RIASSUNTO
La ricerca nell’ambito delle artiterapie ha permesso di raggruppare un ampio corpus di evidenze
scientifiche che ne dimostrano l’efficacia sia a livello di promozione del benessere psico -fisico del
paziente ma anche nei termini di una riduzione dei costi a carico del sistema sanitario. Ad oggi gli
ambiti più indagati nelle ricerche sono: la ricerca basata sulla raccolta di evidenze scientifiche
(soprattutto tramite disegni di ricerca RCT) e la ricerca sui processi in arteterapia. La ricerca in
arteterapia negli ultimi tempi sta cercando di trovarsi un proprio spazio, un metodo che risponda alla
complessità dell’intervento che si vuole andare a valutare comprendendone il processo che porta ai
risultati effettivi ormai corroborati da molte ricerche eseguite con rigore scientifico. In quest’ottica si
inserisce lo studio di caso singolo presentato in questo elaborato che è andato a valutare l’efficacia
dell’arteterapia nella cura di pazienti psichiatrici attraverso un’analisi sistematica del processo.
Questo studio pilota è stato svolto all’interno del Centro Diurno Botteghe d’Arte a Milano ed ha
permesso di dimostrare e approfondire come l’arte terapia può produrre un
significativo cambiamento in termini di recupero delle capacità espressive nei pazienti psichiatrici.
5
INTRODUZIONE
“Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto
intorno a cui l’intelletto si affanna inutilmente”
C.G. Jung
“L’arte non è solo sregolatezza, ma anche disciplina nella libertà, controllo nella potenza,
razionalità nella fantasia, capacità di resistere al dolore. La scommessa dell’arte terapia è duplice,
da un lato ridare voce ed umanità, dall’altro confrontarsi con il bello, con la dimensione estetica in
un’utopia di riscatto e di trasformazione.”
V. Selini
Pittori, musicisti, scrittori, fotografi ma anche persone comuni raccontano esperienze di vita nelle
quali il ricorso all’esperienza artistica ha favorito la soluzione ai loro problemi, perché esprimendo
in linguaggio creativo, poetico e metaforico un problema ha consentito l’assunzione di nuovi punti
di vista e l’attivazione di risorse prima quiescenti.
L’arte terapia si fonda sulla centralità della dimensione comunicativa nel processo artistico, sulla
potenzialità dell’arte di farci accedere a dimensioni dell’esperienza difficilmente contattabili con le
sole parole, di dare loro forma e colore e di tradurle in un codice condivisibile.
L’arte terapia nasce dal riconoscimento che la creatività non è una “dote” che appartiene solo a
quelle poche persone che chiamiamo “gli artisti”, bensì è una dimensione psicologica che esiste a
livello potenziale in ogni essere umano.
L’arte come cura rimanda all'utilizzo di attività di carattere artistico all'interno della psicoterapia,
della riabilitazione psichiatrica o di altre terapie psicologiche.
Carl Gustav Jung fu tra i primi a inserire nell'attività strettamente psicoterapeutica alcune metodiche
di carattere artistico, in un suo scritto allude alla necessità, per il paziente, di fornire tramite tale
genere di approcci un'espressione a sfuggenti e intensi vissuti interni. In generale, a seconda del
medium artistico prescelto, tale espressione o "conformazione" del vissuto sarà prevalentemente di
tipo, figurativo, plastico-scultoreo, linguistico, ritmico-musicale, teatrale, motorio-gestuale.
7
In ciascuna di queste singole attività creative entrano parzialmente in gioco anche tutte le altre. Jung
infatti prescinde dal prevalente medium espressivo di volta in volta in causa, e in ciascuna rinviene
un tratto ricorrente e comune.
