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1. La questione della mobilità
L’inquadramento del tema di analisi parte da alcune considerazioni sui problemi
connessi alla mobilità ovvero alla possibilità reale e concreta che le persone han-
no di spostarsi in maniera autonoma, le tipologie di mobilità più diffuse ed il loro
utilizzo permeano infatti quello che è il nostro modo di vivere lo spazio urbano
oppure di non viverlo affatto, la qualità o meno di un luogo deriva anche dal modo
in cui noi lo utilizziamo.
16
1.1 Il “Libro Bianco dei Trasporti”: Tabella di
marcia verso uno spazio unico europeo.
Il “Libro bianco dei trasporti” è ad oggi uno dei testi che
affronta in maniera trasversale tutta la questione della
mobilità, delineando uno spaccato di quelle che sono le
problematiche principali legate agli spostamenti delle
persone.
“White Paper of Transport” è un “documento strategico che
presenta le idee della Commissione sul futuro del sistema
dei trasporti dell’Unione europea (UE) e definisce un’agenda
politica per il prossimo decennio. Il programma in questione
rientra nella strategia Europa 2020 e nella relativa iniziativa
faro per un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse”
1
.
Ma quali sono le strade corrette per raggiungere l’effi-
cienza dei trasporti in Unione Europea?
“L ’infrastruttura determina la mobilità. Non è possibile
realizzare cambiamenti di grande portata nel mondo dei
trasporti senza il sostegno di un’adeguata rete e un uso
più intelligente della stessa. Globalmente gli investimenti
nell’infrastruttura di trasporto hanno un impatto positi-
vo sulla crescita economica, creano ricchezza e occupa-
zione e migliorano gli scambi commerciali, l’accessibilità
geografica e la mobilità delle persone, ma devono essere
pianificati in modo da massimizzarne l’impatto positivo
sulla crescita economica e da ridurne al minimo le conse-
1 “Tabella di marcia pazio unico europeo dei traspor-
ti — Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile” ,
COM (2011) 144 d2011
La questione della mobilità
Ripartizione modale della domanda passeggeri in Italia
17
guenze negative per l’ambiente.”
2
“In pratica, i trasporti devono utilizzare meno energia ed
energia più pulita, impiegare più efficacemente un’in-
frastruttura moderna e ridurre il loro impatto negativo
sull’ambiente e su elementi fondamentali del patrimonio
ambientale quali acqua, terra ed ecosistemi. ”
3
Il Libro Bianco dei Trasporti mostra come le esigenze di
infrastrutture efficienti non stiano trovando una buona
risposta in termini di mobilità sostenibile. Si può affermare
che gli obiettivi posti per il 2020 con la variazione di
fonti energetiche e le riduzioni di emissioni per il 2050
abbiano delineato una strada percorribile, ma non sono
sufficienti senza una riflessione più profonda sul tema
del trasporto. Esso non può procedere ulteriormente con
l’utilizzo di energie non rinnovabili, a causa dell’aumento
dei volumi di materiali trasportati, che azzera l’apporto
positivo dato dall’utilizzo di fonti rinnovabili. E’ grazie a
una rete capillare ed efficiente che utilizzi fonti rinnova-
bili che si possono raggiungere questi obbiettivi, ma so-
prattutto riconoscendo che il fine ultimo è il raggiungi-
mento di un sistema di mobilità globale sostenibile, che
consideri sia il trasporto merci che il trasporto di persone
e il turismo.
“Vi è una più ampia disponibilità di alternative di traspor-
to pubblico come pure la possibilità di spostarsi a piedi o
in bicicletta. Le città patiscono maggiormente i proble-
mi di congestione, scarsa qualità dell’aria ed esposizione
all’inquinamento acustico. ”
4
L’utilizzo della bicicletta quindi deve essere incentivato
2 Ivi, pag. 5 paragrafo 10
3 Ivi, pag. 6 paragrafo 17
4 Ivi, pag. 8 paragrafo 30
non solo come mezzo di trasporto più salutare, ma anche
come mezzo di trasporto che porta conseguenze posi-
tive nell’impatto ambientale e che può anche risolvere i
problemi inerenti al traffico urbano. Ma non è tutto: “Le
misure per facilitare gli spostamenti a piedi e in bici-
cletta devono diventare parte integrante della pro-
gettazione infrastrutturale e della mobilità urbana.”
5
Tale concezione ha dato vita a quello che oggi è il settore
del cicloturismo, in continua espansione. Le esperienze
europee, attente alla domanda delle persone e del loro
desiderio di muoversi in bicicletta visitando luoghi di
pregio, hanno condotto la nascita degli itinerari ciclabili
internazionali, sorti dai primi collegamenti ciclabili di me-
dio raggio.
La necessità di una mobilità sostenibile non cresce quin-
di solo come via per ridurre le emissioni, ma anche e so-
prattutto come la possibilità di incrementare un mercato
turistico che è in crescita e permette sia di convogliare e
aumentare le risorse economiche, sia di stimolare la con-
cezione della vacanza verso un tipo di turismo sostenibile
e di qualità.
