Capitolo 1 Il Project Financing
dell’energia (settore nel quale è nato il project financing e che continua ancor oggi ad
essere il più adatto all’applicazione di questa tecnica di finanziamento).
Nel Capitolo 3 si descriveranno le linee guida da seguire per la redazione di un
piano economico-finanziario, altrimenti detto Business Plan, sulla base del quale i
promotori valutano la convenienza a proseguire nell’iniziativa, calcolando il ritorno sul
capitale investito; verranno esposte, quindi, le teorie del WACC e dell’APV e si chiariranno
le ragioni dell’utilizzo nel project financing della seconda a discapito della prima; inoltre si
prenderanno in considerazione anche altri indici per la valutazione della convenienza
economica, utilizzati come criteri decisionali nelle scelte d’investimento per i promotori.
L’iniziativa è realizzabile esclusivamente se è garantita anche la sostenibilità
finanziaria: infatti, i finanziatori assumono un rischio molto alto, dovuto all’elevata leva
finanziaria che viene utilizzata nelle operazioni finanziate con questa tecnica. Pertanto, il
Capitolo 4 sarà dedicato allo studio della struttura finanziaria della project company: si
illustrerà il processo di determinazione del rapporto di indebitamento, si descriveranno gli
strumenti finanziari utilizzati e i principali contratti relativi alla struttura finanziaria. Una
puntuale trattazione sarà riservata agli indici sintetici, utilizzati dagli istituti di credito per
misurare il grado di bancabilità di un progetto, ovvero il DSCR e l’LLCR.
Nel Capitolo 5 si presenterà la società Mediapolis S.p.A. e il progetto del Parco
Millennium del Canavese, che consiste nella realizzazione di un polo commerciale e
d’intrattenimento ad Albiano d’Ivrea (TO): il complesso sarà composto di un parco a tema,
un centro commerciale, due hotel ed altre facilities. Verrà esposta una sintesi delle ricerche
di mercato svolte da E.R.A. e da Nomisma, soprattutto a proposito del parco a tema, vero
key-asset dell’intero polo, per la complessità e l’importanza della sua realizzazione per il
successo dell’iniziativa.
Il capitolo 6 costituisce l’applicazione pratica di quanto analizzato nei precedenti
capitoli: sarà, infatti, presentata l’analisi approfondita ed esaustiva della convenienza
economica e della sostenibilità finanziaria del caso esaminato.
Per avere la possibilità di trarre le giuste conclusioni in merito alla fattibilità
dell’operazione, si renderà necessaria la costruzione di un modello economico-finanziario
flessibile, tale da consentire la modificazione dei valori assegnati alle variabili principali,
analizzate approfonditamente all’inizio del capitolo; grazie a questo supporto, si potrà
anche effettuare l’analisi di sensitività, per verificare l’impatto di tali oscillazioni sulla
sostenibilità finanziaria dell’iniziativa.
Lo studio del progetto Parco Millennium del Canavese risulta particolarmente
interessante, perché permetterà di approfondire la conoscenza di ogni aspetto dell’istituto
6
del project financing: infatti, la singolarità dell’iniziativa, le sue potenzialità a livello
internazionale, l’importanza degli attori coinvolti e l’ammontare complessivo stesso
dell’investimento, ne fanno un oggetto d’analisi particolarmente stimolante nella sua
complessità.
É tuttavia aspirazione ed obiettivo di questo studio, quello di non limitarsi ad
un’analisi meramente passiva ed illustrativa, ma di sottoporre ai promotori alcune proposte
che possano migliorare le performance stimate con il business plan.
7
Capitolo 1 Il Project Financing
1. Il project financing
1.1. Definizione di project financing
Con il termine project financing (PF) si identifica una tecnica finanziaria mediante la
quale i finanziamenti di iniziative economiche sono resi possibili dalla valutazione tecnico-
economica del progetto piuttosto che dalla capacità d'indebitamento dei soggetti promotori
dell'iniziativa
1
.
