isoc iali. La c ort ec c ia
c ingolat a post eriore risult a import ant e nel ric hiamare alla memoria i ric ordi
emot ivi e le emozioni provat e, ed è inolt re c oinvolt a nel pensiero aut oreferenziale
(abilit à di riflet t ere su se st essi e di c apire le c onseguenze dei nost ri
c omport ament i sugli alt ri). Ne c onsegue c he danni in quest a st rut t ura possono
provoc are t urbament i emot ivi e sc at enare rabbia (R aine, 2016, p. 90-92).