1. Analisi del contesto
1.1 Definizione territoriale
Il territorio della regione Toscana, non può essere definito omogeneo, è composto infatti
da pianura, zone collinari, zone paludose, zone montuose e dalle coste.
Nell'immaginario collettivo però appare principalmente il paesaggio collinare e rurale.Il
paesaggio rurale toscano può essere considerato come un vero e proprio bene culturale, con il
proprio significato intrinseco e valore, dovuto alle trasformazioni che da millenni si
susseguono in questo territorio (Mazzanti, 2006). Decantato in molte opere letterarie, ad
iniziare nel Decameron di Boccaccio, presente in ben trentanove novelle e nel quale assume
un ruolo quasi da protagonista
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, per proseguire negli scritti e pitture dell'Ottocento inglesi che
suscitavano l'immaginario dei giovani che effettuavano il Grand Tour in Italia, per poi arrivare
ai nostri giorni con ambientazioni di film come Letters to Juliet (2010), o di pubblicità. Il
paesaggio toscano al pari di un’opera d’arte è in grado di suscitare emozioni e sentimenti del
fruitore e di descrivere la trasformazione da parte degli interventi dell’uomo, l’effetto è dato
dalla cromia, dall’ordine e dell’armonia, nonostante gli interventi umani. Questa capacità di
suscitare emozioni offre un’opportunità di sviluppo economico per i piccoli centri urbani che
nacquero nel Medioevo come insediamenti di contadini con contratti di mezzadria, ma lo
sviluppo economico comporta dei rischi di degrado culturale e ambientale, necessitando
perciò di una regolamentazione idonea e necessitando di un turismo più sostenibile, quale è il
turismo religioso.
La morfologia e la composizione del territorio hanno, nei secoli, influenzato molto le
attività umane, che a loro volta hanno trasformato il paesaggio, conferendogli l’aspetto attuale
tanto riconosciuto e apprezzato.
Scrisse Henri Delasques (1959):
La campagna toscana è stata costruita come un'opera d'arte da un popolo raffinato, quello
stesso che ordinava nel '400 ai suoi pittori dipinti ed affreschi: è questa la caratteristica, il
tratto principale calato nel corso dei secoli nel disegno dei campi, nell'architettura delle
case toscane. È incredibile come questa gente si sia costruita i suoi paesaggi rurali come
se non avesse altra preoccupazione che la bellezza.
3 Novelle VI e VIII del Decameron (www.latoscanadiboccaccio.it/?page_id=190)
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L'uomo ha modificato inevitabilmente la fisionomia della regione, ma nonostante la sua
influenza non ha portato gravi ripercussioni e problemi all'ambiente circostante, che ha saputo
adattarsi all'attività antropica. Le colline toscane sono per lo più di origine sedimentaria: che
raggiungono anche i 1000 m quando calcaree, mentre le colline composte da rocce argillose e
sabbiose risultano più basse. La produzione agricola non è favorita dalla scarsità di sali
minerali e dall’impermeabilità del terreno, dalla scarsità di sorgenti sotterranee che rendono il
suolo arido in estate, mentre in autunno e in primavera a causa delle maggiori precipitazioni
causa smottamenti e frane.
In particolare il territorio della Provincia di Lucca e di Pisa si caratterizzano per la
presenza di colline con fertili pendii coltivate a vite e ulivo. Nel dettaglio la Provincia di
Lucca si divide in tre zone: la Versilia, che si sviluppa nella fascia costriera, la Piana di Lucca,
che occupa la parte interna e in cui passa anche il fiume Arno, e la regione montuosa chiamata
Garfagnana. La provincia di Lucca è attraversata inoltre dal fiume Serchio, uno dei fiumi
principali della Regione Toscana. La confinante Provincia di Pisa presenta, oltre al territorio
collinare, anche zone pianeggianti ed è attraversata dal fiume Arno. In passato, fino al 1406, si
estendeva fino alla costa dove a pochi chilometri dell'attuale Livorno si trovava il Porto
Pisano, che fece di Pisa una delle maggiori Repubbliche Marinare italiane. I commerci da e
per il Mediterraneo attraverso l'Arno portarono nel Medioevo allo sviluppo di importanti
centri urbani, che conservano ancora oggi diverse costruzioni dell'epoca, come pievi, castelli,
torri, cinta murarie etc. Questi importanti centri medioevali, trasformati oggi in borghi che ne
mantengono l'assetto urbanistico originario, hanno plasmato i caratteri morfologici e culturali
del territorio.