Il progetto viene valutato nella sua capacità di generare flussi di cassa capaci di
rimborsare il debito contratto e di remunerare il capitale di rischio. Le altre attività del
progetto, o dei soggetti promotori dell'iniziativa, possono essere utilizzate come garanzie
collaterali ai prestiti concessi: in netta contrapposizione, quindi, con le forme tradizionali di
finanziamento, nelle quali la concessione si basa su un giudizio positivo della solidità
economica, patrimoniale e finanziaria del prenditore sulla base dell'analisi dei bilanci.
L'utilizzo del Project Financing comporta alcune specifiche implicazioni dal punto di
vista organizzativo e contrattuale; infatti, risulta necessaria la costituzione di una società ad
hoc che viene definita "società di progetto" o "SPV" (Special Purpose Vehicle), la cui
finalità è la realizzazione e la gestione del progetto.
La caratteristica principale della SPV è sicuramente l'autonomia giuridica rispetto ai
soggetti promotori, necessaria a garantire:
•
•
l'individuazione e la separazione dei flussi di cassa prodotti dal progetto,
la limitazione del rischio per gli azionisti della SPV nei confini di una struttura
giuridica che nasce e vive con il progetto stesso,
1
Boeri T., Cohen R., “Analisi dei progetti di investimento”.
9
Capitolo 1 Il Project Financing
la sopravvivenza della SPV e la continuazione del progetto anche in caso di
fallimento di un azionista,
•
•
•
•
•
•
•
l'applicazione da parte degli enti finanziatori di formule di controllo molto stringenti
e di vincoli contrattuali e societari necessari alla strutturazione di un'operazione di
project financing.
Nell'operazione tipica di project financing è presente, quindi, la costituzione di
un'entità economica caratterizzata dalla partecipazione di più soggetti, con posizioni e qualità
distinte, e dalla ripartizione dei rischi, attraverso un sistema di garanzie disegnato con
l'intento di separare le sorti dell'entità costituita, che è il soggetto beneficiario dei
finanziamenti, da quelle dei soggetti partecipanti.
1.2. Le caratteristiche del project financing
Gli elementi qualificanti l'operazione possono essere così riassunti:
l’esistenza di un progetto perseguibile che abbia quindi una valenza economica;
la generazione di un cash flow che deve essere sufficiente alla copertura dei costi
operativi e al servizio del debito. Solo in via residuale esso viene utilizzato per il
pagamento dei dividendi ai promotori: si deve trattare quindi di un progetto "self-
liquidating";
la costituzione apposita di una società che realizza il progetto, la cui esistenza è
legata alla realizzazione del progetto, e giuridicamente autonomo rispetto alle parti
che sostengono l'iniziativa imprenditoriale (sponsor), in modo da non condizionare
la posizione finanziaria e l'esposizione al rischio. Si separa, quindi, il rischio di
credito dello sponsor da quello della società di progetto;
la separazione giuridica e finanziaria del progetto da altri progetti, attività o
iniziative dei soggetti promotori;
la costituzione a favore dei finanziatori esterni dell’iniziativa di "garanzie indirette",
basate su una vasta gamma di accordi tra le parti interessate al progetto, fondati a
loro volta sugli studi di fattibilità del progetto, sul piano economico-finanziario, con
i relativi flussi di realizzo e sulle analisi del rischio, con la conseguenza che la
possibilità di rivalsa dei finanziatori e degli altri creditori (appaltatori dei lavori,
delle forniture, ecc.), nei confronti degli sponsor, può essere limitata al valore delle
attività finanziate;
10
Capitolo 1 Il Project Financing
•
•
•
•
•
una responsabilità dei promotori limitata al valore delle attività concesse per la
costituzione della SPV;
la definizione della struttura dell'operazione a seguito di un processo di negoziazione
tra i diversi attori coinvolti in ordine soprattutto all'allocazione dei rischi; questa
deve avvenire in modo da ottenere un sistema di contratti idoneo a generare
comportamenti coerenti nelle parti e allineati agli obiettivi dei promotori, riducendo
così i costi di agenzia.