6
“Per realizzare un sistema dei trasporti più competitivo e
sostenibile è necessaria una riflessione sulle caratteristi-
che necessarie della rete e si devono prevedere gli inve-
stimenti necessari. ”
7
5 Ivi, pag.8 paragrafo 31
6 “The European Cycle Route Network Eurovelo, Chal-
lenges and Opportunities for Sustainable Tourism” , Institute of
Transport and Tourism, University of Central Lancashire, UK;
Centre for Sustainable Transport and Tourism, Breda Universi-
ty, the Netherlands; Bruxelles, aprile 2009. Pag. 113
7 “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo
dei trasporti — Per una politica dei trasporti competitiva e
19
Ma l’efficacia di tali obbiettivi sarà ancor maggiore con
la creazione e implementazione di spazi europei unici,
come uno spazio ferroviario europeo unico.
“«Uscire dal petrolio» non sarà possibile affidandosi a
un’unica soluzione tecnologica. È necessario invece un
nuovo concetto di mobilità basato su un insieme di nuo-
ve tecnologie e su comportamenti più ecologici. ”
8
“I nuo-
vi concetti in materia di mobilità non possono essere
imposti. Per favorire comportamenti maggiormen-
te sostenibili è necessario incoraggiare attivamente
una migliore pianificazione della mobilità.”
9
Per que-
sto motivo, tra gli obbiettivi posti dal Libro Bianco dei
Trasporti, c’è anche quello di “Sensibilizzare l’opinione
pubblica sulla disponibilità di alternative alle tipologie di
trasporto individuali convenzionali (utilizzare meno l’au-
tomobile, andare a piedi e in bicicletta, usare i servizi di
auto condivisa e di «park and drive», i biglietti intelligenti
ecc.). ”
10
Nel 2014 un importante passo è stata la richiesta da parte
del Parlamento Europeo di includere la rete ciclabile Euro-
Velo (la rete ciclabile europea riconosciuta dalla ECF) nel-
la rete TEN-T (Trans European Transport Network). Questa
richiesta è stata effettuata attraverso l’introduzione del
programma EuroVelo nel Libro Bianco dei Trasporti.
11
sostenibile” , COM (2011) 144 def.del 28 marzo 2011. Pag. 10
paragrafo 34
8 Ivi, pag. 12 paragrafo 43
9 Ivi, pag. 13 paragrafo 48
10 Ivi, pag. 25 punto 27
11 http://www.eurovelo.org/home/history/
20
1.2 Mobilità e sostenibilità in Emilia Romagna
Nell’ambito della mobilità in Europa ed in Ita-
lia, visto l’elevato impatto che essa ha sulle emis-
sioni totali, vengono svolte ricerche specie nel
campo della riduzione dell’inquinamento totale.
L’approccio più diretto è sicuramente la valu-
tazione delle potenzialità tecniche di riduzio-
ne, in particolare quelle che possono avere ef-
fetti maggiori sulla riduzione dei gas serra totali.
L’argomento dei trasporti è suddiviso a sua volta in due
parti tradizionalmente: passeggeri e merci, il primo di
questi è sicuramente il più problematico come gestione,
e quello maggiormente riducibile con un intervento sulla
mobilità e sui consumi.
Il Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la
“Fondazione per lo sviluppo sostenibile” attraverso il
documento di indirizzo “Verso un piano per la riduzio-
ne delle emissioni di CO2 dei trasporti in Italia”
1
propon-
1 “Verso un piano per la riduzione delle emissioni di CO
2
dei trasporti in Italia”:
La fondazione per lo sviluppo sostenibile redige i documenti
in partenariato con il Ministero dell’Ambiente.
Attraverso la strategia ASI (Avoid-Shift-Improve) vengono
redatti i principali indirizzi per promuovere quella che è la ne-
cessità effettiva di ridurre l’impatto dei trasporti sull’ambiente.
Punto di rilievo è la questione relativa alla domanda e all’offer-
ta di mobilità ripresa anche nel PRIT 2020 dove per migliorare
il trasporto, quindi per modificare la domanda è necessario
intervenire sull’offerta dei trasporti, sul loro miglioramento e
sul potenziamento dei servizi che creino una reale alternativa
alla mobilità privata.
La questione della mobilità
21
gono uno scenario massimo potenziale per la
decrescita delle emissioni del settore trasporti.
Le politiche attuali e future mirano ad una riduzio-
ne del trasporto privato in favore di altre modalità
a più basso impatto: trasporto ferroviario, trasporto
pubblico urbano e ciclo-pedonalità che se poten-
ziate in maniera adeguata potrebbero passare da
meno del 10% del totale al 17% entro il 2030
2
, po-
trebbe essere inoltre dimezzato in ambito locale l’u-
tilizzo dell’automobile privata per lo stesso periodo.
