acquisire un altro business oppure intraprendere una strategia di fusione per
creare una struttura societaria più ampia e diversificata, è una delle più
importanti decisioni che il management è chiamato ad assumere. Non di
meno può essere sottovalutata l’opportunità di espandere la propria attività e
creare valore attraverso una singola transazione.
L’impegno che ci siamo prefissi di raggiungere con la stesura del presente
elaborato è la costruzione di un quadro concettuale all’interno del quale
inserire il problema e la puntualizzazione delle metodologie aventi come
oggetto la determinazione del valore di un’azienda in perdita.
Al fine di raggiungere il nostro scopo, abbiamo ritenuto opportuno definire
innanzitutto cosa sono le operazioni di M&A, descrivendone i tratti generali,
le motivazioni che le giustificano, i legami con la creazione di valore e i rischi
ad esse connessi.
Nella parte successiva è invece presentato ed affrontato il tema delle
aziende in perdita, con tutte le problematiche correlate. In particolare, anche
forse un po’ presuntuosamente, il nostro traguardo è quello di proporre
strumenti e metodi applicativi che possano servire ad affrontare la questione,
senz’altro delicatissima, con maggiore padronanza.
Infine, nella parte conclusiva, il lavoro presenta l’analisi di un caso pratico di
operazione di M&A avente come protagonista un’azienda in perdita, con
annesse osservazioni. Questo ci ha permesso di fornire al lettore dei dati
empirici sulla materia, desunti da applicazioni reali, che possano completare
il giudizio di analisi maturato.
4
Capitolo 1
“Le operazioni di M&A“
5
1.1 Caratteri generali: cosa sono
L’espressione inglese Merger and Acquisitions (M&A) viene tradotta, in
italiano, con la corrispondente espressione Fusioni e Acquisizioni. Nella
definizione anglosassone, però, si fa riferimento solamente agli aspetti
organizzativi delle operazioni in esame, prescindendo dunque dalle forme
giuridiche con cui si realizzano.
Una fusione (merger) è una transazione in cui due o più società si fondono e
tutti gli assets e le passività confluiscono in un unico soggetto giuridico. Dopo
un merger, la società acquirente (bidder) sopravvive e incorpora la società
target, che cessa di esistere
1
.
Un’acquisizione (acquisition) è una transazione tramite cui le azioni o gli
assets di una società vengono acquisiti da un bidder.
Anche se concettualmente distinte, nella pratica fusioni e acquisizioni (M&A)
vengono spesso assimilate.
Per le imprese acquisire un’altra impresa rappresenta un modo per crescere,
ottenere un vantaggio competitivo, incrementare la propria profittabilità e
creare valore per i propri azionisti. In linea generale, le fusioni-acquisizioni
sono operazioni che consentono di realizzare la crescita esterna di una
società, attraverso un’espansione dei volumi di vendita, il rinnovo e il
potenziamento della gamma di prodotti, l’allargamento del proprio raggio
d’azione, l’acquisizione di know-how, risorse e competenze ulteriori; questi
elementi consentono insieme l’attuazione di programmi di diversificazione
che possono essere di vario tipo (correlata, conglomerata, verticale).
Un’operazione di M&A è definita correlata quando coinvolge due aziende che
operano nelle stesse aree di business; si definisce invece verticale se, a
seguito dell’operazione, l’attività si estende verso stadi precedenti o
successivi di quella già svolta
2
; infine si dice conglomerata quella operazione
che vede protagoniste due aziende che operano in differenti linee d’affari.
1
“Mergers, restructuring, and corporate control” J. Fred Weston, Kwang S. Chung, Susan E. Hoag
2
“Economia delle operazioni straordinarie d’impresa” Lucio Potito, Università degli studi di Napoli
6
Da un punto di vista prettamente pratico, le operazioni oggetto di analisi si
sostanziano nel passaggio del controllo di un’impresa ad un’altra impresa
realizzando così una singola entità giuridica. Tale operazione viene
perseguita nell’ottica di conservare, conquistare o potenziare un vantaggio
competitivo. La crescita esterna consente, d’altro canto, di centrare gli
obiettivi di carattere strategico in tempi più rapidi rispetto ai programmi di
investimento pluriennali interni, destinati ad essere circondati da un’alea di
incertezza riguardo il loro esito e a dare i loro frutti in tempi più estesi. Altro
aspetto da considerare è la possibilità di garantire una gestione combinata
più efficiente delle risorse, dedicando tempo e competenze a quelle attività
che costituiscono il core business e nelle quali si è già raggiunto un notevole
margine di esperienza e realizzando al tempo stesso il proprio processo di
crescita mediante l’acquisizione di personale, processi produttivi, know-how
già disponibile nell’azienda acquisita; in tal modo è possibile eliminare quei
rischi connessi allo sviluppo di attività che si decide di intraprendere per la
prima volta. Infine l’acquisizione di un’azienda talvolta può rappresentare
l’unica via per realizzare un processo di crescita, soprattutto relativamente a
quei settori caratterizzati da barriere all’entrata o dal rilascio di autorizzazioni
o concessioni, per lo svolgimento dell’attività, difficili da ottenere se non al
costo di sacrifici particolarmente onerosi. Lo stesso discorso può essere
proposto a proposito dei mercati esteri, per i quali spesso solo le imprese
locali sono in possesso dei requisiti necessari per ottenere il successo
competitivo.