Un'operazione di finanza di progetto richiede un'attenta strutturazione nelle sue fasi
iniziali, al fine di effettuare le scelte più opportune riguardo ad alcune variabili fondamentali,
quali ad esempio: il tipo di società veicolo, la struttura e la tipologia del debito, la selezione
dei partner finanziari, industriali e commerciali, nonché un'opportuna ripartizione dei rischi
gravanti sul progetto.
1.3. Tipologie di strutture di project financing
Da un punto di vista strettamente finanziario, è possibile classificare le strutture di
Project Financing in base alla possibilità di rivalsa dei finanziatori sugli azionisti della
Società di Progetto. È possibile quindi classificare le operazioni nelle seguenti categorie
2
:
operazioni total recourse (con rivalsa piena), nelle quali i finanziatori hanno la
possibilità di rivalersi completamente sugli azionisti della SPV in caso di default;
operazioni limited recourse (con rivalsa limitata), nelle quali la rivalsa è limitata in
base ai seguenti criteri:
nel tempo,
nell'ammontare,
nella qualità;
operazioni without recourse (senza rivalsa), nelle quali è esclusa ogni possibilità di
rivalsa dei finanziatori, che in questo modo vengono ad assumere un livello di
rischio molto prossimo a quello imprenditoriale e al capitale di rischio.
A rigore, solamente le operazioni appartenenti alla terza categoria possono essere
considerate operazioni di project financing, dove l'unica garanzia del finanziamento posto in
essere è il progetto stesso e la sua validità economica, caratterizzata dalla capacità di
generare sufficienti flussi di cassa.
2
Imperatori G., “Il project financing. Una tecnica, una cultura, una politica”.
11
Capitolo 1 Il Project Financing
In realtà, a causa della struttura attuale del mercato dei capitali, risulta poco
probabile che i finanziatori, in special modo le banche, concedano affidamenti senza
raccogliere garanzie personali o reali a carico degli azionisti della SPV.
È parere comune, nella dottrina, racchiudere all'interno di questa tipologia di
finanziamento anche le operazioni ove sia presente la possibilità di rivalsa in caso di default.
1.4. Le fasi
La realizzazione di un'operazione di project financing consiste in un percorso
solitamente molto complesso che può essere generalmente disaggregato in tre specifiche fasi:
identificazione/progettazione, in cui s'individua l’idea progettuale, che
successivamente viene strutturata dal punto di vista tecnico, giuridico e finanziario,
fino alla sottoscrizione di tutti gli accordi negoziali principali: in sostanza si
raggiunge la sintesi tra gli interessi di tutti i partecipanti all’iniziativa, anche se il
ruolo chiave viene svolto dagli sponsor, che provvedono a realizzare uno studio di
fattibilità dell’opera (dal punto di vista tecnico, economico e finanziario) ed un
"memorandum of understanding", ossia un quadro degli accordi contrattuali tra gli
attori coinvolti nell’iniziativa che verrà perfezionato in seguito;
•
• implementazione/realizzazione, fase costituita dalla costruzione fisica dell’opera, il
cui primo passo operativo consiste nell’acquisizione dell’area fisica su cui dovrà
sorgere l’impianto, seguito dalla definizione del contratto di costruzione, che
sancisce i tempi, i costi e le modalità di realizzazione dell’opera e degli accordi
d'assicurazione per neutralizzare i rischi che possono emergere durante la
realizzazione del progetto. Contestualmente alla costruzione vengono perfezionati i
contratti che erano stati previsti nel "memorandum of understanding": il contratto,
infatti, costituisce l’elemento fondante dell’architettura del project financing e
costituisce il riferimento di base per predisporre l’assetto finanziario dell’operazione,
in altre parole la proporzione tra capitale proprio e capitale di terzi e la composizione
del debito acquisito; la parte prevalente delle risorse finanziarie impiegate è infatti
ottenuta tramite l’accensione da parte della SPV di debiti con un numero variabile di
investitori esterni. In questa fase i soggetti finanziatori mettono progressivamente a
disposizione della SPV le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del
progetto. Normalmente si costituiscono pool di banche finanziatrici che, attraverso
specifici contratti, prevedono l'erogazione di singole tranche di finanziamento. E'
12
Capitolo 1 Il Project Financing
necessario attuare una serie di verifiche atte a valutare la capacità del progetto di
funzionare e di rispettare le previsioni effettuate in ordine soprattutto ai flussi di
cassa. Qualora il progetto non esprima livelli di performance attesi, dovrà essere
attuata tutta una serie di azioni volta a riportare nelle condizioni di erogazione di
prestazioni previste dal progetto prima della sua costruzione;
gestione operativa, fase in cui, una volta completata l'opera, viene attivata l’attività
operativa della stessa per la produzione di beni e/o servizi cui è destinato il progetto,
il quale inizia a generare i flussi di cassa necessari a coprire i costi operativi, a
rimborsare il debito contratto e a remunerare, in via sussidiaria, gli azionisti: è solo
in questa fase, infatti, che si può realmente calcolare l'effettivo cash-flow del
progetto e che risulta massimo il rischio legato all’esposizione finanziaria, in quanto
le spese di investimento sono state sostenute interamente.