Importante fu, intorno al Settecento, la realizzazione di ciglionamenti e terrazzamenti per
la creazione di spazi piani adibiti alla coltivazione e necessari per la regimentazione delle
acque superficiali. Queste soluzioni furono studiate per porre rimedio al problema che le
coltivazioni a “ritocchino”, seguendo cioè la massima pendenza della collina, causavano
ovvero quello dell'erosione e la formazione di fossi e frane.
Gli insediamenti nelle colline toscane sono nati nel Medioevo grazie a contratti
mezzadrili
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che hanno modificato il territorio, contribuendo alla costituzione di unità
produttive elementari che hanno plasmato l'aspetto del paesaggio. I terreni venivano divisi da
filari di cipressi, aspetto ancora oggi caratterizzante della regione, a cui tra l'altro Carducci,
dedicò la famosa ode Davanti San Guido nel 1874.
Ma il paesaggio toscano non è solamente rurale, si sono creati infatti nei secoli centri
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minori nei quali si trovavano i servizi sanitari, economici, religiosi, artistici etc. I borghi con i
loro castelli dominano sulle colline, raggiungibili attraverso tracciati tortuosi che seguivano
l’andamento della collina per evitare frane e furono importanti centri di accoglienza per i
commercianti e pellegrini che necessitavano vitto e alloggio per una notte o due. Questi centri
persero di importanza dopo la rivoluzione industriale, con lo spostamento delle maggiori
attività produttive ed economiche nelle periferie delle città, provocando un esodo massiccio e
graduale dalle campagne e dai piccoli borghi che vennero abbandonati e lasciati all’incuria e
all’azione degli agenti atmosferici, consentendo alla natura di riappropriarsi dei terreni
trasformati dall’uomo, portando ad un degrado del territorio e del paesaggio.
Ma la crisi del territorio rurale ha favorito le piccole e medie imprese che vogliono
riscattarsi, cogliendo le opportunità offerte dalla nuova domanda di turismo culturale e rurale,
dalla crescente ricerca di soggiorni tranquilli, riposanti, rilassanti che offrano l’occasione di
“staccare la spina” dalla vita frenetica della città, riscoprendo antichi mestieri, la vicinanza
con la natura e spendendo il proprio tempo libero alla ricerca del sé. E dall’interesse crescente
per il turismo enogastronomico alla ricerca di prodotti naturali, di autentici e tradizionali
sapori e di qualità. La Toscana è al primo posto delle regioni italiane per numero di
agriturismi con 4.108 aziende, 1.675 delle quali a conduzione familiare
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4 Dati Istat 2013
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1.2 Il pellegrinaggio e il turismo religioso
Il pellegrinaggio costituisce un’esperienza di viaggio profondamente connessa
all’esperienza personale di vita religiosa, intrapresa per devozione, riconoscimento o
pentimento, verso un luogo considerato sacro. Il pellegrinaggio cristiano ha origini antiche, in
particolare la sua nascita può essere ricondotta all’epoca paleocristiana. Un famoso
pellegrinaggio è quello compiuto da Elena, madre dell’imperatore Costantino I, e in seguito
proclamata santa, nel IV secolo. Ella giunse in Terra Santa nel 326, alla ricerca dei luoghi
santi della vita di Cristo, e grazie ai suoi sforzi furono ritrovati il Sepolcro, il luogo
dell’Ascensione sul Monte degli Olivi, sul Golgota la Santa Croce e a Betlemme il luogo in
cui nacque Cristo.
Peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo e in uno stretto: in largo, in
quanto è peregrino chiunque è fuori della sua patria; in modo stretto non s’intende
peregrino se non chi va verso la casa di Sa’ Iacopo o riede.