Le arti terapie risultano efficaci in quanto agiscono , a prescindere dal medium prescelto, su
particolari modalità di conoscenza attive nel "fare" creativo. Il "fare" creativo non risponde soltanto
a un'intenzionalità razionale e cosciente. Esso simultaneamente attiva, nella persona stessa, un
vissuto meno razionale, più inconscio e soprattutto di natura al tempo stesso motoria, sensoriale ed
emotiva, corrispondente alla sensazione di poter "porre in ordine" il proprio mondo interno e i suoi
contenuti.
Attraverso un disegno, un colore si può contattare l’autenticità del “vero Sé”. Con la musica si può
facilitare l’espressione dei sentimenti e con la danza terapia il corpo è libero di esprimersi con il
proprio linguaggio, al di là delle convenzioni. Attraverso il teatro si ha la possibilità di impersonare
ruoli nuovi e mettersi nei panni degli altri. I materiali e le tecniche che il paziente utilizza gli
permettono di esprimere, plasmare e dare un’identità precisa al problema che l’ha portato in terapia,
attraverso l’aiuto del terapeuta è possibile raggiungere una nuova visione di tale difficoltà,
un’insight che lo avvicini alla risoluzione.
Inserire in un contesto istituzionale adibito a cure mediche e psichiatriche un fattore espressivo ed
artistico ribadisce la centralità del fattore umano, l’arte introduce il desiderio, il piacere, l’aspetto
qualitativo più che quantitativo. L’arte terapia per il processo di cura è portatrice di peculiarità
irriducibili alle istituzioni. Riabilitare creativamente un paziente vuol dire non solo dargli la
possibilità di esprimersi ma soprattutto quella di trasformarsi.
In Inghilterra e negli Stati Uniti l’arte terapia vanta di una tradizione consolidata, un adeguato
inquadramento legislativo e società di formazione qualificate. In Italia al momento occupa uno
spazio non ben circoscritto.
La ricerca nell’ambito delle arti terapie, dagli anni 40’ ad oggi, ha permesso di raggruppare un
ampio corpus di evidenze scientifiche che ne dimostrano l’efficacia sia a livello di promozione del
benessere psico-fisico del paziente ma anche nei termini di una riduzione dei costi a carico del
sistema sanitario (Gilroy, 2007). La convalida dei dati osservati nel corso di più terapie, il
confronto, in patologie omogenee, tra pazienti che hanno avuto un trattamento e pazienti che non
l’hanno avuto tramite l’utilizzo del disegno di ricerca RCT; l’affidabilità psicodiagnostica di certe
tecniche di arti terapie e le modifiche comportamentali rilevabili in seguito all’esposizione dei
colori o ai suoni sono stati gli ambiti più indagati nelle ricerche. Gli studi svolti in quest’ambito
rimangono però limitati e la maggior parte dei report sulle riviste scientifiche per molto tempo ha
8
riguardato resoconti di casi, articoli su modelli teorici o su tecniche espressive e talvolta i progetti
esposti sono approssimativi e mancano di alcuni elementi essenziali. L’ interesse per la ricerca
empirica nel settore delle arti terapie è però in aumento e in costante evoluzione. Si sono avuti
risultati concreti soprattutto grazie alla ricerca anglossasone e statunitense ma un cammino lungo
deve ancora essere percorso affinché gli approcci alla ricerca in arte terapia riflettano
completamente la complessità di questa forma di cura.
Alcuni autori a questo proposito sostengono che i criteri di una verifica empirica e sperimentale non
sempre possano trovare applicazione nell'ambito del contesto clinico e interattivo delle arti terapie e
che dovrebbero essere introdotte nuove metodologie di ricerca accanto a quelle tradizionali (R.
Caterina, 2005). A questo proposito la collaborazione con altre discipline come la psicologia e con
altre figure professionali quali psicoterapeuti e medici può rivelarsi preziosa per proporre modelli di
ricerca che tengano conto della complessità dell’oggetto che si vuole andare ad indagare. Da
un’analisi della recente letteratura sull’argomento emerge come la nuova sfida che si pone oggi la
ricerca in arte terapia è trovarsi un proprio spazio, un metodo che risponda alla complessità
dell’intervento che si vuole andare a valutare comprendendone il processo che porta ai risultati
effettivi ormai corroborati da molte ricerche eseguite con rigore scientifico.