•
Le fasi sopra descritte possono essere rappresentate dalla figura seguente:
Figura 1.1 Le Fasi
Fonte: "III° Rapporto" de L'Osservatorio Regionale Finanza di Progetto (Lombardia).
Ogni progetto ha caratteristiche di unicità che rendono difficile generalizzare
strategie e comportamenti ottimali per ogni situazione, perciò la cronologia degli eventi
descritti non costituisce l'unica sequenza percorribile. Tuttavia il filo conduttore di ogni
operazione è la negoziazione tra gli attori coinvolti, ad iniziare dalla scelta dei partner della
SPV. Si ritiene più interessante all'interno dell'opera analizzare più approfonditamente
13
Capitolo 1 Il Project Financing
l'aspetto economico-finanziario di questa tipologia di operazioni classificabile all’interno
della Finanza Strutturata
3
.
1.5. Gli attori coinvolti
Come più volte esplicitato, il project financing è un'operazione complessa che
richiede l'intervento di competenze specifiche di settori molto diversi: ingegneria,
architettura, economia, finanzia, marketing, assicurazione, ecc; il fattore critico di successo
dell'operazione va rintracciato, perciò, nell'analisi e valutazione delle numerose variabili e
dei rischi connessi al progetto e nella precisa suddivisione degli stessi tra i diversi attori
protagonisti, di seguito descritti.
• I promotori (sponsor), che promuovono l’iniziativa, identificando l’opera da
realizzare, l’ipotetica struttura finanziaria e giuridica del progetto correlato, e che
coincidono, nella maggior parte dei casi, con l’amministrazione pubblica interessata
o gli investitori.
• La Pubblica Amministrazione concedente, che è responsabile della
programmazione degli investimenti e della loro realizzazione, si pone alla guida del
processo di selezione dei partner privati, con lo scopo di attivare i servizi necessari
per la collettività mediante la migliore allocazione possibile delle risorse pubbliche.
Il soggetto pubblico può assumere il ruolo di promotore dell’iniziativa, di
finanziatore o di terzo garante, fornendo rispettivamente capitale di rischio,
contributi, garanzie pubbliche alle obbligazioni contratte dalla SPV o dagli sponsor:
ciò testimonia la flessibilità del PF, poichè, infatti, mediante la fase negoziale, i
soggetti possono assumere posizioni uniche rispetto ad altre operazioni e i ruoli e i
compiti possono essere completamente differenti.
• La società di progetto (meglio nota come Special Purpose Vehicle, SPV), ovvero la
società costituita ad hoc, secondo differenti forme giuridiche, con il capitale di
rischio conferito dagli investitori, che, acquisendo le risorse finanziarie necessarie, si
occupa dell’organizzazione e della gestione complessiva del progetto in qualità di
concessionaria e risulta responsabile del rimborso dei finanziamenti contratti. Della
compagine azionaria della SPV fanno parte, oltre ai promotori iniziali, anche altri
soggetti interessati all'iniziativa perché collegata al core business, come per esempio
3
Albisetti R., “Finanza strutturata, tecniche e strumenti per la valutazione degli investimenti
internazionali nel project financing”.