E’ però da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio
dell’Altissimo: chiamansi palmieri in quanto vanno oltremare, la onde molte volte recano
la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepoltura
di Sa’ Iacopo fue la più lontana della sua patria che d’alcuno altro apostolo, chiamansi
romei quanti vanno a Roma, là ove questi cu’io chiamo peregrini andavano. (Dante, Vita
Nova, XL)
In questo breve stralcio Dante identifica tre diversi tipi di pellegrini: i pellegrini in senso
stretto, coloro i quali si recano sul luogo di sepoltura di San Giacomo a Santiago de
Compostela; i romei ciò coloro che si recano a Roma, e infine i “palmieri”, coloro che
attraversano il mare e arrivano in Terra Santa. La distinzione fatta da Dante può apparire
veritiera, ma l’indicazione forse più importante è che a tutte queste tipologie di pellegrini
appartengono “genti a servigio dell’Altissimo”. I pellegrini non sono semplicemente dei
viaggiatori, ma sono persone che intraprendono viaggi con fede, per Dio e per la Chiesa, per
loro la strada acquisisce un significato simbolico come percorso per l’espiazione e
affermazione della propria fede, per questo motivo afferma Stopani (1984) le vie di
pellegrinaggio vengono arricchite con punti di riferimento e richiami quali santuari,
rappresentazioni artistiche, cappelle etc.
Ma le motivazioni che spingono tuttora uomini e donne di qualunque età e condizione
sociale a mettersi in cammino e affrontare il rischio e la fatica del viaggio possono essere
molteplici.
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Molti dei luoghi di pellegrinaggio sono sacri in quanto legati a un Santo (si pensi alla
maggiore
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meta di pellegrinaggio Santiago di Compostela, legato indelebilmente all’apostolo
San Giacomo), attraverso la presenza di reliquie o semplicemente perché scenario di vicende
legato al Santo. Con il Concilio di Trento del 1545-1563 la Chiesa rese effettiva la possibilità
di venerare i Santi attraverso i pellegrinaggi e chiedere loro l’intercessione con Dio per
l’espiazione dei propri peccati. I pellegrinaggi non avevano come unico scopo quello di
assicurarsi il favore del Santo per redimersi dai peccati, ma spesso venivano effettuati come
voto in cambio di un miracolo, per gratitudine per una grazia ricevuta o per avanzare richieste
di guarigione (come accade a Lourdes ancora oggi).
Nel Medioevo era molto comune intraprendere un pellegrinaggio per conto di altri: i
nobili “investivano” attraverso disposizioni testamentarie parte dei propri averi nella salvezza
dopo la morte della propria anima, pagando più persone, che avrebbero dovuto recarsi in un
luogo sacro prestabilito per chiedere la grazia del proprio mandate. Il sacrificio in cambio
della salvezza assumeva quindi la forma di privazione economica anziché fisica. Non erano
rari i casi in cui il pellegrinaggio era imposto per espiare le proprie colpe, molti furono infatti
gli uomini che per i propri reati vennero condannati a recarsi in luoghi sacri; ciò portò in
molte situazioni a peggiorare le condizioni di sicurezza dei tracciati: i condannati, dovevano
percorrere la via della loro condanna senza soldi e costretti quindi a mendicare, e spesso
depredavano e derubavano i pellegrini e i viaggiatori sulla via. Ma i motivi che spingevano i
pellegrini a mettersi in viaggio erano davvero molteplici e variegati.
Il cambiamento del pellegrinaggio avviene con il riconoscimento delle apparizioni di
Lourdes (1862) e Fatima (1930). Il numero crescente di persone che intraprendevano viaggi
devozionali rese necessario un cambiamento urbanistico delle mete, provvedendo alla
costruzione di ferrovie, centri di accoglienza, hotel, ristoranti, basiliche, aeroporti e altre
infrastrutture. Nacquero anche i primi viaggi organizzati e oltre a viaggi in treno e corriera
nel 1958, anno del centenario della apparizioni della Madonna di Lourdes, ha luogo il primo
pellegrinaggio con un volo charter partito da Milano.
Oggi il pellegrinaggio può assumere connotazioni di turismo slow, turismo sostenibile,
turismo naturalistico, come abbiamo visto per il turismo rurale, anche il pellegrinaggio può
essere un’occasione per “staccare la spina” dalla vita frenetica, può assumere sembianze di un
turismo spirituale alla ricerca o alla riscoperta del proprio essere, oppure può essere intrapreso
5 34.458 pellegrini provenienti da 113 Paesi nel mese di settembre 2014
(fonte:www.catedraldesantiago.es/es/node/326 consultato il 15.10.14)
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