L’utilizzo del trasporto privato coprirà comunque
più dei due terzi del traffico passeggeri totale alla
fine di tale periodo nella migliore delle ipotesi.
La problematica, non nuova in verità, del carico pas-
seggeri e merci in aumento deve necessariamente
essere affrontata con l’obiettivo di individuare alter-
native valide e concorrenziali rispetto alla mobilità
privata.
Le azioni del piano si muovono entro alcuni am-
biti cruciali sui quali è necessario puntare: mobi-
lità urbana sostenibile, veicoli a basse emissio-
ni, infrastrutture digitali e telelavoro, trasporto
ferroviario, biocarburanti e trasporto marittimo.
Nel nostro percorso di analisi la questione del-
la mobilità urbana, ma anche quella extrau-
rbana, è il punto di maggiore approfondi-
mento a fianco di un progetto che propone la
rigenerazione di uno spazio con buone potenzialità
di riuso e generatore di interessi da parte di terzi.
In concreto le azioni più importanti in questo ambi-
to sono incentrate sull’aumento del servizio di tra-
sporto pubblico locale (TPL), sulla diffusione del car
pooling e sullo sviluppo della cosiddetta mobilità
dolce.
2 Sintesi Ricerca “Verso un piano per la riduzione
delle emissioni di CO
2
dei trasporti in Italia” , pag. 3
1. La mobilità sostenibile ha bisogno di strutture
per il trasporto pubblico locale che siano studiate
in concomitanza con le strutture esistenti, i centri
abitati minori e gli altri sistemi di trasporto; più
che un aumento di corse sono sicuramente più
urgenti studi di natura logistica e gestionale lad-
dove necessari. Secondo il Documento per la Ri-
duzione delle Emissioni dei Trasporti “analizzan-
do tutti gli spostamenti di breve percorrenza che
avvengono nelle aree urbane, è possibile passare
da una quota del trasporto pubblico urbano ri-
spetto all’auto, che attualmente si attesta al 15 %,
ad un valore molto più alto nel 2030, il 35%”
3
2. Per quanto riguarda il car pooling è possibile
parlare di mobilità sostenibile in funzione della
potenziale riduzione dei veicoli in circolazione
anche se gli Stati generali non prevedono ancora
target specifici sulla quantità di veicoli in circola-
zione.
3. La mobilità dolce comprende sia la mobilità
pedonale sia quella ciclistica: è intesa come si-
stema di mobilità a bassa velocità riguardan-
te soprattutto la mobilità urbana compresa
tra 0 e 5 km in linea di massima o comunque
distanze superabili agevolmente in bicicletta.
Per quelli che sono gli spostamenti a piedi, in-
feriori indicativamente ai 2 km, è rilevante il dato
statistico sull’Emilia Romagna secondo il quale
tali distanze sono coperte per il 64% in automo-
bile e solo per il 36%
4
a piedi o in bicicletta per
tragitti che mediamente non superano i 1000
metri in un territorio abitato per lo più in zone
pianeggianti.
3 Ivi, pag. 6
4 Rapporto di Sintesi “La riduzione di CO
2
nel Settore
Trasporti” , Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, 2012, pag. 50
22
Anche l’uso della bicicletta, che rappresenta un mezzo
di trasporto a tutti gli effetti, per tratti indicativamente
inferiori ai 10 km in questo caso, è allo stesso modo for-
temente sottoutilizzata come mezzo: in questo caso l’au-
to è il mezzo principale più utilizzato nell’85% dei casi.
Tenendo conto delle condizioni ambientali della regione
e delle sue caratteristiche morfologiche l’auto privata ga-
rantisce certamente maggior comfort, sicurezza e velocità
rispetto a quelli che sono i nostri standard per la viabilità
lenta, tuttavia sono problematiche facilmente superabili
con un progetto che tenga conto di tutte queste esigenze
e in un’ottica di mobilità sostenibile vi è la necessità sem-
pre più evidente di sistemi integrati di mobilità collet-
tiva che mirino alla riduzione dell’impatto sul traspor-
to stradale. Inoltre un potenziamento di quelli che sono i
nodi di scambio negli ultimi tratti di spostamento consen-
tirebbero un notevole miglioramento della qualità della
mobilità degli utenti e in conseguenza anche un abbassa-
mento delle emissioni di automobili e mezzi motorizzati.
Le previsioni [grafico] per il 2030 mostrano come i mez-
zi non motorizzati resteranno, com’è prevedibile, la par-
te minoritaria della mobilità totale, ma che ha ancora la
possibilità di triplicare di volume, mentre il trasporto in-
dividuale potrebbe essere, nel migliore dei casi, ridotto
di oltre il 10% del totale, con una prevedibile sostituzione
dei mezzi a sola combustione interna; discorso analogo
può essere fatto anche per l’autotrasporto delle merci.
La questione della mobilità