14
Capitolo 1 Il Project Financing
costruttori di impianti o fornitori di beni e/o servizi, investitori finanziari puri, enti
pubblici e agenzie governative. A volte il capitale sociale cambia durante la vita del
progetto, grazie sia alle cosiddette "equity injections", ovvero contributi successivi
sotto forma di capitale di rischio, sia alla possibilità di cessione di quote o azioni,
vista la possibile diversità di orizzonti temporali tra i soci della SPV (un socio attivo
nel settore dell'ingegneria potrebbe decidere di uscire dalla compagine societaria
prima della scadenza della concessione, una volta conclusa la fase di costruzione).
• I soci investitori, che, insieme agli sponsor, forniscono il capitale di rischio alla
SPV, necessario per l’esercizio delle proprie funzioni.
• I finanziatori, in genere banche d’affari e d'investimento, che prestano alla SPV i
mezzi finanziari necessari per l’attivazione di tutti gli investimenti correlati
all’iniziativa, e che solitamente si raccolgono in un sindacato al cui interno si
distingue il "lead manager", ovvero costituisce il soggetto che ha sottoscritto la quota
maggiore di finanziamento e che detiene quindi il controllo delle operazioni. E'
prassi usuale la nomina di un "agent" che svolga la funzione di rappresentante del
sindacato, gestisca il flusso dei fondi erogati, riceva i pagamenti dalla project
company, mantenga le relazioni con la società di progetto ed eserciti tutti i diritti e le
facoltà spettanti alle banche finanziatrici.
• I progettisti, che si occupano dei vari stadi di progettazione dell’opera, passando dal
progetto preliminare al progetto esecutivo.
• I costruttori, ovvero società che eseguono i lavori di realizzazione
dell’opera/impianto e che possono occuparsi anche della manutenzione ordinaria e
straordinaria. La SPV solitamente sigla un accordo con un singolo soggetto, il quale
provvederà ad organizzare la costruzione dell'opera in collaborazione con altri
costruttori, sulla base della forma del contratto di costruzione chiavi in mano. I
costruttori coincidono spesso con i promotori dell’iniziativa o con gli investitori.
• I fornitori (suppliers), che hanno il ruolo di fornire le materie prime e le tecnologie
necessarie per la realizzazione ed il funzionamento dell’opera, solitamente sulla base
di contratti a lungo termine, in modo che la SPV sia coperta dagli eventuali rischi
derivanti dai rialzi dei prezzi o da indisponibilità delle materie prime.
• I gestori (operators), che si assumono il compito di garantire la gestione operativa
dell’opera, ovvero l’esercizio, lo sfruttamento economico e la manutenzione della
stessa; essi spesso coincidono con i costruttori o con la SPV stessa.
• Gli utenti/acquirenti (purchasers), che, attraverso il pagamento di un prezzo per
l’utilizzo del servizio offerto dall’opera, rappresentano la principale fonte di ricavo
15
Capitolo 1 Il Project Financing
per la SPV, ai fini della remunerazione del capitale di rischio; i fruitori dell'opera, in
senso lato, sono comunque finanziatori, se la Pubblica Amministrazione risulta
iscritta nel libro dei soci della SPV.
• I garanti, che forniscono le garanzie di copertura totale o parziale delle differenti
categorie di rischio correlate alle varie fasi del progetto: in base al tipo di rischio da
neutralizzare o da limitare, questo ruolo è ricoperto da società assicuratrici, da
soggetti pubblici interessati o dai promotori stessi. Le compagnie d'assicurazione
sono in grado di offrire polizze che rendono più bancabile un progetto, grazie
all'assunzione di rischi, la quale può permettere maggiore certezza nei flussi; la
stipula di una polizza è infatti indispensabile quando nessuno dei partecipanti
all'operazione è disposto a mantenere un rischio a proprio carico.