Ed è proprio da questa “sfida” che nasce l’idea della ricerca presentata nell’ultimo capitolo di
questo elaborato. Come valutare l’efficacia dell’arte terapia all’interno di un Centro Diurno? Come
studiare l’intervento di arte terapia in un contesto psichiatrico mettendone in risalto la peculiarità
dell’utilizzo del medium artistico nella cura?
9
1. L’ARTE TERAPIA E LE SUE DIVERSE FORME
1.1 Excursus storico: Arte terapia ieri e oggi*
Fin dall’antichità la storia delle arti creative si è spesso intrecciata con quella della salute mentale;
ad esempio gli antichi Egizi incoraggiavano le persone affette da disturbi mentali a “perseguire
interessi artistici e frequentare balletti e concerti”, gli antichi Greci utilizzavano il teatro e la musica
per favorire la catarsi, liberare le emozioni represse e ritornare ad una vita equilibrata. La struttura
del teatro greco con i suoi rituali, ritmi e coro costituiva un appoggio arte terapeutico di massa senza
essere studiato a tavolino per questo scopo. Durante il periodo medievale l’arte intesa come cura dei
disturbi emotivi subì un declino, sostituita dalla magia e superstizione. Dal Rinascimento in poi,
invece si assiste a un cambiamento nella concezione dell’arte e soprattutto dell’artista che viene
visto come una figura dotata di particolare sensibilità e l’opera d’arte viene concepita come una
sorta di strumento terapeutico che permette l’espressione di una realtà fantastica che altrimenti
avrebbe potuto portare alla follia.
Ma è solo nel XX secolo che vennero mossi i primi passi verso l’Arte terapia così come viene intesa
oggi grazie a Freud e Jung e alla psicoanalisi. L’opera artistica viene concepita come l’espressione
dell’inconscio e come un derivato del processo di sublimazione degli istinti di base. Nonostante Freud
avesse una concezione più patologica dell’arte; intendeva il prodotto artistico come lo specchio del
mondo interno del soggetto, delle sue strutture e dei suoi processi psichici, e la creazione diventa
materiale di interpretazione per l’analista; aveva però colto la straordinaria pec uliarità dell’arte come
strumento privilegiato di accesso ed espressione dei propri contenuti interni. Nel “Il poeta e la
fantasia” Freud (1908) stabilisce una serie di connessioni tra il gioco del bambino ed il processo
creativo adulto necessario perché attraverso esso l’adulto convoglia gli investimenti affettivi entro
uno spazio illusionale separato dalla realtà.
Anche Jung parlò d’arte come un mezzo poter esprimere le immagini appartenenti all’inconscio ma
a differenza di Freud egli portò l’attenzione s ul processo creativo, che consiste nell’attivare immagine
archetipiche inconsce, rielaborarle e tramutarle in un prodotto finito. Così a partire dalla sua teoria
degli archetipi e dal concetto di inconscio collettivo Jung attribuì all’arte un valore sociale.
Dagli anni 50 in poi l’ arte terapia iniziò ad avere un certo peso e importanza nella cura dei disturbi
psichiatrici. Margaret Naumburg, psicoanalista e seguace di Freud è considerata la fondatrice dell’arte
terapia in America, secondo questa autrice le immagini prodotte dal paziente esprimono i conflitti
* “L'Arteterapia: efficacia, efficienza e sostenibilità in Italia e all'estero”, a cura di Antonio Caputi, Michele Cotugno De
Palma, Federica Di Gennaro, Stefania Piarulli, Federica Picone, Ines Sisti, Patrizia Tota e Rita Villanacci,
Fondazione ISTUD, http://www.istud.it/up_media/pw_scienziati/arteterapia.pdf
10