L’impresa acquirente deve necessariamente comprendere, analizzare e
studiare l’impresa target e il suo mercato, i rischi associati alla transazione
oltre che l’impatto finanziario e strategico dell’operazione sul proprio
business. Il primo passo da intraprendere, lungo il cammino che porta alla
giusta decisione, è valutare se l’azienda che si vuole acquisire sia
effettivamente meritevole dell’operazione; a tal fine sarà necessario
estrapolare dai vari studi, ricerche, analisi e documenti contabili, il fair value
dell’impresa per determinare come questa possa migliorare la redditività
7
complessiva e creare valore. Una volta stabilito il fair value, inteso come il
valore attuale dei flussi di cassa futuri, sarà opportuno considerare quanto è
necessario pagare per acquisire la target company, in relazione alle richieste
espresse dai suoi azionisti. Perché un’offerta abbia successo, dovrà
inglobare il fair value precedentemente determinato più un premium per il
controllo (la misura del premio dipende da una serie di fattori di cui si dirà in
seguito). Nell’esaminare l’opportunità di acquisire un’altra impresa inoltre, si
dovrà tenere conto delle sinergie che dall’operazione possono scaturire.
Queste possono essere di costi (riduzione di costi incrementali) o di ricavi
(aumento della redditività derivante dalla vendita di più prodotti)
3
.
Nel momento della decisione relativa alla valutazione della convenienza
dell’acquisizione di un’altra impresa e nello stabilire quanto pagare per essa,
ci sono inoltre una varietà di fattori di carattere qualitativo da esaminare, oltre
quelli più squisitamente quantitativi. Questi fattori attengono soprattutto
all’analisi della situazione macroeconomica, alla sostenibilità dell’operazione
rispetto alla propria strategia di business, al modo in cui i due business
verranno combinati congiuntamente.
È importante infine analizzare una serie di considerazioni tattiche quando si
pianifica un’offerta per l’acquisizione di un’impresa
4
. Un’importante decisione
per l’impresa acquirente riguarda come approcciare l’impresa target, in altre
parole su basi amichevoli o in maniera ostile. L’approccio amichevole
prevede il raggiungimento di un accordo con la partecipazione del consiglio
di amministrazione dell’impresa acquisita; con un approccio ostile invece,
l’impresa acquirente propone direttamente la sua offerta agli azionisti
scavalcando il vertice aziendale dell’impresa obiettivo. L’approccio ostile è
attuato con due modalità differenti: con la guerra delle deleghe, vale a dire
chiedendo agli azionisti della target company le deleghe per votare in loro
sostituzione, oppure con un’offerta diretta agli azionisti in cambio delle loro
azioni. In quest’ultimo caso il management dell’azienda può suggerire ai
3
"La gestione strategica dell'impresa" Hax-Majluf (Edizioni Scientifiche Italiane)
4
“Mergers and acquisition” Business Strategy for Accountants, Joseph M. Morris (John Wiley & Sons,
Inc)
8
propri azionisti di accettare le condizioni proposte, oppure può contrastare
l’acquisizione
5
.
Se si analizza il fenomeno delle fusioni-acquisizioni relativamente al
panorama italiano, si osserva come lo sviluppo di queste operazioni si è
affermato con un notevole ritardo e con caratteristiche e con modalità diverse
e particolari se confrontate con le altre economie capitalistiche.
Mentre negli altri Paesi il livello di esperienza raggiunto in questo campo era
già notevole, fino agli anni ’70, in Italia, il fenomeno M&A tardava ad
affermarsi e a diffondersi nella sua totalità, se è vero come è vero che i
processi di crescita esterna in questi anni furono caratterizzati soprattutto da
operazioni orizzontali e per lo più a livello nazionale. Solamente in una fase
successiva, e quindi intorno agli anni ’80, le fusioni-acquisizioni assumono
peculiarità ed importanza della stessa intensità, o simile, di quelle
caratterizzanti le altre economie occidentali.
Il ritardo ha fatto in modo che si accumulasse un gap che è riscontrabile sia
con riferimento al ritardo nell’introduzione di una normativa anti-trust che
nella presenza di un numero ristretto e limitato di studi empirici sulla materia.
La tabella seguente
6
mostra il grado di intensità delle attività di M&A come
percentuale del totale delle attività di M&A in Europa in ciascun paese (25
paesi), confrontato con la percentuale di GDP sul GDP totale, nel triennio
1990-1993 e 2000-2003.
Dalla sua osservazione si evince che la distribuzione delle attività di M&A a
livello europeo è particolarmente concentrata nelle quattro maggiori
economie europee (UK, Francia, Germania e Italia).
Dall’analisi della tabella si può notare come l’Italia sia certamente uno dei
Paesi protagonisti delle operazioni in esame ma si collochi comunque in
posizione indietreggiata rispetto agli altri “big” europei.
5
“Principi di Finanza Aziendale” Brealy, Myers, Sandri
6
“Teoria delle aste e delle applicazioni” Docente: Bernardo Bortolotti
9