• Consulenti legali, che svolgono un ruolo centrale nella fasi iniziali di montaggio
della struttura, in quanto è affidata ad essi la creazione del sistema contrattuale che
crei un’aspettativa affidabile circa l’effettiva creazione del reddito atteso dal progetto
e della sua distribuzione, secondo quanto stabilito dal modello finanziario; essi si
occupano anche di seguire l’iter burocratico per l’ottenimento delle concessioni, dei
permessi di natura urbanistica ed ambientale, e in genere di tutti i contratti legati alla
realizzazione dell’opera. La reputazione e l’esperienza di questi specialisti
rappresenta un fattore imprescindibile per il successo dell’operazione, come la
definizione dei rapporti tra tutti i soggetti coinvolti in modo completo e chiaro.
• Consulente tecnico, che è deputato a fornire un parere super partes sulla fattibilità
tecnica dell’operazione, e funge da controllore dello stato d'avanzamento dei lavori e
delle attività di manutenzione, al fine di tutelare i finanziatori del progetto. Il suo
ruolo è tanto più importante quanto maggiore è l’incertezza circa il grado di
tecnologia utilizzata. Il suo operato si estende per tutta la vita del progetto: dallo
studio di fattibilità tecnica iniziale, ne quale verifica che le variabili tecniche e le
stime di costo accolte nel modello economico finanziario siano sostenibili, alla fase
di monitoraggio della realizzazione del progetto, nella quale controlla lo stato
d'avanzamento dei lavori e il rilascio delle apposite certificazioni, che costituiscono
la condizione sospensiva per il pagamento del costruttore. Terminati i lavori, il
consulente tecnico viene interpellato all’atto dell’accettazione dell’impianto per
assicurare che la struttura sia stata realizzata secondo le specifiche contrattuali e che
quindi la sua resa sia in linea con le ipotesi di performance accolte inizialmente nel
piano finanziario; infine egli viene chiamato in causa nella fase operativa, per
16
Capitolo 1 Il Project Financing
monitorare che le condizioni di gestione e manutenzione dell’impianto si
mantengano su livelli standard.
• Consulente finanziario (advisor), questo ruolo è di solito assunto da una primaria
banca d'investimento, che assiste i promotori nella redazione e negoziazione dei
principali contratti relativi al progetto, nonché nella stesura del business plan, il
quale deve, a sua volta, deve consentire di elaborare il mix delle fonti di
finanziamento da attivare per il supporto del progetto e, insieme alle altre
informazioni raccolte, costituiscono l’"information memorandum", cioè il
documento fatto circolare dall’advisor per contattare i potenziali finanziatori e
iniziare a negoziare i termini del finanziamento. Tale figura ha anche il compito di
assistere i promotori nella negoziazione del “term sheet”, documento che stabilisce i
termini e le condizioni del finanziamento, e della documentazione con l’arranger
fino alla chiusura del contratto. Il suo compenso per l’attività di advisory si articola
in una parte destinata alla copertura dei costi sostenuti durante la fase di studio ed
elaborazione della proposta e in una parte, decisamente più consistente, che viene
corrisposta solo in caso di successo dell’operazione, calcolata su base percentuale, in
modo da incentivare l’advisor a strutturare l’operazione secondo le condizioni più
convenienti per gli sponsor.
• Arranger, tale ruolo viene svolto da banche commerciali, con una buona
esposizione internazionale e una considerevole solidità finanziaria
4
. Più
precisamente l’"arranging" consiste nell’ottenimento del mandato a strutturare e
gestire il contratto di finanziamento dal prenditore di fondi (la società di progetto):
tanto che l’arranger deve essere in grado di contattare il più ampio numero di banche
interessate a partecipare all’operazione e deve svolgere un’attività di coordinamento,
frequentemente viene fornita anche una garanzia di "underwriting" (per la quale la
banca percepisce consistenti compensi), con la quale l’istituzione finanziaria
s'impegna a sottoscrivere la quota di finanziamento rimasta non collocata. Nella
pratica tale ruolo può sovrapporsi a quello di advisor, nel qual caso, il conflitto
d'interessi può essere notevole, anche se, un impegno diretto attraverso la clausola di
underwriting dovrebbe costituire un forte segnale nei confronti delle altre banche.
L’arranger viene remunerato attraverso una commissione su base percentuale,
calcolata sul valore del debito sindacato, mentre una parte di queste commissioni
4
Circolare ABI del 14/08/2000.
17
Capitolo 1 Il Project Financing
viene retrocessa alle banche partecipanti, sulla base dell’importo di finanziamento
assunto da ciascuna di esse
5
.
Risulta evidente la compresenza di numerosi attori tra loro eterogenei, che
collaborano su vari livelli per raggiungere la realizzazione dell'opera, e che variano in base
alla complessità del progetto e soprattutto alla quantità di capitale investito.
1.6. Valutazioni preliminari sui progetti
Affinché un’opera possa essere finanziata con schemi di finanza di progetto, occorre
generalmente che essa soddisfi un certo numero di requisiti tecnici ed economici: innanzi
tutto vi deve essere un contesto giuridico ragionevolmente certo per il settore in cui l'opera
deve essere realizzata, una durata della concessione adeguata ai requisiti di redditività
dell'iniziativa e contratti commerciali che devono poter essere di tipo "chiuso" di lungo
periodo; infatti, maggiore è la stabilità dei flussi e dell'ambiente di riferimento maggiore sarà
la possibilità di attivare un'operazione di finanza di progetto, avendo la possibilità di ridurre i
rischi impliciti di un'operazione di lungo periodo.
Da un punto di vista economico, è necessario che il progetto abbia dimensioni
economiche tali da giustificare i considerevoli costi di sviluppo, generalmente dovuti
all’impiego di consulenti legali (documentazione finanziaria e contratti commerciali), tecnici
(supervisione tecnica) e finanziari (consulenze finanziarie). Tali costi risultano, poi,
particolarmente elevati in contesti in cui tali tecniche di finanziamento non hanno ancora un
pieno sviluppo, ovvero residuano problemi strutturali al loro pieno impiego.
L’applicazione di tecniche di finanza di progetto risulta particolarmente efficace per
progetti isolabili dal punto di vista funzionale ed economico, perché tale isolamento consente
una chiara identificazione dei flussi fisici e finanziari associati all’intervento ed agevola la
costituzione di un’apposita società veicolo, dedicata alla realizzazione e gestione
dell’iniziativa; inoltre, rende possibile una maggiore misurabilità delle performance,
consentendo di associare una cattiva gestione del progetto ad indennizzi a carico del gestore
da liquidare in favore del concedente. Risulta indispensabile, anche, la possibilità di
identificare chiaramente i soggetti partecipanti all’iniziativa e i suoi principali rischi, per
ottimizzarne l'allocazione, che rappresenta l'elemento più critico della finanza di progetto.
5
Albisetti R., “Finanza strutturata, tecniche e strumenti per la valutazione degli investimenti
internazionali nel project financing”.
18
Capitolo 1 Il Project Financing
Eccessivi rischi tecnologici possono tradursi in ritardi nella fase di costruzione ed
aumenti di costo difficilmente quantificabili, proprio per questo essi saranno più
difficilmente assicurabili.
Tali requisiti dovranno essere verificati nell’ambito di appositi studi di fattibilità
preliminare: nella misura in cui essi dovessero rilevarsi non rispettati, un’opera non sarà
finanziabile secondo tecniche di finanza di progetto.
1.7. Finanza di Progetto e Partnership Pubblico-Privato
Il concetto di finanza di progetto è spesso affiancato a quello di "Pubblic-Private
Partnership" o "Partenariato Pubblico-Privato" (PPP)
6
. In realtà quest'ultima nozione ricopre
un ambito più esteso rispetto alla finanza di progetto, infatti, si può parlare di PPP in tutti i
casi in cui il settore pubblico intende realizzare un'opera di pubblica utilità, la cui
progettazione, realizzazione, gestione e finanziamento siano affidati al settore privato, anche
solo parzialmente.
Il PPP ha visto concretizzarsi le sue prime esperienze nei grandi progetti
infrastrutturali di trasporto. Nei primi anni novanta inizia a comporsi il contesto ottimale per
lo sviluppo di questa tipologia di Partnership, che trova le sue radici nel più ampio
movimento di privatizzazione. L'andamento crescente del coinvolgimento privato nelle opere
di pubblica utilità è attribuibile a due ordini di motivi.
Innanzi tutto, i governi nazionali non dispongono delle risorse finanziarie necessarie
ad implementare il complesso infrastrutturale in maniera coerente con gli obiettivi di crescita
e di sviluppo economico; con l'utilizzo di capitali privati, invece, i governi possono riuscire a
garantire un livello dei servizi più elevato alle comunità, mantenendosi all'interno dei vincoli
di bilancio imposti dal Fondo Monetario Internazionale o dall'Unione Europea.
Inoltre, se da un lato, il settore privato è messo nelle condizioni di apportare le
proprie capacità manageriali, commerciali e di creatività nella costruzione e gestione di
un'infrastruttura di pubblica utilità, ottenendone un ritorno economico, dall’altro, il settore
pubblico beneficia della presenza dei privati attraverso una riduzione del proprio impegno
finanziario complessivo e un miglioramento della qualità di servizi in questione attraverso
un'attenta regolamentazione dell'attività privata.
6
Amatucci F., “Il project Finance come strumento di partnership (art. di Azienda Pubblica nr
02/2001)”.
19
Capitolo 1 Il Project Financing
Risulta crescente tra le aziende private il ricorso ad opzioni strategiche volte a
consentire la collaborazione tra attori di uno stesso mercato o di mercati diversi, con l'intento
di ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai propri competitors; ugualmente anche
l'amministrazione pubblica ha la possibilità, con l'applicazione di questa tipologia di
partnership, di recuperare efficienza ed efficacia, assicurando un miglior livello di servizi
alla collettività e incrementando la competitività del sistema economico nazionale del suo
complesso
7
.
Il Partenariato Pubblico-Privato è caratterizzato da uno spettro assai ampio di
strutture finanziarie e di possibili settori e modalità d'intervento; in funzione della capacità
del progetto di remunerare il capitale investito si possono distinguere:
•
•
•
Opere "calde", questa tipologia comprende i progetti dotati della capacità di
generare reddito sufficiente per il totale reintegro del capitale investito nell'arco della
vita della concessione. Il coinvolgimento pubblico si limita ad identificare le
condizioni necessarie per consentire la realizzazione del progetto, facendosi carico
delle fasi di pianificazione, autorizzazione, indizione dei bandi di gara per
l'assegnazione delle concessioni e fornendo la relativa assistenza per le procedure
autorizzate. L'esempio più calzante può essere quello di una tratta autostradale, nel
quale il flusso dei pedaggi risulti sufficiente per rimborsare il debito e remunerare il
capitale di rischio.
Opere "tiepide", questa tipologia include iniziative i cui flussi di ricavi non sono
sufficienti a ripagare interamente le risorse impiegate per la loro realizzazione ed è
quindi necessario un contributo pubblico, per consentirne la fattibilità finanziaria. Il
progetto non detiene la capacità di remunerare l'investimento privato ma tali risorse
sono ugualmente impiegate grazie all'intervento della Pubblica Amministrazione,
attraverso l'esborso di un contributo. L'intervento privato trova giustificazione nei
recuperi di efficienza indotti da una gestione privata e nella possibilità per
l'amministrazione aggiudicatrice, di ridurre e distribuire gli impegni finanziari nel
tempo, permettendo quindi l'avvio di un maggior numero di opere.
Opere "fredde", questa tipologia include quelle opere pubbliche per le quali il
soggetto privato che le realizza e le gestisce fornisce direttamente servizi alla
Pubblica Amministrazione e trae la propria remunerazione principalmente da
pagamenti effettuati dalla stessa Amministrazione su base commerciale.
7
Rispoli M., “Sviluppo dell'impresa e analisi strategica”.
20